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Autore: acida_    29/12/2013    0 recensioni
Ar e Louis sono stati separati. Ma si sa che il destino può sconvolgere il corso delle storie.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Non posso Lou, questo è l’unico ricordo dei tuoi genitori, è troppo importante per te- gliela ridiedi -I miei genitori me l’hanno data perché mio portasse fortuna e così a fatto. Ho incontrato te e ora mi hanno adottato, non mi serve più, è tua da adesso.- me la diede sorridendo. Me la allacciò dietro il collo e poi si allontanò per vedere come mi stava. -Questo allora è tuo- disse prendendogli il braccio e allacciando al suo polso un mio braccialetto tutto colorato che mi aveva dato mia sorella- è in segno della nostra amicizia. Entrambi ora abbiamo qualcosa dell’altro.- dissi facendo scendere una lacrima calda sulla guancia. Non volevo mi lasciasse. Lou guardò il polso e sorrise all’idea del segno dell’amicizia. -Ti voglio bene Ar, non dimenticartelo mai intesi?- disse guardandomi -Intesi. Ma promettimi che un giorno ci rincontreremo, per favore.- lo implorai -Te lo prometto Ar, fosse l’ultima cosa che faccio, ma ci troveremo!- disse dandomi un bacio sulla guancia -Avanti Tomlinson, i tuoi nuovi genitori sono qua non farli aspettare!- urlò una delle donne che stavano con noi all’orfanotrofio -Arrivo! Ciao bella Ariel, ti voglio bene. Ricorda, nemmeno Dio ci può separare.- disse con le lacrime agli occhi Lo guardai andare via, sapevo che la promessa l’avrebbe mantenuta, ma sapevo anche che quasi sicuramente non ci saremo mai rivisti. 11 anni dopo.. -No, non te ne puoi andare anche tu, non puoi lasciarmi adesso! Perché porca puttana ve ne andate tutti dalla mia vita. Mi abbandonate tutti, non riesco a tenermi una cazzo di amicizia per tutta la vita. Cos’ho di sbagliato? Dimmelo, perché tutti spariscono?- dissi piangendo. La mia migliore amica dal tempo delle medie, Eve, si stava trasferendo in un’altra città e non ci saremo mai più riviste. Nella mia vita tutti se ne sono sempre andati, primi fra tutti i miei genitori che mi hanno abbandonata, poi Lou, ora Eve. Faccio schifo come persona, quando mi affeziono a qualcuno, questo per inspiegabili motivi se ne va. Vaffanculo. Gli unici che mi rimanevano erano i miei genitori adottivi. -Dai Ar, non fare così, sai che non posso rimanere. I miei devo andare in Spagna per lavoro, non mi permettono di rimanere qua. Sai benissimo che lo vorrei con tutto il cuore, ma davvero non posso.- disse mortificata. La guardai, mi sarebbe mancata come l’aria senza di lei non sarei più riuscita a fare battuta strane e senza senso su nessuno. Non avrei più commentato l’abbigliamento dei ragazzi fighi dell’istituto, né dato soprannomi a tutti per poter parlare di loro senza essere scoperte. Senza di lei non avrebbe avuto senso andare a scuola, né uscire con i miei compagni alla sera. Sarei caduta nella depressione più totale. La mia vita avrebbe fatto schifo. -Sappi che ci sentiremo tutti i giorni su Skype, messaggi, chiamate. Tutto. Ti informerò delle coppie che si formano qua, dei cambiamenti e tu farai altrettanto, voglio conoscere tanti spagnoli, claro?- chiesi sorridendo. Dovevo farmene una ragione, sarei rimasta sola. -Stai tranquilla che non ti mollo. Non ti sbarazzerai facilmente di me.- disse con fare minaccioso, ma poi scoppiò in una fragorosa risata. Dovevamo smorzare il momento in qualche modo. Stavamo aspettando che i suoi genitori la chiamassero per scendere e partire. Erano circa le tre di pomeriggio, loro avevano l’aereo alle cinque, quindi di li a poco sarebbero partiti. Stavamo facendo le deficienti come nostro solito quando entrò sua mamma in camera. -Eve, sarai felice di sapere che non partiamo oggi, ma domani sera per via di una tempesta di neve il nostro volo è stato spostato a domani.