..Dopo il ‘bip’
un messaggio registrato che cerca di raggiungere chi ormai è lontano..un’attesa forse inutile..ma mai dire mai..
Commedia/Sentimentale Slash/Songfic Rating
PG Capitoli 2-terminata
TITOLO:
Dopo il ‘bip’
AUTORE:
Marty.
SERIE:
RPS
PARTE:
1/2
PERSONAGGI:
Viggo Mortensen/Orlando Bloom.
RATING:
PG.
DEDICHE
unt RINGRAZIAMENTI: alle Mellyn perché senza il loro Wicked Games non avrei
neanche mai lontanamente pensato di scrivere una Slash *_*
A
Dany, Francy, Anna Doris, Elwing e tutte le ragazze del Middle Earth Heroes RPG
per i consigli il sostegno e la pazienza (che metterò a dura prova ancora per
un bel po’...)
E
infine ad Ish ed Ophy per avermi permesso di lavorare con loro al progetto
Nelshael!
Ah,
non so se la leggeranno e quanto potrà piacere loro...ma non posso dimenticare
la kitsune, sys Lucy, sys Silene e la mia Lal!
DISCLAIMERS:
Orlando e Viggo sono di loro stessi medesimi, e non si sono neppure mai sognati
ciò che racconto, le idee malsane sono le mie ^^ e le canzoni utilizzate sono
“La segreteria” dei Neri per Caso per il messaggio di Viggo e “Lascia accesa la
radio” di Anonimo Italiano per la seconda.
NOTE
01: visto che oggi mi sento buona...lieto fine per tutti!!!!
NOTE
02: geografia, toponomastica, stagioni, condizioni climatiche, luoghi..come
sempre è tutto buttato a caso!!!
ARCHIVIO:
se Ria o Erika o Benni o le Mellyn (o chi per loro) la vogliono...la
pubblichino
pure! Mi faranno solo felice!
Siate
clementi, è la mia prima Slash fic!
Spero
vi piaccia!
Marty
Parte prima – La Segreteria
Orlando rientrò in casa.
Quasi meccanicamente, premette il
pulsante di riavvolgimento della cassetta, come faceva ogni sera, poi si lasciò
cadere sull’ampio divano, sfilandosi le scarpe dal calcagno e lanciandole nel
vuoto senza preoccuparsi di dove sarebbero cadute.
Abbandonandosi contro lo
schienale, chiuse gli occhi.
Gli scoppiava la testa.
Si massaggiò le tempie, mentre il
suono dell’apparecchio lo avvertiva che stava per iniziare la riproduzione.
“Questa è la segreteria
telefonica del numero 555-5555.
Momentaneamente non sono in casa.
Lasciate un messaggio e vi
richiamerò al mio rientro.
Parlate pure dopo il ‘bip’,
grazie.
BIP!
Eh eh, stavo solo scherzando..”
Orlando sorrise.
Ci aveva provato tante volte, a
registrare quel messaggio, e alla fine esasperato aveva finito con quella
battuta idiota...
“Orli, sono la mamma!
Ma si può sapere quand’è che
passi da qui?
Dovresti aver finito le riprese,
no? E allora vedi di tornare a casa a salutare la tua famiglia!!
Guarda che ci conto!”
Sua madre, quella che gli era
sempre stata accanto, e che gli aveva detto tante volte che era troppo
credulone e fiducioso...
Sua madre, quella che l’aveva
consolato ad ogni storia finita male.
Sua madre, quella che non sapeva
niente di loro.
Si era sentito spesso un verme,
negli ultimi mesi, per averle nascosto una cosa così importante.
Ma ora se ne rallegrava.
Almeno non avrebbe dovuto fingere
più, con lei.
Scosse la testa: almeno quella
sera non voleva pensarci.
Il trillò della segreteria
introdusse il messaggio seguente.
“Ciao Leg!
Sono Elija!
Come vanno le cose?
Spero tutto ok!
Io sono stanco morto, con Dom
abbiamo girato il globo, praticamente, quello non è un ragazzo è una bomba ad
orologeria!
Comunque ora sono in città,
quindi per qualsiasi cosa chiama, faxa, messaggia, emaila, insomma vedi tu!
