Era una fredda sera invernale ed Harry era seduto su una delle tante panchine di Londra. Era lontano dal mondo, dalle parole, dal male, era solo -o almeno pensava di esserlo. Un ennesimo fiocco di neve si appoggiò sul suo naso, prima di sciogliersi e gocciolare lentamente fino alla sua bocca. Il ragazzo si leccò il labbro per eliminare il residuo del fiocco di neve. Il riccio udì quello strano scricchiolio che fa la neve quando viene calpestata ed esso proveniva da sempre più vicino. Harry alzò lo sguardo verso il cielo, il quale si stava scurendo e nel quale stavano apparendo una ad una le stelle; la luna, che faceva da soggetto a quel quadro di natura, brillava come non mai. Non era piena, e quindi ad Harry non faceva impazzire, ma si accontentò. Finalmente i passi arrivarono a pochi centimetri da lui, ma non distolse lo sguardo dalla stella polare. Era la stella preferita di Harry, perché splendeva più di tutte.
"Sai, sei proprio bello quando guardi il cielo".
Affianco al riccio era seduta una figura e, in quel momento, si accorse che gli occhi di essa brillavano ancor più della stella più luminosa: la stella polare.
"Sei il solito sdolcinato" ridacchiò Harry, arrossendo leggermente.
"La mia dolcezza fa colpo."
"Convinto tu."
Ci fu un breve momento di silenzio, finché la figura si decise a parlare.
"A cosa pensi? Stai guardando il cielo come se stessi guardando una dea".
"A qualcuno."
"E a chi, sentiamo?"
"A te, Louis, sciocco."
"Tu hai quello sguardo quando mi pensi?"
"A quanto pare..." Disse il riccio, prima che calasse di nuovo il silenzio. Dopo un paio di secondi Harry aggiunse "e tu? Che sguardo hai quando mi pensi?"
"Non lo so, dimmelo tu."
Harry aspettò qualche secondo così che Louis potesse pensarlo, ma lo sguardo di quest'ultimo non cambiò.
"Hai esattamente lo stesso sguardo. Gli stessi occhi meravigliosi e affascinanti, lo stesso sorriso e la stessa luce nella tua espressione. Sei esattamente come sei sempre."
"Solo perché ti penso sempre."
Quando Louis pronunciò queste parole, le guance dell'altro ragazzo divennero rosee come non mai, il cuore di entrambi accelerò il battito, i loro occhi non smisero di essere incollati. I due erano attratti come i poli di due calamite.
"Posso baciarti, Harry?"
"E me lo chiedi anche?" Rispose, prima di avvicinarsi con un sorriso al viso di Louis. Le loro calde labbra si incontrarono, combaciavano perfettamente. Il loro respiri si fusero l'uno con l'altro, i loro nasi si sfioravano, le loro ciglia solleticavano le guance del compagno.
Tutto rimase così.
Fermo.
Immobile.
Solo la neve, molto lentamente, continuava a scendere dal cielo; fino a quando l'ultimo fiocco si posò sui loro nasi e si sciolse, facendoli staccare di pochi millimetri.
"Ha smesso di nevicare, che peccato" disse il ragazzo con gli occhi di ghiaccio.
"Già."
Silenzio.
"Questo non vuol dire che devo smettere di baciarti, vero?"
"Ovviamente no, idiota" rispose Louis, riavvicinandosi al volto di Harry e stringendo la sua mano in quella di quest'ultimo.
Note dell'autrice.
Questa è una OS estremamente corta ed è la prima che io abbia mai scritto. Sì, non è niente di originale, ma l'ho scritta con il cuore e a me non dispiace. Spero che vi piaccia perché, anche se non sono un gran che, a mio parere, io amo scrivere e lo faccio per me stessa, mettendoci l'anima.
Grazie a tutti, Sara.
Potete contattarmi su Twitter per qualsiasi motivo. Sono @Saretta1D99. Odio questo Nick, ma sono troppo pigra per cambiarlo, scusate. c: