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Autore: ViolaNera    16/12/2013    4 recensioni
Di come certi piani di intrusione possano fallire miseramente.
Oppure no.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gou Matsuoka, Seijuro Mikoshiba
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Gou sa che potrebbe benissimo entrare alla Samezuka senza troppi problemi, se lo volesse. Entrare dalla porta principale, come fanno tutti, senza doversi addossare alle siepi o ai cespugli e rendendosi ridicola.

Perché, quindi, non chiama Rin per avere un accesso ancora più sicuro? Può sempre dirgli che ha voglia di passare del tempo con lui, non è per niente strano.

Potrebbe dirgli che ha bisogno di qualche consiglio o che è alla ricerca della spiegazione di qualche concetto che le sfugge e poi... svignarsela. Fingere di salutarlo quando in realtà rimarrebbe ancora dentro quelle mura proibite al gentil sesso.

Diavolo, ha motivi più che validi per poter entrare in quella scuola.

E solo uno è quello reale.

Non che l'idea di attaccarsi al braccio di Rin, controllare che non soccomba al disordine del compagno di stanza e ascoltarlo mentre le racconta la sua giornata -finalmente libero di esprimere il vero se stesso- sia malvagia. Al contrario, le piacerebbe davvero moltissimo, ma è difficile pensare seriamente a Rin quando la sua mente è settata su obiettivi tanto diversi.

Gou emerge dalla siepe, sospira e assume una posa fiacca, sconfitta dalle sue mille paturnie.

Si ringalluzzisce dopo un breve incoraggiamento interiore e decide di procedere. Determinata in volto, con le mani innaturalmente sui fianchi, avanza fino alle porte ostentando sicurezza e mette piede nel territorio nemico.




I ragazzi si stanno allenando e per un po' si perde ad ammirare addominali, deltoidi e tricipiti, asciugandosi distrattamente qualche fuggitiva goccia di saliva all'angolo della bocca.

Beh, è pur sempre una ragazza giovane e in salute e quello è un covo di fusti mica da ridere! Non si vedono tutti i giorni corpi così belli e allenati! Tecnicamente lei li vede anche troppo spesso, però non è lì per farsi esami di coscienza. (E Dio benedica la schiena di Makoto Tachibana, sempre e comunque e amen.)

Sorride tra sé, sentendosi su di giri per tutti quei muscoli lucidi che sgocciolano acqua al cloro a destra e a manca, accompagnata dall'armonico suono di tuffi. Ognuno ha i suoi punti deboli e non si è mai detto che sia vietato rifarsi gli occhi di tanto in tanto. Quando capita.

Ogni giorno?

Si sistema il cappellino schiarendosi la gola, solo lievemente imbarazzata da quei pensieri, e controlla per l'ennesima volta che tutti i lunghi capelli rossi siano al riparo. La zip della tuta è ancora fedelmente al suo posto, il seno è invisibile e il collo rialzato le nasconde l'inesistente pomo d'Adamo.

Ora è davvero pronta a commettere il suo atto improprio (che non consisteva nello spiare ragazzi ignari dediti al loro sport preferito).

Saluta con un cenno del capo e una breve toccata alla visiera il guardiano del dormitorio. Si entusiasma decisamente troppo quando sente il saluto che le rivolge di rimando, perché se non è certo un fatto ignoto che lei e Rin si somiglino tanto, è stupefacente che l'inganno funzioni ancora, a distanza di anni.

Quando erano piccoli erano quasi identici, entrambi con i capelli più corti. Ora è più difficile confonderli, ma non è colpa sua se il fratello ha due spalle così; per fortuna esistono le tute informi come quella, anche se poco può fare per la statura.

Deve camminare con sicurezza, ciondolando un po' con fare scazzato, e forse nessuno penserà Oh, che strano, ma guarda! Rin Matsuoka si è perso per strada un sacco di centimetri!

Il piano di intrusione prosegue alla grande, i pochi ragazzi che incrocia le battono una mano sulla spalla, distratti dalle loro chiacchiere, e la salutano come fosse il fratello, alla vista del berretto e dei ciuffi rossi disposti ad arte sul collo.

Ok, o loro sono degli idioti o lei è il genio del camuffamento.

L'intoppo, comunque, alla fine arriva ed è un intoppo bello grande, per sua sfortuna. Di tutte le cose che potevano capitare è decisamente la peggiore, senza mezzi termini.

Nel tentativo di far notare meno possibile il suo delicato viso da fanciulla, ha quasi costantemente tenuto gli occhi bassi e la limitazione del campo visivo non l'ha aiutata a evitare l'enorme ostacolo posto sul suo cammino.

