Anime & Manga > Puella Magi Madoka Magica
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Autore: darkroxas92    27/12/2013    1 recensioni
E se ci fosse stata una sesta persona oltre alle cinque Puella Magi che conosciamo? E se fosse un ragazzo in grado di vedere le streghe e Kyubey? Come agirà l’Incubator?
Una rivisitazione della storia originale, dal punto di vista di un personaggio originale, che potrebbe essere in grado di cambiare il corso degli eventi… Cosa riuscirà a fare Otokonoko Muri?
Genere: Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Homura Akemi, Kyubey, Madoka Kaname, Nuovo personaggio, un po' di tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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02 Capitolo 02: Incontro con le maghe
Muri alzò lo sguardo verso il cielo pieno di nubi, soffermando il suo sguardo sull’enorme ingranaggio che girava da solo, provocando attorno a se scariche di vento così potenti da danneggiare i palazzi della città.
“Quindi è lei…” mormorò deglutendo. “È davvero diversa dalle altre… Una strega che va oltre l’umana concezione…”
“Già… ed è nostro dovere fermarla una volta per tutte.” Rispose una voce al suo fianco, senza che però lui riuscisse a vedere a chi appartenesse. “Ne va di tutte noi… e anche del resto del mondo.”
Il ragazzo sorrise, per poi porgere il braccio di fronte a sé. “Non c’è bisogno che me lo ripeti, lo so perfettamente. Dopotutto, è questo il nostro destino, no?”
“Forse il tuo… il mio non so.”
“Ah, sta zitta! Con tutti i mal di testa che mi hai provocato, non ti azzardare nemmeno per un istante a pensare che non ci sia speranza. Io da solo di certo non posso vincere. Non così.”
La voce ridacchiò.
“Se non ci fossi stato tu, probabilmente mi sarei già arresa da molto tempo.”
“Non potremo parlare di qualcosa di più allegro? Stiamo per affrontare la nostra battaglia più dura, e mi piacerebbe pensare di riuscire a tornare a casa stasera. Sai, trasmettono l’ultimo episodio di una serie che seguo… mi dispiacerebbe perderlo.”
“Il solito otaku, eh?”
“Non sono un otaku!” protestò lui. “Sono solo… un fan, tutto qui!”
“Okay, okay, come vuoi tu, Impossible Boy.”
Il ragazzo alzò gli occhi, sospirando sconsolato.
“Ma perché nessuno mi crede?” si lamentò divertito, per poi farsi serio. “Ora però basta con le idiozie. La Notte di Walpurgis ci sta aspettando.”
“E allora non facciamola attendere oltre!”
 
DRIN! DRIN! DR-
Il suono della sveglia s’interruppe di colpo, sostituito dal rumore di un piccolo botto.
Muri aveva alzato il braccio sinistro, e l’orologio digitale era letteralmente imploso su se stesso.
Il ragazzo sollevò la testa dal cuscino, osservando il liquido dello schermo a cristalli liquidi colare lungo il comodino, sospirando.
“Devo smetterla… è la quinta volta di seguito che la faccio esplodere…” mormorò, porgendo il braccio destro verso ciò che restava della sveglia.
Come se nulla fosse, il liquido cominciò a scorrere all’indietro, tornando al suo posto originale, mentre i vari pezzi, come se fossero attratti da una forza invisibile, si riunirono, riprendendo la loro forma originale. In pochi secondi, la sveglia era tornata al suo antico splendore.
“Fortuna che i miei sono in viaggio all’estero… non saprei come spiegare il fatto che ogni mattina si sente la mia sveglia esplodere…” fece, sbadigliando sonoramente e togliendosi il lenzuolo di dosso.
Era passata quasi una settimana da quando aveva incontrato Kyubey, e in quei giorni aveva avuto modo di imparare a usare i suoi nuovi poteri.
Inizialmente si aspettava di riuscire a fare chissà che, ma aveva presto realizzato che l’unica cosa che era in grado di fare con la sua magia era di distruggere e riparare gli oggetti. Potere utile da un punto di vista economico, ma si stava ancora domandando come potesse aiutarlo contro una strega.
Pensando a ciò, si rese conto che da quella volta non aveva più incontrato nessuna creatura simile.
“Possibile che quelle ragazze si stiano dando così tanto da fare? Non che mi dispiaccia, però… Ora che so che ci sono dei mostri in giro per la città non mi sento proprio del tutto tranquillo.”
Si cambiò in pochi minuti, per poi scendere in cucina a prepararsi la collazione.
“Senza contare che ormai sto continuando a fare sogni assurdi… o almeno credo, non me li ricordo mai perfettamente…” mormorò a se stesso, versando il latte nella tazza e mettendolo a scaldare nel forno a microonde.
Mezz’ora dopo, Muri uscì di casa, con addosso la sua divisa scolastica. Tirò fuori dalla tasca un paio di cuffie pieghevoli grigie, che indosso subito, isolandosi così dal mondo.
Quando arrivò a scuola, notò un po’ di agitazione.
“Che starà succedendo?” si chiese, guardando diversi gruppi di studenti parlare tra di loro a bassa voce.
Osservò che alcuni di questi stavano parlando con dei poliziotti.
Si tolse le cuffie, spegnendo il lettore mp3 e mettendo il tutto nella sua cartella.
“Una maga è stata uccisa.” Fece la voce di Kyubey.
Muri si girò, ritrovandosi a guardare l’essere, che se ne stava tranquillamente seduto su una panchina, fissandolo.
“Puoi comunicare con me telepaticamente. Ricordi? Gli altri non possono vedermi.”
Il ragazzo non disse niente, si limitò ad avvicinarsi alla panchina, per poi sedersi al suo fianco, fingendo di dover sistemare qualcosa nella cartella.
“Che cosa significa che una maga è stata uccisa?” domandò senza alzare lo sguardo. “Credevo che nessuno ne fosse a conoscenza a parte le dirette interessate e me. Che cosa ci fa la polizia qui?”
“Frequentava questa scuola, ed è sparita senza lasciare traccia. Mi sembra una reazione umana cercare informazioni nel luogo che frequentava di più.”
Muri restò in silenzio, per poi spostare lo sguardo sulla Soul Gem incastonata nell’anello.
“Che ne è stato della strega?”
“Eliminata dalla maga che hai incontrato. Ad ogni modo, ho già chiesto a un’altra Puella di venire ad aiutare.”
“Puella?”
“Puella Magi. Così si chiamano le maghe.”
“Capisco… E come mai sei venuto da me?”
“Volevo vedere come andava. Noto che la tua Soul Gem è ancora nera.”
“Già, ma nonostante l’uso continuo della magia, non è cambiato niente.”
“Ti consiglio di non farlo scoprire alle altre maghe. Alcune potrebbero scambiarti per una strega.”
“Che bello… annotterò ciò nella mia lista sulle cose assurde che ho visto e sentito da quando ti ho incontrato.” Commentò, alzandosi.
“Ho intenzione di creare un’altra maga.” Disse Kyubey. “Il suo potenziale è enorme. Potrebbe essere in grado di sconfiggere qualsiasi strega come se niente fosse.”
“Bene, allora fai pure. Più maghe ci sono, minore sarà la mia fatica, no?”
“Hai detto che avresti combattuto per me, ma non mi sembri molto motivato.”
“Se posso evitare, lo faccio. Sei stato tu a propormi il patto, perciò devi accontentarti di ciò che hai. Combatterò quando sarà necessario.”
E con questo si allontanò, diretto verso la sua classe, lasciando dietro di sé Kyubey, che agitò la coda.
“Chissà come sarà vederti combattere… Otokonoko Muri.”
 
Il mago sbadigliò al suono della campanella, cominciando subito a mettere a posto il materiale della lezione, non vedendo l’ora di andare a mangiare.
Chiuse lo zaino e fece per dirigersi verso l’uscita della classe, ma non fece in tempo a fare qualche passo che fu fermato da un suo compagno.
“Ehi, Otokonoko!” lo chiamò lui, facendolo fermare. “C’è una persona che vuole vederti!”
Muri si girò. “Chi?”
“Una ragazza. E complimenti, non pensavo avessi dei gusti così buoni.” Ridacchiò il compagno, allontanandosi, sotto lo sguardo sorpreso del ragazzo.
“Ma di che stava parlando?” si domandò, per poi sentire alle sue spalle il rumore di passi che si fermavano.
“Sei tu Otokonoko Muri?” chiese una voce che risultò familiare al ragazzo, il quale si voltò subito.
Di fronte a lui c’era la maga che aveva incontrato nel palazzo, la quale lo stava guardando freddamente, incurante del chiacchierio che stava provocando attorno a loro.
“Sì, sono io. E tu come ti chiami? L’altro giorno non abbiamo avuto l’occasione di presentarci e-”
“Il mio nome è Akemi Homura.” Rispose, interrompendolo. “Pare che non mi hai dato retta quel giorno.”
“Non so di cosa parli.” Fece lui, per poi superarla. “E direi che non è il caso di parlarne con così tante persone presenti... maga.” Le sussurrò, passandogli accanto.
“Sei solo uno stupido.” Replicò lei.
“Come dici tu.” Commentò Muri, salutandola con la mano dandole le spalle.
Homura restò immobile a guardarlo sparire nella folla di studenti.
“Che cos’ha in mente di fare questa volta? Non gli basta Madoka?” mormorò, chiudendo le mani a pugno.
