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Autore: harua_96    10/01/2014    3 recensioni
Ciao a tutti, sono harua_96 e questa è la mia nuova ff! Intitolata Doll, parla di sei ragazzi e sei ragazze che, attraverso le regole della scuola, si conosceranno e nascerà una forte amicizia e, forse, anche qualcosa di più, nonostante il maschilismo dei ragazzi! Aggiungo che l'idea è nata da "HoneyxHoney Drops" e che vi è un nuovo personaggio.
Spero che la mia storia vi piacerà^^ Ciaoo
harua_96
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Bambola 45 Lo so, mi sono fatta attendere questa volta!
Sfortunatamente il blocco dello scrittore mi ha piegata, ma mi sembra di starmi riprendendo un poco.
Spero che ciò che mi è uscito vi piaccia, nonostante non tratti molti personaggi e non sia lungo come al solito.
Buona lettura!




50. Il mio sentimento per te




Poteva non volerla vedere, poteva non volerle parlare, ma non si sarebbe arresa, non questa volta! Questa volta Kagome avrebbe lottato per avere Inuyasha, non sarebbe stato più il contrario.
Amava, voleva, desiderava Inuyasha con ogni fibra del suo corpo e non gli avrebbe permesso di scacciarla via.
Suonò il campanello della grande villa Taisho e presto dovette presentarsi.
Batteva un piede nervosamente, Kagome, intanto che attendeva una risposta :-mi spiace il signorino Inuyasha non è in casa- e proprio mentre il maggiordomo diceva queste parole, vide una tenda blu scostarsi, una tenda in netto contrasto con un manto argentato.
-Inuyasha lo so che ci sei!- urlò con tutto il fiato che aveva in corpo :-avanti aprimi!- aspettava, aspettava e continuava ad aspettare, ma nessuno pareva volerla far entrare, eppure non si era arresa; da dieci minuti buoni la ragazza attendeva lì al freddo appoggiata al muro, finché finalmente non avvertì il cancello scostarsi silenziosamente.

-cocciuta ragazzina!- inveì Inuyasha contro di lei appena ebbe messo piede in casa.

-che bella accoglienza!- esclamò sarcastica, non riuscendo a contenersi.
Il Master sbuffò un attimo, poi con un cenno le fece segno di andare in camera sua al piano superiore.
Solo in un altro paio di occasioni era stata lì ed era stato semplicemente per occuparsi di faccende legate alla scuola, anche se ovviamente lui non si era mancato di infilarle le mani sotto la gonna.

-allora, che vuoi?- le chiese serrando la porta.

-parlare Inuyasha, so che non vuoi farlo con me, ma non ti permetterò di scappare-

-scappare? Ma che stai dicendo?!-

-ho imparato a conoscerti, so che quando le cose si fanno dolorose tendi ad andartene e lo capisco, il dolore fa paura a chiunque- gli si avvicinò e, seppur al primo contatto tremò, le permise di accogliere una mano fra le sue :-ma devi imparare ad affrontarlo e io voglio aiutarti, voglio esserti affianco, stringerti la mano ogni volta che avrai paura. Io sono qua Inuyasha, sono la tua Doll e non lascerò mai questa mano-

-Kagome...- mormorò stupito dalle sue parole. La ragazza conosceva in parte il suo passato di solitudine e il suo gesto ora gli faceva dimenticare tutto ciò che era successo, come se non fosse mai accaduto nulla. Qualcuno stava ora riempiendo il vuoto.

-devi credermi, tra me e Juuroumaru non c’è nulla e se ti sei sentito trascurato o allontanato da me ti assicuro che non è così. Non è cambiato nulla, questa faccenda degli esami mi ha occupato molto tempo ma è finita e non desidero altro che poter tornare da te. Per favore Inuyasha non mandarmi via, permettimi di continuare a camminarti affianco-

L’afferrò per le spalle e la spinse contro il suo torace. La strinse con vigore perché voleva sentirla, voleva sentire che lei era sua.
-sono uno stupido-

Dolcemente gli accarezzò i capelli :-no, non lo sei, è normale temere di perdere qualcuno- si guardarono :-ma il mio cuore appartiene a te- sentì il proprio nome affiorargli dalla bocca :-fammi tua Inuyasha-
La baciò e lentamente la portò verso il letto privandola della giaccia e della maglietta e Kagome faceva lo stesso. Le accarezzò la pelle scoperta dei seni, provocandole un tremito, ma si impose di fermarsi; sfiorandola scese sui fianchi fino alla gonna che scivolò ai piedi. Si strofinò al suo collo, soffiando, baciando, leccando tenendole su la testa e tirando con delicatezza i capelli scuri.
Lei si sedette sul materasso soffice e si spinse più indietro seguita dal ragazzo che le sfilò le calze; protendendosi l’uno verso l’altra, si baciarono giocando con le lingue e in breve si ritrovò senza reggiseno. Facendosi spazio fra le sue gambe, s’abbassò sul quel corpo perfetto di cui amava ogni singolo millimetro, le leccò un seno e accarezzò con la mano l’altro facendola gemere e mentre lui faceva ciò Kagome avvertì la sua eccitazione spingere contro di lei. Quei preliminari la stavano facendo impazzire e le dita che ora lavoravano nel suo punto più intimo la stavano portando al limite troppo presto.
Un altro movimento e, affondando le unghie nella schiena, la Doll venne reprimendo un grido.

