Serie TV > Castle
Ricorda la storia  |      
Autore: ivi87    28/12/2013    10 recensioni
[Dovresti parlarne con Castle, ma sai già che per lui va bene qualunque tua decisione.
Sei tu quella indecisa.
Quell’invitato in più fa una bella differenza.
Emotiva, ovviamente. Non ti preoccupa certo il numero di posti a sedere al ristorante.]
Le scelte difficili si presentano anche nei momenti più belli.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

The Wedding Card

 

 

 

Sono le 17:15 quando entri in quella che ormai è diventata casa tua.

Il tuo turno è finito ed il weekend sta per iniziare.

Sei felice di non avere altri scatoloni sparsi per il loft così finalmente potrai riposare.

Il trasferimento è completato. Vivi lì.

Vivi nel suo loft. Il vostro loft.

Credevi che sarebbe stato strano solo per te invece anche Castle ne ha un po’ risentito all’inizio.

Sorridi al pensiero della sua faccia quando ha visto tutta la tua vita impacchettata nel suo soggiorno.

Dire che si è sentito invaso è poco.

In effetti nemmeno tu pensavi di avere così tante cose.

Non credevi di essere un’accumulatrice di cianfrusaglie, come in quello show, che al tuo futuro marito piace tanto, in cui ti mostrano la quantità esorbitante di robaccia che certe persone riescono ad accumulare.

Non sei a quei livelli, ovviamente, ma ora capisci che certe cose sono difficili da buttare.

Soprattutto quelle legate a tua madre.

A volte ti senti infantile. Nessuno conserverebbe un fazzoletto di tela o un orecchino rotto solo perché era della madre.

Ma a te fa piacere tenerli.

Sono solo oggetti, lo sai bene, ma ognuno ha un suo ricordo ben preciso.

Quell’orecchino l’hai rotto tu e ti sei presa una bella sgridata perché sapevi di non doverlo toccare.

Quel fazzoletto ha asciugato le tue lacrime quando sei caduta dalle giostre.

Piccole cose che la maggior parte delle persone non si ricordano più.

Ma da quando tua madre è morta, anziché sbiadire, certi ricordi si sono fatti più vividi.

Osservi il soggiorno sgombro. Scorgi qualcosa di tuo, mescolato qua e là, tra le cose di Castle.

Ora sei membro di un’altra famiglia.

In parte già formata.

E una parte ancora da costituire.

Sembra non esserci nessuno però, in questo momento.

Una scatola posata sul tavolo della sala da pranzo attira la tua curiosità.

La bolla di consegna riporta la firma di Martha e l’intestazione della tipografia.

Noti che i lembi della scatola sono stati aperti e poi richiusi con del nastro adesivo, non molto accuratamente.

Scuoti la testa. La tua futura suocera non ha saputo attendere il vostro ritorno.

Levi lo scotch con attenzione e ne attacchi una estremità al bordo del tavolo, lasciandolo penzolare.

Nemmeno tu resisti ad aspettare Rick.

Prendi una delle partecipazioni tenendola tra le mani quasi con riverenza.

Con i polpastrelli sfiori le parole in rilievo.

È un’emozione forte vederlo scritto nero su bianco.

Tra due mesi starai attraversando la navata della chiesa nel tuo bell’abito da sposa.

Stare al centro dell’attenzione ti ha sempre messa a disagio e sai che accadrà anche quel giorno.

Ma non c’è  niente che non puoi sopportare quando hai quei due occhi azzurri al tuo fianco.

Vai a cercare la lista degli invitati e poi torni al tavolo.

Ogni volta che la guardate aggiungete o togliete qualcuno, ci sono più segni e cancellature su quel foglio che sui manoscritti di Castle in fase di correzione.

Per ora la cifra è bloccata a 72 persone invitate.

Scorri velocemente con gli occhi la lista e conti le buste e le partecipazioni.

Ci sono tutte.

