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Autore: __enlightenthenight    15/01/2014    4 recensioni
Dal testo: «Mi piace romperti i coglioni.»
«Potresti svuotarmeli i...»
«BUONANOTTE, BRIAN!»
«Non screammarmi addosso.»
Sì, sto sfornando Bratt come il pane ma non fa sicuramente male. Nata, come sempre, da una notte insonne ma produttiva. Il titolo e la frase di Brian alla fine della FF sono parole di un altro Brian (se non lo conoscete, beh, vergogna!). Scherzo, è una frase di Queer As Folk. Basta, ho parlato troppo! Enjoy!
Ovviamente mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate! :3
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Matthew Shadows, Synyster Gates
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Sempre a Giulia, che la mattina si sveglia e si ritrova questi miei esperimenti notturni e a cui ho "rubato" la foto dei due piccioncini qua sotto. Solo lei può capirmi.
Ti voglio bene!

                                                     Non scrivo a scopo di lucro. Matt e Brian (PURTROPPO) non mi appartengono.
    
                                                
                                              

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Matt era comodamente seduto sul divano di casa sua. Una birra in mano e la partita di basket in tv, niente avrebbe potuto rovinargli quella meritata serata di puro relax dopo un lungo tour che aveva visto la band impegnata in giro per il mondo. Beh, quasi niente, quel pensiero venne subito spazzato via da qualcuno che aveva iniziato a bussare insistentemente alla sua porta, mandando in frantumi quella campana di vetro in cui si stava crogiolando in assoluta pace. Si alzò svogliatamente e andò verso l'ingresso mentre si domandava chi potesse essere visto che Val era uscita per una serata tra amiche. La risposta gli si presentò davanti agli occhi non appena spalancò l'uscio: folti capelli neri, sorriso strafottente.

«Spero vivamente che questa visita sia motivata da qualcosa di veramente serio perché tra meno di tre secondi raggiungerai il cancello a suon di calci in culo» si era appoggiato allo stipite, incrociando le braccia al petto e fissando quel guastafeste di Brian Haner Junior che, con poca delicatezza, lo spinse di lato irrompendo in casa.

«Come siamo burberi, Shadz. Val non ti soddisfa?» ghignò, Brian, in direzione dell'amico, dirigendosi poi verso la cucina dove aprì il frigorifero, estraendo e stappando con un abile gesto delle mani una bottiglia di birra.

Conosceva quella casa a memoria, anzi, poteva benissimo dire di vivere più lì che a casa sua.

Matt gli fu subito dietro, alzando gli occhi al cielo in segno di esasperazione «No, Brian, mi stavo semplicemente godendo una serata di tranquillità come una persona normale dopo che si è fatta il culo girando in lungo e in largo per un anno.»

«Se quelli sono i risultati, dovremmo girare più spesso.» rispose il moro mentre posava gli occhi sul fondoschiena di Matt, sorridendo maliziosamente. L'altro fece una smorfia, era abituato alle battute poco opportune di quel coglione del suo migliore amico.

«Comunque sono venuto a prenderti, cambiati che stasera si esce!» portò la bottiglia alla bocca e bevve un lungo sorso di birra. Matt si stava cimentando in uno dei suoi estenuanti monologhi che partoriva la sua mente ogni volta che Brian arrivava a disturbarlo. «Sì, Matt, non fa una piega. La penso allo stesso modo» fu la risposta di Gates quando Matt ebbe finito di rifilargli i peggio insulti Ovviamente, lui, non aveva ascoltato una sola parola. Adorava farlo impazzire.

Dopo una buona mezz'ora e ancora qualche imprecazione, erano fuori di casa diretti all'auto di Brian.
 
«E dove staremmo andando, di grazia?» domandò Shadows, dopo aver sbattuto la portiera dell'auto.

Brian seguì l'amico e mise in moto uscendo dal vialetto. «Hanno aperto un nuovo locale, vicino al pontile. E per puro caso, il Venerdì, è serata gay.»

Matt sgranó gli occhi e guardò il moro, ormai era al limite della sopportazione. «E cosa dovremmo farci, noi, in un locale gay?» chiese, come se fosse la domanda più ovvia del mondo.

«Quante storie, Mattie» sbuffò Brian mentre continuava a guidare per le strade affollate di Huntington Beach, sapeva che Matt odiava quel nomignolo.

«Vedi? È proprio questo il tuo problema, non sai divertirti. Devi allargare i tuoi orizzonti, essere aperto a nuove esperienze, se capisci cosa intendo» rise della sua stessa battuta colma di doppi sensi e una volta giunti dinanzi al locale, parcheggiò l'auto.

Matt era davvero disperato «Io so divertirmi, Haner, semplicemente non mi interessa...aprirmi a queste esperienze» disse, tentando di nascondere quella lieve nota di imbarazzo nella voce che però non sfuggì a quel coglione del suo amico che ora lo guardava e annuiva alle sue parole cercando di non scoppiare a ridergli in faccia.

«Che c'è, ora?» domandò Shadz, notando l'espressione dell'altro.

«Oh, nulla, non è necessario che tu ti apra...puoi sempre aprire qualcun altro!»

Matt sbarró gli occhi «BRIAN!»

«Matthew!» il moro rise e scese dall'auto.

C'era un sacco di gente, notò Matt, tipi strani vestiti anche in modi assurdi. La fila era lunga ma, per fortuna, riuscirono a passare avanti anche se erano praticamente schiacciati l'uno contro l'altro.

