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Autore: Dragasi    07/01/2014    9 recensioni
Mi dice con voce tetra:– Questo è il Maestro Jedi Wilron Drayven. Deve parlarci a proposito di nostro figlio –
Guardo terrorizzata il Jedi, so cosa succederà, mi porterà via Kor-Wan, mi porterà via il mio bambino...

I sentimenti di una madre al distacco del figlio destinato a diventare Jedi
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tengo il mio bambino tra le braccia, è nato da pochi minuti, ma è così bello. Ha due occhi di un blu intenso, profondo, sembra quasi che emanino saggezza. Un droide medico si avvicina con una piccola siringa. Stringo a me il mio piccolo e mio marito chiede al droide:– Cosa devi fare? –
– Devo prelevare una goccia del sangue del vostro bambino, è la legge. Questi dati verranno inviati all’Ordine Jedi. Ho bisogno anche del nome del bambino – risponde quello con voce metallica e fredda.
Mio marito mi stringe una mano e mi guarda chiedendomi dolcemente:– Come lo vuoi chiamare, tesoro? –
– Kor-Wan – mi limito a rispondere guardando quegli occhi blu, quei meravigliosi occhi blu.
Mio marito si rivolge al droide dicendo:– Registra pure mio figlio con il nome di Kor-Wan Damaris, figlio di Kalei Silth e Seit Damaris –
– Certamente – risponde il droide con la sua fastidiosa voce metallica prima di infilare un sottilissimo ago nel braccio del mio bambino.
Kor-Wan non fa una piega, anzi sembra quasi che guardi incuriosito il droide, ma è impossibile, ha solo pochi minuti di vita.
 