Ne avete prese qualcuna in più perché non si può mai sapere chi si decide di invitare all’ultimo minuto, anche se non è molto educato, secondo Martha.

Rileggi la lista. Questa volta con calma.

Ma c’è davvero bisogno di avere così tanta gente al tuo matrimonio?

Eppure tra parenti e amici non c’è nessun’altro da depennare.

A quanto pare poco importa se nemmeno sapevi dell’esistenza della Zia Ruth che avrà quasi cent’anni e vive in Europa.

Tuo padre vuole tutta la famiglia riunita e non riesci proprio a negarglielo.

In fondo, sarà un gran giorno anche per lui.

La sua bambina si sposa, che male può fare avere attorno tutta la propria famiglia, anche parenti spuntati dal nulla, se è quello che lui desidera?

Secondo Castle, vuole che tutti vedano che fantastica donna sei diventata e che bellissima sposa sarai.

Quando un genitore è orgoglioso del proprio figlio desidera che lo sappiano tutti.

E se si considera che la morte di Johanna ha praticamente sfaldato i rapporti con il resto della vostra famiglia, forse un matrimonio è l’occasione giusta per rimetterla assieme.

Mentre risparmi la Zia Ruth da un feroce depennamento, scorgi un altro nome.

Scritto in un angolo la prima volta che avete stilato quella lista.

Ti sei detta che avevi tempo per riflettere sul da farsi.

Te lo sei ripetuta ogni volta che avete cancellato o aggiunto qualcuno.

Non volevi pensarci allora, ma adesso è giunto il momento di scegliere.

Dovresti parlarne con Castle, ma sai già che per lui va bene qualunque tua decisione.

Sei tu quella indecisa.

Quell’invitato in più fa una bella differenza.

Emotiva, ovviamente. Non ti preoccupa certo il numero di posti a sedere al ristorante.

Potrebbe essere una scelta positiva per entrambi.

Come potrebbe essere altrettanto negativa.

Come si dice, fifty-fifty.  

Decidi che almeno vale la pena provarci.

C’è la possibilità che rifiuti l’invito ma saprai di aver almeno tentato.

Venti minuti dopo sei incerta se suonare o meno a quel campanello.

Ormai sei lì.

Non sai come affrontare la cosa ma lo devi fare.

Premi quel piccolo bottoncino e mentre attendi ti rigiri nervosamente tra le mani la partecipazione di nozze.

Forse ti aprirà la porta una delle ragazze.

Invece no.

È proprio lei ad apparire sulla soglia di casa sua con un’espressione interrogativa sul viso.

Sono passati due anni dall’ultima volta che l’hai vista.

Un uomo aveva fatto irruzione in casa sua e rubato il portatile di suo marito.

Il tuo ex capo.

“Kate” Evelyn Montgomery sussurra il tuo nome con stupore.

Quella volta eri il detective Beckett, eri in servizio, stavi svolgendo il tuo lavoro e non hai potuto dirle nulla.

Ma ora sei solo Kate e avresti un sacco di cose da dirle.

Molte non puoi e non vuoi rivelargliele. Non dovrà mai sapere gli errori di gioventù di suo marito.

Ma una cosa gliela devi dire.

“Io...io volevo darti questa...” sei così agitata che le porgi la partecipazione con un leggero tremore della mano.

Non siete mai state in confidenza e non siete amiche.

Eppure senti di volere un pezzetto di Roy al tuo matrimonio.

Nonostante tutto.

È stato un boccone terribilmente amaro da digerire, venire a conoscenza del suo coinvolgimento nell’assassinio di tua madre.

Certo, lui non è stato il diretto responsabile, l’esecutore materiale, ma ha contribuito a scatenare un effetto domino che ha comunque portato alla sua morte.

Senti di averlo perdonato. Ma la delusione brucia ancora.

Era come un padre. Quando Jim si perdeva nell’alcool, Roy c’era.

