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Autore: doublefire    26/12/2013    2 recensioni
[Dead!Character - Kurtbastian]
Kurt è morto da quattro anni, quando una macchina l'ha investito, senza lasciargli tempo di evitare lo scontro. Ogni anno, Sebastian, suo marito, e il figlio Christopher di 5 anni, vanno al cimitero per visitare la sua tomba. Quest'anno, però, Christopher vuole che venga con loro anche Santana.
Il giglio bianco è il fiore preferito di Kurt, e Sebastian non lo dimenticherà mai.
Dal testo:
“Mi manchi. Mi manchi, Kurt. Beh, manchi a tutti a dire il vero, ma manchi di più a me. Mi mancano le tue labbra e la tua voce, mi mancano le tue mani e i tuoi occhi, il tuo viso, la tua pelle, le tue battute sarcastiche in risposta alle mie. Ci ho messo troppo tempo a trovarti e ad accorgermi di provare qualcosa per te e così poco tempo a perderti."
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kurt Hummel, Nuovo personaggio, Santana Lopez, Sebastian Smythe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Shirayuri.

Erano passati quattro anni da quando Kurt Hummel era stato investito. Investito da un pirata della strada ubriaco, una notte di Novembre mentre Sebastian lo aspettava a casa. Quel giorno Kurt non arrivò mai a casa, ma morì sul colpo che subì nel ricadere a terra dopo la botta. Non pioveva, non c'era il sole, era un giorno normale, ma per Sebastian non lo fu più, nessun giorno fu normale da quell'istante. Ogni anno rileggeva quel messaggio, non diceva nulla, erano le ultime parole di Kurt, e Sebastian si rifiutava nel pensare che le sue ultime vere parole, quelle che uscirono dalla sua bocca, furono “Non combinare casini con Christopher!”.

Christopher, loro figlio: occhi azzurri, capelli castani, sorriso impertinente come Sebastian. Era un ragazzino bellissimo, aveva 5 anni, e aveva dovuto sconfiggere da solo la morte di Kurt, con l'aiuto di Santana; Sebastian era troppo scosso anche per occuparsi del figlio. Aveva passato un mese chiuso in se stesso e solo dopo si era convinto a reagire, ma non a trovare un “sostituto” di Kurt, perché nessuno poteva sostituire colui che gli aveva prima conquistato il cuore e lo aveva scaldato fino a farlo diventare più dolce. Nessuno sarebbe mai stato come lui, nessuno avrebbe potuto equipararlo e renderlo felice come faceva lui.

Kurt era semplicemente insostituibile, unico, speciale.. una persona che Sebastian non sarebbe mai riuscito a dimenticare, per nessun ragazzo o ragazza che potesse aprirgli la porta, e i tentativi di Santana che cercavano di farlo distrarre andavano tutti in fumo.

Non è Kurt.” ripeteva. “Non è..lui. Non è bello come lui. Intelligente, astuto, sarcastico. Non è Kurt, Santana, non è..” e si fermava per trattenere le lacrime, a volte invano. Le piccole mani di Christopher si posavano sulle braccia del papà e lo guardavano triste. Se piangeva, lui diventava immediatamente triste: odiava vedere suo padre piangere per qualcosa che lui non capiva ancora abbastanza. Odiava non capire abbastanza.


*

Quella mattina era stato Christopher ad alzarsi per primo. Sapeva che giorno fosse, e sapeva che papà non si sarebbe svegliato presto quella mattina. I suoi sogni erano l'unico modo per rivedere Kurt, e quindi odiava essere svegliato; ma quando si parlava di Christopher, non batteva ciglio, perché non riusciva ad essere arrabbiato con lui, per niente. Gli ricordava troppo Kurt, i loro giochi, le uscite al parco; Chris era l'unico modo per Sebastian di riavere un pezzo di Kurt con sé, visto che spesso lo accudiva lui, mentre Seb era al lavoro. Kurt non amava molto le babysitter, soprattutto rifiutava ogni volta l'invito di Rachel – Sebastian non la adorava più di tanto – e quindi rimaneva lui, con Christopher. Ora Sebastian ci lasciava Santana, si fidava di lei, da quando avevano stretto amicizia allo Scandals, senza, stranamente, finire a letto.

Papà..” sussurrò e salì sul letto matrimoniale, nello spazio di Kurt – Sebastian non aveva mai osato occupare il suo spazio, figuriamoci portare a letto un altro uomo. Chris non parlava fluentemente ma grazie a Kurt che gli leggeva in continuazione i libri, sapeva mettere le parole al posto giusto con un pizzico in più di facilità rispetto agli altri bambini.

