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Autore: Athena Nike Parthenos    27/12/2013    0 recensioni
Pochi lo sanno, ma le battaglie farmacologiche esistevano già dal Medioevo.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Medioevo
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Ne pioverò tredici. Siamo certi che siano stati lanciati dai mongoli, anche se nessuno era di vedetta o ha osato avvicinarsi alle mura che, oltre a circoscrivere e proteggere il nostro territorio, ci dividono dalla catapulta.

È una precauzione stupida quella di stare lontani dai cadaveri. Sono nei nostri territori. Anche tentare di portarli il più lontano possibile implicherebbe un contanto con essi.

Appaiono dolorosi bubboni sull'inguine e sotto le ascelle, se si è fortunati e se si è ammalati della forma meno mortale. Se questi vengono incisi il dolore svanisce, ma spesso la morte giunge verso il quarto, quinto giorno prima che il bubbone possa essere operato.
 

La peste è giunta a noi con le carovane che partivano da Khanbalik per giungere a Costantinopoli, Tana, il Mar Nero per commerciare. Peccato che insieme alle merci portassero batteri di qualsiasi genere.

 

La forma più frequente di peste è la bubbonica, che presenta dei rigonfiamenti chiamati bubboni, perché dal greco tumore.

La peste polmonare finora non ci ha concesso guariti. C'è stata una mortalità totale.

 

La grande epidemia, la peste nera, ebbe origine in questa colonia di Genova, Caffa, nella Crimea. L'esercito mongolo che ci assediava dovette rinunciare al tentativo di sottometterci perché venne decimato dalla peste.

Prima di ritirarsi, il khan Gani Bek decise di catapultare dentro le nostre mura alcuni cadaveri infetti, che ci avrebbero contagiato.

È una tecnica che nessuno, nemmeno il più anziano di noi, conosceva. Nonostante la nostra popolazione conobbe malattie altrettanto mortali, mai prima d'ora ci fu una simile tattica.


Non si sa come avvenga, ma i corpi portano con sé la malattia, anche dopo la morte.
Più della metà di noi coloni genovesi è deceduta e il resto della popolazione è già stato contagiato. Pochi sono coloro i quali sono stati salvati da Dio.
Si fanno processioni, preghiere al Iddio, ma lui sembra essere insofferente ai nostri dolori. Come può lasciare morire un neonato tra le braccia della madre a sua volta moribonda?
Ci sta punendo tutti.

   
 
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