Guilty
Il
Comandante Shepard aveva finito di parlare da alcuni
minuti con Kaidan Alenko – il quale si era ritirato a
mangiare con il resto
dell’eqipaggio – riguardo a ciò che era
successo su Virmire. Aveva ben capito
che il giovane soldato qualche pena se l’era data per
ciò che era accaduto…
Eppure tutta la colpa, secondo Shepard, ricadeva su lui stesso. Solo
lui era il
colpevole: era lui che per un istante si era messo nei panni del
creatore,
proprio lui aveva deciso chi avrebbe dovuto vivere e chi –
invece – morire.
Aveva mentito ad Ashley, lo aveva fatto con consapevolezza: le aveva
detto che
dopo aver raggiunto Alenko sarebbero andati a recuperare anche lei. Ma
Ashley
non era stupida e aveva risposto con tono piatto e forse con un
po’ di
rammarico.
“Sappiamo entrambi che non
sarà così,
Comandante.” Aveva detto. Aveva capito che stava
andando incontro ad una
morte certa.
Shepard non raggiunse il resto dell’equipaggio che
– il più delle volte – si riuniva
in gruppi per il pasto. Era rimasto in ginocchio di fronte al suo
armadietto, a
sistemarlo, con quei pensieri che gli vorticavano per la testa.
Teneva le mani sulle ginocchia, poggiate sul pavimento, mentre il suo
sguardo
era fermo e fisso sul suo fucile. Sistemava l’armadietto,
sì, prima di perdersi
tra i pensieri.
Kaidan aveva notato l’assenza del Comandante e
così volle sincerarsi che fosse
tutto ok. Si alzò – con permesso – e
raggiunse Shepard, ritrovandolo proprio
dove lo aveva lasciato. Notò che il suo sguardo era perso e
che, probabilmente,
neppure si era accorto della sua presenza.
Si avvicinò, dietro di lui, e gli poggiò una mano
sulla spalla. “.. Comandante?”
Lo richiamò. Poté sentirlo irrigidirsi sotto al
suo tocco e sussultare.
Shepard a quel punto si voltò verso di lui, alzandosi in
piedi. “Tenente.”
Bofonchiò appena.
“Comandante.” Rispose Kaidan. “Stai..
Bene?” Domandò.
“Io.. Sì. Sto bene.” Rispose dopo un
istante di esitazione, visto che era
appena tornato con i piedi per terra.
“Ne sei sicuro? Non ti sei unito a
noi..”
Shepard serrò appena la mandibola, deglutì.
“Sto bene Alenko. Non preoccuparti.”
“Mi fa piacere sentirtelo dire, Comandante, ma..” Esitò.
“Ma..?” Lo esortò a continuare, alzando
le sopracciglia e guardandolo curioso.
“Ma non ti credo.” Concluse Kaidan.
John lo osservò per qualche istante, in silenzio, poi il
Tenente riprese la
parola.
“Mi hai detto che non c’è scritto da
nessuna parte che il Comandante non può
stringere amicizia con l’equipaggio ma.. E’
risaputo che per essere amici e
gettare delle basi profonde e solide, la prima cosa è la
sincerità. Puoi giurare
il contrario, ma il tuo sguardo mente.. I tuoi occhi. E’ per
Ashley, non è
vero?”
Shepard si ritrovò a sospirare pesantemente, a sviare con lo
sguardo,
rendendosi conto di quanto mantenere quel contatto visivo fosse
diventato
complicato.
“Te l’ho detto:
su Akuze ho stretto i
denti e sono andato avanti. Ho pianto, ma dopo. Non perché i
miei compagni
caduti non meritassero il mio dispiacere, ma perché non ci
si può permettere di
lasciare spazio ai propri sentimenti durante una missione.”
Tornò a guardarlo. “E
per Ashley non deve essere differente.”
“Però tenevi a lei, non è
così?” Gli domandò Kaidan, scrutando a
fondo nell’abisso
dei suoi occhi.
Questa volta Shepard sostenne il suo sguardo. “Era una brava
ragazza. Ed un
bravo soldato.. Mi ha parlato un po’ di lei, della sua vita e
della sua
famiglia… Ecco, questa è la pecca di cercare di
avvicinarsi al proprio
equipaggio: non riuscire a mantenere il distacco giusto e non riuscire
a vedere
i propri compagni solo come.. Compagni.” Confessò.
“Credo che l’equipaggio apprezzi il tuo modo di
fare, Comandante.” Gli offrì un
sorriso sincero.