Mmh. K-Kurt?” gli occhi di Sebastian si aprirono e si intristirono nel non vedere il suo amato, ma dovette sorridere per Chris. Almeno lui era rimasto. “Ciao, Christopher, svegliato presto?” ormai era sempre la solita routine, tranne quando Santana interrompeva in casa per dare una botta di vita a quella famiglia. Ne avevano bisogno, soprattutto il suo migliore amico – strano a dirsi, ma si erano riscoperti più legati tra di loro che con chiunque altro, e avevano molte cose in comune – che non faceva nulla se non andare al lavoro e tornare a casa. Anche in tribunale avevano notato che non gli andava tutto alla perfezione e che il suo solito sarcasmo non era più molto presente, o quando c'era era abbastanza smunto, sciupato. Le ferie non le voleva, stare a casa significava vedere le cose di Kurt ogni istante e avrebbe fatto ancora più male.

Novembhe” la r era una di quelle cose che Chris non amava particolarmente. Amava molte cose, dolci, giocattoli, Sebastian e la Zia Lopez; la R purtroppo non era tra queste, e quindi non la pronunciava quasi mai, o forse non ne era ancora capace. Sebastian annuì guardandolo, e sospirò appena.

3 Novembre, anniversario della morte di Kurt Hummel. Come ogni anno, Sebastian portava Chris alla tomba di Kurt e gli raccontava alcuni episodi della loro adolescenza, o di quando lui non c'era ancora ma loro già si amavano. Chris ne rimaneva incantato.

Lo so, piccolo. Dopo andiamo a trovarlo, come ogni anno, okay Chris?” e il bambino sorrise. Aveva appena un anno quando Kurt era morto, non si ricordava nulla, tranne il Papà è partito e non tornerà più, Christopher, ma ti ama comunque e ama anche Sebastian. Erano le parole che Santana aveva detto al 'nipotino' quando Sebastian era ancora troppo scosso per dirgli una cosa del genere. Non sapeva nulla di Kurt, se non dalle storie che Sebastian gli raccontava in quei giorni, ma gli piacevano quelle storie, aveva imparato che Kurt non si era mai arreso, non si era mai fatto mettere i piedi in testa da nessuno, e che alle battute di Sebastian aveva risposto con tale sarcasmo che non si poteva non esserne colpiti. Era proprio quello che aveva fatto incuriosire Sebastian: il fatto che Kurt non abbassasse gli occhi nemmeno a pagarlo oro, di fronte alle sue battute, continuava a ribattere con ironia e sarcasmo che erano rari, e Sebastian non aveva potuto fare a meno di innamorarsene. Lo scambio di battute non si era fermato nemmeno quando si erano fidanzati. E se Kurt aveva insegnato a Sebastian ad amare, Sebastian aveva insegnato a Kurt ad essere più sicuro di sé – più del solito, insomma, più spigliato, più..sexy, anche quello.

La zia?” domandò, sedendosi al fianco di Sebastian mentre lui si sistemava i capelli. Le sue notti erano o dominate da sogni in cui Kurt era vivo, felice, e loro avevano cresciuto Chris insieme, o da incubi in cui vedeva morire Kurt più volte, nonostante non avesse mai visto la vera scena. Quella notte era stata certamente piena di incubi, a giudicare dal suo volto. A volte si svegliava molto pallido, come se fosse malato.

Vuoi che venga anche Santana?” gli chiese, stupito. Sebastian gli aveva detto che Santana era una grande amica di Kurt e che aveva vissuto con lui nel suo primo appartamento di New York, ma non si sarebbe mai aspettato quella domanda.

Sì!” rispose e si spinse verso le gambe del padre, sedendosi e abbracciandolo. Era come un rituale che ripeteva ogni volta all'anniversario della morte di Kurt. Si svegliava prima lui, poi andava da Sebastian e lo svegliava, e infine lo stringeva forte forte. Secondo lui, Sebastian non sentiva quasi nulla. Era una delle poche cose che riusciva ancora a farlo sorridere e non sapeva cosa avrebbe dato per sapere che Kurt li vedesse, in quei momenti.

Chiamata in arrivo da Smythe.

Qui parla Santana Lopez, di cosa vuoi parlare senza che io ti chiuda il telefono in faccia?”

...Santana.”

Scusa. Come va?”

Tira a indovinare. Ti dovevo dire una cosa, per...oggi.”

Dimmi tutto.”

Chris vuole anche te.”

