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Autore: Hiiro    05/01/2014    2 recensioni
Amo uccidere, vedere i nemici agonizzanti, vederli cadere nelle trappole sibilando in fin di vita il mio nome "Teemo".
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mia base era posizionata a sud e quella dei nemici era a nord, in mezzo un'enorme groviglio di vegetazione e bestie feroci, un inferno. Lottavo da anni e ormai ci avevo fatto l'abitudine un po' come tutti qui dentro ma per me è più difficile, tutti mi odiano nonostante fossi piccolo e con la faccia simpatica, tutti odiano i miei dardi avvelenati, il mio riuscire a nascondersi ovunque, i miei amati funghi, tutti mi vogliono morto. Amo uccidere, vedere i nemici agonizzanti, vederli cadere nelle trappole sibilando in fin di vita il mio nome "Teemo".
Correvo affannato per il sentiero, alla mia destra si ergeva l'ultima magnifica torretta alleata l'ancora di salvezza per tutti noi, mi fermai per un attimo ad ammirarla in tutta la sua grandezza, di lì a poco sarebbe stata distrutta, che enorme spreco. Mi risvegliai dai miei pensieri soltanto quando questa sparò un colpo uccidendo un minion nemico sfuggito alla ronda precedente, infondo ero in battaglia e non c'era tempo per questi pensieri inutili.
Diedi un'occhiata verso l'erba dove ero solito appostarmi e dove per sicurezza vi avevo posizionato un lume, un campione nemico era proprio lì vivo per miracolo, spada in mano pronto per rientrare alla propria base per curarsi delle ferite subite, era così intento ad azionare il raggio teletrasportatore che non mi aveva notato forse sicuro di essere lontano da occhi indiscreti nascosto nell'erba alta. Sparai un colpo di cerbottana accecandolo, il nemico iniziò a scappare, lo inseguivo veloce e letale, le mie freccie avvelenate lo colpivano però lui era più veloce, decisi dunque di prenderlo da un'altra strada e d'improvviso girai a sinistra addentrandomi nella foresta.  Dovevo assolutamente ucciderlo, mi avrebbero pagato un mucchio di soldi, correvo veloce per prenderlo di sorpresa,  girai di nuovo a destra per tornare nella via principale e non lo vidi, che fosse riuscito a fuggire? Impossibile, al massimo sarebbe stato più avanti ma non poteva essere andato lontano. Forse era tornato indietro, infondo poteva sempre prendere la via del fiume per poi tornare alla base teletrasportandosi nascosto nell'erba. Ritornai nei miei passi con la cerbottana in mano pronto a sparare, poi lo vidi in ginocchio in fin di vita, era caduto in una delle mie trappole avvelenate. Mentre il veleno lo stava corrodendo da dentro, mi avvicinai lento, ormai era finito ma lui mi continuava a guardare furioso dritto negli occhi, senza distogliere lo sguardo presi la cerbottana e lo uccisi. Il suo corpo rigido per il veleno era per terra con in pugno sempre la spada, non potevo essere giudicato per quello che avevo fatto, il corpo ormai esangue davanti a me aveva ucciso molti miei compagni, avevo fatto giustizia.
Continuai per il fiume, passai davanti al drago posizionando un bel fungo proprio lì, poi tranquillamente mi avviai verso la via principale che collega direttamente la nostra base con quella nemica. Uscii dalla vegetazione proprio dove doveva esserci la nostra torre ma era stata distrutta. Guardai a destra e vidi buio, se c'erano nemici  erano nascosti nelle tenebre.  A sinistra un immenso orso proteggeva la torre dal nemico dalle freccie gelate, l'avrei preso alle spalle. Ero senza pietà, l'arciera batteva velocemente in ritirata cercando di rallentarmi con il ghiaccio ma io volevo anche il suo sangue, i miei dardi avvelenati la colpirono ma era troppo poco veleno per ucciderla, lei continuava a correre disperata verso la propria base e io volevo sempre più la sua testa. Poi rallentò, le mie trappole velenose erano proprio ovunque. Le ero alle calcagne, potevo sentire la sua paura, poi d'improvviso la luce. Ero imprigionato in una prigione luminosa.
Ero immobile.
Mi girai sperando di vedere qualche mio alleato lì vicino, nessuno. 
Ero da solo, ero immobile
Poi dalla foresta udii un fruscio, forse ero salvo e i miei alleati mi erano venuti a salvare ma la speranza che avevo nel cuore fece spazio al terrore, uscì un'altro nemico. 
Ero da solo, ero immobile, contro tre nemici.
Quella che poco prima era la mia preda di colpo divenne il predatore, incoccò la freccia di cristallo e si preparò. Nel mentre colei che mi aveva reso prigioniero preparava il suo colpo finale creando una lunga scia luminova che arrivava fino a me e il terzo si avvicinava minaccioso brandendo il bastone. 
Ero finito. 
  
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