Missing you..
“Non
credere che
abbia intenzione di farti una carezza e implorare perdono.
Non piangerò e non mi perderò in rimpianti. Tu mi
capirai.
Eppure sono
orgoglioso di te. Hai
mostrato grande decisione, forza, coraggio.
Sono
virtù nobili. Dovevo ucciderti
tempo fa.”
<< Assassin’s Creed III – Haytham
Kenway >>
Connor era rimasto
fermo di fronte la lapide del padre per tutto il giorno, dietro quella
vecchia
chiesa, tra l’erba alta e sotto le fronde degli enormi alberi.
Gli aveva confidato i suoi segreti più profondi, i suoi
pensieri più intimi. Voleva
che anche lui per un istante potesse
conoscere suo figlio,
proprio come quest’ultimo aveva fatto leggendo il diario del
padre.
Tuttavia alla fine non era riuscito a trattenersi ed era scoppiato in
un pianto
violento e disperato.
Il cielo era diventato presto nero ed in poco tempo aveva cominciato a
piovere ,
rendendo le vesti bianche dell’Assassino zuppe
d’acqua.
Connor rimase con le ginocchia contro il terriccio bagnato
mentre con le
mani – sul terreno fangoso – cercava di stabilire
un qualche contatto con
Haytham che sapeva giacere poco sotto di lui.
Era quella distanza così ravvicinata ma infinita a
distruggerlo.
Il suo corpo venne scosso da numerosi e violenti singhiozzi mentre non
riusciva
a fermare le lacrime che scendevano copiose lungo le sue guance.
Solo un attimo dopo l’Assassino sentì una mano
poggiarsi sulla sua spalla
sinistra, in quel momento avrebbe voluto rimanere solo nella sua
vergogna,
nella sua più mera disperazione, ma il fato sembrava aver in
serbo altri piani
per lui.
“Connor.” Sentì una voce alle sue spalle
fin troppo familiare richiamarlo.
Il ragazzo sgranò gli occhi e rimase paralizzato per un
istante. Possibile?
Doveva averlo immaginato, eppure quella mano sulla sua spalla era
così reale…
Si voltò appena, rimanendo con le ginocchia a terra,
scoprendo la figura di
Haytham alle sue spalle. Cosa? Lui era morto! Come poteva essere ancora
vivo?
Cosa ci faceva lì?
“P-padre..” Gli uscì in un
sussurrò, guardando la figura imponente del Templare
dal basso verso l’alto.
Sulle labbra dell’uomo comparve l’ombra di un
sorriso.
“Guardati, sei tutto sporco.” Osservò,
notando il viso del figlio sporco di
terra, gli occhi lucidi e le lacrime solcargli le guance.
Connor non riuscì a dire nulla, rimase in silenzio a
scrutarlo. Troppi pensieri
e troppe domande gli vorticavano per la testa.
Il Templare sorrise e si inginocchiò all’altezza
del figlio, gli portò le mani
sulle guance e gli asciugò le lacrime.
“Non ti fa onore. Piangi per il nemico..?”
Domandò con una lieve malinconia nel
tono.
“Io.. Mi.. Mi dispiace..!” Sussurrò
prima di cingere la vita dell’uomo ed
affondando il viso nel suo petto, contro il cappotto già
zuppo di pioggia.
“Va bene così Connor. Hai fatto ciò che
andava fatto..” Mormorò piano Haytham,
portandogli una mano sul cappuccio bianco e scoprendolo da esso.
Poggiò la mano
sulla sua schiena mentre con l’altra gli accarezzò
il capo.
Il corpo del ragazzo venne scosso nuovamente da lievi singhiozzi. Si
sentì un
cucciolo smarrito, gli sembrò di essere tornato bambino..