Me? Da Kurt?”

Sì. Te, da Kurt. Insieme a noi. Non so perché.”


Mi preparo, allora. Aspettatemi a casa.”

Sentito, Chris? Viene anche la zia.” sussurrò sorridente e lo prese in braccio; cinque anni di cibo. Lo amava quasi quanto aveva amato Kurt, non avrebbe mai pensato di avere un figlio nemmeno di fidanzarsi, ancora di meno con Kurt.

Tutto ciò che ottenne come risposta era un verso di apprezzamento, una specie di urlo, ma era comunque una voce delicata, una voce che Sebastian adorava.

*

Mezz'ora dopo, il campanello di casa Smythe-Hummel suonò più volte. Santana faceva sempre così, dovevi aspettarla sull'uscio in modo che lei non dovesse nemmeno suonare.

Da quando era stata assunta come attrice – ma soprattutto ballerina – era ancora più “diva” del solito. Lei non aspettava nessuno, era il mondo a doverla aspettare; ma quando si trattava di suo nipote non ce ne era per nessun altro, sarebbe stata in grado di scomodare tutta la polizia di New York per renderlo felice.

Finalmente.” esclamò entrando in casa. Vide il bambino correrle incontro e lo prese in braccio senza pensarci due volte, stringendolo e baciandogli la guancia. “Ciao, figlio del Diavolo.” quella frase riuscì a strappare un sorriso a Sebastian, e Santana sorrise compiaciuta.

Ziaaaaa!” sorrise stringendosi a lei, chiudendo gli occhi, poi si voltò verso suo padre. “Andiamo papà! Andiamo da papà Kurt!” disse guardandolo seriamente, voleva veramente andarci, non ne era mai stato così... non riusciva a definirlo. Voleva solo passare un po' di tempo con i suoi genitori; anche se uno non c'era fisicamente, lui sapeva che era lì, con loro.

Andiamo..” sussurrò prendendo le chiavi della macchina e uscendo di casa. Santana posò una mano sulla spalla dell'amico, tenendo in braccio Christopher. Sebastian si mise alla guida mentre Santana restò dietro con suo nipote, per assicurarsi che non combinasse disastri. Aveva cinque anni ma era una peste, l'avevano scelto proprio bene quei due, quel giorno in cui l'avevano preso.

Non ci voleva poco per raggiungere il cimitero, e Chris si addormentò sul sedile, accanto a Santana, che guardava Sebastian in rigoroso silenzio, forse stava pensando.

Credi che dovrei dirgli com'è morto?” sussurrò Sebastian, sospirando ed entrando in autostrada.

Dipende da te, Smythe.” rispose. Anche se Santana era molto simile a Sebastian, non era mai passata per quella situazione, non poteva capirlo.

Non chiamarmi per cognome, non siamo ancora rivali del liceo, Santana.” disse fermandosi al semaforo. Erano quasi arrivati, per fortuna, dopo un quarto d'ora di macchina avevano ancora strada da fare, e non c'era parcheggio davanti al cimitero, avevano un chilometro da fare a piedi.

Dovrai dirglielo, prima o poi. Non potrai andare avanti con la storia del è-partito-ma-non-tornerà-più, Sebastian. Sta crescendo.” disse, avvicinandosi al sedile e guardandolo. Era seria, sempre seria, quando si parlava di Chris. Non aveva figli, e lui era l'unico bambino che avesse mai tenuto in braccio.

Lo so... Glielo dirò. Prima o poi. Ci sarai anche tu, vero? Non riesco nemmeno a pensarci, figuriamoci a dirlo a nostro figlio.” non aveva mai smesso di chiamarlo nostro non perché non accettasse la scomparsa di Kurt, era passata la fase del rifiuto, pensava solo che non fosse bello considerare Christopher solo suo, quando era stata la testardaggine di Kurt a convincere Sebastian ad andare a prendere un figlio per loro due.

Ci sarò.” sussurrò Santana e ritornò comoda, riconoscendo la strada. Erano arrivati al parcheggio e quindi svegliò Christopher, lentamente e con dolcezza. Non aveva avuto una relazione duratura, cose da due/tre mesi, per il resto era sempre single e la dolcezza in casa Lopez non era cosa di tutti i giorni.

Chris si svegliò lentamente mentre Sebastian chiudeva la macchina e prendeva i soldi per i fiori che avrebbe comprato dopo. Li cambiava ogni anno che andava a trovarlo, era una specie di abitudine che di sicuro non avrebbe mai perso.