L’albino salì a lasciarle un bacio sulla guancia :-non credi fosse troppo presto?- oh Dio... era bellissima. La chioma scura scompigliata, le guance arrossate dall’affanno, le labbra di ciliegia così gonfie... non poteva più aspettare, voleva Kagome.
Le sfilò gli slip e, un attimo dopo, era nudo come lei. Si allungò per prendere un preservativo, poi tornò vicino al viso della Doll :-sei pronta piccola?-

Si aggrappò alle sue forti spalle :-si amore-

Affondò in lei. Piano, cercando di non farle male, accarezzandole i capelli.
Tremarono entrambi alla loro unione. Si sentivano così vivi in quel momento.
Gradualmente aumentò le spinte, e insieme ad esse crescevano i loro respiri e i battiti del cuore.
Inaspettatamente raggiunsero l’apice insieme e Inuyasha urlò il nome dell’amata, lasciandosi poi cadere su di lei, riprendendo fiato accarezzato da lei.
Raggiunse le sue labbra depositandovi un casto bacio :-ti amo Kagome. Non ho più paura di ciò che provo per te, hai dissipato ogni dubbio che avevo, adesso siamo solo io e te-

Gli sorrise raggiante :-non sai da quanto aspettavo questo momento, ti amo anch’io Inuyasha- e forti del loro amore, si baciarono ancora, ancora e ancora.


Era da giorni che non lo vedeva, nemmeno a scuola. Bankotsu sembrava essersi volatilizzato dopo quel litigio. Non che lei avesse intenzione di tornare indietro, però quell’ansia di non vederlo la struggeva; aveva sempre bisogno di lei, come Doll, e non aver ricevuto alcuna convocazione le faceva pensare che forse si era già trovato una sostituta e perderlo così... per una discussione finita senza potersi parlare, senza spiegazioni da parte di entrambi... ma forse davvero valeva così poco per lui, infondo non era altro che una delle sue tante Doll, cosa poteva renderla diversa?
E comunque, se non aveva ricevuto ordini da parte del moro, le aveva ricevute da parte di Sesshomaru; “il grande presidente in persona!” aveva pensato con sarcasmo, ma come per farsi forza. Se non era più importante per Bankotsu, forse poteva ancora tornare utile a Sesshomaru.
Perciò ora eccola lì, una affaticata Kaname che si faceva spazio tra gli studenti durante l’orario più brutto: l’intervallo.
Ma poiché i guai non vengono mai da soli...
Ecco anche apparire un simpatico gruppetto di amici, tra i quali spuntava un moro appoggiato alla finestra, un demone che portava il nome di Hiten.
“mh andiamo di male in peggio”
Ovviamente aveva scartato subito la possibilità di passare inosservata e non appena passò davanti a loro Hiten non si fece mancare di chiamarla.
-ehi Doll Kaname!-

Sbuffò mentalmente e quelle scartoffie che si portava cominciavano a pesare e avrebbe volentieri tirato dritto se lui non le avesse sbarrato la strada.
-ciao Hiten-

-ma guarda, tutti quei documenti devono essere pesanti, li stai portando al tuo Master? Non trovi che sia molto stupido che una serie di ragazzi palestrati facciano lavorare delle ragazze?-

-smettila, sono perfettamente in grado di tenerli senza l’aiuto di nessuno e ora me ne vado-
Fece per sorpassarlo ma lui la bloccò nuovamente e con un gesto fluido le prese il mento fra le dita, avvicinandosi poi pericolosamente al suo viso.
Ora il cuore le batteva più forte, stordita da quella reazione inaspettata e dall’espressione malevola che distava da lei solo pochi centimetri.

-e perché? Ci stiamo divertendo tanto-

Provò a divincolarsi ma la strinse più forte, provocandole dolore al volto :-Hiten noi non...-

-avanti Kaname, potremmo divertirci molto insieme se solo tu mi permettessi di...- e fu un secondo quello in cui Hiten venne scaraventato lontano da lei e sbatteva con un gran tonfo mentre i fogli della ragazza le svolazzavano attorno.
Una figura le passò davanti velocemente, riscuotendola dal suo stato di catalessi; girandosi Kaname poté vedere Bankotsu afferrare per il colletto Hiten dal suolo e sbatterlo ancora contro la finestra.

