Serie TV > Altro - drama
Ricorda la storia  |      
Autore: SHUN DI ANDROMEDA    19/12/2013    0 recensioni
[Zyuden Sentai Kyoryuger]
[KingxUtchii]
Due anime che si sono cercate e aspettate dall'era Sengoku ad oggi.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Fandom: Juuden Sentai Kyoryuger
Rating:
Per tutti
Personaggi/Pairing:
King/Utchii
Tipologia:
OneShot
Genere:
Sentimentale, Fluff, Shonen-ai, Angst
Disclaimer:
Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di Toei Animation, che ne detiene tutti i diritti.
Note:
Non c'è un vero e proprio spoiler.


OUR LOVE IS STRONG ENOUGH


Tra le braccia di Daigo, Utsusemimaru si sentiva bene come mai si era sentito negli ultimi quattrocento anni.

Con la testa poggiata sul petto cautamente fasciato di Kyoryured, Utchii tendeva l'orecchio per sentire meglio il battito del cuore di King rimbombargli nelle orecchie: erano stanchi, feriti e doloranti ma ciononostante l'impulso di stare assieme era stato più forte della necessità di riposare; avevano bisogno di stare vicini, tutto qui.

Il samurai del tuono spiò con un occhio socchiuso l'espressione pesta di Daigo: in quella posizione, con la bocca semi-aperta e lividi e graffi che davano a modo loro una nota di colore al volto pallido del guerriero, Utchii si sentì come tornato alla sua epoca, risbalzato indietro nel tempo da un ricordo che non l'aveva mai veramente abbandonato.

Quello di una delle tante notti costellate di stelle e ferite, sangue e terra smossa per accogliere i cadaveri a seguito delle loro innumerevoli battaglie; il suo Oyakata-sama presenziava sempre a queste cerimonie dolorose, era sempre presente per tenere la mano dei propri uomini mentre se ne andavano e non piangeva mai.

Non riusciva a farlo in presenza delle truppe ma quando accadeva, in un angolo oscuro della notte ingentilito dalla luce di una lanterna accesa dentro la tenda, Utsusemimaru era sempre stato pronto a soccorrerne lo spirito sfregiato così brutalmente.

C'era sempre stato per lui ed egli aveva ricambiato la sua gentilezza donandogli un affetto che mai avrebbe potuto trovare di più prezioso e importante.

A parte quello di King-dono.

Utsusemimaru lo sapeva – si rendeva conto – che il potente sentimento che provava nei confronti di Kyoryured era più grande di quello che aveva provato per il suo signore perito in un campo di battaglia lontano nel tempo ma che erano assolutamente simili.

In maniera apparentemente differente – o forse si era evoluta nel corso dei secoli – lui amava entrambi.

Un movimento e un lamento da parte di King tagliarono repentinamente tutte le elucubrazioni mentali del samurai, che scattò seduto con aria ansiosa: “Ti fa male, King-dono?” chiese preoccupato lui, muovendosi al buio sul morbido materasso.

Da qualche parte davanti a lui, King gli sorrise: “Sto bene.” lo rassicurò lui, stiracchiandosi mentre la pelle sotto le bende tirava, appena appena rimarginatasi, “Tu?” domandò a propria volta; Utchii aspettò qualche secondo prima di rispondere, e comunque annuì soltanto, rincantucciato come poi era contro di lui.

Daigo ridacchiò sottovoce prima di cominciare ad accarezzargli i capelli: “Avevo fiducia nel fatto che mi avresti salvato, Utchii...” mormorò con voce serena.

Kyoryugold aumentò la stretta dell'abbraccio, probabilmente spaventato, e non disse nulla.

Sono qui per restare, te lo prometto...” sussurrò ancora, cercando di tranquillizzarlo: “Non me ne andrò via lontano... Non ci perderemo più tra le pieghe del tempo...”.

Era stato un mormorio pari al ronzio distratto di un insetto estivo, difficile da udire e da discernere, Utchii non l'aveva del tutto capito ma si era stretto maggiormente a lui, come a volersi sorreggere, e lui, King, non sapeva neppure bene da dove gli fosse venuto quel pensiero.

Il legame che c'era tra lui e Utsusemimaru era una delle cose più preziose che Kyoryured possedeva e non scherzava quando lo diceva, urlandolo al mondo come era solito fare sempre: era davvero così, si sentiva legato a quel samurai gentile e impacciato, materno e sempre sorridente quando i loro occhi s'incrociavano.

Tutta la storia che aveva preceduto la sua caduta nel baratro oscuro di Deboss non gli era sconosciuta – più volte si era ritrovato Utchii nel piccolo monolocale che aveva in affitto e spesso aveva dovuto consolarne le lacrime di puro dolore in cui rischiava di affogare – e ciò aveva rafforzato quello strano senso innato di protezione e affinità spirituale che provava verso di lui.

Era un ragazzo giovane, King, l'amore ancora non l'aveva toccato e lui non era in grado di identificare quel sentimento come tale: sapeva che a lui stare con Utchii piaceva tantissimo e tanto gli bastava.

Ma a volte aveva fatto sogni strani: campi di battaglia, rovine costellate di cadaveri e animali morti che spuntavano scompostamente tra le macerie fumanti: erano luoghi che lui non ricordava di avere mai visto ma che gli mettevano nel cuore una lancinante nostalgia e un dolore senza pari.

Ma ogni volta, al suo fianco nel sogno, con la mano intrecciata alla sua, c'era sempre Kyoryugold, che fissava l'orizzonte con aria triste pur sforzandosi al contempo di sorridergli.

Di quei momenti, tutto quello che King riusciva a ricordare era quella bocca incurvata e le labbra che lo baciavano teneramente; a dispetto di tutta quella distruzione e di quella violenza, c'era qualcosa di più forte; forse la stessa che aveva permesso a Utchii di resistere fino a quando non erano riusciti a liberarlo da Dogold, restituendolo finalmente alla vita?

Daigo non lo sapeva ma era convinto altresì di una cosa: quel loro sentimento era abbastanza forte, sarebbe rimasto intatto anche dopo diecimila anni.

Si erano cercati e aspettati per secoli, si sarebbero aspettati ancora più a lungo, se ci fosse stato bisogno.

Con un ultimo bacio tra i capelli ispidi di Utsusemimaru ormai addormentatosi, Kyoryured richiuse gli occhi: c'erano tanti altri sogni ben più allegri da fare, tanti momenti in cui intrecciare le mani e altri in cui abbracciarsi forte senza più lasciarsi.

Bastava solo attendere.


   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Altro - drama / Vai alla pagina dell'autore: SHUN DI ANDROMEDA