Tuttavia la vergogna
che provava dentro nel piangere davanti a suo padre era indescrivibile,
ma non
poteva evitarlo: dopo aver letto il suo diario si era sentito un
miserabile, i
sensi di colpa lo avevano colpito forte come uno schiaffo in faccia ed
aveva
capito chi era realmente Haytham Kenway. Aveva capito che almeno lui,
suo
figlio, gli avrebbe dovuto dare una speranza per essere un uomo
migliore, una
persona migliore, ma non l’aveva mai fatto.. Ed ora non
avrebbe commesso lo
stesso errore.
“M-mi dispiace.. Io non.. Non sapevo..” Riprese
allora l’Assassino, alzando il
capo verso il padre, senza scioglierlo però
dall’abbraccio.
“Ed è giusto che fosse così. Non ho mai
voluto farmi compatire o indurti a
provare pietà di me. Ma adesso va tutto
bene…” Lo rassicurò, asciugandogli
quelle lacrime che nuovamente gli avevano inumidito le guance.
Guardò quegli
occhi smarriti e comprese quanto di sé stesso da bambino
poteva scorgere nel
suo sguardo spaurito, pieno di domande, pieno di paura.
“Adesso sono qui. Sistemeremo
tutto.
Adesso siamo.. Una famiglia.” Gli sorrise.
Connor sbarrò gli occhi e scattò seduto sul letto.
“Padre?!” Lo richiamò, guardandosi
intorno agitato. Non appena il suo sguardo
mise a fuoco la stanza, Connor comprese di ritrovarsi nella tenuta
Davenport e
l’amara delusione che fosse tutto un sogno si fece spazio nel
suo petto.
Strinse i denti ed i pugni abbassando appena lo sguardo e ripensando al
sogno,
ad Haytham, al fatto di averlo avuto così vicino per un
istante e quanto ciò lo
avesse fatto sentire al sicuro, lo avesse fatto sentire bene.
Sospirò pesantemente e si inumidì le labbra prima
di alzarsi dal letto. Raggiunse
lo scrittoio e si sedette sulla sedia, ritrovandosi di fronte
– per l’ennesima
volta – al manoscritto di suo padre. Vi appoggiò
le mani, scivolando lentamente
sulla copertina rigida, socchiudendo gli occhi ed immaginandosi
chiaramente la
figura di Haytham che scriveva su quel diario, mentre la sua mano
ondeggiava
veloce sulla pagina inchiostrando parola per parola…
Inspirò e riaprì gli occhi. Forse era arrivata
l’ora di far visita nuovamente
alla sua tomba. Sarebbe mai guarito dal senso di colpa? Avrebbe mai
smesso di
sentirsi colpevole? Sarebbe mai riuscito a darsi pace?
Gli mancava così tanto..
“In this world you tried, not leaving
me alone behind.
There’s no other way, I pray to the gods let him stay.
The memories ease the pain inside, and now I know why.
All of my
memories keep you near.
In silent moments, imagine you being here.
All of my memories keep you near,
In silent whispers, silent tears.”
<< Within Temptation – Memories >>
Angolo Autrice:
Ed eccomi qui nuovamente con questo mio breve delirio su Haytham e Connor.
NON MI RIPRENDERO' MAI PER LA MORTE DI HAYTHAM.
Ecco.
Oh.
Per la cronaca vorrei chiarire un paio di cose:
Questa one-shot si allaccia direttamente a quest'altra, sempre scritta da me medesima:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1684774&i=1
Se volete capire 'bene bene' il significato di questa, andate a leggere anche l'altra. Questa diciamo che sarebbe il 'seguito' dell'altra, se così si può chiamare :)
Questa finirà direttamente nella mia serie 'The Templar ad the Assassin' in cui ci sono alcune one-shot proprio sulla coppia padre-figlio Haytham e Connor, qui di seguito vi lascio il link della serie:
http://www.efpfanfic.net/viewseries.php?ssid=7151&i=1
Detto ciò spero che la fyccina vi sia piaciuta e... Non so, ditemi voi!
Vi lascio e alla prossima, baci a tutti! :)
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