Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Lucinda Grey    05/01/2014    3 recensioni
Devo ricordarmi di dotarlo sempre di un cuscino di atterraggio quando gli devo dire qualcosa:mio marito ha lo stramaledettissimo vizio di svenire!!! E si che sono io quella in uno stato... interessante!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao, mi chiamo Claire Matthew e non bevo da tre mesi. 
 
Ok, ammirevole ma... NO.
Ricominciamo.
 
Ciao, mi chiamo Claire Matthew e sono la moglie di Harry Styles.
 
... Avró ucciso qualcuno a dirlo così senza preamboli? Pazienza.
 
Ciao, sono Claire Matthew, ho 24 anni e sono la moglie di Harry Styles.
Egiá, quel broccolo mi ha sposato, povera me!! Non potete capire che stress è cercare di far alzare la mattina dal letto quell'uomo!
Tra lui e gli altri quattro mi chiedo chi sia il piú rincoglionito .-.
Fatto sta che ci siamo conosciuti cinque anni fa a Madrid, in Spagna, durante uno dei suoi tanti tour. Ero lí in vacanza, e mi stavo riposando in una delle piccole piazzette che si formano dall'intersezione delle calli piú antiche. Neanche un suono giungeva alle mie orecchie, ed io me ne stavo beatamente all'ombra di un albero di mandarini con una mappa accanto a me e un gatto che mi fissava. Che cosa inquietante...
 Ad un certo punto sento qualcuno sbuffare come un mantice, e chi mi ti vedo apparire? Quel broccolo di mio marito che si era perso! Coglione, dotarti di mappa no?! Ma vabé...
Non appena si accorse della mia presenza praticamente mi assalì, percuotendomi disperato perché io lo aiutassi a tornare indietro. Maschi... Che male abbiamo fatto noi donne per dover sopportare questi merluzzi ambulanti? E coglione noi che ce ne innamoriamo pure!
In un primo momento, ad essere sincera,  non lo avevo riconosciuto ma poi... Dire che menzionava gli altri della band come fossero Gesú sceso in terra é poco!
Torniamo a noi...
Parlando del piú e del meno, andò a finire che lo riaccompagnai fino all'hotel, dove lui insistette per rivederci quella sera stessa senza neanche darmi la possibilitá di declinare l'invito. In un attimo avevo rimediato un appuntamento, un broccolo per fidanzato e... Un marito coglione. Ripeto, povera me, ma toccatemelo e vi faccio a pezzettini talmente piccoli che anche una formica non si sazierebbe mangiandovi.
Bene, chiarite le origini del disastro andiamo avanti.
Siamo venuti a vivere qui ad Holmes Chapel dopo soli tre anni di fidanzamento; stavamo una favola insieme e non avevamo alcun interesse a rimanere ancora divisi. Ci amavamo e ci amiamo troppo per stare lontani. Immaginate come mi sento quando parte per i tour mondiali! Certo, posso andarlo a trovare, stare per qualche tappa con lui ma ho un lavoro diamine, e devo mandare avanti una casa.
Ora sono qui, in casa per l'appunto, seduta sul divano con la testa fra le mani: é successa una cosa... Boh, non saprei come definirla senza sapere come reagirá Harry alla notizia. Sono TERRORIZZATA, ma respiriamo, Harry non tornerá almeno fino a domani.
DLIN DLON
-Arrivo! Un secondo- urlo ciabattando verso l'ingresso. Con un sorriso apro la porta e...
-HARRY! Che cosa ci fai giá qui?!- 
Praticamente urlo, un grido isterico che anche a Timbuctú credo mi abbiano sentita.
Lui si fionda su di me e mi solleva in aria facendomi girare; non posso fare a meno di ridere e gioire con lui, é comunque cosí bello poterlo stringere di nuovo fra le mie braccia.
Ora sono completa. 
Quando mi mette giú mi sorride teneramente, accarezzandomi con il dorso della mano la guancia; il suo viso si avvicina, e io mi incanto come una cogliona davanti ai suoi occhioni verdi. Sul serio, dobbiamo commentare i suoi occhi? Brave, pensavo esattamente anche io che non ce n'é bisogno.
Unisce le nostre labbra in un bacio mozzafiato, di quelli che solo lui sa fare ( ma forse il mio é un giudizio di parte) e in esso sento tutto quello che vorremmo dirci dopo un mese di distanza. Oh, mi é cosí mancato la mattina, quando mi svegliavo e non c'era nessuno da infastidire con i miei piedini gelati stile cubetto di ghiaccio. E il pomeriggio, quando tornando dal supermercato non avevo nessuno da tormentare con il solletico. E la sera, quando mi dovevo fare da sola la cioccolata calda. Ancora non ho capito cosa ci aggiunge per farla diventare paradisiaca, la mia a contrario pare catrame.
- Mi sei mancata tanto Claire- sussurra con la sua voce roca che secondo me farebbe tornare fertile anche una nonnina di novant'anni.
-Anche tu broccoletto mio- rispondo scostandogli delicatamente in ciuffo di capelli che gli continua a scivolare sugli occhi. É un gesto abitudinale fra di noi, un gesto che sa di casa nostra, di noi e dei pomeriggi passati sul divano a "guardare un film"; chissá perché finiamo sempre a fare altro...
Questo pensiero mi riscuote interamente e io mi stacco quel poco necessario a guardarlo dal basso.
-Non per essere scortese, amore mio, ma si puó sapere che cazzo ci fai qui?!-
-Volevo farti una sorpresa, cosí sono ripartito dal Canada con un altro volo per arrivare qui prima, da te- 
Io lo guardo e non posso non commuovermi. Mentre una lacrimuccia scivola sul mio viso, attiro Harry in uno dei miei abbracci stile orso polare affamato che gli scrocchiano sempre qualche osso. Forse, a volte, in rarissime occasioni, mi faccio prendere un pochino dall'entusiasmo. Eheh. Eheheheheh. Lol.
- Uffa peró- dico mentre sono ancora intenta a stritolarlo per bene - Io volevo farti trovare una cenetta con i fiocchi! Ho svaligiato il supermercato e ho dovuto chiamare anche tua madre per farmi aiutare con le buste!-
Lui si liberó dalla mia presa e si passó una mano nei capelli, sorridendomi.
- Ah no Styles, lo sai che quella mossa con me non funziona-
- Peró non mi pare ti dispiaccia affondare le mani nei miei capelli quando ti faccio raggiungere le soglie del paradiso no?- ghigna birichino.
Io mi limito a bofonchiare qualcosa di incomprensibile arrossendo furiosamente  ed andandomi a sedere sul divano; Harry porta le valigie in casa e poi viene a sedersi accanto a me.
- Tesoro, non é solo per la cena sfumata che sei cosí, vero?-
Mannaggia a lui e a quando non si fa gli affaracci suoi, uff.
- Dobbiamo parlare- dissi senza guardarlo. Sentii l'atmosfera gelarsi e quando trovai il coraggio per guardarlo negli occhi vi lessi puro terrore.
- Oh nono, nonononono! Tranquillo broccoletto con il merluzzo, non é nulla di preoccupante... Almeno credo-
 
