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Autore: LadyHeather83    19/12/2013    2 recensioni
“Forse Ai ha trovato la cura” gli disse.
“Oh sei già qui Shinici” Lo salutò sorridendo e sorpreso che il giovane fosse già lì, gli fece segno di entrare.
Lui non se lo fece ripetere due volte e lo raggiunse alla postazione, dove lo scienziato stava sintetizzando una sostanza.
“Un quarto di questo…un sesto di quest’altro…”
“La prego si sbrighi dottore” Lo interruppe il giovane, che venne a sua volta zittito da Ai ormai adulta che fece il suo ingresso nella stanza.
“Sei proprio impaziente di tornare adulto eh? Di correre finalmente tra le sue braccia!”
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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UN SAN VALENTINO SPECIALE

*

Capitolo unico

 

*

 

Spalancò di botto la porta del laboratorio, rimanendo qualche secondo immobile sulla soglia della porta per riprendere fiato.

Ci avrà messo si e no cinque minuti ad arrivare a casa dello scienziato, quando di norma in un quarto d'ora abbondante è lì, Conan era a casa di Ran quando ricevette la telefonata del dottor Agasa che gli intimava di raggiungerlo il più presto possibile, “Forse Ai ha trovato la cura” gli disse.

“Oh sei già qui Shinici” Lo salutò sorridendo e sorpreso che il giovane fosse già lì, gli fece segno di entrare.

Lui non se lo fece ripetere due volte e lo raggiunse alla postazione, dove lo scienziato stava sintetizzando una sostanza.

“Un quarto di questo…un sesto di quest’altro…”

“La prego si sbrighi dottore” Lo interruppe il giovane, che venne a sua volta zittito da Ai ormai adulta che fece il suo ingresso nella stanza.

“Sei proprio impaziente di tornare adulto eh? Di correre finalmente tra le sue braccia!”

*

Ran non potè fare a meno di notare che il giorno più romantico dell’anno, purtroppo, era arrivato: il 14 febbraio.

Nell’aria si respirava odore di cioccolata, le effusioni degli innamorati che non perdevano tempo per scambiarsi baci e abbracci in ogni angolo della strada, i cuori, i fiori, regali speciali, quei “ti amo” che echeggiavano e arrivavano alle sue orecchie come una nota stonata nelle sue orecchie.

A lei quel giorno non saranno concessi, perché il suo Shinici non c’è, non si è fatto vivo, nemmeno una telefonata o un messaggio, niente.

Era sola.

Persino la sua migliore amica Sonoko aveva un appuntamento con Makoto, di cui era follemente innamorata, avevano in programma: cena, cinema e forse qualcosa di più, chi lo sa...sta di fatto che la giovane Ran era felicissima per lei.

La strada per arrivare a casa non le era mai sembrata così lunga, persino la cartella che teneva davanti alle gambe con le due mani era diventata pesante, non vedeva l’ora di salire le scale, fare un bel bagno caldo e andare a letto, quel giorno sarebbe passato velocemente con una bella dormita.

La vibrazione del cellulare lasciato sulla tasca della giacca dell'uniforme della divisa, fece si che la ragazza asciugasse le lacrime velocemente, altrimenti non sarebbe riuscita a leggere il messaggio con la vista appannata, anche se sapeva che il mittente era la compagnia telefonica che la informava o sul credito residuo o su qualche promozione.

Ti aspetto a casa mia alle 20.00 in punto. Shin”

Ran rilesse quel messaggio per ben dieci volte pizzicando di continuo la guancia destra, pensava fosse un sogno, Shinici era tornato e le aveva dato un appuntamento.

Diede una veloce occhiata all’orologio del tefono, le 18.45! “Devo sbrigarmi” si ritrovò a pensare mentre correva felice verso casa.

*

Il suo cuore iniziò a battere forte e mille pensieri attanagliarono la sua mente, gli rispose solo con un OK, senza aggiungere altro, aveva molte cose da domandargli.

