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Autore: cerconicknamesugoogle    25/12/2013    3 recensioni
Male!Nihal Male!Dubhe
(Nihal)
Spicca fra la folla per i tratti, i modi, e per questo viene celebrato.
Festeggiano la sua diversità, inconsapevoli del peso che essa ha sulla sua schiena da tutta una vita.
Guardano le sue spalle larghe, i suoi movimenti eleganti, i suoi lineamenti marcati.
Apprezzano l'insieme, gioiscono.
(Dubhe)
È un' ombra che gira fra i vicoli di Makrat, costeggia la via grande, dove la luce fa capolino.
Le persone non vedono Dubhe. Se, con la coda dell'occhio, colgono un movimento, un lampo nero, conviene loro guardarsi addosso. Dubhe si è fatto un nome, come ladro. Ora è uno dei migliori, il migliore, in città.
Buon natale, a tutti :)
Storia dedicata a Rubolavitadentrodime
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dubhe, Nihal
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Angolo Wani:
Coff-Coff. Okay, è la prima volta che metto le note ad inizio storia, ma è per un buon motivo.
Quindi.
AVVERTIMENTO: Nihal e Dubhe in questa storia sono entrambi MASCHI. Capito? MASCHI. Se la cosa vi dà fastidio, via di qui. è inoltre ambientata si nel mondo Emerso, ma con un parallelismo di tempi fra Nihal e Dubhe.
Dunque. È la prima fict che scrivo in questo fandom, molto probabilmente sarà anche l’ultima. Cronache del mondo Emerso è stato il primo libro che mi sia mai capitato fra le mani da potersi definire Fantasy con la f maiuscola. Ad undici anni, quando cominciai la saga, me ne innamorai in fretta. Quel mondo era tutto.
C'era un male addirittura comprensibile ( insomma, chi non ama Aster? ), la paura di uccidere, il tormento, la possibilità che uno dei personaggi schiattasse all’improvviso ( cosa che poi è successa u.u ). Di Dubhe me ne sono innamorata in fretta, più di Nihal. Era quel genere di ragazza che vorrei essere io. Nascosta nell’ombra, abile, agile. Non eroica, non come quegli eroi classici. Mi piacevano entrambe, tanto. Quindi non è per insultare le loro figure, che ho scritto ciò.
In realtà è un regalo ( l’unico che mi è possibile fare) al mio marito. Buon Natale, Cla!
È chiaro perché ho trasformato Dubhe e Nihal in uomini, immagino ( si, okay, perché sarebbero stati dei gran fighi entrambi. Solo noi due avremmo potuto far invidia a simile coppia ). Ed ho scelto il fandom perché… Ah si! Perché è in un gdr del mondo Emerso, che ci siamo scritte per la prima volta. Ricordo i nostri pg come se fosse ieri ( ed invece sono passati ben tre anni, TRE ANNI! ).
Buon natale, Cla. Chiedo scusa perché questa storia non sarà mai alla tua altezza, perché sei una figa che scrive nonsense da accapponare la pelle, che non farebbe mai gli errori che io infilo nei testi. Ma è l’unica cosa su due piedi che mi è venuta. Quindi sssh! Zitta e leggi e diventa uomo che lo divento pure io u.u
Grazie a chiunque passi, legga e non mi uccida. Grazie, e buon natale a tutti.
( si, la storia non centra assolutamente nulla col natale u.u )

 

Calamite.

Nihal ha diciannove anni, il giorno in cui la città celebra la sua venuta.
Avanza nel corteo di benvenuto, sotto il sole di Makrat.
La gente grida di gioia davanti ai suoi capelli, blu, ed ai suoi occhi, viola. È arrivato! Il mezzelfo della profezia, il mezzelfo che ci salverà tutti! Spicca fra la folla per i tratti, i modi, e per questo viene celebrato.
Festeggiano la sua diversità, inconsapevoli del peso che essa ha sulla sua schiena da tutta una vita.
Guardano le sue spalle larghe, i suoi movimenti eleganti, i suoi lineamenti marcati.
Apprezzano l'insieme, gioiscono.
Lui combatterà il male! Lui ci ridarà la pace! È l'eroe! È arrivato!
Nihal continua ad avanzare, guardando dritto davanti a sé. La luce solare batte il suo cammino, illumina la via che sta percorrendo.
Dietro, mani d'ombra s'arraffano a prenderlo, afferrarlo, spingerlo in ricordi tormentosi, pregni di paura e dolore.Il passato chiede, supplica, impone di essere ascoltato.Il suo popolo estinto, sangue del suo sangue, pretende una vendetta che lui consegnerà.
E la gente, oggi, sotto il sole accecante di un mondo che torna a sperare, la chiama atto eroico.
 