«Matt?»

«Mh?»
 
«Capisco l'emozione, capisco il tuo prendere sempre tutto alla lettera ma non vorrai aprire i tuoi, o meglio, miei orizzonti qui in fila» e così dicendo si voltò verso un Matt che diventò paonazzo quando si accorse che era praticamente spiaccicato contro Brian.

«Che carino, sei arrossito.»

«Aaahh sta zitto, Haner!»


Dopo quella che sembrò un'eternità, furono finalmente all'interno del locale. La musica era altissima e le stranezze si sprecavano. Si guardarono intorno e notarono che la pista da ballo era sommersa di schiuma, Brian prese Matt per la maglia e lo trascinò in mezzo alla calca, ignorando le proteste dell'altro. Iniziò a ballare, se così si poteva definire un ragazzo che si muoveva sembrando in preda alle convulsioni. Rise, Shadows, vedendo quanto poco bastasse al suo amico per divertirsi.

«Dai, lasciati andare!» e così dicendo, Brian, si mosse sempre ballando intorno all'amico che piano, piano, iniziava a sciogliersi.

«Com'è che conosci questo posto?» domandò Matt dopo un po'.

«Conoscenti. Sai, io sono aperto alle nuove esperienze. In tutti i sensi!» ghignò, guardando un Matt sconvolto.

«Sei..Sei gay, Brian?» chiese, cercando di mantenere un tono che non facesse trapelare quanto lo imbarazzasse quella conversazione. Non sapeva nemmeno lui il perché ma, insomma, erano migliori amici da anni e se ne sarebbe accorto se Brian fosse stato seriamente omosessuale.

«No, non sono gay» lo rassicuró l'amico che ormai riusciva a leggere dietro ogni sguardo di Matt. A volte terminava le frasi che iniziava lui o, semplicemente, sorrideva quando si accorgeva che stavano pensando la medesima cosa. «Non mi piace etichettarmi. Matt, tu credi sia possibile amare due persone contemporaneamente?»

Si erano spostati verso il bar, dove la musica era bassa e potevano sostenere una conversazione senza dover strillare. Erano pieni di schiuma ma al momento sembrava non essere il loro pensiero principale. Matt scrutó attentamente Brian dopo quella domanda ma lui non era in grado di leggerlo come Brian leggeva lui, di guardarlo come Brian guardava lui, di vederlo come Brian vedeva lui.

«Non lo so, non mi è mai successo ma non lo escludo. Ti sei innamorato di qualcuno oltre a Michelle e te stesso, Haner?» rise, Matt, mentre sorseggiava tranquillamente il suo cocktail senza staccare lo sguardo dal moro.

«Anche se fosse non sarebbero affari tuoi, Sanders» rispose Brian, cercando di non dar voce ai suoi pensieri

"Cazzo, sì che sono affari tuoi, ti amo da dieci anni e tu non te ne sei mai accorto, zuccone!".

«E io che pensavo di essere il tuo migliore amico» ribattè Matt, provando a mascherare una punta di amarezza.

"È proprio questo il problema, sei SOLO il mio migliore amico!"

«Sei il mio migliore amico, unico e solo» sorrise Gates, cercando di rincuorare il ragazzo. Si rese conto di essere stato troppo burbero.

«Me lo diresti, vero?»

«Cosa?»

«Tutto. Mi dirai sempre tutto, giusto?»

"No, porca puttana, non posso dirti tutto! Non posso sbatterti in faccia la verità mettendo in subbuglio la tua vita"

«Certo.»


Il tragitto dal locale a casa di Matt si concluse nel più totale silenzio, Brian accostò una volta arrivati.

«Grazie per la serata e scusa se ti ho trascinato a forza»

Matt alzò un sopracciglio «Brian ti stai scusando? Non sei ubriaco, magari hai la febbre!» risero insieme.

«No, sono sanissimo, solo che a volte so di essere troppo invadente.»

«Io mi diverto con te, Haner.»

«Allora perché devo sempre sorbirmi i tuoi odiosi monologhi?»

«Mi piace romperti i coglioni.»

«Potresti svuotarmeli i...»

«BUONANOTTE, BRIAN!»

«Non screammarmi addosso.»

Matt, ormai fuori dall'auto, si appoggió al finestrino dalla parte dell'amico.

«Ci vediamo domani?»

«Domani, tra dieci anni, mai più. È solo tempo.»

«Da quando sei così saggio, Haner?»

«Da quando tiri fuori il meglio di me, Sanders.»

«È un complimento?»

«Preferisco dato di fatto.»

Sorrise Matt e si voltò, imboccando il vialetto di casa.

«Dieci anni» disse Brian, in modo che l'altro potesse sentirlo.

Matt si voltò e lo guardò, confuso.

«Che vuoi dire?»

«Sono innamorato da dieci anni. Lui fa emergere il lato migliore di me.»

Sorrise e non diede tempo a Matt di dire qualcosa. Stava già guidando verso quella che era la sua casa ma non il suo posto.



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Hola! Beh, che dire, parlo troppo. Sono logorroica. Spero che questa FF vi abbia divertito, io stessa mi sono divertita un mondo a scriverla anche se non ho potuto fare  ameno di inserire del sano sentimentalismo. Che volete farci, sono una romanticona!

A presto...pare una minaccia!

BRATT IN DA HEART!

Miky.
   
 
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