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Autore: Namixart    04/01/2014    1 recensioni
- Io tornerò sempre, Marty, tranquilla. -
- È una promessa? -
- È una promessa. -
La bambina sorrise e Ven pensò che sarebbe sempre tornato da quella specie di sorellina pestifera che si ritrovava.
[Spin-off della mia long "Namixart", che è necessario leggere per la comprensione]
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ventus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Ventus passeggiava sulla spiaggia, nella noia più completa.
- Certo che Riku non ha tutti i torti quando dice di voler lasciare l’isola. - borbottò a mezza voce.
Sia chiaro, le Isole del Destino erano la sua casa e il ragazzo era fermamente convinto che fossero il luogo più bello immaginabile, ma a volte…
- Che noia! - sbottò, lasciandosi cadere sulla sabbia.
Provò a evocare il suo Keyblade, ma tra le sue mani vide solo una sorta di luccichio. Ven sbuffò. Da quando aveva scoperto di poter usare quell’arma meravigliosa, un mesetto prima, non era passato giorno senza che cercasse di evocarla, senza risultati. Insomma, non sapeva nemmeno che forma avesse!
Improvvisamente sentì delle grida di bambini provenire dalla baia. Sorrise, e si diresse verso il luogo in cui sapeva che li avrebbe trovati.
Sul piccolo spazio erboso davanti al ponte traballante della baia, Sora e Riku erano in posizione di partenza.
- Via! - gridò Kairi, sventolando un fazzoletto come se fosse una bandiera.
- Qual è la disputa, stavolta? - chiese Ventus, lasciandosi cadere accanto alla quarta bambina, quella che stava in silenzio a godersi la scena.
- Il nome da dare alla zattera che costruiremo da grandi. - rispose semplicemente Martina.
- Zattera? E per cosa? -
- Sora e Riku vogliono scoprire il mondo da cui viene Kairi, e hanno deciso che ci andremo con la zattera. - spiegò la bimba, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Ovvio, perché tutti i bambini di quattro-cinque anni progettano un viaggio tra i mondi su una zattera.
- Capisco… - sospirò Ven, stendendosi.
Lui e Martina erano un po’ in disparte, per evitare di essere travolti dai due corridori di ritorno, mentre Kairi era proprio sulla linea d’arrivo, intenta a osservare la gara.
- Secondo me c’è un altro motivo. - mormorò Martina, rivolta più a se stessa che a Ventus.
- Mh? Quale? -
- Non te lo dico! L’ho promesso a Sora! - fece lei, con fare confidenziale.
- Eh, no! Non mi lascerai la curiosità, piccola peste! - esclamò il ragazzo, cominciando a farle il solletico.
Martina non resistette molto.
- Va bene, te lo dico! - boccheggiò poco dopo, nel tentativo di respirare tra una risata e l’altra.
Ven la lasciò andare e si sedette paziente.
- In realtà è solo un sospetto… -
- E allora cos’è che avresti promesso a Sora? -
- Volevo che me lo confermasse lui, allora l’ho minacciato! Io so il tuo segreto!, sai. - recitò con aria lugubre.
- Se lo conosco un po’, ha iniziato a implorarti di non dire nulla, vero? -
- Già. -
- Come minimo ha fregato qualche biscotto di troppo. Magari ti dedicherà la vittoria per farti stare zitta. - sospirò lui, stendendosi nuovamente.
- Io veramente credo che la dedicherebbe a Kairi, perché sono convinta che gli piaccia! - spifferò la bambina tutto d’un fiato.
- Questo sì che è uno scoop! E come l’avresti scoperto? - esclamò il ragazzo, scattando a sedere.
- Facile! A casa è tutto “Kairi di qui, Kairi di là”, ma quando resta solo con lei diventa subito rosso come un peperone! E poi è mio fratello, lo conosco. -
- Sei un genietto! Beh, se Sora vince, lo vedremo. - commentò Ven, con un sorrisetto fiero.
Com’era ovvio aspettarsi, la corsa la vinse Riku.
- Non è giusto! Highwind è bruttissimo, secondo me è molto meglio Avventura! - protestò Sora, imbronciato.
- È solo arrabbiato perché ha fatto brutta figura con Kairi. - sussurrò Martina all’orecchio di Ventus, che soffocò a fatica un risolino.
- E se la chiamassimo Excalibur? - disse poi ad alta voce.
- Ex-cosa? - ripeté Sora.
- Ma sì, Excalibur, come la spada che c’era nel libro che la mamma ci ha letto l’altra sera! Non te lo ricordi? -
- Sei sempre il solito! - ridacchiò Kairi.
Sora abbassò lo sguardo, indispettito.
- Dai, stiamo scherzando! - esclamò Riku.
- Ma il più bello di tutti è comunque Highwind! - aggiunse.
