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Amy guardava fuori dal finestrino dell’auto, davanti a lei i neon e le lampadine dei casinò la rapivano ma da quando era partita non faceva altro che pensare a casa sua, agli amici che aveva lasciato e a Max, il Max che fino in fondo, fino all’imbarco sull’aereo, aveva tentato di convincerla a restare; ma era riuscito, solo, a strapparle la promessa di una visita o qualche telefonata…
Nulla riusciva a distogliere i suoi occhi celesti dalla via-vai esterno.
Amy chiuse gli occhi e posò la testa al finestrino, in quel momento, con una brusca frenata, il taxi si fermò… davanti a lei un imponente edificio sul quale apparivano delle lettere dorate, che componevano la scritta Polizia Scientifica di Las Vegas.
Qualche secondo dopo era lì, in piedi, che fissava il luogo dove avrebbe passato i prossimi mesi della sua vita …
Con un respiro si avviò a grandi passi verso l’entrata.