-cosa cazzo pensavi di fare? Eh brutto bastardo?!- urlò inferocito, totalmente fuori controllo; ma quello stava zitto, osservando con astio il volto furente del Master e fu forse il fatto che si ostinasse a non parlare e a sostenere il suo sguardo che fece montare più forte la collera che sentiva. Strinse maggiormente la camicia e con la destra gli mollò un poderoso pugno in piena faccia.

La Doll represse un grido di terrore coprendosi la bocca. Oddio, possibile che stesse facendo tutta quella scenata solo per... lei? Che l’altro giorno l’aveva mandata via.
Lo notò caricare un altro pugno, ma questa volta non stette immobile.
-fermati Bankotsu!- lo implorò aggrappandosi all’intero braccio :-per favore lascialo perdere, non ne vale la pena!-

E lentamente la stretta si allentò. L’odiato rivale aveva lo zigomo gonfio e rosso e dal naso perdeva sangue.
Si distaccò da lui come se ora lo ripugnasse toccarlo, ma gli rivolse un’occhiata minacciosa :-oggi ti va bene che c’è lei, ma la prossima volta non sarò così benevolo. Raccogli quelle cose Doll, ce ne andiamo-
Lei mentalmente ringraziò il cielo e s’affrettò a riprendere le schede.
-avvicinati ancora a lei e finisci in ospedale, mi sono spiegato?- chiese con occhi ormai ridotti a fessure :-mi sono spiegato?- tuonò ancora.

Hiten dovette stringere i pugni mentre ammetteva di aver perso :-sì!- ma quella era una guerra e una guerra è composta da tante battaglie.

Il Master s’avvicinò a Kaname; senza guardarla prese la carta dalle sue mani e, circondandole le spalle con fare protettivo, tuttavia rude, si allontanarono insieme.


Fu spinta dentro l’aula del Comitato e non ebbe il momento per un gesto o una parola, perché Bankotsu la imprigionò tra il suo corpo e la tavola e le labbra scure la reclamarono in un bacio violento, possessivo, un bacio da Bankotsu.

-Master no!- gli negò scostando il volto, ma non demorse e, trattenendole i polsi con una mano sola, la costrinse a schiudere la bocca, infiltrando la sua lingua calda, ma quella della Doll era ben più bollente.
Si arrese, davanti all’impeto di quella lingua che così forzatamente la richiamava, lei si arrese e rispose con altrettanta voracità.
Percepì il suo tocco lungo il busto, ma era una sensazione lontana, perché lui la stava portando via, e ad ogni bacio a Kaname sembrava di sprofondare, sprofondare con lui nel peccato, poiché infondo ciò era Bankotsu.
Così, senza rendersi conto, si ritrovò il suo bacino fra le gambe, che le spingeva contro per via dei loro movimenti dai respiri spaccati.
Il ragazzo si staccò mentre una scarica di adrenalina ancora veniva pompata nelle sue vene; accidenti aveva perso il controllo, e se ne era accorto troppo tardi, eppure lei stava lì, sotto di lui, così peccaminosa. Gli occhi offuscati da quella sensazione adrenalinica che probabilmente le aveva attaccato, la bocca dischiusa contornata da quelle labbra rosse e gonfie; lo stava aspettando, ma lui non poteva, oddio lo voleva da morire, ma un altro contatto del genere lo avrebbe portato a toccarla in punti che...
Si impose di allontanarsi, e ci riuscì.

Si mise seduta non capendo il perché, e nel mezzo di ciò si sentiva... eccitata.

-scusami- mormorò con voce dal tono spezzato, sistemandosi il colletto :-mi sono lasciato trasportare troppo-
“ora lo vedi che effetto mi fai?”

-Già...- e, dannazione, non le dispiaceva nemmeno un pochino, sarebbe dovuta essere arrabbiata e invece... :-e tutto nel giro di mezz’ora-

-scusa, non volevo spaventarti con Hiten- poi aggiunse a voce più bassa :-quell’idiota non tiene mai le mani a posto-

“e nemmeno tu, vero?” in ogni caso era due scuse in un minuto, si era bevuto troppa Red Bull? Probabilmente non l’avrebbe mai saputo.

-l’intervallo è già finito, meglio che ti lasci tornare in classe- seppur con rammarico, sapeva che era la cosa giusta in tutte le direzioni.

Kaname si avviò verso la porta che le stava tenendo aperta, ma prima di andarsene :-dimmi Bankotsu, sono ancora la tua Doll?- domandò con uno sguardo affilato.

Sospirò, lei era sempre la stessa :-mi spiace per l’altro giorno, ma a questo punto dovresti esserti già risposta-

Sorrise, un sorrisetto di vittoria :-a presto, Master-

A quel punto, era davvero solo lui a tenere le redini del gioco?


Angolino:
tutti pronti per il prossimo capitolo? Indizio: è una festa di più o meno questo periodo, a voi risolvere l'enigma!
Come sempre ringrazio tantissimo chi continua a seguirmi e recensirmi, spero abbiate passato tutti buone feste e, anche se in ritardo, felice 2014 a tutti!
Un bacione
  
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