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Autore: biberon    23/12/2013    3 recensioni
Dieci anni dopo il reality, Courtney incontra per caso Trent e Duncan, il quale nel frattempo ha avuto un figlio con Gwen. Pazza di gelosia, Courtney si lancia in una storia flash con Trent e cade in una gravidanza indesiderata.
La sera in cui lo confida alla sua migliore amica Heather, inquietanti sms e messaggi cartacei iniziano a perseguitarla. C'è qualcuno che sa tutto di lei, che sa TROPPO di lei, della sua storia con Trent, del suo amore, della sua vita.
Ma lei non l'aveva detto a nessuno oltre che a Heather.
Ma non può essere stata lei, non la sua migliore amica. Ma allora, chi ...?
Dal testo, capitolo 10
- Courtney, io chiamo la polizia. Se quel bastardo è in casa tua possiamo prenderlo.
- Heather, non so se è veramente lì o lo dice solo per depistarmi …
- C’è un solo modo per scoprirlo.
Io annuii.
Heather frugò nella borsa, poi mi guardò con gli occhi sbarrati.
- Courtney … non trovo più il mio cellulare.
Genere: Romantico, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen, Heather, Trent | Coppie: Duncan/Courtney, Duncan/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Ciao a tutti! Ri-eccomi.
Scusate il ritardo, ma, sapete com’è, la scuola e … dopodomani è Natale! YE!
Anche se a leggere questo capitolo non c’è molta allegria. Capirete i perché.
Buon Natale a tutti.
Ps Scusate se ho fatto errori di battitura, ma ormai dovreste sapere che la mia tastiera non è un granché.

 
Sull’isola volteggiava un altro aereo, grigio, senza riconoscimenti particolari, in metallo lucido.
“FERMI!” ripeté quella voce.
Una scala sbucò dal portellone e si srotolò fino a terra.
Un uomo voltato di spalle scese appendendosi ai pioli molto, molto lentamente.
Quando si voltò, ebbi un tuffo al cuore. Le parole mi uscirono di bocca come se fossero dotate di vita propria.
“E TU CHE CI FAI QUI?!”
Lo guardai negli occhi con fin troppa intensità.
 
Lui batté un paio di volte le palpebre.
“E lei chi è, scusi?” chiese il piedipiatti lasciando la presa dal mio polso.
“Lei non sai chi sono io?” chiese stupito l’uomo.
“No. Ma vorrei sapere che ci fa qui.”
“Io sono famoso! Non può non conoscermi!”
“Chris!” urlò Heather scattando in avanti. Il poliziotto l’afferrò per un braccio e la tenne indietro.
“Quello è il mio nome, piccola, am non me lo sciupare.” Rispose l’uomo con un ghigno.
“Ora mi spieghi che sta succedendo qui. Si identifichi immediatamente.” Disse il commissario puntandogli contro la pistola.
“Uo uo uo! Non c’è bisogno di essere così scontrosi!” ribatté Chris.
Non potevo credere che lui fosse lì. A Wawanakwa. Insieme a noi.
Come ai vecchi tempi.
“Io sono Chris McLane. Lavoro nel mondo del cinema e della televisione. Conduco alcuni show serali e quiz a puntate. Una decina di anni fa conducevo uno dei Reality Show più famosi d’America, a tutto Reality.”
“Non so di che cosa sta parlando.”
“Io sì!” esclamo uno degli agenti. “Mia figlia mi ha costretto a comprare un sacco di gadget di quel maledetto programma.”
“Dicevo …” continuò Chris alzando un sopracciglio. “Sono qui per impedirvi di arrestare tre ragazze innocenti.”
“Che cosa sta blaterando?”
“Sono qui per darvi delle spiegazioni. Inanzitutto, vorrei precisare che la denuncia nei confronti di queste ragazzi l’ho sporta io in persona.”
“Ma che cosa …?!” Heather tentò di nuovo di avvicinarsi a lui, ma la tennero di nuovo indietro.
“Inoltre, volevo dirvi che io sono quello che voi chiamate ‘L’invisibile persecutore’.”
“TU?!” urlai istintivamente.