Forse per via del senso di colpa nei tuoi confronti, ma in ogni caso lui era lì per te.

Evelyn sfila il cartoncino pregiato dalla busta e legge.

“Ti sposi?” esclama piacevolmente sorpresa.

Accenni un sorriso “Già. Strano, vero?” le dici, ben sapendo che per molto tempo nemmeno tu avevi più creduto che un giorno sarebbe arrivato qualcuno capace di infrangere le tue difese.

“Richard Castle” legge poi Evelyn ad alta voce “Roy lo sapeva. Tifava per voi”.

Annuisci consapevole di quella verità.

Non te l’ha mai detto apertamente ma lo sapevi.

Ti ha detto che se non si era sbarazzato subito di lui era perché aveva visto che ti faceva bene.

“Lo so. Evelyn...” incespichi, respiri e ti fai coraggio “So che sarà difficile stare con chiunque ti possa ricordare che hai perso tuo marito ma ci farebbe piacere se venissi al matrimonio”.

Questo è l’unico vero timore di Evelyn.

Rivedere i colleghi e gli amici di suo marito. Sprofondare nuovamente nella malinconia e nel dolore.

Per te invece è diverso.

Vorresti sia lui, sia tua madre, accanto a te.

Il che è praticamente assurdo.

Dovresti odiarlo.

“Eri come una figlia per lui”.

Eppure non riesci.

“Lui era come un padre” la rassicuri immediatamente che il sentimento era reciproco.

“Non credo di farcela” aggiunge Evelyn.

“Lo so. Ma dovevo provarci” le sorridi bonariamente “Hai due mesi per pensarci”.

La saluti e lentamente torni all’auto, parcheggiata in strada, poco più avanti.

Vedi un uomo ad attenderti appoggiato alla portiera del passeggero.

Ti sorride.

“Ho visto le partecipazioni. Sapevo di trovarti qui”.

“Scusa, avremmo dovuto guardarle assieme” gli dici prima di salutarlo con un bacio.

Lui sorride “In ogni caso non saremmo stati i primi. L’effrazione di mia madre è più che evidente”.

 

 

 

******

 

 

 

Percorri a passi lenti la navata, ben salda al braccio di tuo padre.

Il tessuto del vestito ondeggia ad ogni tuo passo producendo un leggero fruscio.

Come previsto, tutti gli occhi sono su di te. Ma quello che non potevi sapere è che non te ne importa nulla, perché i tuoi occhi sono tutti per lui.

Il tuo sposo ti attende ai piedi dell’altare. Sorriso smagliante e occhi sognanti.

Non vedi altro.

Flash, foto, brusio.

Per te c’è solo lui.

Tuo padre ti consegna a lui e tu lasci il bouquet a Lanie.

Il prete inizia a parlare. Gli invitati si zittiscono.

Solo il cigolio del portone della chiesa vi induce a voltarvi.

La vedi indietreggiare, intimorita sotto lo sguardo di tutti.

Castle ti fa un cenno con la testa e tu obbedisci.

Ripercorri la navata tra lo stupore delle persone.

Raggiungi Evelyn e con un sorriso rassicurante la conduci al suo posto.

Dal lato della tua famiglia, vicino a tuo padre.

Castle ti tende la mano e raggiante la afferri, tornando al tuo posto accanto a lui.

Il prete sembra non capire cosa sia appena successo. Nessuno in realtà l’ha capito.

Ma cosa importa?

La cosa importante ora è....

“Proseguiamo?” esclamate impazienti al prete sbigottito.

 

 

 

Ivi’s corner:

 

e poi boh... giorni fa mi sono messa al pc e... boh, nascono da sole le mie ff, non ci devo pensare nemmeno troppo xD

 

Vi lascio con la mia ultima shot dell’anno.

È un periodo un po’ così, non so quando ancora scriverò, si vedrà cosa mi riserverà il destino.

 

 

Buon anno a tutte!

 

 

Ivi87
   
 
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: ivi87