Sono passate sei settimane da quando è nato il piccolo Kor-Wan e io e mio marito siamo felici, felici e orgogliosi del nostro meraviglioso primogenito. Le giornate passano tranquille nella nostra piccola casa di campagna immersa nel verde e nell’oro dei campi. Niente può rovinare la nostra felicità.
Sono in veranda con mio marito e il piccolo Kor-Wan in braccio. In lontananza vediamo una figura vestita con un mantello marrone che si dirige verso casa nostra. Mio marito si alza dicendo:– Vado a vedere cosa vuole, probabilmente si è perso –
Sorrido a Seit e annuisco per poi tornare a guardare la mia creatura.
Mio marito e l'uomo vestito di marrone si incrociano a metà strada e iniziano a parlare. Li osservo che si dirigono verso di me. Appena raggiungono la veranda osservo mio marito. È diventato pallido, come se avesse appena visto il suo patrigno ancora in vita. Mi dice con voce tetra:– Questo è il Maestro Jedi Wilron Drayven. Deve parlarci a proposito di nostro figlio –
Guardo terrorizzata il Jedi, so cosa succederà, mi porterà via Kor-Wan, mi porterà via il mio bambino, lo fanno vedere abbastanza spesso all'HoloNet.
Stringo a me il piccolo e dico al Jedi con il tono più cordiale che riesco a tenere:– Si accomodi, la prego –
I sentimenti che provo, però, esprimono tutt'altro che cordialità. Ho paura e specialmente odio quell'uomo.
Lo odio per quello che cercherà di fare, perché mi allontanerà quei meravigliosi occhi blu per sempre, perché mi separerà dal mio piccolo.
Il Maestro Jedi si siede dicendo:– Grazie molte, signora Damaris. Credo che entrambi abbiate capito perché sono qui: dagli esami del sangue effettuati su vostro figlio alla sua nascita risulta che il piccolo Kor-Wan è una creatura sensibile alla Forza –
Come se il mio bambino avesse capito le parole del Jedi gira il faccino verso di lui guardandolo con i suoi profondi occhi blu.
Mio marito si accascia su una sedia, ormai è diventato bianco come un lenzuolo. 
Cerco di controllare le lacrime e faccio un misero tentativo, ma so che è vano. La legge dà diritto all'Ordine Jedi di prendere con sé tutte le creature sensibili alla Forza.
– E se noi volessimo che Kor-Wan vivesse con noi e non iniziasse l'addestramento? –
Il Jedi scuote la testa in segno di diniego e risponde:– Impossibile. Questo bambino, per la legge, è già stato preso sotto la tutela dell'Ordine. Ormai Kor-Wan, per la legge, non ha più una famiglia – 
Stringo a me il mio piccolo e scoppio a piangere. 
Disperazione, rabbia e un'infinita tristezza mi stringono il cuore. Non voglio, non voglio che il mio bambino viva lontano da me, non voglio che viva da solo senza aver nessuno da chiamare Papà o Mamma.
– E se nemmeno Kor-Wan lo volesse? –
Il Jedi mi guarda e dice:– I più saggi Maestri del nostro Ordine ritengono che se una creatura è sensibile alla Forza esprime, con questa sua "abilità", il suo volere di far parte dell'Ordine prima ancora di saper parlare –
– No, è impossibile, sono sicura che il mio bambino vuole rimanere con la sua Mamma e il suo Papà – cerco di replicare io con la morte nel cuore.
Mio marito, sempre più pallido, si rivolge al Jedi con un filo di voce:– Sono d'accordo con mia moglie Maestro Drayven –
– Capisco come vi sentite... –
Non gli lascio finire la frase e gli urlo contro:– No, lei non capisce un bel niente, lei non ha mai avuto una famiglia, lei non ha mai avuto un bambino, non l'ha mai tenuto per nove mesi in grembo prima di darlo alla luce! –
Seit mi mette una mano su una spalla e mi dice:– Rimani calma tesoro, ti prego –
Il Maestro Jedi risponde in tono pacato e calmo:– È vero non ho mai avuto una famiglia, né figli, ma ho avuto il più grande onore che possa essere concesso a un individuo in questa galassia: diventare uno Jedi – 
Io abbraccio Kor-Wan piangendo in silenzio, mio marito abbraccia me. So che il mio piccolo verrà portato via, e già mi manca.
Mio marito chiede:– Ci può promettere che nostro figlio diverrà un grande Jedi? –
Il Maestro rimane in silenzio per alcuni istanti e poi dice:– Vostro figlio sarà un grande Cavaliere Jedi e proteggerà molte genti, ve lo prometto – 
Guardo il mio bambino negli occhi, ha uno sguardo fiero, ma mi dico che è assurdo per un neonato. 
Mio marito accarezza il faccino di Kor-Wan e poi, rivolgendosi al Jedi, con voce rotta chiede:– Possiamo dire addio al nostro bambino, da soli? –
Il Jedi annuisce e alzandosi dalla sedia si tira su il cappuccio del mantello per poi allontanarsi dalla veranda.
Mio marito mi chiede:– Posso prendere in braccio Kor-Wan un'ultima volta? –
Io annuisco tra le lacrime e gli metto in braccio il nostro bambino. Lui lo culla per qualche istante prima di dargli un bacio sulla fronte per poi mormorare:– Probabilmente questi sono gli ultimi segni d’affetto che riceverà il nostro bambino… –
Ho un groppo in gola che mi impedisce di parlare. Mio marito mi passa di nuovo Kor-Wan e lo stringo a me prima di dargli anche io un bacio.
Continuiamo a cullarlo e a baciarlo a turno per parecchi minuti, poi mio marito dice:– È giunto il momento –
Annuisco mentre continuo a piangere in modo incontrollato. Il Jedi si avvicina di nuovo, prende Kor-Wan in braccio e poi si rivolge a noi:– Addio, che la Forza sia con voi, e sempre sarà con vostro figlio –
Detto questo si volta dandoci le spalle e si incammina per tornare da dove è venuto. Io e Seit lo guardiamo allontanarsi abbracciati l’uno all’altra.
 
