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Autore: Lunetta 12    17/01/2014    5 recensioni
Due ragazze, una taverna e dei dannati "cosi" alieni spacca culi. Questa è la storia di due amiche sceme, che si ritrovano a fantasticare sulla parola "Don Giovanni" e persino a impersonarla.
Ma chi ha detto che Don Giovanni non era un prete?
E se fosse un repper di strada?
E se... non fosse davvero un uomo, ma una ragazza?
Chi lo sa, tutto può accadere con delle adolescenti come loro.... che combineranno quelle due ragazze?
[storia vera]
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Don Giovanni
Fra Don Giovanni e "cosi" alieni... ne ho piene le scatole

 

Immaginatevi una ragazza tranquilla. Una tipa calma e paziente, che ama i libri, le biblioteche e la pace. Pensate anche al suo abbigliamento, gonne di colori chiari e pastello, principalmente sui toni del lilla, lunghi capelli biondi raccolti sempre in una coda di cavallo perfetta, le braccia ornate da bracciali scintillanti, che al solo muoversi dell'arto tintinnano gentilmente fra loro. La pelle abbronzata, ma non troppo, le labbra appena rosate, e gli occhi color cielo. Il suo stile è romantico e raffinato, dedita alla danza classica e brava in tutto.  Bene, questa dolce "signorina" vi ispira un innato senso di tenerezza e serenità, come non adorarla?!

Ora, immaginatevi il suo perfetto contrario. Una ragazza fuori dalle righe, lunatica e malvagia, nemica dei libri e delle cose "fru-fru", amante del disordine e del caos, come la sua splendida camera, somigliante al buco nero più oscuro possibile. Pelle chiara, lattea come quelle deliziose mozzarelle che lei adora, testarda e incorreggibile, amante dei teschi, delle tenebre e della luna. Il suo stile è strano, ma non troppo eccentrico: giaccone arancio fluo, anfibi neri borchiati, pantaloni blu-viola e per finire, degli splendidi orecchini giganti a teschio, rosa fluo (vietati dalla mamma, ma tanto se ne frega e gli indossa anche in classe). I capelli mai legati in trecce o pettinature ordinate, bensì scarmigliati e disordinati, con qualche odioso boccolo ribelle sui colori del castano chiaro al rosso ramato.
Vi siete fatti un'idea?! Perché questa sono io, e vi sto per raccontare, la vicenda accaduta -veramente- nella taverna di una casa sconosciuta (piena di oggetti alieni e maledetti).

 