Sbatte, perciò, contro l'unica persona che doveva evitare a ogni costo e che, secondo i suoi calcoli, doveva essere in piscina insieme a tutti gli altri.

Alza il mento quel tanto che basta per distinguere un sorriso accattivante che conosce bene e il profumo buono che le aggredisce le narici è la conferma della misteriosa identità del birillo umano che le sta di fronte.

Un metro e ottantasette, mani forti sulle sue braccia per impedirle di volare di rimbalzo contro il pavimento, occhi dorati che sprizzano entusiasmo per ogni minima cosa.

Seijurou Mikoshiba.

Storce le labbra e fa un cenno col capo, cercando di sfuggire al Capitano, ma lui la tira verso di sé afferrandola all'ultimo istante per l'avambraccio.

«Matsuoka? Credevo fossi già ad allenarti!», la richiama.

Ha un tono che non le piace per niente, troppo scanzonato. Che l'abbia scoperta e stia facendo il cretino?

Gou non aveva previsto di dover parlare e non ha sperimentato a sufficienza l'arte del contraffare la voce del fratello quel tanto che basterebbe a ingannare il ragazzo che l'ha presa in ostaggio. Appellandosi all'ispirazione improvvisa, decide di tentare il tutto per tutto.

«Mal di stomaco», bofonchia pianissimo, cercando di rendersi un poco scorbutica.

D'altra parte nessuno si rivolge gentilmente al prossimo quando non si sente bene, quindi ci sta, tolto il fatto che stia pure interpretando Rin e che a lui Mikoshiba non piaccia proprio moltissimo.

Va bene, forse Makoto può essere cordiale anche con un mal di testa feroce, ma lui è un caso a parte (come la sua lodevole schiena).

Deve smetterla di divagare in un momento del genere e pensare piuttosto a concentrarsi per scamparla!

«Povero Matsuoka», cantilena Mikoshiba, sfregandosi il mento con l'altra mano.

È un attimo: Gou, dacché esultante per l'inganno, si ritrova stretta tra le sue braccia e premuta contro il muro. Il suo naso si infila sotto la visiera e le solleva il cappellino con un movimento calmo. Finiscono occhi negli occhi e lui sorride inclinando la testa.

«Il mal di stomaco ti ha ridotto le dimensioni e ti ha fatto diventare più carino?»

Gou piega le labbra all'ingiù, mentre i capelli le ricadono morbidamente sulle spalle.

«Allora, cosa fai qui, sorellina Matsuoka?», ride il Capitano, lasciandola libera di sistemarsi la tuta stropicciata dall'assalto.

Sente la faccia scottare, tra la stizza e l'imbarazzo, ma raccoglie il cappellino e se lo rimette in testa con energia, senza preoccuparsi di rificcarci sotto i capelli.

«È un segreto.»

Sorride con innocenza, inclinando la testa allo stesso modo nella sua identica direzione. Alza un indice e lo scuote. «Quindi ti pregherei di dimenticarti questo incontro», cinguetta, pronta a sparire nuovamente nel corridoio.

Il ragazzo incrocia le braccia e spinge la bocca infuori, ciondolando sul posto.

«Non lo so», commenta in tono insinuante. «Una ragazza non potrebbe accedere al nostro dormitorio. Ci sono delle regole molto precise in merito.»

«Dimenticatene abbastanza da non dirlo a Rin!», strepita, perdendo la compostezza avuta fino a quel momento e tornando sui suoi passi a pugni chiusi.

Il Capitano ridacchia e le prende il mento tra due dita.

«Ci sono tante cose che non gli dico», ammicca.

Gou guarda i suoi occhi e li trova ancora una volta pieni di fascino.

Seijurou è il classico tipo belloccio dall'aria solo apparentemente pericolosa, quello che ti fa girare la testa per strada per guardarlo meglio una seconda volta. Poi, quando interagisci con lui, basta un minuto per chiederti se non dia l'impressione opposta di ciò che è, perché passa dall'entusiasmo alla serietà nel giro di poche battute.

Infine, quando lo conosci per davvero, scopri che ha tanti strati ed è incredibilmente complesso, interessante, amichevole ma non stupido.

«Perfetto, io ora ho una missione da compiere, se vuoi scusarmi», conclude, sicura di sé dopo essersi liberata dalla catena invisibile di quello sguardo felino.

