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Autore: Anna Wanderer Love    15/01/2014    6 recensioni
Adesso tutto era nelle mani dello hobbit.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Thorin Scudodiquercia
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Stirpe di Durin'
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Prigionia.



L’oscurità era calata su Bosco Atro. Nel silenzio della notte nessun rumore si udiva scuotere le fronde degli alti alberi scuri. La luce argentea della luna sembrava mettere negli animi delle creature che popolavano il bosco inquietudine, più che serenità.
Ma nella reggia degli Elfi c’era una persona che in quel momento desiderava ardentemente rivedere quella luce con tutta sé stessa. Un nano.
Un nano dai lunghi capelli scuri e le iridi di un azzurro più intenso di quanto molti avessero mai visto.
Con un sospiro, Thorin Scudodiquercia si passò una mano sul volto, chiedendosi per la decima volta, nell'ombra della sua cella, cosa avesse sbagliato.
Seduto a terra, con la sola compagnia dei respiri addormentati degli altri nani, il capo della compagnia non riusciva a smettere di pensare, sebbene la notte fosse calata sul bosco da tempo.
Nel suo animo inquieto ribollivano emozioni diverse che lui proprio non riusciva a far tacere.

Prima di tutto, la rabbia. La frustazione per essere caduto nelle mani delle creature che più odiava al mondo. E con lui aveva trascinato anche gli altri.
Tranne lo hobbit. Non sapeva bene cosa pensare dello hobbit, in realtà. Aveva pensato che non fosse adatto a quell'avventura, e continuava a pensarlo tutt'ora. Ma Bilbo gli aveva dimostrato più volte che si sbagliava... e, magari, Gandalf aveva fatto bene a convincerlo a portarlo con loro.
Checché ne dicessero gli altri, Thorin aveva fiducia in Gandalf. Solo che non lo dimostrava.
E proprio questa presunta ostilità verso Bilbo e la sfiducia verso Gandalf che a volte lo assaliva erano dettate dalla paura di sbagliare di nuovo, non essere abbastanza forte per affrontare tutto e tutti con successo.
Come in quel momento. A quel pensiero il principe si alzò e con un sospiro rabbioso Thorin abbatté un pugno contro la parete solida della piccola prigione. Il rumore sordo echeggiò nelle prigioni vuote tranne che per i suoi compagni. Il nano strinse i denti alla breve vampata di dolore che scosse le sue nocche, ma accolse quel dolore come una manifestazione della rabbia repressa che covava nel suo cuore reale, e chiuse gli occhi, accasciandosi stanco contro il muro.
Chiuse gli occhi e prese un respiro profondo.
Adesso tutto era nelle mani dello hobbit.

 
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AnGoLo DeLl'AuTrIcE:
Ehm, buongiorno. ^^ Anzi buonasera :D Non ho proprio la minima idea del perché cavolo abbia messo su questa flashfic.
Forse perché me l'ha chiesto un'amica, a cui peraltro la dedico, Choccolate_Powa.
Non credo sia uscita benissimo, ma mi piace, per cui la metto :)
Come avrete capito, questa breve ff si svolge durante la prigionia da re Thranduil, e il nostro Thorin si ritrova a pensare.

A Bilbo, alla prigionia, a Gandalf. E cerca di avere fiducia. Avrei voluto mettere un'img bellissima, a mio parere, ma il mio pc è demente e non me la carica -.-" 
Be' che dire ancora... spero vi sia piaciuta! Ditemi che ne pensate, ok? ;)
Un bacio!
   
 
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