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Autore: Temari    04/01/2014    1 recensioni
- «… Hai dei propositi per il nuovo anno, Levi?»
«Sai che non sono il tipo di persona che perde tempo con cazzate di questo genere.» -
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eren, Jaeger
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! =D
Come parte dei miei propositi per il nuovo anno, ho deciso di provare a scrivere qualcosa ogni giorno (o al massimo un giorno sì e uno no XD). Questa piccola OS è stata scritta il 1° Gennaio ma ho pensato solo adesso di caricarla anche qui... oh be'.
Quando le domande del giorno di Ask.fm diventano utili. XD

Note: Modern!AU; assistente professore!Levi (24 anni) e studente!Eren (19 anni); vagamente OOC.

Disclaimer: vedi pagina profilo.

Ja ne,
Temari

New Year's Resolution



        Mancava un minuto a mezzanotte e nel salotto di Levi - non troppo piccolo, ma decisamente non abbastanza grande da accomodare la ventina di persone che lo occupavano - gli unici suoni provenivano dal televisore, segregato in un angolo della stanza e acceso su uno dei tanti programmi live che trasmettevano il conto alla rovescia.
        Lo sguardo disinteressato del padrone di casa, puntato fuori dalla finestra dove il cielo della notte non era ancora stato preso d’assalto da migliaia di fuochi d’artificio che di lì a poco sarebbero stati sparati in aria da diversi punti della città, colse immediatamente un movimento alla sua destra; il riflesso del vetro disse a Levi che si trattava di Eren— "Si tratta sempre di Eren, non è forse così?" si chiese, lasciandosi scappare un piccolo sbuffo dal naso a metà tra l’esasperato e l’affettuoso.

        [Altri quarantasette secondi a mezzanotte.]

        «Levi.» Disse Eren fermandosi un passo alle spalle dell’altro e osservando il proprio riflesso alla finestra (ridacchiando internamente nel notare, per l’ennesima volta, che la loro differenza di altezza si fosse accentuata giusto di un paio di centimetri, con quello che con molta probabilità era stato l’ultimo sprazzo di sviluppo adolescenziale).
        C’era una nota di serietà nella voce del ragazzo più alto, e Levi in quel momento si rese conto di sapere dove quella conversazione sarebbe andata a parare. «Eren.»
        «… Hai pensato a quello che ti ho chiesto la scorsa settimana?» Eren era nervoso, poteva vederlo anche se l’altro cercava di nasconderlo. Lo vedeva dal modo in cui la mano che stringeva il bicchiere di spumante si contraeva spasmodicamente attorno alla plastica; lo vedeva dalla piccola ruga che si era formata fra le sue sopracciglia; lo vedeva dal tic involontario all’angolo della bocca.

        [Trenta secondi a mezzanotte.]

        Al contrario di Eren, Levi era calmo, sia esternamente che internamente. Si era aspettato quella domanda. Sapeva che il diciannovenne avrebbe approfittato di quel momento per chiedere e doveva ammettere a se stesso che sarebbe rimasto deluso se non l’avesse fatto. «Mmh.» Fece solo.
        Passati una manciata di lunghi secondi, Eren parve capire che Levi non avrebbe elaborato oltre, così sembrò decidere di cambiare approccio, «… Hai dei propositi per il nuovo anno, Levi?»
        «Sai che non sono il tipo di persona che perde tempo con cazzate di questo genere.» Rispose il ventiquattrenne, reprimendo un piccolo sogghigno nel vedere le spalle dell’altro incurvarsi un poco per la delusione—si sentiva quasi in colpa. «Tu invece, Eren?»
        Fu il turno di Levi di non ricevere risposta.

        [Quindici secondi a mezzanotte.]

        «Ho delle aspettative, però.» Disse, voltandosi e decidendo di risparmiare Eren da ulteriore tortura, «Mi aspetto che domani tu mi dia una mano a riordinare il casino che avete fatto in casa mia. Mi aspetto che tu non pretenda un trattamento di favore nel mio corso.» elencò con voce bassa e decisa. Il baluginio di speranza negli occhi verdi di Eren non passò inosservato. «Mi aspetto che tu venga a cucinare per me più spesso.»

        [Cinque secondi a mezzanotte.]

        «Mi aspetto che ricorderai che sono possessivo—e che d’ora in poi sei mio.» Concluse, enfatizzando l’ultima parola come a voler mettere in chiaro che faceva sul serio.
        La stanza, in quel momento, esplose in grida e risate, coriandoli e festoni gettati per aria mentre gli altri occupanti brindavano e si scambiavano gli auguri per il nuovo anno; fuori dalla finestra, i suoni del vicinato che festeggiava allo stesso tempo e il rumore ovattato dei fuochi artificiali sparati nel cielo.
        Levi, invece, approfittò della confusione per afferrare la camicia di Eren in una mano e farlo abbassare di qualche centimetro, facendo collidere la propria bocca con quella dell’altro senza badare alla mancanza di eleganza del gesto—tutto quello che importava era il contatto.
        La mano libera di Eren che si posava su quella che gli stringeva la camicia, il respiro accelerato del diciannovenne che gli accarezzava una guancia, il suo naso che sfregava delicatamente contro il proprio, il sorriso che Levi poteva avvertire distendere quelle labbra che a lungo aveva desiderato.
        «È sufficiente come risposta, Eren?» Fece Levi non appena si separarono, sogghignando all’espressione sorpresa ed incredula dell’altro.

        [«… Vuoi uscire con me, Levi?»]

        Eren impiegò qualche secondo a ricomporsi abbastanza da registrare quel che aveva detto il ventiquattrenne ma, una volta uscito dalla trance, si ritrovò a ridere - leggermente rosso in viso ma felice - «Più che sufficiente, sì!» disse, ritrovato il fiato, abbracciando Levi e sentendosi al settimo cielo.
   
 
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