Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold
Ricorda la storia  |      
Autore: Necromance_theatre    28/12/2013    4 recensioni
E' risaputo che Jimmy e Brian si conobbero in una rissa... ma cosa la scatenò?
E se, a distanza di anni, Jimmy si ritrovasse a raccontarlo davanti al caldo falò di un campeggio?
One shot a metà fra il comico e il malinconico, dedicata ad una certa persona che, ancora oggi, a distanza di quattro anni, ci fa sorridere tra le lacrime.
Genere: Comico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Synyster Gates, The Rev
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

“Forza James, raccontaci una bella storia!”
Il ragazzo tolse il marshmallow dal fuoco, rigirandosi il bastoncino davanti agli occhi, pensieroso.
“Fatemi vedere se ho capito bene… Devo raccontarvi una storia… E deve essere pure bella… Quante pretese!”
Il gruppetto di bambini scoppiò a ridere.
“Dai… Raccontaci quella di quando hai conosciuto Brian! Per favoreee!” Candace, la più piccola del gruppo, sfoderò il suo sguardo più convincente.
“Ancora? Ma ragazzi, l’avrete sentita un migliaio di volte!”
“Dai dai dai!” Esclamarono tutti in coro.
“E va bene, va bene, come dirvi di no?!” Il batterista alzò le mani in segno di resa, masticando il marshmallow.
Ingoiò il boccone, concedendosi un discreto rutto.
“Bleeeeech!” Urlarono in coro le bambine fingendosi disgustate, mentre i maschi lo imitavano.
“Su, su, volete ascoltarla o no?”
Nel gruppetto di piccoli campeggiatori calò il silenzio.
“Bene. Allora, iniziò tutto quando ero al liceo. Non è che fossi mai stato uno studente modello, si intende… Ci andavo giusto perché ero obbligato, e in quegli anni cercavo di rendere vita dura ai professori e alle professoFesse.”
I bambini che avevano vissuto abbastanza per conoscere la scuola ridacchiarono, i più piccoli si limitarono a mantenere il sorriso aspettando il seguito.
“Dov’eravamo rimasti? Ah, giusto… Diciamo che ne combinavo di tutte i colori, dagli scherzi più banali tipo la puntina sulla sedia, a cose più complesse ed elaborate tipo nascondermi nell’armadio per tutta la mattina e poi spuntare fuori sul più bello della lezione vestito da banana… Eh già, bei tempi…”
“Vestito da banana?” Michael, il classico topino di biblioteca, si aggiustò gli occhiali a fondo di bottiglia sbalordito.
“Oh yeah, Mickey… Questa non ve l’avevo mai raccontata? Strano! Rimedierò… Andiamo avanti!
Stavo camminando per i fatti miei nel corridoio, rimuginando sul prossimo scherzetto che avrei architettato (e che poi mi sarebbe costato l’espulsione anche dalla scuola pubblica, a dirla tutta…) e mi ritrovai davanti questo gruppetto di metallari che chiacchieravano tra loro. Nulla in contrario eh, anche io ascoltavo metal, ma preferivo vestirmi come cavolo mi pareva, senza stare ai loro canoni giubbotto di pelle/maglia di una band/anfibiazzi. E alla fin fine la causa di tutto fu proprio il mio strambo modo di vestirmi, ma di questo me ne resi conto dopo…”
Jimmy mise sul fuoco un altro marshmallow.
“Beh, tra ’sti tipi, mi ritrovai addosso gli occhi di questo ragazzino, che non avevo mai visto in giro, e mi fissava spudoratamente, girandosi ogni tanto a ridacchiare con i suoi amici.
Lo sapete, ragazzi, io in genere sono una persona pacifica, ma mi irritava non poco… Aveva problemi con me? Che me lo dicesse in faccia, no? Dico bene?”
Gli otto bambini annuirono, invitandolo a continuare.
“Beh, non mi passò nemmeno lontanamente per la testa che stesse leggendo la stupida filastrocca che avevo scritto sulla maglia…”
Lucy alzò la mano prontamente. “Che filastrocca era?”
James sembrò essere un pochino a disagio.
“Ehm, beh, siete un po’ piccolini per questo genere di cose…”
“Ma…”
“Niente ma, ragazzi, o rischio di prendermi una bella lavata di capo dal boss… Lascio spazio alla vostra immaginazione!”
Loro scoppiarono a ridere, e Jimmy poté tirare un sospiro di sollievo per il “pericolo” scampato.