Era pomeriggio, non sapevo precisamente che ora fosse, ma avevo tanta, fame! (quando non ho fame?!). Un brontolio si levava ogni due secondi dal mio stomaco, senza darmi tregua. Mi lasciai cadere sullo sgabello di paglia intrecciata, ovviamente il mio cervellino non mi aveva detto:
" Se ti siedi sulla poltroncina sarai più comoda "
ed ora mi ritrovavo con il mio splendido fondoschiena, massacrato da dell'erba secca più simile a roccia.
Fissavo un punto indefinibile, fra il vecchio televisore e la fila di CD posati accanto ad esso. Ero in una taverna piuttosto buia, la luce delle lampade a muro era debole, ma almeno riuscivo a distinguere la stanza e gli oggetti che mi circondavano. Non faceva particolarmente freddo, era primavera inoltrata e la temperatura aveva appena iniziato a scaldarsi quindi il mio abbigliamento non era pesante. Ma in quel posto privo di rumori non ero sola, con me infatti c'era la mia amica pazzoide: Eleonora. Rispetto a me i suoi pensieri erano -e sono tutt'ora- più perversi. Diciamo che come aspetto siamo l'esatto opposto. Lei è bassa, lunghi capelli biondi, occhi acquamarina e con i rotolini di ciccia sulla pancia. (Scusa XD) Lei è la hippy, io la rockettara, ma una cosa ci accomuna, ovvero: siamo due pazze sclerate senza possibilità di essere curate, siamo un pericolo per l'intero paese (per la quiete pubblica), una bomba ad orologeria sul punto di scoppiare e vi dico, dateci coca cola e caramelle e faremo avvenire la fine del mondo (ma non fatelo!).
Tornando a noi, Eleonora si aggirava curiosa attorno all'antica macchina da scrivere della "signora" Luisa -amica di mia mamma e maestra di yoga- che ci aveva raccomandato di non toccare niente, ma sapete come siamo noi adolescenti, non ascoltiamo mai quello che ci dicono gli adulti. Iniziò a fissarla come fosse l'ultimo barattolo di nutella sullo scaffale del supermercato, per poi premere tasti a caso ed esclamare con un tono da scema:
- CHE FIGATA! -
In confronto a lei, io stavo annegando nella noia più totale, col fondoschiena a pezzi e lo stomaco, reclamante cibo immediato. Per farla contenta mi alzai e mi girai verso di lei, iniziando a schiacciare lettere varie per poi risponderle con tono freddo e impassibile:
- Ele, è solo una macchina da scrivere, come quelle che usavano una volta -
- Sì, ma è una FIGATA! -
Replicò lei con gli occhi che le brillavano dall'emozione. Fantastico, dove trovasse tante energie non lo sapevo e mai lo saprò. Mi rigettai su quel "coso" di paglia, non era un cuscino o uno sgabello, ma proprio un "coso" rotondo e piatto fatto d'acciaio intrecciato, probabilmente era alieno.
Iniziai a immaginarmi Luisa che comprava merce, in contrabbando con qualche strana specie aliena e fra queste c'era anche "lo spacca culi" perfetto per spaccare le chiappe dei vostri ospiti.
La mia amica spostò lo sguardo sull'enorme fila di CD, che torreggiava il mobile circondando la televisione di un modello ormai obsoleto. La maggior parte erano musiche indiane con canti religiosi (ovvero altra roba aliena) e grandi classici, come quelli di Mozart tanto odiati dalla sottoscritta. Tirai un sospiro malinconico e triste, forse per il mio povero stomaco o magari per la totale idiozia della ragazza che mi stava accanto -non che io fossi più savia- non lo so ma come se non ci fosse un domani mi misi le dita fra i capelli, iniziando a spettinarli fino a farli diventare elettrici.
- Che hai adesso? -
Mi chiese la bionda, puntando i suoi occhi color acquamarina sulla mia esile figura.
Non le risposi, mi girai ad ammirare un CD che aveva stranamente attirato la mia attenzione (BIP-BIP... OGGETTO ALIENO IN AVVICINAMENTO!). La custodia era in plastica (aliena), con sopra scritto "Don Giovanni"(in caratteri alieni). Qualcosa in quel nome mi fece ritornare il sorriso, provocando una piccola e leggera ridarella alle mie corde vocali.
Eleonora mi si avvicinò e lesse anche lei:
- Don Giovanni... -
Bastarono pochi secondi per lasciarci annegare in quelle poche lettere (aliene), che componevano il nome di un prete -secondo me non molto casto-. Eppure, noi ci mettemmo a ridere come pazze sclerate cadendo sul pavimento gelato della taverna, assomiglianti a insetti zombie, morti stecchiti, ma con un quoziente intellettivo superiore a quello di una mosca (almeno è quello che noi credevamo).
Quando mi fui ripresa mi risedetti sul "coso" -maledetto dal mio fondoschiena- di paglia (aliena). Tonai a sospirare nuovamente, ma non più annoiata, ora ero speranzosa e fantasiosa, persa nel mio fantastico mondo della fantasia: una distesa immensa di pensieri perversi sul mio amore, esistente solo nel mondo di una fun girl come me.
- Magari un ragazzo mi abbracciasse... -
Lo sguardo perso nell'nulla e un'aria sognante, quelle parole mi uscirono di bocca involontariamente. La mia amica mi si avvicinò di poco per poi dirmi:
- Aspetta un secondo -
Si mise il cappuccio della felpa bianca, rubata a suo fratello, in modo che le coprisse appena gli occhi, si sistemò il colletto per coprire la parte sottostante al naso, tirò giù i Jeans, mostrando un pezzo abbondante di mutande rosa con tanto di teschietti, per poi fare la voce grossa. Vi dirò, sembrava proprio un talebano, poi con quella felpa, decisamente larga anche a una come lei, era un mix tra un puffo obeso e Asassin's Creed in versione:
"ho bisogno di fare ginnastica".
- Yo, Don Giovanni, Don Giovanni, yo...-
Iniziò a reppare come un qualsiasi ragazzo di strada, mentre la sottoscritta se ne stava ferma a ridere sul "coso" (alieno), piegata in due come uno sdraio. Lei iniziò ad avvicinarsi pericolosamente a me, allargando le braccia per poi abbracciarmi. Io odio gli abbracci, cercai quindi di divincolarmi, ma notando la differenza di stazza corporea io ero in netto svantaggio.
- Ele, mollami subito! -
- Io sono Don Giovanni, non vuoi abbracciare Don Giovanni?! -
- No! -
Cercai di dirlo con voce seria e perentoria, ma l'effetto non fu quello desiderato. Stavo ridendo come una pazzoide, per le splendide mutande della mia amica, per il tono che stava usando e per il fatto che mi stava soffocando col suo seno. Non riuscivo più a respirare, la situazione peggiorò quando perdemmo entrambe l'equilibrio, finendo una sopra l'altra.
Ora non fate pensieri sconci e pervertiti!
Lei, col suo peso mi spiaccicò sul dannato "coso", ora maledetto anche dal mio preziosissimo stomaco famelico, il respiro mi mancò per qualche secondo, ma poi iniziammo a ridere come pazze da
anicomio.
- Eleonora.. ti prego, togliti! -
Le chiesi senza smettere di ridere, mentre lei -sempre ridendo- si accasciava sul pavimento per continuare a divincolarsi come un insetto zombie (alieno). Volete sapere com'è finita?
Ci siamo quasi pisciate addosso, le sue mutande rosa con i teschietti sono passate alla storia, il "coso" di cemento-paglia (alieno) è diventato un oggetto maledetto e il CD di "Don Giovanni" viene tramandato di generazione in generazione... ovvero, "Don Giovanni" è diventato uno dei nostri tanti motti, e ancora oggi... Ele tenta di abbracciarmi  reppando il nome di quel prete, ma io o mi chiudo in bagno o le lancio sguardi poco rassicuranti, ricordate, mai farmi arrabbiare o diventerò il vostro peggior nemico.