Siamo arrivati, papà?” chiese Chris mentre camminavano. Si stancava in fretta, per fortuna Santana lo prese in braccio prima di sentire altre lamentele alla “Quando arriviamo?”. Christopher non vedeva l'ora di ''rivedere'' suo padre Kurt, lo aveva conosciuto solo per un anno, quindi non aveva poi così tanti ricordi di lui, a stento si ricordava il viso. 
“E...eccoci, piccolino.” Santana sorrise e si diresse subito verso l'entrata del cimitero. Sebastian si fermò dal negozio di fiori, entrando e lasciando andare Santana con il bambino.

Tre gigli bianchi, per favore.” disse alla commessa, che glieli procurò immediatamente.

Sono bellissimi, sono i suoi fiori preferiti?” chiese cercando di non sembrare impicciona.

Erano i suoi.” rispose. “Oggi sono quattro anni.” rispose aprendo il portafoglio. Gli si illuminavano gli occhi quando ne parlava, a prescindere dall'argomento.

Aveva un gusto bellissimo.” rispose, sorridente, regalando a Sebastian una rosa rossa in omaggio.

Sì... in ogni cosa che faceva ci metteva tutto se stesso. Era fantastico, non sarà facile passare oltre. Abbiamo anche adottato un figlio, Christopher, e lui l'ha visto solo per un anno, prima di andarsene. Non è nemmeno riuscito a sentirsi chiamare papà.” affermò, la ragazza rimase un attimo in silenzio perché aveva usato tutti pronomi maschili, ma continuò a sorridere, non era la prima volta che capitava.

Grazie. Sebastian si dileguò per poi raggiungere Santana e Chris, il quale era seduto davanti alla tomba di Kurt sorridente, guardando la foto e cercando di ricordarsi. Appena Santana vide l'amico alzò la mano e lo salutò appena, sorridendogli. I gigli bianchi erano i fiori preferiti di Kurt, li aveva sempre amati; era stata Santana a scoprirlo, quando Sebastian si era dovuto fatto perdonare per il primo litigio che avessero avuto. Lei era riuscita a strappargli quell'informazione, e Sebastian non l'aveva mai dimenticato, per nessuna ragiona al mondo. L'unico problema? Kurt prendeva quel gesto sempre come scusa per qualcosa che aveva fatto, ma solitamente gli passava subito, per fortuna. 
“Gigli!” esclamò Chris, riconoscendo i petali e anche il profumo di quei fantastici fiori; era abituato a vederli, aveva un quadro in casa e ogni anno li annusava lì al cimitero. Stavano diventando i suoi fiori preferiti, proprio come Kurt.

Sì, sono gigli bianchi, Chris, i preferiti di papà.” sorrise Sebastian e tolse quelli che erano ormai lì da un anno – ovviamente c'era il personale che li bagnava, ma non potevano resistere in eterno, e dovevano essere obbligatoriamente gigli bianchi. Gli occhi di Chris si intristirono guardando la foto dell'uomo che era suo padre sulla tomba. Era curata, perfetta, proprio come lo era Kurt. Quando era stato appena seppellito, Sebastian passava intere mattinate davanti alla tomba; a volte non piangeva ma dopo un po' di lasciava andare alle lacrime, e venivano fuori da sole, senza fermarsi. Doveva bloccarle lui prima di ritornare a casa perché Chris non doveva sapere che andava da Kurt a salutarlo, quasi tutti i giorni. Santana lo sapeva ma lei aveva sempre avuto un rapporto speciale, con lui. Si capivano con uno sguardo, un gesto che agli altri poteva sembrare inutili. Non si potevano nascondere alcunché, erano due facce della stessa medaglia che, per quanto separate, sapevano sempre che c'era l'altro e cosa stesse facendo.

San, mi vai a prendere un po' d'acqua per i fiori? Sembra che non li bagnino da settimane.” sbuffò, incazzato; non poteva permettere che i fiori appassissero, avrebbero abbassato la testa e Kurt non l'aveva mai fatto, non con lui, aveva sempre avuto abbastanza coraggio da rimanere a testa alta di fronte a ogni cosa, ma quando qualcosa era troppo, l'unica cosa che gli lasciava la testa alta erano le braccia di Sebastian che lo stringeva. E nei sogni, succedeva il contrario. Sebastian piangeva ed era Kurt a tenerlo stretto a sé, coccolandolo mentre gli cantava una delle loro canzoni preferite.