“Beh, mi avvicinai con fare minaccioso, e in un primo momento lui diede l’impressione di starsi cag… Ehm… Di essere molto spaventato dal ritrovarsi davanti un colosso di quasi due metri come me, ma subito sfoderò la sua perfetta espressione da strafott… Si può dire strafottente? Facciamo di si, ma non ripetetelo."
" – C’è qualche problema? - Chiesi io innervosito.
– No, nessun problema. – Rispose subito lui, girandosi verso i suoi amichetti.
– Ti conviene.- Borbottai cercando di tirare fuori lo sguardo più da bullo che mi riusciva.
A questo punto, vi avrò parlato abbastanza di Brian per farvi capire che non è il genere di persona che si lascia ammonire senza ribattere, e ciò che conseguì fu abbastanza scontato.
Lui farfugliò un arrogante “altrimenti?” e da lì iniziò uno scambio di… Cose molto lontane dall’essere complimenti, che portò ad un pugno sferrato dal moro sul mio bel nasino."
Il batterista si accarezzò il naso con fare teatrale, facendo scoppiare a ridere i bambini.
“Notai una punta di piacere alla vista del fatto che aveva dovuto alzarsi sulle punte per arrivare al mio viso, ma subito il mio naso grondante di sangue mi riportò alla realtà.
Non potevo fargliela passare liscia, a quell’arrogante ragazzino, no? Iniziammo a fare rissa, ma sul più bello arrivò la preside (soprannominata da me medesimo “signorina trinciabue”) che si mise in mezzo.
– Sullivan, possibile che non passa giorno che non combini casini? È sabato, posso godermi la mia mezza giornata lavorativa in santa pace? Forza nel mio ufficio! E tu, moro, non ti ho mai visto prima, chi diavolo sei?-
– Brian Haner, 2ªC. – Rispose lui imbronciato, massaggiandosi l’occhio sinistro che presto sarebbe diventato nero.
– Bene, seguimi anche te. Sullivan, vuoi farci strada? Chiese lei ironica.
Decisi di non accogliere la provocazione, sfoderando il mio miglior sorriso ed esclamando allegro “certamente”.
Ci fece sedere sul divanetto della sala d’attesa, andando a preparare i moduli per la sospensione.
Mentre aspettavamo, io col fazzoletto che mi tamponavo il naso, lui, anche se imbronciato, continuava a fissarmi come se non fosse accaduto nulla.
– Scusa, ma ora potresti dirmi cosa c’è di tanto interessante in me? chiesi più esausto che stizzito.
Lui, che finalmente doveva aver finito di leggere la filastrocca, scoppiò a ridere.
In quel momento mi ricordai della maglia, e scoppiai a ridere anche io.
– Mi stai dicendo che tutto questo casino è stato solo per la mia maglia?!-
Brian si asciugò le lacrime che gli erano spuntate agli angoli degli occhi per il troppo riso.
– Beh, è spettacolare! Ma ti lasciano venire a scuola con quella roba?-Chiese confuso.
– Puoi contarci! Dopo che mi son presentato qua vestito da banana, in kimono, con un costume da uomo-sandwich e altre robe strambe del genere, la trinciabue ha rinunciato e mi lascia vestirmi come cavolo voglio, a patto di non venire a scuola nudo… Pensandoci però potrei anche provarci… – Brian mi osservava sbalordito, mentre io mi godevo il mio momento di gloria.
Che poi non durò nemmeno tanto, dato che la preside tornò con i fogli da firmare per una settimana di sospensione."
“È tanto!” Esclamò Roseline, scostandosi una ciocca pel di carota dal viso.
“Puoi dirlo forte, piccola, ma erano altri tempi… E a dirla tutta, credo che volesse semplicemente liberarsi di me per un po’, e godersi finalmente la sua settimana libera…” Esclamò James ridendo.
“In ogni caso” continuò a raccontare il ragazzo “nel giro di un paio di minuti, ci ritrovammo sbattuti fuori dalla scuola, a camminare verso casa.
– Comunque piacere, io sono Jimmy… Nessun rancore per il futuro occhio nero, vero? -sorrisi porgendogli la mano.
Non per vantarmi, ma so essere un vero cuore d’oro quando mi ci metto, e non riesco ad arrabbiarmi troppo con una persona, così mi ritrovai a sperare lo stesso.
Non che si possa dire che Brian dimentichi i torti così in fretta, ma per quella volta, fortunatamente, passò oltre.
– Tranquillo, almeno farò più colpo sulle ragazze! – Ridacchiò lui.
– Oh yeah, amico, questo è lo spirito giusto! -
Ci stringemmo le mani in segno di pace, e in quel momento notai la sua maglia dei Pantera.
