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Autore: harua_96    18/12/2013    3 recensioni
Una One-shot scritta di getto sulle note di Vasco.
Voglio rivedere il tuo dolce e coraggioso sorriso.
Voglio rivedere quella luce che ti brilla negli occhi, che ti fa splendere più della luna piena e delle stelle del deserto.
So che non posso dimostrartelo pubblicamente, e che nemmeno tu puoi, ma puoi fidarti di me.
Ai miei occhi azzurri tu sola esisti.
***
Sandcest, GaaraxTemari.
Una coppia che io fin da bambina ho adorato ma sulla quale non sono mai riuscita a scrivere niente.
Spero che l'apprezzerete quando io apprezzo questi due personaggi!
Harua
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sabaku no Gaara, Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest | Contesto: Naruto Shippuuden
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Tic Toc.
Tic Toc.



Appoggio la mano facendola aderire al vetro.
Il buio dell’ufficio mi circonda da quando il sole è stato coperto dalle nuvole grigie. Pioverà?
L’inverno a Suna non è particolarmente rigido, ma tira un vento violento e pungente.
Se chiudo gli occhi mi sembra di sentirlo. È una tormenta che affligge il mio cuore, e improvvisamente l’aria gelida mi fa rabbrividire.

Arretro.

Sono sempre stato un ragazzo calmo, se escludo gli attimi di follia del demone Tasso.
Non ho mai dovuto preoccuparmi, grazie al mio temperamento non sono mai stato impulsivo e nemmeno mi preoccupavo troppo ma... mentirei se dicessi che i miei pensieri non sono rivolti ad altri che Te.
Odio questa attesa.
Odio doverti mandare in missione.
Il tuo posto è qua, al mio fianco, non a risolvere i miei problemi.
Non sai che darei ora per poterti veder varcare l’ingresso di Suna.

Tic Toc.

Dovresti tornare oggi, questo pomeriggio.
Sbrigati.
Fammi sapere che è andato tutto bene.
Dimostrami che avevi ragione tu, che non ti sei fatta neanche un graffio.

Tic Toc.

Dove sei?
Dove sei, dove sei?
Non credo tu immagini l’angoscia che mi pervade.
L’aria mi manca, il mio fragile mondo vacilla al pensiero che ti sia potuto capitare qualcosa.

Tic Toc.

Voglio rivedere il tuo dolce e coraggioso sorriso.
Voglio rivedere quella luce che ti brilla negli occhi, che ti fa splendere più della luna piena e delle stelle del deserto.

Tic Toc.

Non sopporto più il ticchettio dell’orologio. Se potessi lo butterei giù dal balcone.

Tic Toc.

Ricordi quando hanno deciso di nominarti ambasciatrice?
Ricordi con quanta forza ho stretto i miei pugni?
Sapevo che ti avrebbe spesso portato via da Me, quell’incarico, eppure non potevo oppormi.
Perché tu sei mia sorella.
Ma prima di tutto sei la donna che amo, e questo la gente ancora non può capirlo.

Sorrido.

E ricordi quando Matsuri mi ha regalato quei cioccolatini per San Valentino?
Non dimenticherò mai quel giorno.
No, non per Matsuri.
Quel giorno mi facesti la tua prima scenata di gelosia.
Nel momento in cui vedesti la scatola, corrugasti la fronte, il nasino si arricciò e le guance si fecero gonfie.
Eri talmente buffa che mi girai dall’altra parte per non riderti in faccia.

Sì, mi fai sorridere.

Per la rabbia mi lanciasti una spazzola addosso e la sera ti facesti perdonare preparando una montagna di cioccolatini.

Silenzio.

So che non posso dimostrartelo pubblicamente, e che nemmeno tu puoi, ma puoi fidarti di me.
Ai miei occhi azzurri tu sola esisti.

Degli schiamazzi mi destano dai ricordi e mi riavvicino alla finestra.

Come per magia sei lì sotto, in piazza, accompagnata dalla tua squadra e da quei pochi che si sono azzardati ad uscire per accogliervi finalmente a casa.
Non riesco a nascondere un’espressione di tenera gioia.
Tra poche ore, a casa, sarai nuovamente tutta per me.
Ed ecco che ti volti in direzione del mio ufficio.
Sorridi trovandomi lì.
Sapevi che mi avresti trovato lì.
I nostri sguardi si incrociano, segretamente si amano.
Avvicino la bocca al vetro alitandoci contro.
Con l’indice disegno un cuore e porto la mano al petto sinistro.
Sei sempre qua, Temari, ti amo.

Il tuo viso dolce mi osserva intensamente.
Porti le tue mani al cuore e dici qualcosa.
Non posso sentirti e a stento ti vedo chiaramente, ma quelle parole sono chiare al mio cuore.
Ti amo, Gaara.

Su una cosa avevi torto Temari.
Mi sei mancata.



Angolino:
dopo secoli che desideravo scrivere una ff su di loro, finalmente, in un momento di ispirazione, sono riuscita a scriverla!
So che, essendo un amore tra fratello e sorella, molti potrebbero non gradire, ma io penso che alla fine siano cartoni e che i gusti siano gusti, perciò vi invito a non sentirvi offesi.
Credo che nel finale abbia descritto un Gaara mooolto smielato, eppure ce lo vedo lui che, piccino, disegna un cuoricino sul vetro, che tira fuori il suo lato dolce per la sua amata sorella Temari.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, in ogni caso spero l’abbiate gradita!
Alla prossima,
Harua.
  
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