~~Questa storia l'avevo già pubblicata,ma dopo qualche capitolo la piega che aveva preso non mi piaceva più, quindi ho deciso di modificarla.

Caro stupido diario
sono passati dieci anni dall'ultima volta che avevo percorse le strade di Mystic Falls,avevo giurato che per nulla al mondo sarei mai tornato. Ma ovviamente non ero riuscito a resistere,dato che uno stupido pezzo di carta mandato dalla persona che fra tutte aveva più festeggiato della mia partenza mi aveva riportato sui miei stessi passi. Cosa ci faccio qui?!,non è il mio posto,non lo è mai stato,eppure eccomi qui, seduto sotto una grande quercia a due passi da quella che un tempo avevo chiamato casa a scrivere su uno di quei stupidi diari che tanto avevo criticato.
La vita è davvero un mistero,chi lo avrebbe mai detto che io Damon Salvatore un giorno avrei trovato conforto in un pezzo di carta.
Di solito le persone su questi cosi esprimono i loro pensieri,vorrei poterlo fare anche io con i miei, ma sono tutti intrecciati fra loro,non riesco a trovarli un filo logico,o forse è solo che non voglio trovagliene,perché so che se provassi a trovare il loro capo mi porteranno solo da un paio di occhi color cioccolato,e io non voglio ricordarli,non voglio vederli,perchè vederli di nuovo mi avrebbero fatto fare un salto nel vuoto,portandomi di nuovo a cadere infondo all'abisso e quando sai com'è non sei più lo stesso, e io lo so com'è,fin troppe volte ci sono caduto e di certo non ci tengo a tornarci,sopratutto ora che sono in pace con me stesso. Purtroppo non avrei potuto farne a meno,non ora che sono solo a pochi metri da me. In questi dieci anni sono cambiato in molte cose,sono maturato,ho trovato la pace con me stesso,ma una cosa è rimasta sempre la stessa,sono uno stupido sadico,e infondo quel salto nell'abisso lo farei altre 100 volte se vorrebbe dire poter rivedere quegli occhi.
Un rumore di risate riporta Damon alla realtà,che con un movimento fluido chiude il diario e se lo nasconde ella tasca interna del giacchetto di pelle nera. Quel suono l'avrebbe riconosciuto fra mille,senza neanche accorgersene,come una calamita viene attratta dal metallo lui veniva attratto da quella risata.