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Autore: thyandra    13/01/2014    5 recensioni
Un Hashirama troppo espansivo. Un Madara bisbetico. Un Tobirama stronzo, ma solo con Madara. Una Tsunade malefica già da piccola. Un Izuna opportunista.
E' una raccolta di shot che sono puro delirio. Può capitare qualche flash. L'avvertimento ooc è per sicurezza, non si sa mai!
Dal capitolo 7:
Col pugno fattosi pesante dall’impazienza, Hashirama bussò con insistenza alla porta del bagno. Lo stava facendo da 40 minuti buoni, ormai.
Madara si era barricato lì dentro un’ora e mezza prima. Si stava facendo lo shampoo, diceva. Hashirama pensava piuttosto che si fosse rasato a zero, che poi avesse cominciato il trattamento con Crescina e che adesso stesse aspettando pazientemente la ricrescita dei capelli. Di tutti  i capelli.
[...]
Madara si voltò a guardarlo, sollevando le sopracciglia.
“Cosa vorresti insinuare?” chiese, fingendosi innocente.
Che sei più lento di un bradipo morto, pensò il compagno. Ma non lo disse. Non voleva rompersi anche qualche altra costola. Fece un gesto di noncuranza con la mano.
“E comunque, cosa ti fa credere che abbia finito?” domandò sadicamente l'Uchiha. “Ero solo uscito a prendere il phon."
Oh, no. 
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hashirama Senju, Madara Uchiha
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Di coinquilini, morti che camminano e sessioni d'esame'
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.:. Sotto lo stesso tetto - Convivenze moleste .:.
 
10# Materie difficili


Una matita in equilibrio sull'indice destro, un fermaglio a tener fermi i ciuffi della frangia, un'espressione corrucciata e un quaderno a quadri pieno di numeri e scarabocchi davanti a sé, Madara studiava matematica. O, almeno, quella era la sua intenzione. Le sopracciglia aggrottate non erano dovute tanto alla difficoltà degli esercizi, quanto all'irritante chiasso procurato dal coinquilino.
Ogni mese che passavano insieme lì dentro, l'Uchiha faticava a credere sempre più nella sua presunta virilità, anche se ormai aveva una ragazza. O forse, indirettamente, era proprio colpa di Mito.
Cercò di concentrarsi nuovamente sull'esercizio, guardando con astio quei caratteri stampati sul libro che ai suoi occhi distratti apparivano come parte di codici di spionaggio. La sua concentrazione durò un minuto e mezzo buono. Poi Hashirama si soffiò di nuovo il naso, producendo un rumore simile al suono di una trombetta. La matita cadde dall'indice del moro, rotolando fino a cadere dalla scrivania. Madara soppresse un ringhio, stringendo il pugno, non curandosi di raccoglierla.
L'altro continuava a singhiozzare.
'Ora gli do io un motivo valido per piangere' pensò.
Si voltò con lentezza studiata, assumendo la faccia più infastidita del suo vasto repertorio. "Senju..." chiamò.
Quello alzò il viso dal manga che stava leggendo, sotto agli occhi due pericolosi fiumi in piena. “Sì?” rispose, con voce rotta dall’emozione.
“Piantala con questa lagna.”
Quello si soffiò di nuovo il naso, poi protestò: “Ma tu non capisci… Menma non può andare in Paradiso! Deve prima realizzare il suo desiderio!” spiegò, indicando il fumetto.
Madara raccolse la matita, saggiandone l’affilatezza della punta su un dito.
“Se non fai sparire quella roba, presto andrai a farle compagnia” commentò.
Hashirama obbedì, commentando, però, piano: “Lo farò leggere anche a te… Scommetto che potrebbe piacerti!”
L’altro finse di non averlo sentito e si risedette pesantemente, tentando di raccogliere le idee.
Dopo essersi sciacquato il viso, il bruno aprì una scatola di biscotti per sciogliere il magone che aveva in gola. Il cioccolato era sempre un valido aiuto per le sue crisi più estreme di depressione, anche se purtroppo non era ancora riuscito a convincere l'amico della sua efficacia terapeutica. E poi quella era l'unica confezione che era riuscito a nascondere al check-in post spesa del compagno, dunque un tesoro prezioso.
Si sedette a gambe incrociate accanto al coinquilino. Adesso il silenzio era rotto dal suo masticare.
"Ma dico, me lo stai facendo apposta?" lo rimproverò il moro, sequestrandogli la merenda. Hashirama si accovacciò su se stesso, con un'espressione da bimbo a cui sia appena caduta a terra la pallina di gelato dal cono, incredulo di fronte alla palese insensibilità appena mostrata da quell'altro che adesso, come niente fosse, continuava diligentemente a scribacchiare.
Madara si stava infatti picchiando una tempia con il gommino della matita, esasperato dalla difficoltà dell'esercizio. Gli si accese poi una lampadina e riuscì finalmente a completarlo. Chiuse il libro con un rumore secco, stiracchiandosi i muscoli indolenziti.
Hashirama si decise allora a prendere la parola, senza però guardarlo in faccia.
"Maddy... Ecco..."
Quello si voltò, in attesa. La sua espressione truce non lo rassicurava molto su quanto fosse bendisposto nei propri confronti, ma tentò comunque. Del resto, si disse, le pesanti occhiaie scure erano sempre state un tratto distintivo dell'Uchiha, ancora prima di entrare a far parte dell'agghiacciante look universitario dovuto a notti insonni passate sui libri.
"Mi aiuteresti con economia? Ho un esame, dopodomani..." chiese quindi.
L'interpellato alzò un sopracciglio, colto di sorpresa.
"Tu stai chiedendo a me delle ripetizioni?" parafrasò, allibito, enfatizzando la domanda con un gesto circolare del dito a indicare prima il coinquilino e poi se stesso.
Hashirama si guardò i piedi, chiaramente a disagio. "Beh, sì, se non ti dispiace... Sai che sono negato..."
Madara guardò i resti del salvadanaio a forma di porcellino, ormai macellato e privato del contenuto, e alzò le spalle. "Dire che sei negato è un eufemismo" convenne.
"Allora, mi aiuti?"
"Se l'esame è dopodomani, è impossibile" valutò con ragionevole scetticismo.
Hashirama si accovacciò in una posa da martirio. L'Uchiha si godette quella visuale di disperazione -ben gli stava- per qualche minuto, poi riprese parola:
"Ok, farò quest'opera di carità" accettò, con uno slancio di pietà non dissimile da quello di parabole di cristiana memoria.
Il Senju tornò subito a sorridere, dimentico della mole di nozioni che avrebbe dovuto immagazzinare in così poco tempo.
"Ma..." aggiunse l'Uchiha, "per due settimane dovrai fare tu il bucato" contrattò. "Anche il mio."