- detto ciò sua mamma uscì dalla camera e noi iniziammo a esultare. -Domani sto a casa da scuola, perché ormai il mio posto è stato preso da un altro, sicuramente e poi per un giorno!- disse allegra Eve -Allora domani sto anche io a casa, così passiamo l’ultimo giorno insieme che ne dici?- domandai sperando in una reazione positiva. Non tardò ada arrivare infatti Eve mi saltò addosso stile canguro. -Certo! Vuoi rimanere a dormire qua?- chiese- così siamo già insieme -Chiamo Greg e Taylor- i miei genitori adottivi- e chiedo se posso rimanere.- dissi prendendo il cellulare dai pantaloni. Chiamai e mi dissero che per loro andava bene, a patto che non facessimo danni. Quella sera rimasi lì, dormimmo ben poco ma alla fine crollammo verso le quattro di mattina. Il giorno seguente lo passammo a parlare e finire di preparare la valigia, dopotutto questa partenza l’avevo presa bene. Insomma, cavoli con 16 anni un amico me lo sarei trovata, no? Intanto quella mattina alla East School arrivò un nuovo ragazzo, alto, capelli castano chiaro, occhi color ghiaccio e un sorriso contagioso -Bene ragazzi, come sapete Eve da oggi non sarà più con noi al suo posto diamo il benvenuto a Louis Tomlinson! Prego entra.- disse cordialmente la professoressa. Lou fece il suo ingresso con un gran sorriso e si presentò alla classe. Mentre parlava stringeva tra le dita un piccolo braccialetto oramai stretto per il suo polso, ma che continuava a conservare. -Prego Louis, accomodati vicino a Horan che ti farà vedere la scuola durante l’intervallo. Vero Horan?- domandò autoritaria la prof. -Certo Mrs. Jackson, come vuole lei- rispose mettendo il cellulare nello zaino. –Comunque piacere, sono Niall- si presentò -Piacere Louis.- rispose Lou -Come mai ti sei trasferito qua?- domandò curioso Niall -Perché i miei genitori mi hanno fatto cambiare scuola, nell’altra non avevo buoni rapporti coi prof.- rispose sorridendo -Capito. Sai oggi manca una ragazza molto carina, domani te la faccio conoscere- gli disse Horan -Certo con piacere.- sorrise Louis Intanto Eve stava caricando l’ultimo bagaglio nell’auto del padre, sarebbe definitivamente andata via da Bristol, per sempre. -Allora ciao Ar, ci sentiamo. Mi raccomando, se succede qualcosa con qualche ragazzo avvisami, eh?- disse mascherando il dolore per la partenza. -Ti terrò sempre aggiornata, tranquilla! Ciao Eve.- disse Ar piangendo. Eve salì in auto e salutò la sua amica per l’ultima volta. Ariel tornò a casa, fece cena e andò a letto. Domani avrebbe affrontato la prima giornata senza Eve. La mattina si alzò, fece colazione e andò a scuola. Stringeva tra le mani una collanina, suo portafortuna. Doveva aiutarla a fare nuove amicizie o magari a trovarne di vecchie, chissà. Sta di fatto che una volta entrata in classe, vide entrare Niall con un ragazzo dal viso familiare. Niall le andò incontro con questo ragazzo. -Vieni Lou, è lei la ragazza carina di cui ti parlavo- disse indicando Ar- te la presento.- aggiunse poi. -Ar- disse Niall, a sentire quel nome Lou ebbe un unico pensiero, ma gli sembrava troppo strano- buongiorno, lui è un nostro nuovo compagno, si chiama Louis Tomlinson.- disse infine. Ariel a quel punto non capì più nulla, pensava fosse un sogno o solo una stupida coincidenza. Ma poi vide il braccialetto che Lou aveva al polso e capì tutto. -Non ci posso credere tu? Sei davvero tu? No, non puoi essere il mio Lou..- disse commossa. Non poteva credere a quello che vedeva -Bella Ar, te l’avevo detto che nemmeno Dio ci poteva dividere. Ti avevo promesso che ci saremo rincontrati, io le promesse le mantengo- disse Louis piangendo. Finalmente aveva ritrovato la sua Ar. Corsero uno incontro all’altro e si abbracciarono per tanto tempo. Si erano ritrovati. Nemmeno Dio poteva dividerli.
  
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