Si, direi proprio che non sono un mito nel rassicurare le persone, ops.
- Che hai combinato, hai fuso la lavatrice?-
-Harry!- ribattei ridendo dandogli un pugno sul braccio. - Senti... Io non so come dirtelo.. Cioé, insomma...- dissi sentendomi avvampare.
-Claire, respira. Segui me: inspira, espira, inspira, espira-
Santo Harry, senza di lui forse sarei giá schiattata da un pezzo.
-Rilassati e dimmi che succede- disse mio marito sorridendomi incoraggiante.
-Io..-
-Tu?-
-Io... Io ehm...-
Inarcó un sopracciglio. Aaah brutto segno D: 
Dai Claire ce la puoi fare...
-Io sono.. Ehm..-
Il sopracciglio sembra volerglisi staccare dalla faccia. O Dio buono, aiutami tu, questo mi uccideeeee T.T
Mi alzo in piedi tremante dandogli le spalle.
Uno.
Due.
Tre.
- Per le puzzoleimbufalitetrucidatemesseinsalamoia! Harry... SONO INCINTA!-
 
BADABUM TSSS.
Seh, magari... Solo BADABUM, cioé il suono di mio marito che cade a terra, svenuto, da bravo broccolo quale é. No comment, la prossima volta ricordatemi di dotarlo di un cuscino di atteraggio morbido se gli devo dire una cosa importante!
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Lucinda Grey