Buffamente gli mostra un saluto militare e tenta una nuova fuga. Mikoshiba, come temeva, la blocca ancora, ma in un modo diverso.

La prende per i fianchi e la trascina via lungo il corridoio, ignorando le sue proteste, insulti, minacce di morte, di denunce e quanto segue la sua fantasia.

Apre la porta della sua stanza e ce la trasporta di peso, chiudendo il mondo fuori.

Gou si leva il cappellino con rabbia e lo lancia verso la scrivania. «Ma porca mis-!»

Le labbra di Seijurou sono pronte a tapparle la bocca e le sfugge un mugolio di sorpresa. Si sente spingere all'indietro da una specie d'onda di incredibile potenza e ha giusto il tempo di pensare che quello deve essere il bacio più morbido, e violento al tempo stesso, della storia.

Finisce sul suo letto, le mani che le stringono il bacino e poi scendono in basso per aprirle le gambe e farsele passare sui fianchi. Gou cerca di divincolarsi, ma il Capitano riesce a tenerle i polsi ai lati della testa e approfondisce il bacio in quel modo che la fa sempre, semplicemente impazzire.

Cede, perché non può fare altro che abbandonarsi quando diventa così impetuoso, quando non ci sono ragioni che tengano e tutto quello che conta è baciarla e colmare la distanza, rifarsi per tutte le volte che l'ha mandato a stendere con un sorriso di circostanza.

Apre maggiormente la bocca e lo accoglie, ma una piccola parte di lei continua a lottare per non dargliela vinta, mentre si inarca e si sfrega per rendergli un po' di quella tortura che le sta facendo provare. Viene ripagata immediatamente da lamenti soffocati, quindi decide che la sua battaglia può aspettare, perché prima vuole consumarlo fino all'ultimo respiro.

Si libera i polsi con uno strattone e lo stringe dietro il collo, il bacio diventato ormai troppo intenso e disperato per tentare di averne controllo. Sono puro istinto, naturali come la gravità.

Sente battere il cuore sin dentro le orecchie, un tonfo sordo e preciso, ritmico nella sua pazzia frenetica, mentre prova un languore denso come miele. Allaccia le gambe dietro il corpo del suo ragazzo e se lo preme addosso, avvertendo la forma dell'erezione che spinge, eccitandola perché sa di esserne lei la causa.

Non è ancora pronta per concedersi del tutto, ma è sicura che quando avverrà le campane le suoneranno in testa per settimane intere. Già lo vuole da morire e non sono neanche sei mesi che escono insieme; non sa davvero come gestirsi e uscire indenne da quelle manifestazioni focose.

«Rallenta», ansima Seijurou, un sorriso seducente contro il suo collo accaldato. «Rallenta o non uscirai mai più dalla mia stanza.»

Un brivido di piacere le attraversa le gambe, facendole involontariamente contrarre, e il pulsare continuo in un punto ben preciso del suo corpo le annebbia il cervello, a quella voce forte, dominante, ma anche instabile.

Con un atto di volontà ribalta le posizioni e si adagia sopra di lui, l'orecchio sul petto alla ricerca del medesimo battito. Lo trova subito, ma è ovattato e non le piace.

Si tira su, abbassa la zip della sua tuta, solleva la maglietta ed espone il fisico più bello di tutti. Non gliene voglia Makoto-Dio-Dei-Muscoli, ma è così.

Sorride con una leggera punta di imbarazzo, poi si accoccola con soddisfazione e chiude gli occhi. Ecco il suo battito tutto per lei. È frenetico e forte, una dichiarazione continua che non smetterebbe mai di cercare, ascoltare, reclamare.

Seijurou le passa le dita tra i capelli per tutta la loro notevole lunghezza e con il dorso dell'altra mano le sfiora la guancia bollente.

«Mi dici la verità su questa intrusione?»

Gou prende un lembo di pelle tra gli incisivi, imbronciata, mentre con una mano scende, accarezzandolo, e trova posto tra le sue gambe. Si sente romantica e perversa allo stesso tempo e non sa se sia del tutto un bene.

A volte la blocca ancora dimostrargli quanto sia innamorata e quanto lo desideri, perché ha lottato strenuamente per difendere una facciata di disinteresse che è crollata sotto le sue continue e tenere insistenze.

Avendo una paura fottuta di innamorarsi ha fatto le cose più bizzarre, come rifiutare apertamente il ragazzo più carino della Terra, che fortunatamente non ha mai rinunciato a lei, non si è arreso al primo no.