 
Muri uscì dalla scuola, rimettendosi ad ascoltare la musica, dirigendosi verso il centro commerciale, dove avrebbe pranzato, per poi farsi un giro prima di andare come sempre nella sala giochi.
A sua insaputa, dalla cima di un palazzo, due occhi rossi lo stavano osservando con interesse tramite un binocolo.
“Quindi è lui?” chiese la ragazza a cui appartenevano, senza distogliere lo sguardo e mangiando un pezzo di biscotto a forma di pesce. “Devo dire che mi hai sorpresa ancora una volta. Credevo che solo noi ragazze potessimo vedere le streghe.”
“Lui è un caso eccezionale.” Rispose Kyubey. “Non ti nascondo che ha sorpreso anche me.”
“Però… mi sembra un po’ troppo moscio. È per questo che mi hai fatto venire? Hai paura di perdere una possibile cavia?”
“Oh, no, non è per quello. Ti ho chiamata per mettere alla prova un’altra maga che ho nominato di recente. In cambio ha voluto che guarissi le mani di un ragazzo.”
“Oh, un’altruista quindi.” Fece lei, sorridendo. “Allora credo proprio che farò prima visita a lei. È meglio chiarirle subito come stanno le cose. Chi si sacrifica per gli altri… è solo uno stupido.”
 
Era ormai sera quando Muri uscì dalla sala giochi, sbadigliando come al suo solito.
“Dovrò cercare un altro posto… qui ormai conosco a memoria tutti i videogiochi…” mormorò a se stesso.
Tuttavia, prima che potesse fare un altro passo, la sua Soul Gem cominciò a brillare, dopodiché lo scenario attorno a lui mutò di colpo, diventando come un cartone animato.
Il ragazzo alzò lo sguardo, notando decine di piccoli televisori a tubo catodico volare sopra di lui, come se fossero degli uccelli.
“Stiamo scherzando? Così, di punto in bianco?” si lamentò, per poi lasciare a terra lo zaino. “E va bene… temevo di non poter scappare per sempre.”
Prima che però potesse fare qualcosa, sentì un urlo femminile provenire dalla sua destra, e senza perdere ulteriore tempo, cominciò a correre in quella direzione.
Si fermò una volta che fu di fronte a una specie di tornado composto da varie ruote, simili alle gioestre che si trovavano nei parchi giochi. Sopra di esse c’erano quelli che sembravano due orrendi angeli, i quali tenevano insieme un televisore.
Ma quello che spaventò Muri era la ragazza dai capelli rosa al centro del tornado, la quale aveva perso il suo aspetto originale, diventando anche lei come un cartone animato, e che stava urlando spaventata.
Attorno a lei cominciarono ad apparire altri televisori, dentro i quali Muri intravide una ragazza dai capelli biondi tenuti insieme in due code.
“Quindi è così che si presenta una strega?” si domandò, deglutendo. “Una forma indefinita, che tortura le sue vittime…”
Sollevò la mano sinistra, guardando la Soul Gem nera. “Allora… non mi resta che eliminarla.” Disse, per poi alzare verso l’alto il braccio.
Ma prima che potesse fare qualcosa, un’ombra blu e bianca lo superò, saltando proprio al centro del nemico, colpendo a una velocità incredibile i vari televisori, per poi dirigersi verso quello tenuto dagli angeli, tagliandolo in due.
Subito dopo saltò verso la ragazza, prendendola tra le braccia e atterrando a fianco di Muri, mentre il mondo attorno a loro scompariva, lasciandoli in un vicolo deserto della loro città.
Il ragazzo sentì un rumore metallico, mentre una sfera rotonda cadeva a terra davanti a loro.
“E questa strega è sistemata.” Fece la figura, attirando su di sé lo sguardo di Muri.
Si trattava della ragazza dai capelli turchesi che lo aveva preceduto in quel palazzo. Solo che non indossava più la divisa scolastica, bensì uno strano vestito, che Muri avrebbe definito da maghetta di anime, con un mantello bianco che la avvolgeva.
“Tutto bene Madoka?” chiese lei alla ragazza dai capelli rosa, che aprì lentamente gli occhi.
“S-Sayaka…” mormorò incredula, mentre veniva lasciata andare.
“Scusami, scusami.” Fece l’altra, portandosi dietro la testa le mani, sorridendo imbarazzata. “Proprio per il rotto della cuffia, vero?”
“Ma tu… Quel vestito…”
“È piuttosto ridicolo, sai?” la interruppe Muri, portandosi una mano sul fianco. “Cavoli, se combatti svestita in quel modo, prima o poi ti prenderai un accidenti.”
Solo allora le due ragazze sembrarono rendersi conto della sua presenza.
“Tu… Tu hai visto tutto?” chiese preoccupata Sayaka, abbassando la spada che teneva ancora in mano.