 
Sono al mercato in città a fare la spesa con la mia nipotina, a casa sono quasi finite tutte le provviste così ne ho approfittato per farle vedere il mercato cittadino. Si tiene stretta alla gonna con la sua manina di bimba di tre anni. Mentre mi dirigo verso la bancarella del verduriere vedo un’alta figura vestita in abiti chiari e con un mantello marrone. Ha i capelli neri e mossi, lunghi fino alle spalle e occhi di un blu intenso che sembrano emanare saggezza.
È un Jedi e l’ultima volta che ne ho visto uno è stato quando mi portarono via il mio bambino, trent’anni fa.
Provo un moto di rabbia e sto per andarmene per la strada opposta quando il mio sguardo incrocia di nuovo quegli occhi blu. Occhi che non vedo da trent’anni.
Non è lui, non può essere lui, non devo darmi false speranze.
Un ragazzino sui tredici anni, con una strana acconciatura e vestito allo stesso modo dell’uomo dagli occhi blu, arriva correndo e gridando:– Maestro! Aspettami! –
Il Jedi si ferma e si volta aspettando che il ragazzino lo raggiunga.
Il ragazzino si ferma affianco all’uomo e cerca di riprendere fiato, dopo qualche boccata d’aria dice:– Maestro Kor-Wan scusa se sono rimasto indietro… –
Ma non ascolto più. Quel nome, quegli occhi… quello è mio figlio. Il cuore mi si riempie di felicità e malinconia. Guardo l’uomo che è diventato e sorrido.
Lo vedo appoggiare una mano sulla spalla del ragazzo e lo sento dire:– Non devi scusarti mio giovane Padawan, però correre gridando in mezzo a una piazza affollata non è esattamente un comportamento adeguato a uno Jedi –
Il ragazzo arrossisce e risponde:– Certo Maestro, farò più attenzione –
Vedo mio figlio scompigliare i capelli del ragazzino e dire:– Sei un bravo ragazzo Ray e specialmente sei un ottimo apprendista –
– Ma non ero nemmeno il migliore studente del mio clan quando mi hai scelto come tuo apprendista – risponde il ragazzino guardandosi i piedi.
Kor-Wan si abbassa in modo da avere il suo viso alla stessa altezza di quello del ragazzino e dopo avergli messo entrambe le mani sulle spalle inizia a parlare:– Padawan quante volte dovrò ripeterti che non conta nulla? Per essere un grande Jedi e un grande uomo non devi essere lo studente migliore, ma avere un cuore umile, una mente svelta, una grande curiosità e molta, moltissima bontà. E tu, mio giovane Padawan, hai tutte e quattro le caratteristiche. Diventerai un grandissimo Cavaliere Jedi, e so che non mi deluderai mai –
Sorrido orgogliosa, mio figlio è diventato un uomo molto saggio ed ora è anche un Maestro. Vorrei avvicinarmi a lui e fargli sapere chi sono, ma so che gli causerebbe solo dolore.
Il mio bambino è cresciuto ed è diventato uno dei pilastri su cui si regge la Repubblica e un punto di riferimento per un ragazzino che, come lui, non ha mai conosciuto la sua famiglia.
Sono sicura che saprà donare affetto e saggezza a quel ragazzo.
Quel Jedi di trent’anni fa aveva ragione, mio figlio è diventato un grande Cavaliere Jedi. E io, da mamma, posso dire che sono molto fiera di lui.
Sento scuotere la gonna e guardo in giù, la mia nipotina mi chiede:– Andiamo nonna? –
– Sì, tesoro –
Alzo di nuovo lo sguardo per posarlo su mio figlio e lo vedo allontanarsi insieme al suo apprendista. Sorrido piena di orgoglio e, a fior di labbra, sussurro il saluto che il Maestro Jedi ci rivolse anni prima:– Che la Forza sia con te, figlio mio –

 
 
Angolino di Dragasi
Eccovi giunti al mio piccolo spazio. Volevo ringraziare chi_lamed alla quale (consapevolmente) ho copiato un titolo, tra l'altro le ho anche mandato un messaggio, sperando che la cosa non le sia di disturbo, in tal caso basta che mi venga comunicato e provvederò a cambiare titolo.
Volevo ringraziare anche voi che siete arrivati fin qui. Spero che la storia vi sia piaciuta e vi ringrazio per averla letta.
Detto questo vi lascio.
Dragasi
   
 
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