Film > Alice nel paese delle meraviglie
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Autore: live_in_books    10/01/2014    0 recensioni
Una Cappellaio/Alice ambientata in una Wonderland un po’ più dark e con molti OOC.
Tra fughe, animali parlanti, compagni di viaggio affascinanti e segreti svelati, Alice vivrà a Scaryland un’avventura indimenticabile!
Ho pensato molto a questa storia, e finalmente ho avuto il coraggio di pubblicarla. Spero vi piaccia!
Baci, Alice
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Liddell, Cappellaio Matto, Stayne
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 11: MAMMA
 
 
Alice si bloccò, pietrificata. Tom le si avvicinò.
-Che c’è?-
-Niente, è solo che… ho paura che la Regina rimarrà delusa nel vedermi…se credesse che non sono degna? Manderà qualcun altro di più esperto a uccidere il serpente?- Tom le mise le mani sulle spalle e la guardò negli occhi.
-Ascoltami bene. La Regina non ha mai smesso, neanche per un giorno di pensare a te, di volerti bene. Se non le fosse importato nulla della tua vita, a quest’ora saresti stata decapitata dalla Regina di cuori, e la corona non sarebbe nelle sue mani. Non la deluderai, capito?- Alice annuì. Certo, Tom l’aveva convinta, ma aveva comunque paura di vedere la sua vera mamma.
-Andiamo?- Tom le porse la mano, e Alice la prese.
-Andiamo- disse con un sospiro.
Con Tom riuscirono a passare tutti i controlli senza che nessuno li fermasse, a quanto pare, doveva avere grande stima nel palazzo, perché tutti al loro passaggio si inchinavano.
-Perché si inchinano tutti a te?- gli sussurrò ad un certo punto. Lui sorrise e scosse la testa.
-Non te riesci proprio a mettertelo in testa vero? Tu sei una principessa! P-r-i-n-c-i-p-e-s-s-a. Loro si inchinano a te, non a me-
-Smettila di trattarmi come una bambina che non capisce niente!-
-Bè, un motivo ci sarà se ti tratto così…-
-Scemo!- Alice gli diede un pugno scherzoso sul braccio, mentre entrambi si mettevano a ridere. A un certo punto Tom si fermò, e tornò serio. Alice seguì il suo sguardo.
-E’ lì dietro? Mia mamma?- Tom annuì.
-Sei pronta a conoscerla?-
-Pronta- detto questo, Tom bussò alla porta. Questo le riportò alla mente quel momento terribile in cui Stayne aveva fatto lo stesso, e per un attimo rabbrividì. Ma di sicuro, la mano calda che stringeva la sua non era quella di Stayne, come non lo ora quel fantastico sorriso che la faceva morire tutte le volte.
-Avanti- la voce dall’interno questa volta era calda e accogliente, e Alice sentì il suo cuore perdere un battito quando, all’aprirsi delle porte, vide la Regina bianca. Era identica alla persona che aveva visto nei suoi ricordi quando aveva baciato Tom, solo con qualche ruga in più e delle profonde occhiaie. Quando li vide si alzò di scatto dal trono e corse subito ad abbracciare Alice.
-O mio Dio, non pensavo che ti avrei mai rivista! Fatti vedere! Oh, come sei cresciuta! Se non sbaglio ora dovresti avere 20 anni, come Tom…- era la prima persona che Alice sentiva chiamarlo col suo vero nome.
-Ne ho 19- disse. La sua voce risultava un po’ tremante, ma era normale, visto che vedeva sua madre per la prima volta.
-Giusto, che sbadata, lui ha un anno più di te e… quanto è bello rivederti!- la stritolò in un abbraccio da orso.
-Sì, mamma, anche per me è bello vederti…- disse Alice, ricambiando l’abbraccio.
-Bè, è meglio se vi lascio sole ora, avete parecchie cose da dirvi… ti va bene se passo da te questa sera?- disse Tom. Alice annuì, ringraziandolo con lo sguardo. Lui sorrise.
-A dopo Alice. Vostra maestà.- detto questo, si inchinò e andò via, chiudendosi la porta alle spalle.