“Lei stia zitta!” mi intimò il commissario. “Che cosa intende dire, con tutto questo?” chiese poi a Chris.
“Intendo dire proprio ciò che avete sentito.”
“Quindi lei, insomma, lei afferma di essere … il famoso stalker che ha gettato nel apnico la città?”
“Sì.”
“Ci deve delle spiegazioni, signor McLane.”
Due poliziotti lo presero per le braccia e in pochi secondi lo ammanettarono.
“Lasciatemi spiegare. Per favore!”
Il commissario soppesò l’ipotesi di lasciarlo parlare.
“Essia. Parli. Jhona, registra tutto.” Disse ad un’agente.
“Dunque, tutto è cominciato circa due mesi fa. Si da il caso che io fossi in un momento di grave crisi. Vedete, dopo aver finito di condurre il mio reality show, la mia fama è andata via via diminuendo, finché, qualche anno dopo, non diventai nessuno. Perdetti il mio ultimo posto da conduttore e rimasi, come si suol dire, in strada. Ben presto le spese per la manutenzione delle mie numerose case nelle varie località turistiche mi soffocarono, e fui costretto a venderle tutte. Perdetti fama e soldi. Capite? Ero disperato. Ma un giorno, mentre riguardavo la seconda stagione di aA Tutto Reality, mi venne un’idea. Un’idea grandiosa e incredibile. Pericolosa, certo, ma grandiosa. Un’idea che mi avrebbe riportato sul podio. L’idea era quella di creare un nuovo reality show, ma stavolta senza l’aiuto di una rete televisiva. Volevo farlo solo con la mia vecchia squadra di lavoro. Così li richiamai tutti, ad uno ad uno, decidemmo che avremmo venduto il reality, già diviso a puntate, ad una rete molto importante, una volta completate le riprese. Questo nuovo show sarebbe stato diverso da A Tutto Reality, sarebbe stato un thriller coinvolgente che avrebbe attirato moltissimi ascolti. Mi serviva solo un protagonista e una buona trama. Così mi ricordai di tre concorrenti che erano piaciuti molto al pubblico, nelle loro beghe: Courtney, Duncan e Gwen. Cercai in rete i loro dati, e li scovai tutti e tre. Riuscii a scoprire praticamente tutto di loro, grazie soprattutto ad alcuni social network. In pochi mesi scoprii dove abitavano, cosa facevano, chi frequentavano. Avevo i miei protagonisti, ma dovevo anche scrivere una trama. Così, guardando un programma televisivo, ebbi un’’illuminazione. Fu in quel momento che nacque l’invisibile persecutore. L’idea era che uno stalker psicopatico pedinasse Courtney, mentre la troupe riprendeva tutto. Puntata dopo puntata, la storia si sarebbe fatta sempre più intricata e complessa, coinvolgendo anche la sua migliore amica Heather e molti dei suoi conoscenti. Investimmo tutto ciò che avevamo nella realizzazione di questo progetto. Io e il mio migliore amico, chef Hatchett, ci mettemmo a capo dell’organizzazione. Unendo i risparmi di tutta la vecchia troupe riuscimmo a comprare le attrezzature necessarie, tra cui alcune minuscole telecamere da mettere in casa della ragazza e nei suoi abiti. Fin dalla prima puntata, lo show venne benissimo. Iniziammo a effettuare le riprese anche dall’alto, dal mio vecchio elicottero, e a rendere la trama sempre più interessante. Dopo le due puntate iniziali capii che dovevo mandare qualcuno sul campo, diciamo, a ‘metterci la faccia’. Così lo chiesi a Chef e ingaggiai anche un altro ex-partecipante di A Tutto Reality, Izzy. E ci serviva anche qualcuno di piccolo e agile. Così una sera prendemmo Quentin e gli dicemmo che Courtney e il suo papà avevano tradito la sua mamma. Lui s’infuriò, e noi gli proponemmo di vendicarsi, aiutandoci a far andare via per sempre Courtney dalla città. Lui accettò.