Dubhe ha diciotto anni. Un mantello sulle spalle e stivali che attutiscono il rumore dei passi.
È un' ombra che gira fra i vicoli di Makrat, costeggia la via grande, dove la luce fa capolino.
Le persone non vedono Dubhe. Se, con la coda dell'occhio, colgono un movimento, un lampo nero, conviene loro guardarsi addosso. Dubhe si è fatto un nome, come ladro. Ora è uno dei migliori, il migliore, in città.
Ogni tanto, come oggi, fa il borseggiatore. Normalmente predilige grandi ville con cani da guardia e soldati alle porte.
Ha le mani sporche di sangue, il ragazzo. Sangue trasparente, invisibile, usurato dal tempo. Però è lì, e, quando si concentra, può sentirne la viscosità addosso.
Dubhe fugge, fugge da tante cose.
Da coloro che lo cercano perchè ladro, guardie della città.
Da una gilda di assassini, che lo vuole fra le sue fila.
Dal passato, dal rimorso.
Dagli incubi che la notte lo tormentano.
Fuori è ladro, dentro assassino.
Per la gente, solo ombra, di cui è meglio ignorare l'esistenza.
 
Dubhe e Nihal sono fatti della stessa identica pasta. Assassini pieni di rimorso, guerrieri persi dentro sé stessi.
Non dovrebbero incontrarsi mai, tipi così. Uniti, possono solo dare origine ad altra sofferenza. Altro dolore, altra morte.

Però si trovano, calamite attratte l'una dall'altra. E allora il mondo può solo correre ai ripari, pregare gli Dei affinchè quelle due anime, entrate in collisione, non esplodano.

Accade la sera di quello stesso giorno, in una locanda di paese.
Nihal ha un cappuccio sulla testa, non vuole che altri vedano i suoi corti capelli blu. Dubhe resta in un angolo, osserva il mondo da lì, nel silenzio.
I loro occhi s'incontrano, un attimo, per sbaglio.
Ucciderò. Ancora ed ancora. E lo farò piangendo. Dicono i pozzi viola di Nihal.
Tutto, per sopravvivere, anche di più. Proclamano quelli di Dubhe.
I loro occhi s'incontrano, un attimo, per sbaglio, ma non si lasciano più.

Sono in una camera della locanda. Come ci siano arrivati è mistero.
Non hanno nulla da dirsi, nulla da confidarsi. Entrambi sanno già tutto l'uno dell'altro.
Si baciano, si stringono. Finiscono sul muro, sul letto, per terra. Lì Dubhe spoglia Nihal, ne osserva le spalle ampie, la pelle chiara. Lì Nihal entra in Dubhe, spinte secche, ben assestate, mentre lo imprigiona sotto di lui.
Non c'è dolore, né sofferenza, né morte. Solo due anime, divorate da demoni interiori che scavano nella pelle, fino alla superficie, rosicchiatori delle ossa che li tengono ben saldi in piedi.
Nihal e Dubhe si cercano, si trovano, già si conoscono. Disperati, persi in un baratro profondo.

Il primo ad andarsene è Dubhe. Alla mattina, sotto gli occhi inespressivi del mezzelfo. Lascia la stanza senza parlare, senza che nessuno dei due apra bocca.

Dove sei stato questa notte? Chiederà Ido, questo pomeriggio, al suo allievo.
Dentro me stesso, risponderà, senza esitazione, Nihal.


 
  
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