"Maddy, non capisco questo concetto" si lagnò Hashirama, chino sull'ordinatissimo blocco per gli appunti dell'amico. "Potresti spiegarmelo?"
Il moro, dall'altro capo della stanza, sbuffò seccamente. Uccise con parecchi -anche troppi- colpi di pistola un ragazzo dai capelli argentei e una bimba dai codini biondi cui aveva appena fregato l'auto, dopo averli massacrati di botte - chissà perché gli ispiravano tanta violenza - e posò il joystick, dirigendosi verso la scrivania.
"Ah, di questo c'è la spiegazione sotto l'asterisco, guarda" indicò un capoverso nella pagina successiva, per poi dirigersi nuovamente verso la console.
Quello era, invero, il modo di dare ripetizioni di Madara Uchiha: il libero accesso ai suoi appunti off-limits.
Hashirama si accasciò pesantemente sulla scrivania, frustrato. "Maddy, è inutile... Non ci capisco nulla comunque. Non potresti spiegarmelo tu con parole semplici?"
Madara incrociò le braccia, squadrandolo con sufficienza, come avesse a che fare con un bambino. Sospirò. Prese un paio di scatole dalla credenza per usarle come esempi tangibili e ritornò alla scrivania.
Hashirama nel frattempo si era legato i capelli in una coda e si era messo una fascia sulla fronte, pronto e combattivo.
"Dunque, questa scatola è il mercato globale, mentre questa caffettiera sono gli investimenti singoli..." incominciò Madara, presagendo una lunga serata e una lunghissima assenza dalle strade di gta.












Angolo dell'autrice: ehm, sì, scusatemi tanto se vi ho propinato un'altra shot ultra-demenziale. Questa in realtà ce l'avevo nel pc da un po' di tempo e dato che è da un un po' *coff... troppo... Coff* che non aggiorno, ho deciso di riempire il buco. Abbiate pietà. Ah, sfrutto lo spazio pure per annunciare che la prossima sarà quella conclusiva! 
Finalmente anche questo sclero giunge alla fine, anche se un po' mi mancherà xD

ps: do un biscottino al cioccol- ehm, integrale, a chi azzecca qual è il manga che sta leggendo Hashi XDD
  
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