Titolo:
Un tuffo nel passato;
Autore:
Vitzi;
Fandom:
Dragon
Ball;
Tipologia:
One
Shot
{698 parole;
Personaggi/Pairing:
Marron
Muten;
{Marron/Trunks
Rating:
Verde;
Genere:
Introspettivo;
Angst; Malinconico;
Avvertimenti:
Slice
of Life;
Challenge:
Tabella
Missing
Moment
»
02. Ricordi
Note:
Ed eccoci alla seconda serie! Scusate, prima di tutto, per il
ritardo. Non ho nemmeno risposto alle recensioni per la prima serie e
vi chiedo ancora più scusa, ma sono davvero molto impegnata.
Sono
felicissima che vi sia piaciuta “Riesci a vedere attraverso
le mie
lacrime?”, è stato un lavoro sudato e sono molto
soddisfatta di
come è uscito. Non pensavo di riuscire a fare una seconda
serie,
eppure l'ispirazione è arrivata da sola. Ringrazio Nede
per
il bellissimo banner, trovo sia perfetto <3
Bene, partiamo,
ben trovati lettori! ♥
Per chi invece è qui per la prima
volta -intanto
benvenuti! ♥- voglio dire una cosa: potete leggere questa
storia
tranquillamente e prendere come continuo “Riesci a vedere
attraverso le mie lacrime?”, prendendola come flashback. Vi
assicuro che non cambia molto, semplicemente leggendo questa sarete
solo più curiosi di sapere perché Trunks e Marron
sono separati.
Per ora come personaggi avrete visto che ho messo solo Marron,
mano a mano che appariranno aggiungerò anche gli altri. Ma
parliamo
della long, prima di tutto i capitolo non supereranno mai le 1500
parole, non voglio annoiarvi con lunghe descrizioni o azioni tirate
sempre per le lunghe. Preferisco arrivare al sodo in maniera diretta,
ma non troppo scontata. I capitoli saranno 6, e vedrò se
terminare
qui la serie o continuare, dipenderà anche da voi!
♥ Questa
fiction partecipa a questa
challenge, se volete leggere i prompt fate pure. ^^
Cosa vedremo
in questa storia? Vedremo una Marron combattuta tra l'amore che
provava Trunks e quello che sente adesso, vedremo una lotta interiore
per stabilire se chi è in torto è lei o se lui
l'ha sempre solo
usata; vedremo una ragazza allo stremo che dopo mesi si
renderà
forse finalmente conto di ciò che prova davvero. Le
cicatrici non
sono ancora state rimosse del tutto e Marron, nella sua vecchia casa
assieme ai genitori, compirà un viaggio attraverso i ricordi
per
capire i suoi reali sentimenti verso il suo Trunks. Non macheranno i
personaggi inaspettati e i colpi di scena, spero di rendere la storia
appassionante almeno un quarto di quanto questa coppia appassiona me.
Ringrazio chiunque leggerà in anticipo, sapere cosa ne
pensate per
me è fondamentale.
Più che un primo capitolo questo è un
prologo, diciamo che è un capitolo di stallo, da qui in poi
si parte
con la vera e propria storia. Spero di avervi incuriosito almeno un
po', vi mando un bacio e scusate se questa presentazione è
più
lunga della storia stessa :'D
Bye~ ♥
Il
caldo mese di Agosto iniziava a farsi sentire, il sudore scendeva
lungo la guancia di Marron, passando per il solco che qualche mese
prima era stato fatto dalle lacrime. I capelli raccolti e le guance
leggermente più colorite rendevano Marron di una bellezza
disarmante
perfino da struccata, lì stesa sull'immensa distesa di
spiaggia che
ospitava la piccola isola dove la Kame House si era appostata. Il
verde militare del costume della ragazza attirò l'attenzione
di
qualche visitatore, rari da quelle parti, eppure ce n'erano stati
molti ultimamente, o forse erano sempre gli stessi. Marron si
alzò
dal suo comodo asciugamano e sollevò gli occhiali da sole
per
osservare la solita barca in lontananza; sorrise e salutò
con la
mano suo padre e sua madre, i quali a loro volta erano stesi poco
lontano, ma sotto un potente ombrellone, a leggere e a sorseggiare
tè. Si sollevò completamente da terra solo quando
vide il padre
chiamarla, che per farlo si era persino dovuto alzare dalla sua
comoda sdraio.