-Vieni, vieni a sederti qui, accanto a me, Alice- le disse la Regina (o dovrei iniziare a chiamarla mamma? si chiese Alice) indicandole un trono un po’ più piccolo accanto al suo.
-Allora, adesso devi raccontarmi tutto, dall’inizio alla fine del tuo viaggio a Scaryland- e così fece Alice. Le raccontò del Bianconiglio (Ah, che irresponsabile! Gli avevo detto di non cercarti e portarti qui!) dell’uomo che aveva ucciso (così si fa! Brava, tesoro, i maschi si devono sempre prendere a calci) e di Stayne e della Regina di cuori. A questo punto, sua madre si arrabbiò.
-Come ha osato, quel vigliacco di Stayne a toccarti! E’ sempre stato un bravo ragazzo, fino a quando non è diventato un leccapiedi di mia sorella! Oh, io…-
-Mamma, calmati. È tutto ok. Sto bene, non mi ha fatto nulla di male.- lei parve tranquillizzarsi un po’.
-Ok, ti credo. Ma una cosa non mi è chiara. Come fai a ricordarti di tutto?- Alice arrossì e abbassò la testa, imbarazzata. Aveva evitato le parti che riguardavano lei e Tom, non si sentiva a suo agio a raccontarle a sua madre.
-Allora?- Alice si fece coraggio, e parlò.
-Bè, forse è stato…ehm… è stato merito… del bacio di Tom!- disse l’ultima frase tutta d’un fiato, sperando che lei non capisse, ma le sue speranze furono vane. Sua madre spalancò gli occhi e sorrise, mettendosi una mano sulla bocca.
-Non ci posso credere! Ti sei fidanzata e non mi hai detto niente! E neanche con un ragazzo qualunque,ma con Tom! Oh, finalmente quel ragazzo si è dichiarato…-
-Cosa? Tu sapevi che gli piacevo?-
-Tutto il regno lo sapeva sette anni fa, l’unica che sembrava non accorgersi di nulla eri tu.-
-E… ho continuato a piacergli anche mentre non c’ero?- chiese in evidente imbarazzo. La Regina sorrise.
-Certo. Non ti ha raccontato della tua foto che ha nella tasca? Molte volte l’ho sorpreso a guardarla per ore con le lacrime agli occhi… fidati, se c’è un ragazzo che tiene a te, quello è proprio Tom.-
Alice arrossì fino alla punta dei capelli.
-Una mia foto?-
-Sì, esatto- Alice rimase un po’ di tempo in silenzio.
-Ehm… a che ora si mangia qui?-
-Verso le sette. Manderò qualcuno a prenderti e mostrarti la sala da pranzo. Ora ti accompagno nella tua stanza, dove potrai rinfrescarti e metterti dei vestiti puliti.-
La stanza di Alice era abbastanza grande, con un letto a due piazze nel centro, un grosso specchio,  un tavolino per sistemarsi i capelli e truccarsi, un armadio e una sedia. Sulla sedia era posato un bellissimo vestito lilla, senza spalline, lungo fina ai piedi e con una fascia brillantinata appena sotto il seno. Sopra c’era un biglietto. Diceva:
spero che ti piaccia. Lo indossavi all’ultimo compleanno che hai passato qui. L’ho fatto un po’ allungare, immaginavo che saresti cresciuta.
Mamma
-Mamma...- disse malinconica. Appoggiò il biglietto sul tavolo e andò a farsi un lungo bagno. Le serviva davvero dopo la sua avventura nelle segrete di sua “zia”. Si truccò, si pettinò e si mise il vestito, poi si specchiò: le andava davvero a pennello, forse un po’ lungo, ma le piacevano i vestiti lunghi. Fece una piroletta su sé stessa.
-Chissà cosa penserà Tom nel vedermi con questo vestito… mi troverà carina?- finì la frase che sentì bussare alla porta. Sobbalzò leggermente.
-Avanti- si aprì la porta ed entrò la lepre marzolina. Le labbra di Alice si distesero in un sorriso.
-Che bello vederti qui-
-Anche per me cara, è un piacere… Allora, avevo ragione sul Cappellaio? Si è comportato bene con te?- a quanto pare volevano farla tutti sentire in imbarazzo in quel posto.
-Sì…- rispose.