Un bel bagno l’avrebbe rilassata e preparata per rivedere il suo Shinici, avvolta nella nebbiolina e dal profumo di acqua di rose del bagnoschiuma, Ran ripassò a mente le domande, voleva essere preparata.

Tutto quel pensare però le fece dimenticare di Goro e di Conan, che guarda caso non erano in casa, forse è per questo che non ci badò.

Uscì di corsa dalla vasca non appena aprì gli occhi e si accorse dell’ora tarda, le 19.45, riversò un paio di litri d’acqua e schiuma sul pavimento in gres e per poco non scivolò, fortunatamente la sua prontezza di riflessi la fece aggrappare al bordo e a rialzarsi senza nessun problema.

Ancora mezza bagnata aprì l'armadio e come ogni donna che si rispetti esclamò la solita frase “Non ho niente di adatto all'occasione”, si fece coraggio ed iniziò a prendere e scartare ogni singolo abito e completo che le capitavano a tiro “Questo è troppo stretto” “questo troppo largo” “questo vecchio” “No, no, non è adatto” ed infine quando le rimase l'ultimo pezzo in armadio si fermò un attimo a pensare “Un momento, ma nemmeno so se mi deve portare da qualche parte, magari vuole solo dirmi che non sono il suo tipo e che ha trovato un'altra ragazza” Sospirando, la ragazza rassegnata optò per un jeans attillato e una maglietta con qualche paillettes.

Percorse il corridoio e le scale e si fermò sulla porta d'ingresso dell'ufficio del padre, attirata da un bigliettino giallo con scritto “Ran, non preoccuparti per me e Conan, siamo fuori, papà”.

Ran si portò una mano alla fronte, rimproverandosi di quanto fosse stupida a non aver pensato a loro, ora poco importa, erano le 20,00 e Shinici la stava aspettando.

*

Ferma immobile davanti al grande cancello di villa Kudo, Ran osservava quella luce fioca che proveniva dal salotto, lo sapeva perchè quella casa e la disposizione delle stanze la conosceva come le sue tasche.

“Che cosa aspetti ad entrare, ti prenderai un malanno” la rimproverò la voce proveniente dal citofono “Shinici”.

Si fece coraggio ed entrò...

Il giovane detective si trovava in piedi davanti al caminetto dell'immenso salone e dava le spalle alla porta, si sentì chiamare da quella voce soave.

“Ran...” si voltò sorridendole e andandole incontro abbracciandola fortemente a se', ovviamente l'abbraccio fu ricambiato.

“Mi sei mancato Shinici” Riuscì a pronunciare prima di scoppiare a piangere.

Il ragazzo con il dorso della mano le asciugò quelle lacrime “Non piangere Ran”.

“Sei tornato per restare?” Ecco la prima domanda che voleva porgli.

“Ancora non lo so di preciso, sto ancora lavorando a quel famoso caso, ma sono vicino alla soluzione. Ma ora sono qui e voglio passare questa notte con te” Shinici le stampò un bacio sulle labbra con tutta la passione che si può avere a quell'età.

Ran non disse niente, si limitò soltanto a contraccambiare quel gesto, che aspettava da tanto tempo.

Shinici le tolse la giacca e la gettò per terra scoprendo quella figura così perfetta che ultimamente aveva potuto soltanto ammirare con gli occhi innocenti di un bambino.

“Sei bellissima Ran” Disse prima di ricominciarla a baciare ed ad accarezzarla tutta, partendo dai morbidi capelli, scendendo con le dita lungo la schiena e fermandosi ai glutei, gesto che Shinici credeva gli costasse un colpo di karate della ragazza, ed invece no.

Con grande stupore di lui, Ran gli chiese di andare in camera sua.

*

Nel tragitto, a Ran venne in mente una conversazione avuta qualche tempo fa con la sua migliore amica.

Tu lo hai già fatto Sonoko?”