Shepard lo ricambiò. “Sì?”
“Io lo faccio.” Rispose.
Il Comandante continuò a sorridere, guardandolo, tuttavia
gli sembrò come se la
conversazione non fosse finita così, che v’era
qualcosa in sospeso.
“C’è dell’altro, non
è così?” Gli domandò allora.
Lo sguardo di Alenko vacillò un istante e per un attimo gli
sembrò assurdo che
con un solo sguardo Shepard sembrasse poter leggere i suoi pensieri
più
profondi.
“E’ che.. Non capisco perché.”
Mormorò. Stavolta fu il Tenente a lasciar che il
suo sguardo cadesse.
“Perché.. Cosa?”
“Perché hai salvato me e non Williams.”
Gli confessò il suo dubbio.
Shepard sospirò. Era una domanda spinosa, una domanda
complicata, una domanda
alla quale probabilmente non avrebbe saputo dar risposta…
Non ancora.
“Ci sono delle cose che sono così e basta,
Tenente. Ho ritenuto che fosse
meglio così.”
“Meglio per cosa?” Domandò, tornando a
scrutare i suoi occhi blu. “Meglio per
la missione?”
John inspirò a fondo. “Anche.” Rispose.
Kaidan annuì, poi rise appena, forse un po’
amareggiato. “Lo stai facendo,
Comandante.”
Lui non comprese. Lo guardò con sguardo interrogativo.
“Facendo cosa?”
“Mi stai trattando come uno dell’equipaggio. Uno
qualsiasi. Non un amico.”
Shepard a quel punto si rese conto di come gli avesse risposto senza un
minimo
di tatto, senza curarsi dei suoi sentimenti e di quanto probabilmente
già si
sentisse in colpa per l’accaduto.
“… Hai ragione.” Mormorò,
portandogli una mano sulla spalla e stringendola. “Perdonami.
Non volevo.. Eravate due membri fondamentali, ma ho dovuto prendere una
decisione. E l’ho fatto. Non sempre le scelte che facciamo
appaiono sensate
agli occhi degli altri.. E’ così, e basta.
E’ inutile continuare a pensare a
come sarebbe stato, a come sarebbe potuto essere.. E smettila di
colpevolizzarti, sul serio. Ho preso io la decisione e non
tu.”
Alenko annuì. Era andato lì, da lui, per
consolarlo. Non l’inverso. “Io non lo
farò.. Non mi colpevolizzerò. Ma tu? Ne sarai in
grado?”
Quella domanda mise in difficoltà Shepard, e Kaidan
poté ben notarlo.
“Mi auguro di no.” Continuò allora,
“Vivamente. Ma ero qui solamente per dirti
che se ciò dovesse accadere.. Se solo per un istante dovessi
sentirti colpevole
per l’accaduto.. O dovessi aver voglia o bisogno di parlare
con qualcuno.. Ci
sarò. Proprio come tu hai fatto con me,
Comandante.”
Kaidan raggiunse la mano di Shepard sulla sua spalla, poi gli strinse
il polso
quasi a volergli infondere un po’ di conforto, per poi
lasciare che ritirasse
il braccio.
“Ti ringrazio, Tenente.”
Alenko si limitò a sorridere appena, prima di congedarsi con
un lieve gesto del
capo.
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Angolo Autrice:
*Si
inginocchia*
Ok, non uccidetemi!
Ho notato che su questo fandom va tantissimo la coppia FemShepxGarrus.
Ebbene. Io non ho ancora finito i 3 Mass Effect, ho appena iniziato il
secondo e - pur essendo una ragazza - ho usato John Shepard, il
maschio, insomma.
Devo dire che mi è piaciuto parecchio e sono venuta poi a
sapere che su ME3 c'è la possibilità della coppia
ShepardxAlenko.
Ecco, questa non è una yaoi, è semplicemente uno
spezzo che mi è venuto così da scrivere.
E' la prima ff che scrivo sul fandom, di solito sono attiva su quello
di Assassin's Creed (sono un'intrusa! Hahahaha), quindi non uccidetemi
se come primo lavoro è pessimo, ma ho bisogno di ingranare!
Detto ciò, spero che qualcuno di voi abbia apprezzato e...
Alla prossima! (:
P.s.
Ma solo a me piace la coppia (seppur ancora non l'ho vista in 'azione')
ShepardxAlenko? Solo io adoro Shepard? Solo io adoro Alenko? x°D