Anime & Manga > Bleach
Segui la storia  |       
Autore: Cat in a box    19/01/2014    1 recensioni
Yuki Kuroi, attuale luogotenente della Quinta compagnia, si sentiva inadeguata a ricoprire quel ruolo che un tempo era appartenuto alla sua migliore amica d’infanzia. Quando era rientrata alla Soul Society, nulla era più come prima: tre capitani avevano disertato e la Camera dei Quarantasei non esisteva più. Le brigate erano state riorganizzate in breve tempo e ora, una nuova minaccia che portava il nome di Arracar era comparsa sulla Terra. Una guerra è alle porte e una vendetta deve compiersi, ma nessuno sa, che tutto questo è solo un piano di Aizen per posare le mani su qualcosa di più prezioso. Qualcosa che solo Yuki può custodire e proteggere, ma riuscirà a non piegarsi alle sue minacce? Anche quando i suoi amici non saranno più con lei, quando sarà sola, abbandonata nella fredda Las Noches, in balia di un cinico carceriere? 
Pairing: [Ulquiorra Schiffer x Nuovo personaggio] e [Ukitake Jushiro x Hinamori Momo].
Genere: Avventura, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinamori Momo, Hitsugaya Toushirou, Nuovo personaggio, Schiffer Ulquiorra, Sosuke Aizen
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Mukasi no Hikari – The Rise of the Guardian Spirit'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 5. La vendetta di Grimmjow – parte seconda 
 
Il combattimento stava andando avanti da diverso tempo. I colpi si susseguivano a un ritmo quasi serrato, con brevi intervalli l’uno dall’altro. Il mio corpo aveva iniziato ad accusare i primi sintomi della stanchezza e stavo respirando con affanno. In quanto al mio avversario, sembrava che avesse iniziato solamente da pochi istanti a entrare nel vivo del combattimento, infatti, aveva deciso di contrattaccare con la sua zanpakuto.

Da allora, la sua guardia era diventata impenetrabile.

Ogni mia offensiva era prontamente schivata o bloccata e quando i colpi mi venivano restituiti, potevo solo limitarmi a respingerli.

«Mi sto stufando shinigami…» disse d’un tratto con aria annoiata.

A d’un certo punto lo vidi sparire all’improvviso e riapparire a una decina di metri più avanti. Aveva usato lo shunpo? Come faceva a conoscere una tecnica che solo gli shinigami potevano usare?

«Impressionata?» disse D-Roy, compiaciuto.

«Come fa un Arrancar a saper usare lo shunpo?» chiesi, pensando alla faccia inorridita di Byakuya, se fosse venuto a sapere che una nobile tecnica Hoho, che si apprendeva in non meno di cento anni di addestramento, venisse usata come se niente fosse anche dai nostri avversari.

«Shunpo?» ripeté con sguardo interrogativo «… noi lo chiamiamo Sonido.»

Appurai che Aizen aveva creato dei veri e propri mostri con l’Hougyoku. Per quanto diversi all’apparenza, avevano molte cose in comune con uno shinigami e queste somiglianze, mi preoccupavano.

«È ora di finire i giochi.»

Lo vidi spalancare la bocca e un globo di luce cremisi generarsi tra le sue fauci, con l’intenzione di sparare un Cero nella direzione di Chado.

– Merda! Non riuscirà a schivarlo in tempo! – pensai in fretta, precipitandomi con lo shunpo davanti a Chado per proteggerlo.

«Scudo di luce dello spirito guardiano!» lo evocai in difesa. Tentacoli di luce azzurra si unirono rapidamente tra loro per erigere una barriera e arrestare l’offensiva.

L’impatto del Cero contro la barriera mi fece indietreggiare di diversi metri.

Non ero abituata a respingere offensive così potenti come il Cero di un Arrancar. Se avessi perso anche la concentrazione, la difesa non avrebbe trattenuto il raggio e avrebbe colpito sia me che Chado.

Stesi le braccia in avanti e piegai le ginocchia, cercando la posizione più stabile possibile per respingere il Cero con la mia reiatsu. Dopo qualche intenso momento di lotta, finalmente riuscii a respingerlo in direzione dell’avversario.

Il raggio cremisi aveva acquisito il doppio della potenza iniziale e investì D-Roy, inghiottendolo completamente.

La battaglia era finita.


Lo scudo si spezzò, crollando in tanti piccoli pezzi. Erigere quella difensiva e respingere l’attacco mi aveva quasi prosciugato le forze e ora, mi sentivo debole.

«Perché non sei scappato?» mi rivolsi a Chado, guardandolo di traverso.

Il ragazzo non rispose.

«Bhe non ha importanza… andiamo a cercare gli altri.» dissi con un’alzata di spalle, mentre cercavo di raccogliere le ultime forze rimaste per ritornare da Renji, quando d’un tratto…

 
«Tsk! Pensavi di disintegrarmi col mio stesso Cero?»

Mi voltai in direzione della voce e vidi D-Roy, incolume, sospeso a mezz'aria che mi squadrava con uno sguardo glaciale. – Come aveva fatto a sopravvivere a quel Cero? – pensai, era il doppio della sua potenza ed ero sicura di averlo colpito!

«Facciamo un gioco…» disse, mentre sorrideva mefistofelico da un orecchio all’altro «…giochiamo a quanti Ceri riesci a fermare.»

Dalla bocca comparve un nuovo globo di luce cremisi.
 


 


 

Ishida se ne stava seduto sul tetto dell’emporio, seguendo i combattimenti con aria annoiata. Ovviamente, a vincere alla mora cinese, era stato Renji, aggiudicandosi la possibilità di combattere contro Grantz.

– Sarà meglio per lui che non si faccia pestare… - stava pensando con impazienza, mentre la lotta nel cielo continuava imperterrita da almeno tre quarti d’ora.

Nessuno dei due sembrava demordere, anche se Renji pareva essere in difficoltà, dal momento che stava combattendo in bankai e Grantz si era deciso a mala pena a sfoderare la sua zanpakuto.

«Tutto qui quello che riesci a fare?» lo provocò il biondo, dopo aver nuovamente respinto un’offensiva del bankai.

L’Arrancar usò il sonido per portarsi rapidamente davanti a Renji e sferrò un fendente obliquo, riuscendo a rompere facilmente la sua guardia.

«Bastardo!» digrignò Renji, accusando il colpo.

«È tutto qui quello sa fare un luogotenente del Gotei 13?» inveì «Certo che sono proprio mal ridotte le tredici brigate…»

Colpì ancora col sonido, questa volta attaccando alle spalle il rosso e aprendogli una ferita che iniziò a sanguinare copiosamente. Infierì con un altro colpo e poi, con un calcio all’addome lo fece schiantare rovinosamente al suolo.

Grantz rise di gusto.

Renji tentò di rialzarsi, ma ogni parte del suo corpo era dolorante e la vista gli si stava offuscando.

– Maledetto bastardo narcisista… - avrebbe voluto pronunciare quelle parole ad alta voce, ma doveva conservare il fiato.
 

Ishida stava valutando la situazione, chiedendosi se fosse stato il caso di intervenire. Tuttavia, ripensò al fatto che gli shinigami avessero una specie di codice d'onore e qualche frivola regola che sosteneva che non si doveva mai intervenire nel combattimento di uno shinigami, quando questo doveva difendere il proprio orgoglio. 

– Bah… queste cose io proprio non le capisco… - pensò, mentre cercava una posizione più confortevole per il suo fondoschiena, su quelle dure tegole.

 
Renji iniziò a rialzarsi.

 


 

 

Hitsugaya stava combattendo contro Shawlong da diverso tempo, e fino a d’ora, nessuno dei due sembrava volesse cedere terreno all’altro; ma Toshiro, aveva perso alcuni colpi da quando l’Arrancar aveva iniziato a combattere nella sua forma rilasciata.

I suoi arti si erano tramutati in lunghi artigli bianchi, la schiena era sormontata da una colonna di vertebre, che proseguivano fino a terminare in una coda ossea con un pungiglione.  

Toshiro lottava in bankai. Le ali di ghiaccio che si scioglievano e rigeneravano costantemente dietro la sua schiena, stavano a testimoniare che non gli restassero molte energie per concludere il combattimento. Inoltre, dei tre fiori di ghiaccio iniziali, ne era rimasto soltanto uno.

«Sei tenace ragazzino!» commentò l’Arrancar «Ma sei ancora troppo giovane per poter padroneggiare quel bankai.»

«Sta zitto e combatti!» ruggì l’argentato.

 
Poco lontano dalla battaglia, un suono gracchiante attirò l’attenzione dell’altro Arrancar, Nakeem, che credeva di aver appena messo fuori gioco Rangiku; ma si sbagliò. Il luogotenente della decima divisione, stava cercando di rialzarsi, nonostante fosse arrivata alla stregua delle sue forze.

«Ti sei già ripresa…» ghignò sadico l’energumeno, mentre si scrocchiava le nocche «… ti metterò subito a nanna, non ti preoccupare.»

In quel frangente, notò che la shinigami stava tenendo in mano uno strano oggetto, simile a un braccialetto, da cui provenivano degli strani rumori.

 
«Matsumoto Rangiku, luogotenente della Decima divisione…» parlò una voce leggermente disturbata al radiofono «…col presente ordine siete autorizzati a usare la piena potenza!»

La voce che aveva parlato era un tecnico delle trasmissioni del dipartimento scientifico.

«Grazie!» esalò Rangiku, che fu così sollevata da rialzarsi in piedi, nonostante si reggesse a stento sulle gambe.

«Che succede?» domandò Nakeem smarrito; ma senza che lei gli degnasse la minima attenzione, si rivolse a Toshiro.


«Capitano! Abbiamo il permesso di rompere la limitazione!» gridò.

«Limitazione?» ripeté Shawlong, arrestando un colpo e rivolgendo uno sguardo interrogativo a Rangiku, che in tanto stava brandendo di nuovo la sua Haineko.

«Yuki! Renji! Abbiamo il permesso di rompere la limitazione.» parlò vicina al radiofono, mettendosi in contatto con gli altri compagni che, come loro, stavano ancora combattendo.

In quel momento, un tatuaggio nero a forma di anemone, segno distintivo della decima brigata, comparve sul petto dei due shinigami.

«Limitazione, rilascio!» gridarono all’unisono i due, sprigionando una forte reiatsu che si innalzò in cielo sotto forma di colonna di luce.

 


 

 

«Alla buon ora si sono decisi a farci spezzare la limitazione.»

Commentò Ikkaku, rompendo il silenzio che era piombato tra lui e l'umano, di cui non ricordava più il nome. 

Era stato il primo a terminare il combattimento, anche questo gli era costato qualche graffio in più; tanto da aver dovuto chiedere a quell'umano di aiutarlo a camminare. 

«Eh? Limitazione?» ripeté il suddetto ragazzo, guardando con aria interrogativa lo shinigami.

«Già… » gli rispose «…sappi che quella forza con cui mi hai visto combattere poco fa, è solamente un quinto di quello che sarei stato capace di fare.»

Il ragazzo non se la sentì di contrariarlo.

A giudicare da quanto aveva visto durante il combattimento, aveva deciso che non avrebbe mai messo in dubbio la parola di quello shinigami.

«Come se ce ne fosse stato bisogno… » irruppe una nuova voce «…per abbattere quello scimmione con quei capelli orrendi.»

Li raggiunse con aria disinvolta un ragazzo dai capelli a caschetto e delle bizzarre piume incollate alla faccia. Asano, l’aveva visto a scuola, nel gruppetto di nuovi studenti.

«E lui chi è?» chiese Yumichika, indicando l’umano.

«Ci ospiterà in casa sua.» tagliò corto Ikkaku.

Ovviamente, Asano non si sarebbe mai permesso di ribattere qualcosa o addirittura di rifiutare di ospitare anche quell’eccentrico ragazzo con le piume! Ma chissà come l’avrebbe presa sua sorella, quando al posto del succo, gli avrebbe portato in casa quei due shini… no, anzi, quei due teppisti!

Asano iniziò a pregare silenziosamente tutti i kami, purché su di lui non si abbattesse l’ira funesta di sua sorella.
 


 


 

Il raggio del Cero si scontrò a gran velocità contro lo scudo.

Era il quarto che riuscivo a parare, ma questa volta, la barriera aveva iniziato a creparsi. Facevo fatica a mantenere la concentrazione perché mi trovavo ormai vicina al limite.

«Stai diventando brava…» commentò D-Roy «… ma riuscirai a pararne due allo stesso tempo?»

Dalla bocca generò un nuovo globo di luce.

– Dannazione! Non ce la farò a pararne due allo stesso tempo! – mi allarmai, mentre la barriera si stava spezzando. Se fosse penetrato oltre la barriera, il Cero avrebbe spazzato via l’intero quartiere.


D’un tratto sentì un brusio di sottofondo.

«Yuki!» sentii la voce di Rangiku al radiofono «Abbiamo il permesso di rompere la limitazione!»

Finalmente sentii la fortuna girare dalla mia parte.

«Limitazione, rilascio!» gridai.

Lo scudo si ingrandì e nello stesso momento, il secondo Cero si scontrò sulla barriera. Questo generò una fortissima luce e poi, tutta l’energia fu deviata verso l’avversario con una potenza spropositata.

«Che succede?» l’Arrancar con la bocca a cerniera rimase di sale.

Un raggio che avrebbe avuto il diametro di una decina di metri e con una potenza di venti volte superiore al suo Cero, stava per investirlo.

«NOOOOOOOOOO!» sentii il suo urlo, prima di venir inglobato dal raggio.

La luce svanì e lo scudo si frantumò come se fosse stato fatto di vetro.

«Ce l’ho fatta…» crollai a terra.

«Kuroi!» il ryoka si avvicinò a me e mentre gli occhi si stavano chiudendo lentamente, lo vidi muovere le labbra. Mi stava dicendo qualcosa, ma la sua voce non raggiungeva le mie orecchie.
Stavo perdendo i sensi.