Si svegliava sudato, e a volte con gli occhi lucidi, accorgendosi che nulla di quello che sognava poteva diventare realtà. Se n'era andato e non sarebbe mai, mai ritornato da lui; nel suo letto, tra le sue braccia, le sue labbra sulle sue e le dita intrecciate. Tutto quello che potevano vivere assieme era svanito, e nessuno poteva riportargli indietro Kurt.

Chris si spinse ad abbracciare Sebastian, che in ginocchio ricambiò l'abbraccio del bambino con tenerezza, baciandogli la testa con gli occhi chiusi. Chris non doveva vederlo triste, e quando Sebastian alzò lo sguardo su Santana, lei prese la palla al balzo abbassandosi per prendere Chris in braccio.

Andiamo, piccolino, lasciamo papà da solo.” sussurrò baciandogli la guancia e passando una mano sulla spalla di Sebastian, ma nulla poteva tranquillizzarlo in quel momento. Sebastian mimò un grazie con le labbra mentre Santana si allontanava e si sedette davanti alla tomba, guardando Kurt.

Prese il cellulare, andando tra i video. L'ultimo video di Kurt. L'aveva fatto Santana mentre Sebastian stava giocando con Chris e Kurt si era intromesso, così Sebastian lo aveva trascinato dentro, ma poi il piccolo si era tolto e alla fine erano rimasti solo loro due.


Sebastian, lascialo stare!” Kurt rise guardando i due uomini della sua vita giocare e poco dopo si avvicinò per prendere Chris dalle braccia di Sebastian. Non gli piaceva il fatto che facesse l'aeroplanino, non si fidava, aveva ancora 11 mesi e aveva paura che potesse farsi male.

Ma a lui piace..” sbuffò Sebastian, facendo il broncio.

Papà Kurt non ci fa mai divertire, vero Chris?” ridacchiò guardando il figlio e mettendolo poco dopo a terra. Santana stava riprendendo tutto, e solo in quel momento Kurt se ne accorse, Sebastian non le stava dando tanto peso.

Santana, spegni quella cosa!” sbuffò mentre cercava di salvare Christopher dalle grinfie del proprio ragazzo. “E tu sta fermo.” disse a Sebastian che provava a riprendere Chris, invano. E così il ragazzo si buttò su Kurt, prendendolo dai fianchi e tirandolo sul divano, insieme a sé. Santana fece una smorfia di disgusto – doveva pur sempre mantenere la sua faccia da stronza – e continuò a filmare, solo perché Sebastian l'avrebbe odiata se non l'avesse fatto.

Kurt.” sussurrò. “Kurt. Kurt.” ripeteva in continuazione. “Kurt. Kurt.” non la smetteva, e ad un certo punto Kurt si stancò urlando un “Che diavolo vuoi?” a cui Sebastian rispose con un bacio. “Nulla.” rispose con gentilezza, sorridendogli appena per poi leccarsi le labbra. “Ti amo.” aggiunse dopo.

Anche io ti amo, 'Bastian.” sussurrò posando le labbra su quelle del ragazzo e stringendosi a lui. “Santana spegni quella cosa.” sussurrò poco dopo ma non fu ascoltato per niente.

Santana!” ricominciò, cercando di alzarsi ma Sebastian lo trattenne per il braccio. “Lasciami andare!” rise “Lo sai che odio essere ripreso quando faccio il dolce con te.” sbuffò. Non che odiasse farlo, ma era una cosa privata, e Kurt odiava il fatto che la sua privacy venisse detta ai quattro venti, l'aveva sempre odiato, purtroppo per lui Santana non era della stessa idea, e nemmeno Sebastian. Era da solo contro Smythe e Lopez, non avrebbe mai potuto vincere.

Siete così cariiiiini, da diabete.” affermò con voce smielata la Lopez.

Lopez, spegni quella roba e lasciaci da soli!” disse Sebastian mentre teneva le dita intrecciate a quelle di Kurt, che rimaneva sulle sue gambe.

Non riesci mai a resistermi.” aveva detto poco dopo che il video fu chiuso.

Come potrei?” sorrise appena, baciandolo sulla fronte. “Sai cosa fare ogni volta, con me, non potrei mai resistere a te.” sussurrò.


Le lacrime sul viso di Sebastian continuavano a scendere, non si fermavano e lui stava singhiozzando davanti alla tomba da minuti. Dopo sarebbe ritornata Santana con Chris e non poteva farsi vedere piangere, non ancora. Si limitò ad accarezzare la foto di Kurt sulla tomba.

Ti amo.” si lasciò scappare. Non l'aveva mai dimenticato né avrebbe avuto intenzione di farlo. Kurt era il primo ragazzo di cui Sebastian si fosse mai veramente innamorato. “N-Non ti ho mai dimenticato, okay? Non ce la faccio, Kurt. Non posso. Vado a letto con il costante desiderio di ritrovarti accanto a me la mattina dopo ma... non ci sei. Non ci sei mai. E io non riesco a sopportarlo. Ti a-amo ancora, non ho mai s-smesso.” i singhiozzi gli rendevano difficile il parlare ma si sforzò, perchè finalmente doveva parlare veramente di quello che pensava, non limitarsi a un mi manca. “S-Sei la persona più speciale che mi sia mai capitata e l'u-unica che mi sia stata vicino nonostante il mio carattere di merda. Non sapevo mai come ringraziarti, il mio passato non era molto facile da accettare, no? Tuo padre non era entusiasta quando mi hai presentato a lui, lo ricordo ancora. Mi ha squadrato dalla testa ai piedi, per lui ero “quello-che-ha-tirato-la-granita-a-Blaine”, il tuo vero ragazzo. Non so nemmeno che fine abbia fatto, e non mi interessa, ma devo ringraziarlo per averci fatto incontrare. Non avrei mai incontrato una persona più dolce ma anche sarcastica di te. E...e... grazie, davvero, Kurt.” si morse il labbro, accarezzando l'anello che Kurt gli aveva regalato al loro fidanzamento ufficiale. “C-Chris non si ricorda nemmeno il tuo volto. Te ne sei andato troppo presto, lo sai? Dovevi restare ancora. Dovevi restare fino alla fine. Non hai mantenuto la promessa.” si riprometteva sempre di provare almeno a far passare il sentimento che lo legava a Kurt. Si era più volte detto che non doveva pensarci, ma ciò poteva significare solo il fatto di non entrare più in casa – avevano diviso casa per anni – e di non guardare più nemmeno Christopher, visto che il nome lo aveva scelto Kurt.

Mi manchi. Mi manchi, Kurt. Beh, manchi a tutti a dire il vero, ma manchi di più a me. Mi mancano le tue labbra e la tua voce, mi mancano le tue mani e i tuoi occhi, il tuo viso, la tua pelle, le tue battute sarcastiche in risposta alle mie. Ci ho messo troppo tempo a trovarti e ad accorgermi di provare qualcosa per te e così poco tempo a perderti. Non lo accetterò mai, forse. Non voglio che qualcuno prenda il posto nel tuo letto, non voglio che qualcuno prenda il tuo posto in casa mia. Era casa nostra, e lo sarà sempre. Perché nessuno può essere uguale a te, Kurt. Eri unico, e io ti ho perso per sempre. Cazzo, dovevo esserci....” le parole di Sebastian furono interrotte da un messaggio. Era Santana.

A Sebastian. (12:14)

Stiamo arrivando. Asciuga le lacrime, Smythe.

Sebastian sorrise e non rispose, era incredibile come Santana potesse sapere tutto quello che gli succedeva, sarebbero state anime gemelle se solo Sebastian fosse stato almeno bisex, ma Kurt aveva rubato per primo il cuore di Sebastian. Rubato e mai più ridato. Sebastian si sentiva vuoto, non aveva potuto dirgli addio e aveva perso tutte le possibilità per salutarlo un'ultima volta. Non aveva avuto nemmeno la soddisfazione di vedere il pirata della strada messo in carcere perché non l'avevano mai trovato e dopo 4 mesi avevano sospeso per sempre le indagini. Sebastian aveva provato a fare reclami, in quanto avvocato, ma era stato tutto inutile. Indagini sospese, e quel bastardo vagava ancora per New York dopo aver ucciso un padre di famiglia ma, cosa più importante, il ragazzo migliore del mondo.

Papà!” esclamò Chris, correndo verso Sebastian, stringendosi a lui e sedendosi sulle sue gambe, guardando la foto di Kurt accanto ai gigli bianchi.

Perché i gigli bianchi, papà?” domandò alzando la testa, e Santana sorrise appena. Aveva sentito quella storia tante volte da ricordarla quasi a memoria, ma Chris non lo sapeva, non sapeva dell'effettivo primo appuntamento tra Kurt e Sebastian, in cui ovviamente era stato Kurt a invitare l'altro.