A
bien tout! "
Che pazzo, quello.
Ma era uno dei pochi amici su cui
sapeva che avrebbe sempre potuto contare.
Il periodo passato in Nuova
Zelanda gli aveva regalato tanto, in primo luogo la sensazione di far parte di
qualcosa di grande, cui non si limitava ad assistere passivamente, ma anzi ne
era uno dei fautori di maggioranza.
E poi aver conosciuto loro,
Elija, Dom, Ian, Liv, Karl, David, Sean...persone con cui si era sempre sentito
a casa.
Aveva ragione, Lij, era troppo tempo
che non li vedeva.
Appena finito di ascoltare il
nastro lo avrebbe chiamato e avrebbe proposto di organizzare un’uscita.
Certo, così avrebbe dovuto
vederlo.
Sospirò.
Sapeva bene che avrebbe dovuto
affrontare la situazione, prenderla di petto e sconfiggerla.
Solo che non era ancora pronto.
Perso nei suoi pensieri il
profondo rintocco del suo orologio a pendolo lo fece sobbalzare.
Erano le otto in punto.
Quindi...
DRIIIN!
Come volevasi dimostrare.
DRIIIN!
Non aveva nessuna intenzione di
rispondere.
DRIIIN!
Che si fottesse, non ci voleva
parlare con lui.
* click *
“Questa è la segreteria
telefonica del numero 555-5555.
Momentaneamente non sono in
casa...”
Orlando respirò, sollevato.
Adesso come ogni sera avrebbe
attaccato e così sarebbe stato in salvo per un altro giorno.
Ma invece...
“Cough cough...
Chissà se la luna ti gira ancora
o se invece ti è passata già...
Ho passato un altro maledetto
pomeriggio a pensare a te, chiamo e ti richiamo ogni giorno, ma non ci sei
mai...
Io lo so, tu sei lì che mi stai ascoltando,
e mi vuoi far morire un po’..
Beh, ci riesci molto bene..vedi
come sto?
Mi hai messo le catene..e mandi
avanti la segreteria.
È una pazzia, cazzo, una cosa
infantile ed insensata!
Però...mi piace la tua voce che
dice ‘questa è una segreteria’..
E alla fine rimango inchiodato al
telefono senza muovermi più, senza neppure respirare, per non perdermi neanche
una parola. Per ascoltarti parlare.
Ma cos’è che ti ho fatto di tanto
grave che ora tu non vuoi parlarmi più e mi eviti così?
Exene ormai è solo un’amica, lo
sai!
Era un po’ giù, l’ho vista
disperata e l’ho abbracciata, come farebbe qualunque amico per dare supporto.
Sì, d’accordo, sarà pure un po’
carina..ma non è bella come te!
E poi io voglio bene a te...anzi,
sai che non è solo bene...
Sono legato a doppio filo con te!
Non ce la faccio a starti
lontano!
...non ci sei.
Ma dove cazzo sei a quest’ora?
Con CHI sei a quest’ora, Orlando?
Ti prego, ascoltami, lasciami
spiegare...non andartene più via così...io...”
TUTUTUTUTUTUTU
Era finito il nastro.
Orlando si terse rabbiosamente le
lacrime che gli erano iniziate a scorrere sulle guance abbronzate.
DRIIIN
E ora chi diavolo era?!
DRIIIN
Non aveva il coraggio di
rispondere.
Così lasciò vigliaccamente
partire la segreteria.
“Orlando!
Orlando, sono io, Johnny!
So che sei lì, rispondi subito, è
una cosa seria!”
Fiondandosi sul telefono rispose.
“Pronto, Johnny?
Ehi, scusa ma avevo le mani
occupate e...
...
ok” un po’ attonito, Orlando si
voltò verso l’impianto stereo e girò la manopola degli FM, in cerca di una
stazione.
Secondo me Johnny lavora troppo
di fantasia, si disse mentre posizionava l’ago sui 101.9.
Ma cadde seduto, quando sentì,
sulla famosa frequenza italiana, risuonare le note di “quella” canzone.
Non è possibile, si ripeteva
incredulo.
Non è possibile.
* fine prima parte *