 Una sera, Chef colpì Trent alla tempia con un masso, e mentre Courtney e Heather lo portarono all’ospedale, Izzy entrò in casa della ragazza. Mentre lei era all’ospedale, le telefonò e Chef le chiuse dentro la stanza. Fu lì che Quentin intervenne per la prima volta. Rubò il cellulare di Heather e consumo tutti i soldi in un giochino elettronico. Iniziammo a perseguitare Courtney tramite messaggi e chiamate anonime, da un cellulare comprato apposta. Mentre io la chiamavo senza farmi riconoscere grazie ad un alternatore vocale, Chef la seguiva per controllare ogni sua mossa. Circa alla quindicesima puntata decisi di entrare anche io a far parte del programma, sotto le spoglie dell’agente C, un agente dei servizi segreti che avrebbe dovuto aiutare Courtney. In quello stesso episodio, uno dei due fratelli di Chef, membro della mia troupe, picchiò a sangue Trent e condusse Courtney all’ospedale. Qualche puntata prima avevamo rapito Heather, o meglio, Izzy lo aveva fatto. Fornimmo a Quentin una pistola senza colpi, e  lo facemmo appostare nel sedile posteriore della limousine con cui avevamo preso Courtney . Gli ordinammo di minacciarla di morte. Ma le cose presero una piega inaspettata. Courtney si ribellò ed Heather riuscì a scappare. Le due si ritrovarono inspiegabilmente e riuscirono a scappare con la macchina, prendendo anche Quentin. Fermammo le riprese. Ma io ero stato previdente, e qualche giorno prima avevo fabbricato delle false prove e accuse contro le due ragazze per rendere lo show più interessante. Le avevo denunciate per stalking, la cui vittima era Izzy. Avevo spedito dei messaggi intimidatori al suo cellulare dal cellulare di Heather, in modo da far credere alla polizia che lei fosse una criminale. Ma loro ..,. loro sono venute qui, qualche minuto fa, inseguite dalla polizia di Toronto. Io le ho seguite in aereo, e, beh, ora ci ritroviamo qui.”
Sentii un rumore sordo schioccare nell’aria, e capii dopo qualche secondo che si trattava di Gwen.
Si era accasciata a terra. Non era svenuta, ma aveva gli occhi chiusi e respirava a bfatica. Aveva avuto uno shock.
“Tu … cosa?!” riuscii solo a dire Heather, sconcertata.
“Un momento …” iniziò il commissario. “Ci sono alcuni punti che dobbiamo chiarire. È stato lei a esporre denuncia?”
“Sì.”
“Contro queste due ragazze.”
“Esatto.”
“E mi dica, perché ora si sta consegnando nelle mani della polizia? Sarebbe potuto fuggire con i suoi complici.”
“No. Non avrei mai potuto. Vede, all’inizio, questo ‘show’ era solo un’idea. Volevo che fosse una cosa molto semplice. Non pensavo che sarebbe andata così. Avrei terminato di girare le puntate, avrei consegnato il materiale a Courtney dandole tutte le spiegazioni necessarie le avrei chiesto l’autorizzazione, sotto paga, naturalmente, di venderle ad una rete televisiva. Ero sicuro che avrebbero accettato. Avrei detto a a tutti che erano attrici, e fine della storia. Ma poi la faccenda è degenerata. Trent è stato picchiato TROPPO forte, Heather è scappata, Duncan è stato colpito da un proiettile che non doveva colpirlo , Courtney è scappata … io non volevo che finisse così. Non avrei mai voluto infrangere la legge in questo modo.”
“Ma l’avrebbe infranta comunque!”