– Ascolti i Pantera? Gli chiesi, contento di condividere un po’ i miei gusti musicali con qualcuno.
– Cazzo, ovvio! – Rispose prontamente lui.”
James si fermò un secondo a verificare l’effetto della parolaccia involontaria che gli era scappata sui bambini, che sembravano non essersene accorti, i volti illuminati dal falò tutti presi nel suo racconto.
Riprese da dove si era interrotto, cercando di non rovinare la magia di quel momento.
“-Anche io! Esclamai. Vinnie Paul è uno dei miei più grandi idoli… -
– Suoni la batteria? – Chiese Brian interessato.
– Puoi scommeterci! – Risposi prontamente, improvvisando una rullata immaginaria con le mie fedeli bacchette invisibili, facendolo ridere.
-Wow, figo! Io suono la chitarra elettrica! -
-Davvero? Beh, ogni tanto potremmo trovarci a suonare assieme, allora! -
Brian mi guardò sbalordito.
– Amico, io ti ho appena spaccato il naso e tu mi proponi di formare un gruppo? -
Mi strinsi nelle spalle. – Perché no? -
-Massì, cavolo! Facciamolo! -Esclamò contento. E come sapete bene…"
“Il resto è storia!” Esclamarono in coro i bambini.
James rise. “Esatto. Ora però a nanna, che si è fatto tardi!”
I ragazzi diedero la buonanotte a James, dirigendosi contenti nella loro tenda.
“Jimmy…” Mormorò Candace sbadigliando.
“Dimmi piccola!”
“Sai, siamo fortunati ad avere te come capogruppo… Sei sempre buono con noi, ci fai divertire e… Ti voglio bene.”
La bimba si aggrappò alle ginocchia del batterista, che la prese in braccio senza troppa fatica.
“Quanta dolcezza stasera, zuccherino! Forza, dai, prendi l’orsetto che è ora di fare le nanne!”
Mentre le rimboccava le coperte, James le strizzò l’occhio.
“Anche io vi voglio bene, ragazzi… Buonanotte!” Borbottò sorridendo, mentre spegneva le lampade ad olio che illuminavano fiocamente la tenda.
Uscì e si recò vicino al fuoco, tirando fuori le coperte e il sacco a pelo dal suo zaino. Dormiva sempre all’aperto, lì non faceva né troppo caldo né troppo freddo…
In fondò alla borsa le sue mani incontrarono qualcosa di morbido.
Tirò fuori una vecchia maglia sgualcita. La stupida filastrocca che c’era scritta sul davanti si leggeva a malapena, sbiadita dal tempo, qualche macchia di un colore non ben definito ricopriva buona parte della manica sinistra, un filo penzolava dal colletto.
Jimmy sapeva che ormai era troppo piccola per lui, cavolo, erano passati quasi quindici anni da quando l’aveva indossata fiero e spavaldo all’entrata della sua scuola superiore…
Tuttavia, volle provarsela ugualmente.
Dopo essersela infilata, non senza qualche imprecazione, il batterista si avvicinò al ruscello che scorreva placido a pochi passi dal falò. Si sporse per specchiarsi, e l’acqua gli restituì la buffa immagine di un ragazzone fin troppo alto con indosso una maglietta taglia quindici sedici anni che gli strizzava letteralmente il torace.
Iniziò a ridere come se fosse la cosa più divertente del mondo, e forse lo era, e non si fermò fino a quando il cotone iniziò a strapparsi leggermente vicino alle cuciture.
Jimmy, ancora sorridendo, si sfilò la maglia delicatamente e, dopo essere tornato davanti al falò, la rimise con cura nello zaino.
Raccolse le coperte che aveva distrattamente lasciato per terra poco prima e si accucciò vicino al fuoco.
Si addormentò dopo pochi minuti e non sognò niente.

 

________________________________________________________

Ehm... salve a tutti, miei cari Sevenfoldist!

E' da mesi che volevo pubblicare questa fanfic, e finalmente ho preso il coraggio di farlo... E in che giorno! penserete voi...

Beh, lo so che non sarebbe proprio giornata per pubblicare cose allegre/comiche... però poi ho pensato che Jimmy non vorrebbe vederci piangere e disperarci, quindi eccomi qua...

Accetto più che volentieri i vostri commenti, recensioni, positive e negative! 

Alla prossima!
Necromance_Theatre

P.S: Per chi se lo stesse chiedendo la filastrocca è quella dell'oooh shit what's in the bucket eccetera eccetera :) 

 

 

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold / Vai alla pagina dell'autore: Necromance_theatre