“Mi hai superato per tagliare a metà la strega, quindi sì, ho visto tutto.” Rispose lui, sospirando. “Fa’ attenzione con quella, è piuttosto pericolosa. Avresti potuto ferire la tua amica. O direttamente me.”
“C-Come fai a sapere delle streghe?”
Il ragazzo sorrise, decidendo di divertirsi un po’.
“Oh, non è certo la prima che incontro. Certo, all’inizio non sapevo che cosa fossero, poi a furia di vederle, l’ho scoperto. Ho sentito un piccolo essere bianco parlare con una ragazza, spiegandole tutta la questione di maghe e streghe.”
“Questo non spiega come tu fossi in grado di vederla!” esclamò Sayaka, ottenendo come risposta una scrollata di spalle.
“Che posso dirti… sarò speciale.” Fece sorridendo, per poi andare verso la fine del vicolo, dove giaceva il suo zaino. “Beh, è stato un piacere incontrarvi. Ti consiglio di prendere il prima possibile quel Grief Seed. Quell’attacco sarà stato fantastico, ma ti avrà prosciugato un bel po’ di energia magica. Bye bye.”
Sotto lo sguardo sorpreso delle due ragazze Muri si allontanò, rimettendosi le cuffie.
“E quello chi diamine era? Era della nostra scuola, ma non mi pare di averlo mai visto prima…” commentò Sayaka, poco prima che i suoi vestiti s’illuminassero, tornando a essere una semplice divisa scolastica.
“Si chiama Otokonoko Muri.” Rispose Kyubey, apparso come dal nulla dietro di loro. “L’unico ragazzo in grado di vedere le streghe.”
“E tu lo lasci agire come vuole senza intervenire?” gli chiese Madoka.
“Non posso di certo farlo diventare una maga, no?” replicò l’essere, agitando lentamente la coda. “E poi, sarà interessante vedere che cosa farà.”
“Per me porterà solo guai.” Disse senza mezzi termini Sayaka. “E poi, come osa fare commenti?!”
 
Muri tirò fuori le chiavi per aprire la porta, quando un’ombra coprì la luce del lampione.
Senza scomporsi si girò, ritrovandosi a vedere Homura in piedi sopra il lampione, che lo guardava serio.
“Akemi Homura, giusto? Scusami, tendo a far fatica a ricordare i nomi.”
“Che cosa vuoi fare?” chiese lei.
“Dunque…” cominciò lui, alzando le dita della mano per contare. “Pensavo di andare a farmi una doccia, cenare e poi andare a letto. Per domani non devo studiare nulla, quindi potrei anche vedermi qualche episodio di anime e-”
“Intendo con Kyubey.”
“Sai, se solo ti conoscessi un po’ di più, potrei dirti che sei leggermente fissata con questa storia.”
“Rispondimi. Cosa ti ha detto?”
“Immagino tu conosca già la risposta. Mi ha raccontato di voi maghe e delle streghe. A proposito, immagino tu abbia almeno contribuito a eliminare quella dentro il palazzo, vero? In questo caso devo ringraziarti. Farei lo stesso anche con l’altra, se solo sapessi chi è.”
“Si chiamava Tomoe Mami. Ed è morta.”
Muri restò in silenzio a guardarla.
“Capisco…” disse infine, chiudendo gli occhi per qualche secondo. “Quindi era proprio lei quella di cui parlava Kyubey. Immaginavo fosse la stessa, ma un po’ speravo che così non fosse. Ed è la stessa ragazza di cui oggi a scuola ci hanno chiesto se sapevamo qualcosa.”
“Stai lontano dalle streghe. Rischieresti solo la vita per niente.”
“Fosse per me, lo farei più che volentieri, credimi. Ma non sono di certo andato io a cercarle. Entrambe le volte mi sono ritrovato a mio malgrado coinvolto.”
“La prossima volta che capita scappa. Noi maghe non possiamo di certo preoccuparci di uno stupido che non sa tenere a freno la sua curiosità.”
Muri sbuffò.
“Non prometto niente.” Disse, inserendo la chiave nella serratura, sorridendo senza essere visto dalla ragazza. “Ho anche altri motivi per cui non darti retta.”
Homura lo osservò in silenzio.
“Fa come vuoi. Ma ti avverto: non mettere nei guai Madoka Kaname e non cercare di convincerla a stringere un patto con Kyubey. In quel caso… non avrò pietà verso di te.”
“Madoka… Ah, la ragazzina dagli assurdi capelli rosa, giusto?” domandò lui, senza girarsi. “Mi sembra piuttosto debole per diventare una maga. Non ha la stessa determinazione tua e della sua amica. Lo posso sentire chiaramente.”
Ma non ottenne alcuna risposta.
Voltò appena la testa, giusto per vedere che la ragazza era scomparsa.
   
 
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