«Marron perché non vai a parlare con quei
ragazzi? Non vedi che è da un po' di giorni che ti
puntano?», il
padre alluse distrattamente alla barca in lontananza con un veloce
movimento degli occhi.
La ragazza si limitò a sorridere,
tentando di sopprimere -come era solita fare- l'enorme ammasso di
tristezza che portava dentro.
«Forse domani. Non ho voglia di
avere un ragazzo ora come ora, papà.»
Onde evitare un ulteriore
sviluppo di quella inutile conversazione, Marron si sciolse i capelli
con un movimento veloce e si tuffò nel fresco mare estivo.
L'acqua
le rinvigorì le ossa e i muscoli addormentati; la
rilassò a tal
punto da dimenticarsi di non poter respirare lì sotto; la
fece
piombare in un eterno sogno, un sogno che aveva già vissuto.
Erano
passati diversi anni da quell'episodio, eppure a Marron
tornò in
mente molto nitido. Le lunghe trecce che la madre era solita farle
erano sciolte sulle spalle magre; le punte libere dall'opprimente
elastico. La ragazzina tirò su con il naso, la sua cartella
era
lontano dal bagnasciuga, poggiata su uno scoglio qualche metro
più a
destra. Marron si portò le ginocchia al petto: stare sugli
scogli
era faticoso per le membra, ma rilassante per la mente.
Sospirò
nel sentire il cellulare squillare, doveva essere sua madre che la
cercava.
«Marron, è da un'ora che ti chiamo!»
L'unica voce
che voleva sentire, l'unica voce che da giorni a quella parte ormai
aveva in testa, l'unica voce che gli dava protezione; era
lì,
adesso.
«Oh, Trunks!», si gettò tra le braccia
del ragazzo,
atterrato poco dietro di lei.
I capelli viola e lunghi le
solleticavano le guance, facendola sorridere per quel lieve
contatto.
«Non sono riuscita a passare gli esami!*»
Il
ragazzo le accarezzò la testa dolcemente, per poi lasciarle
un
delicato bacio sulla fronte.
«Sei solo al primo anno*, non
preoccuparti!»
Il sorriso rilassante che esplose immediatamente
dopo sul suo volto, le lasciò un profondo solco nel cuore,
qualcosa
dentro di lei stava cambiando: da migliore amica stava diventando
qualcosa di più.
Ripensare a quell'evento fece inaspettatamente
sorridere la ragazza, eppure c'era un particolare che non riusciva a
cogliere, un particolare di quell'avvenimento che l'aveva fatta
sentire insicura e oppressa. In un ulteriore flash
improvvisò,
Marron ricordò di essere rimasta sconcertata dalla macchia
di
rossetto sul collo del lilla, a quel tempo aveva pensato che fosse
stata sua madre a lasciargliela con un casto bacio, ma a ripensarci
adesso probabilmente il ragazzo poco prima di correre da lei era
stato insieme ad una ragazza. Forse era per questo che le telefonava,
perché non aveva voglia di lasciare l'appuntamento, magari
sul più
bello. Marron si era sentita una bambina, come se Trunks fosse stato
il suo baby-sitter, eppure non riusciva a spiegarsi il
perché.
Adesso si sentiva tradita, anche se ben consapevole di non averne il
diritto, dopotutto lei a quel tempo non era ancora la sua fidanzata,
eppure il ragazzo l'aveva illusa per un lungo periodo.
Eppure
quella sensazione non se ne andò, per quanto lei tentasse di
scacciarla; uscì dall'acqua con un sospiro, non si era
nemmeno resa
conto della furtiva lacrima che si era mescolata con la salata acqua
di mare.
Ripercorrendo la strada dei ricordi » Chapter 1 End.
*Le
scuole superiori giapponesi sono composte da tre anni, le scuole
elementari da sei. Quindi si va alle superiori all'età di 15
anni, e
si esce a 18. Marron qui è al primo anno e quindi ha 15
anni.
Durante l'anno non ci sono verifiche o interrogazioni, ma solo esami
di tutte le materie alla fine di un determinato periodo di lezioni,
sempre prima di un periodo di vacanza, per questo Marron dice di non
aver passato gli esami. Inoltre chi non gli passa deve seguire i
corsi supplementari durante le vacanze per poi ripetere l'esame una
volta tornati a scuola.