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Autore: telesette    31/12/2013    0 recensioni
[Io sono Teppei]
Quello era il suo mondo!
Un mondo fatto di serenità e silenzio, così come di rigidità e privazioni, dove l'importante è sapersi adattare sempre e comunque alle circostanze.
Senza dubbio il tempo avrebbe spezzato quell'armonìa, rendendo necessario al piccolo rivedere molte cose e modificare alcune sue convinzioni, ma di certo non gli avrebbe cancellato la gioia di quel riposino in mezzo alle sue adorate montagne...
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Io sono Teppei ( おれは鉄兵 Ore wa Teppei ) è un anime del 1977 in 28 episodi, tratto da un manga di Tetsuya Chiba del 1973, e trasmesso per la prima volta in Italia nel 1985.
La storia è quella di Teppei Uesugi, un ragazzino dodicenne che ha trascorso praticamente tutta l'infanzia in mezzo alle montagne: selvatico come carattere, insofferente alle norme della buona educazione e alle regole della società nonché a qualunque forma di imposizione sul vivere civilmente con il prossimo. Oltre a ciò, é dotato di una forza e un'agilità che superano notevolmente la media per un bambino della sua età. Teppei vive con il padre Hiromi Uesugi, un gigantesco minatore barbuto, ed ignora persino il significato della parola "madre" che pure è viva e vegeta ed abita a Tokyo con gli altri figli più grandi. Attraverso l'interessamento dei professori, e con l'intervento necessario della polizia locale, il ragazzo viene dunque costretto ad andare a scuola e a trasferirsi in città con la nonna. Successivamente si iscrive al club di kendo, dopo continui ed accesi contrasti col senpai Yoshiyoka, fino ad ottenere l'ambito posto da titolare nella squadra.

 

clicca qui per vedere la sigla originale:
http://www.youtube.com/watch?v=m0KBDHMhYVI

 

 

Sogni d'oro, Teppei
( immagini tratte da internet )

 

Anche con l'inverno alle porte, la valle dove Teppei e suo padre vivevano pressoché rintanati come gli orsi delle montagne era comunque uno spettacolo senza pari.
Sulle rive del fresco torrente, il quale scorreva limpido e tranquillo attraverso il bosco, Teppei non aveva proprio alcuna intenzione di chiudersi in casa.
Sole, pioggia, vento o freddo pungente, non avevano alcuna importanza per lui.
Pure con addosso la sola maglia lògora ultrarattoppata e i pantaloni bucherellati dai rovi, il ragazzo amava troppo sedersi là e godersi in santa pace il beato dolce far niente.
Niente scuola.
Niente maestri.
Niente macchine.
Niente frastuono.
Né vicini che rompono...
Un paradiso, insomma!

- Ma chi vuole andarci a scuola? - borbottò il ragazzo tra sé col naso per aria.

L'espressione sognante, malgrado l'aria gelida che gli carezzava il volto, Teppei tornava ora col pensiero a tutte le sciocchezze che andava dicendogli quell'imbranato di un insegnante.
Come diavolo facevano i ragazzi della città ad avere anche solo una vaga idea di come vivere al mondo, stando comodamente seduti tra quattro mura, imparando solo un certo numero di nozioni dalle pagine di qualche libro?
Forse che a scuola insegnavano a correre e a saltare tra gli alberi, a sapersi orientare sia di giorno che di notte, o a come procurarsi da mangiare SENZA poter disporre di supermercati et simìlia?
Il maestro era in buonissima fede, questo Teppei lo capiva, ma non riusciva comunque a vedere le cose se non attraverso la sua sola logica.
Teppei non era un ragazzino qualunque.
Non era cresciuto con: televisione, telefono, radio, acqua calda e chissà quante altre comodità...
Certo l'istruzione era importante, per lui che era ancora così piccolo e incapace di attribuire la dovuta importanza a tutto ciò che non conosceva, ma il sapore della vita non glielo poteva insegnare nessuno. Teppei sapeva cavarsela benissimo, nella semplicità del suo modo di essere, e non sopportava che uno sciocco maestro smidollato venisse così di punto in bianco a dirgli cosa doveva o non doveva fare.

- Oh, al diavolo - mormorò dunque, socchiudendo gli occhi pieni di sonno. - Quel rompiscatole può cercare di convincermi quanto vuole... Io sono cresciuto qui e sto benissimo dove mi trovo, che gli piaccia o no!

Ciò detto, Teppei si abbandonò al piacevole torpòre che già andava a riscaldargli le membra. Il gorgoglìo dell'acqua attraverso le rocce, assieme al rumore delle fronde e dei rami sopra la sua testa, faceva di quel ruvido giaciglio in riva al fiume il posto più bello e piacevole di tutti.
Nessun libro può offrire la gioia ed il beneficio delle proprie esperienze dirette, laddòve si può tastare con mano il cuore della natura e sentirlo pulsare libero in noi. E con questo spirito Teppei sentiva di fare parte di quel fiume, di quel bosco, degli alberi... e persino della roccia ove si era appunto sdraiato.
Quello era il suo mondo!
Un mondo fatto di serenità e di quiete, così come di rigidità e privazioni, dove l'importante è sapersi adattare sempre e comunque alle circostanze.
Senza dubbio il tempo avrebbe spezzato quell'armonìa, rendendo necessario al piccolo rivedere molte cose e modificare alcune sue convinzioni, ma di certo non gli avrebbe cancellato la gioia di quel riposino in mezzo alle sue adorate montagne.
Sogni d'oro, piccolo Teppei, dormi bene!

FINE

   
 
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