-Bene. Ora vieni, un bel piatto di arrosto e una fetta di torta al cioccolato ci aspettano!-
Scesero le scale, attraversarono un paio di corridoi e sbucarono in una sala illuminata con un grande tavolo al centro. Le uniche persone sedute erano sua madre, lo Stragatto e Tom. Quest’ultimo, non appena la vide si alzò e le venne incontro. Si fermò un po’ distante da lei e la squadrò. Alice si morse le labbra, in ansia.
ecco, lo sapevo, mi trova orribile.
Dopo qualche secondo sorrise, uno di qui sorrisi rari che Alice adorava, e le si avvicinò, sussurrandole all’orecchio.
-Sei bellissima- Alice sospirò, tranquilla. Lui le diede un leggero bacio sul collo, facendole venire i brividi.
-Grazie- si sedettero a tavola e mangiarono tutti insieme. Alice non si sentiva così felice da molto tempo. Amava la sua famiglia nell’ “altro mondo”, ma era come se qui si sentisse davvero a casa, e, in effetti, era così.
Dopo cena si alzò e andò nella sua stanza. Poco dopo sentì bussare.
Ah, giusto, Tom doveva passare.
-Avanti- disse. Lui entrò e la raggiunse sul balcone, poi le cinse le spalle con il braccio, stringendola leggermente a sé.
-Sei davvero fantastica-
Alice rise. –Me lo hai già detto-
-Lo so, ma non smetterò mai di farlo, sei… sei troppo bella…- Balbettò. Alice si appoggiò a lui, poi le tornò in mente ciò che aveva detto sua mamma.
-E’ vero che hai una mia foto in tasca?- lui si irrigidii, e Alice ebbe paura di avergli detto la cosa sbagliata, con il suo carattere non si poteva mai sapere cosa pensasse. Ma lui non la lasciò, anzi, mise la mano libera in tasca e ne tirò fuori una foto, che porse ad Alice. Era raffigurata lei, con lo stesso vestito che aveva indosso in quel momento, mentre sorrideva felice all’obbiettivo. Sullo sfondo si vedeva il castello in lontananza e più vicino degli addobbi e molti piatti di dolciumi.
-E’ una foto bellissima-
-Ovvio, ci sei tu, e tu sei…-
-Sì,sì, lo so. Sono stupenda, fantastica, bellissima…- lo interruppe Alice prendendolo in giro. Tom sbuffò.
-Quando la smetterai di insultarmi?-
-Io non ti sto insultando, ti sto solo un po’ prendendo in giro…- risero entrambi, ma poi si fermarono.
-Ce la farò domani?- gli chiese lei.
-Ce la farai. Crediamo tutti in te. Io credo in te.- Alice lo abbracciò di slancio, facendogli quasi perdere l’equilibrio.
-Grazie, Tom- gli sussurrò sul petto.
-E di che?-
-Di continuare ad aiutarmi e consolarmi, nonostante io continui a romperti le scatole- Tom rise.
-Ehi, sei la mia rompiscatole preferita… e se io non ti consolassi, chi mi darebbe il bacio della buonanotte?- Alice si staccò.
-Bè, forse è meglio se ora andiamo entrambi a dormire…-
-D’accordo.- andarono insieme verso la porta, dove Tom si appoggiò, prima di aprirla.
-Che c’è?- gli chiese Alice.
-Il mio bacio della buonanotte?- Alice si avvicinò e gli diede un piccolo bacio sulla guancia.
-Ok?- lui le prese il volto tra le mani, e le diede un bacio passionale, di sicuro poco casto, che lasciò Alice senza fiato. Non seppe dire se passò un minuto o un anno quando Tom si staccò. Lui le sorrise.
-Sì, ok. Ora posso andare. Buonanotte.- Alice rimase un po’ davanti alla porta chiusa, imbambolata, toccandosi le labbra rosse e gonfie.
Wow, quello sì che era un bacio…
Si mise a letto in una specie di stato di trance, e le sembrava di essere ad un metro da terra. Si addormentò in fretta, con ancora il sorriso sulle labbra.
 
 
 
 
-Angolo autrice-
Bene, bene. Questa storia è quasi finita. Ci sarà ancora un capitolo, al massimo due, dove la concluderò. Please recensite!!
Baci, Ali
 
   
 
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