Ehh??” Rise un po' imbarazzata “A dirti la verità no, però è una cosa che prima o poi dovrà succedere, meglio con la persona amata, no?” Sospirò guardando il cielo e pensando a Makoto, poi ritornando con i piedi per terra e con fare sospetto pose la stessa domanda a Ran, la quale negò.

Sonoko con un piccolo balzo scese dal muretto del lungomare “Se posso darti un consiglio la prossima volta che il tuo bel detective ti viene a trovare o si dovesse trovare nei paraggi, prendi tu l'iniziativa, perchè mi sembra che il nostro amico sia ancora nel mondo di Sherlock Holmes”

*

Tutti e due si sedettero a bordo del letto e si guardarono negli occhi, scambiandosi sguardi pieni di amore e desiderio.

“Non dobbiamo farlo per forza adesso” Le disse.

Ran di rimando lo baciò appassionatamente “Per una buona volta Shinici vuoi stare zitto?” Lo implorò saltandogli sopra “Lo so che lo vuoi anche tu”.

Non era una detective professionista e non lo sarebbe mai stata, ma sapeva molto bene leggere i suoi occhi.

Il giovane per prima cosa le sfilò la maglietta, e mise la sua testa sul suo seno ancora coperto dal reggiseno nero, annusandone il profumo per poi passare a baciarlo e toccare.

Ora erano uno sdraiato accanto all'altro e Ran ebbe la possibilità di sfilargli la camicia bianca e la canottiera, poi premette il suo seno ormai nudo sul suo petto, facendogli sentire tutta la sua femminilità e il calore.

Continuarono a baciarsi e senza rendersene conto si ritrovarono senza i pantaloni, con un po' di coraggio Shinici le spostò le mutandine nere ed iniziò a stimolare la sua intimità facendo ansimare la ragazza “Ti – ti faccio male?” balbettò.

Scosse la testa “Al contrario”.

Anche lei fece la sua parte un po' intimidita, del resto non sapeva cosa si doveva procedere in quel caso, si fece guidare dall'istinto, un istinto che sembrava piacere al detective.

Senza rendersene conto si ritrovarono uno sopra l'altro, pronti ad iniziare quella danza che avrebbe cambiato per sempre le loro vite.

Era pronto per farsi spazio in lei, quando lo interruppe “Non l'ho mai fatto Shinici, ho un po' di paura” gli disse guardandolo con gli occhi lucidi.

Le sorrise “Nemmeno io! Non avere paura, ci sono io con te” la baciò con passione prima di essere accolto con amore.

Ran emise un gemito, prima di dolore che durò solo una frazione di secondo, poi di piacere che si intensificò sempre di più, man mano che quella danza e quelle spinte aumentavano da parte di entrambi.

I cuori di tutti e due batterono come un tamburo per tutto il tempo finchè il piacere li avvolse, facendoli cadere uno accanto all'altro.

“Ti amo” Esclamarono all'unisono guardandosi negli occhi.

*

Come ogni mattina arrivò l'alba e un flebile raggio illuminò il viso di Ran che si svegliò, era ancora nuda, avvolta dal lenzuolo bianco candido del letto di Shinici, “Allora non era un sogno” si ritrovò a pensare sorridendo.

Un sorriso che durò poco, quando scoprì che il suo amante non era lì con lei, provò a chiamarlo urlando, ma l'unico che gli rispose facendo irruzione in camera era stato il piccolo Conan che gli andò incontro.

“Oh Ran che bello sei qui, ti ho cercato dappertutto” Disse felice, ma sembrava che la ragazza non le avesse dato retta, il suo sguardo era cupo e rivolto verso il basso “E così te ne sei andato un'altra volta” Sibilò a mezze labbra.

“Ran...” “Non me ne sono andato, sono qui” avrebbe voluto dirle.

*

FINE

*

Ciao a tutte, sono nuova della sezione, di solito scrivo su Dragon Ball, ma era da un po' che avevo in mente questa fan fiction e così l'ho buttata giù e pubblicata, spero sia stata di vostro gradimento.

XOXO Erika

 

 

 


    
    
    
    
    
    

 
  
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