«Paperina, la festa c’è stasera, lo sai?»
Paperina sorrise e le rispose:
«Ma certo che lo so, vostra altezza. Solo che voglio chiederle la sua opinione su quest’abito e quest’acconciatura. »
Minnie guardò l’abito di Paperina: era viola, la parte superiore aveva anche dei piccoli bottoni dorati, mentre la parte inferiore aveva dei fiocchetti. Sulla testa portava un’elegante diadema. Le scarpe non erano visibili, ma conoscendo Paperina, Minnie immaginò che fossero dei tacchi dello stesso colore del vestito.
«Ti sta divinamente, cara»
La damigella sorrise, e quando la Regina scese dal letto, la accompagnò in sala da pranzo. Il corridoio era addobbato in modo impeccabile, e a ogni passo che facevano le donne, spuntavano decorazioni ovunque. “Sicuramente questa è opera di Paperino” , pensò la Regina, fissando delle colombe che trasportavano uno striscione rosa confetto con scritto “Buon Anniversario” . Arrivate in Sala da Pranzo, trovarono Pippo, il capo delle guardie reali, ad attenderle.
«Buongiorno, vostra altezza! Buon anniversario!»Pippo prese la mano della Regina e la baciò, poi sorrise a Paperina e le lasciò entrare. La Sala da Pranzo era più addobbata del resto: c’erano vasi fioriti ai lati, il tappeto non aveva nemmeno un po’ di polvere, le sedie erano contornate d’oro e il tavolo aveva una grande quantità di cibo. Addirittura le scope erano addobbate! Minnie si voltò e vide che le scope incantate indossavano un frac e un parrucchino. Dall’altro lato della tavola c’era il Re, e accanto a lui, Paperino. Il re aveva un mantello rosso alla schiena ed una grossa corona sulla testa, il resto del suo abito era rosso. La Regina arrossì, in quanto lei era ancora in pigiama, si mise una mano sul capo e si avvicinò a Topolino, imbarazzata.
«Buongiorno, caro.» La Regina gli diede un bacio, Topolino sorrise radioso
«Buon anniversario, cara» rispose lui, poi batté le mani. Una scopa gli diede un pacchetto, e lui lo avvicinò alla ragazza. Minnie lo aprì, incuriosita. Al suo interno c’era un Keyblade, la leggendaria chiave in grado di mandare K.O. tutti gli Heartless e i Nessuno. Minnie non sapeva che farsene di quel regalo, poi vide un anello, attaccato alla chiave, lo prese e lo mise al dito.
«È bellissimo, Topolino!»
«Questo, mia cara, non è solo il segno del mio amore per te! Questo è anche una cosa potente e utile: al castello terremo con noi una Pietra in grado di esaudire tutti i desideri, e se mai dovesse finire in mani sbagliate» Topolino fece una pausa e fissò la finestra, poi riprese a parlare con Minnie, ma era rivolto un po’ a tutti i presenti. «..Io non saprei cosa fare! Ho chiesto a Paperino di incantare la porta e gli anelli! Solo mostrando il tuo-o il mio- anello, la porta si aprirà »
Minnie annuì, non sapendo cosa dire. Andò dall’altro lato del tavolo, prese la forchetta e iniziò a mangiare la colazione: uova e pancetta, Paperina accanto a lei. Finito di mangiare, si alzò, salutò il marito con un altro bacio e andò in camera sua per vestirsi. Aprì l’armadio, c’erano diversi abiti che essa poteva indossare: uno lungo, color pesca, uno blu oltremare, uno giallo zafferano. Alla fine optò per il rosa pesca.
«Paperina, puoi farmi un favore?»
«Sì, vostra altezza?» disse Paperina, fissando il proprio riflesso nello specchio.
«Potresti andare al bar che si trova al villaggio e chiedere a Clarabella- la proprietaria del locale- se può venire alla festa di stasera? Chiedile anche-sempre se può- di aiutarci a preparare la cena.»
Paperina annuì sorpresa: Clarabella era una persona molto povera, e le sembrava strano che Minnie avesse scelto proprio lei.
«Paperina!» La donna si voltò e vide la regina
«Dille anche che la pagherò molto!»
«Senz’altro» e così dicendo, uscì dal castello e andò verso il villaggio. Le persone la salutavano con educazione: sapeva che veniva dal Castello Disney. Molte le dicevano di dare gli auguri alla Regina e al Re perché non sarebbero potuti venire. “Taverne Mu Mu” , si chiamava il locale. Era un luogo molto sporco, i tavoli erano pochi e molte persone bevevano o mangiavano in piedi. Nonostante ciò, era molto pieno. Clarabella era seduta dietro al bancone e consegnava la birra a un uomo grasso. Era molto esile e portava una vestaglia ingiallita, in testa un fiocchetto e al collo una collana. Paperina si avvicinò al bancone, senza smettere di fissare la gente che era presente in quel locale. Non capiva perché la Regina voleva lei.
«B-buongiorno» disse con un filo di voce.
«Buongiorno, signorina!» la voce di Clarabella era molto profonda, rispetto alla sua e riecheggiava per tutto il locale.
«Cosa vuole ordinare? Abbiamo una vasta scelta!»
«ehm…credo che prenderò una frittella. Comunque, può farmi un favore?»
«Amelia, una frittella per la donna rosa, prego!» Paperina notò che in cucina c’era una donna dai capelli corti e neri, vestita di nero e con un grembiule bianco alla vita.
«Ehm… mi chiedevo se…» ma Clarabella la interruppe
«Di che favore si tratta?»
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«Va bene! Ci sarò! Amelia, stasera si va dalla Regina!»
La donna in cucina sorrise, e improvvisamente sembrò piena di vita. Paperina finì la sua frittella, pagò il conto, salutò Clarabella e andò a palazzo. Per strada incontrò Paperino che si esercitava a controllare il ghiaccio, anche con ottimi risultati: era riuscito a congelare interamente un fantoccio. Pippo stava posizionando le guardie in punti del castello in cui era più facile entrare. Paperina lo salutò ed entrò nel castello. Tutto silenzioso. Solamente i passi di lei facevano rumore nella sala d’ingresso. Cip e Ciop stavano lavorando sicuramente alla Gummiship, dato che non era in giro per il castello. Arrivò davanti alla porta della stanza della Regina, bussò e attese.
«Avanti!»Paperina entrò e informò la Regina dell’arrivo di Clarabella e dell’altra donna che l’aiutava a cucinare.
Verso il pomeriggio, in tutto il castello c’era un’aria di festa. Arrivò addirittura una banda musicale pronta a suonare per loro. Minnie era più che soddisfatta del lavoro che era stato fatto. Non le aspettava che attendere la sera.