“Nessuno sarebbe mai venuto a saperlo. Dovevo confessare tutto, se fossi scappato le cose si sarebbero solo aggravate. Le prove che ho fabbricato erano troppo deboli. Prima o poi la verità sarebbe saltata fuori, con tutti i processi che queste due ragazze avrebbero ricevuto. E avrei potuto prendere persino l’ergastolo. Inoltre, adesso che ho investito tutto ciò che avevp in questo reality show e non verrà venduto, non ho comunque più una casa in cui tornare. Non ho niente, non mi è rimasto nulla. Man mano che ho perso successo, mi sono avvicinato sempre di più ad alcol e droga. Ormai sono dipendente dall’eroina. Non posso fare nulla da solo. Tanto vale costituirmi, se questo mi potrà dare le cure necessarie. Mio cugino ha compiuto un omicidio, ed era tossico-dipendente. Prima di condannarlo l’hanno mandato in clinica. Vedete, sarà sempre meglio stare in prigione che stare in strada. E poi, spero che, dato che le cose non sono ulteriormente peggiorate, la mia pena sarà ridotta un po’rispetto a quanto potrebbe essere secondo la legge. Avete capito? Io voglio consegnarmi alla giustizia prima che le cose peggiorino. Mi avreste scoperto comunque, dopo tutto il casino che ho combinato. Tanto valeva.”
La sua lunga spiegazione cadde in un silenzio sordo e freddo.
Avevo la testa che stava per scoppiare. Il cuore mi batteva a mille. Avevo un’infinita di cose da dire, eppure era strano come non riuscisse a venirmene in mente nessuna.
Alla fine dissi solo: “davvero?”
Il commissario mi lanciò un’occhiata perplessa, poi si rivolse di nuovo a Chris.
“Sa una cosa? Lei è pazzo.”
“Sa che io avevo una moglie, commissario? Avevo una splendida moglie di nome Blaneley. Beh, lei sen’è andata. Portandosi dietro i nostri due figli. Io l’amavo, ma non potevo più mantenerla. E così, vedendo le mie crisi di astinenza e la mia, come la chiamava lei, fame di fama, lei mi ha abbandonato. Dicendo che non sarebbe più tornata. E non è più tornata. Io … io l’amavo. Volevo solo che lei tornasse a casa.”
“Beh, sono molto rammaricato, ma …”
“Oh, non ho finito. Il più piccolo dei due figli, Carl, ha … ha il cancro.. Lei è andata a stare da sua madre, ma non avevano i soldi per curarlo. Carl … Carl sta morendo. Qui non siamo in Europa, agente, qui le cure te le devi pagare tu. Qui, in questo grandioso paese che è l’America, qui, qui, qui sarà la tomba di mio figlio,”
In quel momento mi accorsi che altri due individui stavano scendendo frettolosamente dalla scala di corda.
“Chris! Chris, che diavolo stai facendo?” esclamò Chef, afferrandolo per un braccio.
“Ehy!” lo apostrofò un agente, puntandogli contro la pistola.
“Ormai è troppo tardi, Cheffino … ormai loro sanno tutto.” Sussurrò l’altro, lo sguardo perso nel vuoto.
“Quest’uomo è pazzo! Non credete ad una sola parola di quello che dice!” esclamò Izzy, schiaffeggiandolo con una mano.
Una lacrima solitaria si formò nel’occhio di chris.
“Forse hai ragione, Izzy, forse sono pazzo.”
Cadde in ginocchio sulla sabbia, e sfilò con un gesto rapido la pistola dalla mano di un’agente. La alzò in alto e la puntò dritto davanti a se.
“Fermi tutti!” urlò.
Lo guardai.
Non era più l’uomo spavaldo, arrogante e sadico che avevo conosciuto due anni prima.
Era solo un uomo disperato.
Malato, povero, solo, con un figlio in procinto di morire.
Improvvisamente, nonostante tutto quello che mi aveva fatto, provai una grande pena per lui.
Lo vidi piangere.
Non stava mentendo, sulla faccenda di Carl.
 
Feci un passo avanti e gli tesi la mano.
“Avanti, McLane, alzati, su.” Gli dissi.
Lui mi guardò con una faccia che non dimenticherò più. I suoi occhi avevano qualcosa di inumano. Erano vuoti.
Poi, lentamente, molto lentamente, si portò la pistola alla testa e se la premette contro la tempia.
In pochi secondi capii cosa aveva intenzione di fare.
“ASPETTI, LEI NON può …” cominciò il commissario.
BANG.
Lo sparo risuonò sordo e secco, nell’aria fredda e umida di quel pomeriggio d’inverno.
“No.” Mi sfuggì di bocca, mentre il corpo di Chris McLane scivolava a terra senza vita.
 

 
   
 
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