Erano i fiori preferiti di papà Kurt, ma questo lo sai. Ogni anno, al nostro anniversario, glieli regalavo. Erano i fiori che lo facevano sorridere in ogni istante, per questo casa nostra è piena di immagini con quei fiori, così lui sorrideva sempre.” sorrise. Quando Kurt aveva visto il quadro che Sebastian aveva fatto commissionare dal pittore ne era rimasto folgorato, e per ringraziarlo gli aveva cucinato tutta la sera per una cena romantica, e anche se dopo si era trasformata in qualcosa di più eccitante e sensuale di una cenetta romantica, l'idea era stata totalmente apprezzata da entrambi. Kurt per il quadro, e Sebastian per la ricompensa. “Non c'era cosa più bella del sorriso di papà Kurt... - continuò, respirando lentamente – e lui era assolutamente perfetto. Forse era un po' testardo, ma gli permetteva di eccell- riuscire in tutto quello che voleva.” si corresse, Christopher aveva pur sempre 5 anni, non poteva conoscere termini complessi. “Lo amavo tanto. Era il nostro primo appuntamento quando scoprii che i gigli bianchi erano i suoi fiori preferiti. Avevo preso i fiori più di classe che ci potevano essere, e Kurt era bello quanto un giglio, quindi avevo scelto quelli. Non potevo sapere che quelli erano proprio i suoi preferiti. Non lo dimenticai mai.” Christopher lo guardava incantato, come se stesse raccontando una favola della buonanotte.

Eravamo ancora a Lima, quel giorno. Santana aveva assicurato che niente ci avrebbe interrotto, e le promesse della zia vengono sempre mantenute. La serata fu perfetta e.. quando Kurt vide i gigli sorrise. Capii che avevo azzeccato e mi confessò che erano i suoi fiori preferiti in assoluto. Era un sorriso talmente vero che sembrava finto; era un angelo, gli mancavano solo le ali e l'aureola.” ridacchiò appena, e Christopher sorrise di rimando. Quando suo padre sorrideva, lui sorrideva in automatico. Era un ragazzino sensibile, come Kurt. Tutto ricordava Kurt, in quel bambino. Santana era in rigoroso silenzio durante quel racconto, ma adorava il modo in cui Chris stava ammirando Sebastian, come se fosse il suo eroe, ed effettivamente Sebastian era l'eroe del proprio figlio. “Il nostro primo bacio fu quando lo dovetti riaccompagnare a casa. Non voleva ancora provare a dormire da me, ed effettivamente non lo avrei neanche lasciato entrare, ma pensavo che me l'avrebbe chiesto e non lo fece. Mi sorprese, pensavo fosse ingenuo, ma mi sbagliavo di grosso. Kurt era un ragazzo astutissimo e mi sorprendeva sempre; non potevo non innamorarmi di lui.” abbassò lo sguardo verso Chris, dopo averlo tenuto leggermente in alto e continuò a parlare poco dopo “Chris, quando tu troverai la tua anima gemella, non dimenticarti che non sarà mai per sempre, capito piccolo mio?” Chris annuì ma Sebastian era quasi sicuro che non fosse completamente convinto del fatto che il figlio avesse capito il significato delle sue parole. Di solito non erano le cose da dire ad un figlio, ma voleva essere sicuro che Christopher non si abbattesse come stava facendo lui — nonostante tutto, non sopportava il fatto che non riuscisse ad alzarsi e rimanere a testa alta. 
Era sempre stato sicuro di se stesso, anche se spesso era solo una maschera, e senza Kurt non riusciva più ad esserlo completamente. I primi giorni dopo la morte di Kurt furono un incubo; Sebastian si sentiva perso. Santana doveva vivere da lui per assicurarsi che non creasse problemi a Christopher, visto che non riusciva nemmeno a curarsene. Doveva prendere i calmanti per dormire; nessuno aveva mai visto Sebastian in quello stato, la prima volta Santana ne era rimasta abbastanza scioccata.

Era tanto bello?” chiese Chris, guardando la foto, rimanendo in braccio a suo padre. Era un bambino, non aveva ancora molti standard, visto che gli unici adulti che conosceva erano Sebastian, Santana, i genitori di Kurt e quelli di Sebastian, per il resto erano tutti bambini dell'asilo che frequentava.

Il più bel ragazzo che io abbia mai visto. Gli altri non erano nessuno in confronto a lui.” sorrise appena, quando finalmente aveva accettato di provare dei sentimenti per Kurt, rimaneva a fissarlo per minuti interi, o a pensarlo durante le lezioni, e i suoi compagni lo dovevano svegliare da quel sogno ad occhi aperti; Kurt era un sogno, un sogno che si era avverato, un sogno da cui Sebastian si era svegliato troppo presto, e a cui ora rimanevano solo incubi.