È anche per questo che sente di doverlo ricoprire d'amore, così come lui la assale selvaggiamente con quei baci sia dolci che disperati, alla ricerca di conferme.

«Doveva essere una sorpresa. Per te.» La voce le esce quasi caramellata e somiglia alle fusa di una gatta.

Con la mano tra le sue gambe si solleva e si sporge per baciarlo, questa volta con i tempi che decide lei: un piccolo morso al labbro inferiore, la lenta tortura della lingua che segue il disegno di una bocca perfetta e arrogante, uno schiocco e un lamento roco nell'insinuarsi con tutta la sensualità di una giovane in piena crisi ormonale.

Seijurou bofonchia ancora qualcosa, poi le abbassa la zip e fa scivolare la tuta lungo le spalle, rivelando solo un reggiseno incredibilmente elaborato e sexy. Quando smettono di baciarsi e la può vedere, tra pizzo rosa chiaro e trasparenze, le sue mani e gli occhi non sanno più come comportarsi.

«Tu mi vuoi morto», ansima, le iridi ambrate che splendono di adorazione nel contemplare il piccolo seno valorizzato da una coppa scelta con cura.

Gou arrossisce, perché è la prima volta che la vede in intimo ed è la prima volta che si sente così bella.

Infila la mano dentro i suoi pantaloni, supera l'elastico morbido e comincia ad accarezzarlo sul cotone dei boxer, godendosi l'espressione di piacere che le mostra senza riserve, le palpebre abbassate, le pupille dilatate.

«Ti voglio felice», spiega sottovoce, sfiorandogli le labbra. «Ti voglio mio.»

Seijurou rilassa la testa sul cuscino e cerca di guardarla senza svenire.

«Sono già tuo. Sempre stato tuo», dichiara con voce profonda. «Gou.»

Odia quella pronuncia, ma lui può dire quel nome come più gli pare ed è splendido ugualmente. Dev'essere per via della sua voce rauca.

«Toccami, Sei», sussurra, dandogli il permesso di muovere le mani dove più preferisce, mentre lei stessa lo esplora con calma, seguendo i segnali del suo corpo, i tremori, i brividi e i respiri spezzati.

Non è riuscita a farsi trovare a sorpresa nel suo letto per una dose bella piena di coccole, ma il risultato è comunque soddisfacente.

Lo pensa mentre viene grazie alla sua mano che sembra conoscerla meglio della propria e lo conferma quando sente le parole tabù, quelle che ha sempre temuto, se pronunciate dalla persona sbagliata.


Si accoccola su di lui, dopo, godendosi a lungo le carezze sulla pelle che si raffredda.

Il cuore, tuttavia, non rallenta neanche quando ormai lo guarda dal cortile, perché ha la mano sul vetro della finestra in segno di saluto, un cuore disegnato con un pennarello rosso che spicca sul palmo e il sorriso più dolce del mondo rivolto solo a lei.








-Angolo Autrice-


Benvenuti (bentornati?) alla mia rassegna di OTP!

Ho deciso di pubblicare, inizialmente, una storia per ogni coppia che amo/shippo/venero di Free! *rullo di tamburi* e questa volta è toccata alla SeiGou, che molti di noi amano. Spero. *piange*

Spero che sia piaciuta e che si sia chiaramente visto quanto io voglia che quella ragazza la smetta di mandare Sei a quel paese e accetti i suoi sentimenti. Ghi. ♥

Mi auguro che nessuno si sia spaventato quando Seijurou la prende e la sbatte come un tappetino persiano con frange bicolor, gridando al “MANIACO, COSA FAI”, “RIN TI APRE IN DUE”, ecc ecc. *fiiiiss* Oh, qualcuno ha esultato, vedo, gridando “VAI, SEI, YOU'RE THE MAN!” *sogghign*

No, comunque, scemenze mie a parte, volevo ci fosse la sorpresina e scopriste che in realtà stanno insieme. Adoro questi colpi di scena. *scrive mille storie uguali*

Sono a tediarvi in questo angolo solo perché ci tenevo a dire (se proprio è il caso!) che le parole tabù sono ovviamente “Ti amo”. Il nostro Sei, in my mind, è un romanticone, ma insomma, come dire, tendo a scrivere sempre di uomini incredibilmente perfetti e romantici da far schifo, passatemelo.

La realtà è triste e grigia, godiamoci i libri e le fanfiction, che vi devo dire, anzi: che ve lo dico a fare.


Alla prossima, gente!

Non so ancora quale coppia sarà, ma non ho finito di lanciare amore sul fandom, perciò see ya~! ♥

   
 
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