Mentre i due cominciavano a discutere, Ventus notò che Martina si stava allontanando.
- Ehi, che c’è? - le chiese, raggiungendola sulla spiaggia, dove guardava il tramonto con aria assorta.
Lei si voltò, scrutandolo con i suoi occhi azzurrissimi.
- Ven, tu pensi che ci riusciremo? A lasciare l’isola, intendo.
Lui si inginocchiò, in modo da portare i suoi occhi all’esatta altezza di quelli della bambina.
- Io credo che se hai un sogno e vuoi che si realizzi, devi provarci. Con questa regoletta tutto diventa possibile, capito? -
Martina annuì, serissima.
- Il tuo sogno qual è? -
Ventus ci pensò un po’.
- Avere tantissimi amici e aiutare la gente con il Keyblade. - rispose.
Mentre parlava, il Keyblade apparve istantaneamente nelle sue mani, senza essere chiamato.
Ven lo guardò sorpreso per qualche secondo. Gli era comparso in mano alla rovescia, rispetto a come lo avrebbe tenuto in modo naturale. Probabilmente era studiato per essere usato in quel modo. Era abbastanza corto e aveva una forma affusolata e aerodinamica, che gli ricordò il significato del suo nome. Vento.
- Evocavento. - mormorò.
Il nome del Keyblade gli era venuto in mente da solo, ma non se ne curò, in quel momento.
- Beh, Marty, si vede che servivi tu per far comparire quest’affare, eh?
- È merito mio? -
- Certo! E sai che ti dico? Corri a rubare le spade a Sora e Riku, poi ti spiego. -
La bimba fu di ritorno nel giro di pochi minuti.
- Non se ne sono nemmeno accorti! - annunciò, alzando le spalle.
- Brava. Adesso ci alleniamo! -
- Come? -
- Io sono certissimo che da grande anche tu userai il Keyblade. Tanto vale prepararsi, no? - fece lui, prendendo la spada di Riku.
Martina rise e si mise in posizione, ma si bloccò subito.
- Ven, cosa fai? Non si tiene così, la spada! - esclamò indignatissima, notando la presa rovesciata del ragazzo.
- Poi ti spiegherò. In guardia! -
Per tutta la durata del piccolo allenamento, Ven ci andò leggero, ma ebbe il suo bel daffare.
Quello scricciolo non stava un attimo fermo, continuava a saltellare in giro per evitare i suoi attacchi. Di tanto in tanto lo colpiva con fendenti calcolatissimi che lo facevano barcollare. Come se non bastasse, la piccola peste gli rifilò anche qualche sgambetto a tradimento.
- Basta, mi arrendo! - boccheggiò dopo un po’, realmente esausto.
- Mi hai fatto vincere. - disse Martina, con calma spiazzante, sedendosi accanto a lui.
- Eh? No, che dici? -
- Mi hai fatto vincere. - ripeté lei.
Non c’era traccia di rabbia nella sua voce. Era una semplice constatazione.
- Beh, l’idea era quella, ma mi hai dato parecchio filo da torcere comunque. - confessò il ragazzo.
Martina si aprì in un sorriso.
- Ma tu ti allenerai tanto e sarai di gran lunga più forte di me, Sora e Riku messi insieme. - disse convinta.
- Puoi contarci! Troverò un Maestro di Keyblade e mi farò allenare. Viaggerò per tanti mondi e imparerò tantissime cose! Poi diventerò Maestro e tornerò qui ad allenarti! Ci stai? - esclamò Ventus, con gli occhi che brillavano.
- E se non dovessi tornare? -
- Come? -
- Se ti dicessero che non puoi tornare perché devi allenare qualcun altro? -
- Io tornerò sempre, Marty, tranquilla. -
- È una promessa? -
- È una promessa. -
La bambina sorrise e Ven pensò che sarebbe sempre tornato da quella specie di sorellina pestifera che si ritrovava.
 
 
 
Nella sua stanza nascosta, profondamente addormentato, Ventus sorride. Nello stesso momento una lacrima solitaria gli solca il viso. Ma non è triste.
- È una promessa. - mormora.


[Angolino dell'autrice]
Non ho molto, se non niente, da dire. ADORO questo spin-off. Allora, questo è il capitolo promesso a JLuna_Diviner, ma non riesco a trovare un punto dove inserirlo nella storia regolare, mi spiace.
Se c'è qualcuno che, ignorando il mio avvertimento, ha letto questa shot senza conoscere "Namixart", vi consiglio di passare, se non altro per capirci meglio.
Un ultima precisazione: se qualcuno ha notato, il nome che Martina propone per la zattera, Excalibur, è il nome di default che compare quando, in KH1, bisogna decidere come chiamarla. Mi sembrava una cosa tenera, perché, in fondo, i ricordi che Sora ha della sorella non sono scomparsi del tutto. 
Aspetto commenti!
Nami
  
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