 

Angolo della pazzoide...
Salve a todos...
meglio non parlare in spagnolo, o la proff mi interroga di nuovo e chissà se riuscirò di nuovo a prendere un bel voto =P
Comunque, che ne pensate? Ditemi se lo devo cancellare, non problem V-V... ma lasciate che vi spieghi
Questo fatto è avvenuto realmente (ma nooo... non lo avevamo capito) io e la mia amica Eleonora ci siamo inventate questo "Don Giovanni" per merito di un CD, chiamato proprio così... ed era un prete O-O OMG... chissà poi perchè per "Don Giovanni" s'intende donnaiolo, bah... saperlo, chiarimenti, cos' è lo spacca culo?
Semplici miei cari, immaginatevi una frittella, come quelle che danno alle fieri, piatte e zuccherose (pardon, ho una fame.. anche se ho appena finito di cenare) ed ora metteteci sopra della paglia nera, ecco.. questo è uno spacca culo di prima qualità, comprato appositamente dagli alieni e ricercato dall'area 51... ARROZ! No, che c'entra il riso? Io non lo so, voi non lo sapete, nessuno lo sa.... ma freghiamocene una volta tanto, sò benissimo che questa fic non è particolarmente comica -.-° neee... che cavolaccio... spero che almeno vi piaccia un pochino... e adesso me la svigno
Lei è Ele io sono Luna (non saprete mai il mio vero nome!)
e vi salutiamo

Lunetta

  
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