Andiamo, piccolo?” sussurrò, mentre gli accarezzò i capelli per poi voltarsi verso Santana, pregandola con lo sguardo di prenderlo un attimo lei. “Vai con la zia, ti raggiungo subito.” Chris annuì e corse, più o meno, verso Santana, prendendole la mano dolcemente.

Santana si avviò verso l'uscita del cimitero, mano nella mano con Christopher, mentre Sebastian rimaneva ancora davanti alla tomba di Kurt, sospirando.

Ritonerò, amore.” si morse il labbro nell'averlo chiamato ancora amore, ma cosa ci poteva fare? Non sapeva cosa dire, altrimenti. “Te l'ho detto che ti amo ancora, vero? Non ricordo già nulla. Ho sempre avuto una pessima memoria, tranne per le cose importanti. Tra esse, c'eri tu, al primo posto. Ci sei sempre stato, eri il primo della lista. Avrei abbandonato tutto se ciò mi avesse portato lontano da te, e ora lo sto facendo. Ma non posso raggiungerti, non posso ora. Devo curare Chris. Tu avresti voluto che lo facessi, tu non ti saresti arreso, non come me. Saresti andato avanti, non ti avrei contraddetto.” sospirò, alzandosi con le spalle basse e la testa ancora rivolta alla foto di suoi marito. “Mi prenderò cura di Chris fino a quando riuscirò a farlo, Kurt. E' una promessa.” stava per andarsene quando ritornò indietro, accarezzando la foto e sistemando meglio i gigli. “Verrò ogni anno, con Chris. Resta qui. Non andartene. Resta con me, Kurt, ti prego.” tirò su con il naso, prima di allontanarsi dalla tomba, accarezzando l'anello che aveva al dito, non guardando nemmeno dove stesse andando. Sapeva che sarebbe stato difficile mantenere quella promessa, ma per Kurt doveva riuscirci, non poteva lasciar fare tutto a Santana, Christopher aveva bisogno di suo padre, e lui era intenzionato a sostenerlo in tutto e per tutto.


E' davvero nostro figlio?” chiese Sebastian, ancora incredulo.

Non aveva mai pensato di avere un figlio e ancor meno di averlo con Kurt.

Certo, 'Bastian. E' Christopher Hummel Smythe.” affermò sorridendo, stringendo la mano di Sebastian dolcemente, al contrario dell'altro che la stava stritolando.

Perché non Smythe-Hummel, Kurt? Non è giusto!” disse contrariato, mentre guardava ancora quel bambino nella culla dell'ospedale.

Perché così sono in ordine alfabetico, e perché il mio è più bello del tuo.” rispose Kurt con lo stesso sarcasmo di sempre. Non riuscivano a non punzecchiarsi per un istante, perfino davanti al proprio figlio nato da qualche giorno. “Siete senza speranza.” affermò Santana comparendo da dietro.

Sei troppo presente.” sbuffò Sebastian, mantenendo la testa girata mentre Kurt si voltò per abbracciarla, lasciando la mano a Sebastian.

Sono troppo poco presente, Smythe, ricordatelo. Non c'è mai abbastanza Miss Lopez nella vostra vita, quindi ogni tanto cerco di rimediare. Qual è il vostro marmocchio?” chiese sistemandosi tra i due, guardando i vari bambini.

Seconda fila, quarto posto a partire da sinistra. Christopher.”

Bel nome, devo ammetterlo.” sorrise appena. Sebastian allungò il braccio e tirò Kurt accanto a lui, e con una mano allontanò Santana, lentamente.

Ti amo.” sussurrò al suo orecchio, mentre lo stringeva a sé. “Non avrei mai pensato di avere un figlio e crescerlo insieme a te. Ora ne sono più che entusiasta.” lo baciò dolcemente, sulla labbra, accarezzandogli la guancia.

Siamo papà.” affermò dopo il bacio.

Lo siamo davvero.” confermò, stringendo la mano del ragazzo, con forza.




Scusate, davvero, ma dovevo scriverla e non potevo aspettare — anche se non l'ho scritta per giorni e l'ho ripresa solo verso Novembre, dopo averla fermata circa a metà.
Detto questo, spero di non avervi ammazzato lo spirito Natalizio di questi giorni (anche se ormai Natale è passato).
Quindi, passate un buon Capodanno! E ci si vede alla prossima.
Ah, sì, in caso ve lo chiedeste, il titolo "Shirayuri" significa proprio Giglio Bianco, in giapponese. 

doublefire.
   
 
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