– Stupido… perché non sei scappato? – avrei voluto dirgli.

Chiusi gli occhi e fu il buio.
 


 


 

Una forte luce avvampò improvvisamente da un angolo di Karakura.

«Che diavolo era quello?» domandò Grantz, soffermandosi a guardare il raggio che aveva appena incenerito qualcosa o qualcuno. Poi, si accorse che non percepiva più la reiatsu di D-Roy.

«A quanto pare il tenente Kuroi ha appena terminato la sua battaglia… » disse Renji, rialzandosi dalle macerie sotto cui si trovava, impugnando l’elsa della Zabimaru.

«Lezione numero uno…» Renji si scagliò a tutta velocità contro l’Arrancar, cogliendolo di sorpresa «… mai staccare gli occhi dal tuo avversario!» lo colpì con un fendente obliquo.

Grantz accusò il colpo, portandosi una mano alla vita, dove era stata aperta una ferita. Le mani si macchiarono del suo sangue.

«Questo te l’ho restituito.» sogghignò il rosso.

«M-ma… come!?» l’Arrancar faticava a parlare, il sangue gli era arrivato fino alla gola.

«Come vuoi sapere?» sorrise beffardo «Per evitare di influenzare inutilmente le anime del mondo reale, ai Capitani e ai luogotenenti delle tredici brigate viene limitata drasticamente la reiatsu tramite un sigillo unico per ogni brigata, prima di venire qui.»

Scostò leggermente la stoffa del kimono per mostrare lo stemma della sua brigata, la camelia.

«Il quantitativo sigillato… è l’80% del nostro massimo.»

L’Arrancar si irrigidì, sgranando gli occhi.

«In altre parole… » continuò «…adesso siamo tutti cinque volte più forti di prima.»

Grantz tentò di fuggire, ma Renji non era intenzionato a lasciarlo andare. Non prima di terminare lo scontro.

«Hikotsu Taihou*!» gridò.

Il bankai si scontrò feroce sull’Arrancar e lo disintegrò.

 
«Pppff! Che spaccone…» commentò Ishida, sistemandosi la montatura degli occhiali.
 

...
 


 

«No… non è possibile!» Shawlong stava iniziando in quel momento ad accusare i colpi che fino ad ora gli erano stati inferti da quel bambino coi capelli bianchi.

«Ryuusenka*!» esclamò Toshiro.

Shawlong tentò di aprire un garganta per fuggire, ma su subito intercettato dall’argentato e venne centrato in pieno dalla tecnica kidou, tramutandosi in un enorme blocco di ghiaccio.

Era arrivata la sua fine. Il ghiaccio si sgretolò, esplodendo in una scia di minute particelle.

«Capitano!» lo chiamò Rangiku «Non riesco a sentire la reiatsu di Ikkaku!» lo informò.

«Ikkaku ha vinto lo scontro.» rispose sicuro di sé.

«Come ha fatto a capirlo?»

«Perché non sento la reiatsu dell’altro Arrancar…» sicuramente lo aveva sconfitto, ma chissà come doveva uscito mal ridotto dalla battaglia, per aver abbassato così drasticamente la sua reiatsu.


In quel momento, Orihime uscì allo scoperto, tallonata dal gigai di Matsumoto.

«State bene?» domandò, scorgendo Rangiku e Toshiro sul tetto di un edificio.

«Solo qualche graffio…» la informò l’argentato, scendendo in strada con un balzo «… dovremmo cercare gli altri e curare i feriti.»

«Capitano!» lo chiamò con voce rotta la sua luogotenente «Il suo haori!»

In quel momento, l’argentato si portò entrambe le mani all’addome e avvertì un dolore lacerante pervadergli il corpo. Il suo haori da capitano si era macchiato di sangue e lui, stava perdendo coscienza.

 – Maledizione! – Toshiro crollò a terra, davanti alla rossa.

«Ayame! Shunou!» Orihime evocò immediatamente una barriera per guarire le sue ferite.



 


 

L’ultimo combattimento, stava per volgere al termine.

― Ichigo… perché stai sogghignando? Sembri piuttosto sicuro di te stesso… vero? Quanto pensi di andar lontano da solo? ― una risatina fredda e agghiacciante echeggiò tra i suoi pensieri.

― Sta zitto una buona volta! ― gli rispose Ichigo ― Cazzo… gli ho solo fatto un graffio. Questo è tutto quello che riesco a fare con il Getsuga Tenshou? ― pensò, dopo aver appena scagliato un’offensiva contro il sesto Espada, che al momento stava sogghignando, perché finalmente erano entrati nel vivo del combattimento (o così sembrava).

«Ehi! Non sognare ad occhi aperti mentre sono qui Shinigami!» si spazientì subito l’azzurro.

― Fai combattere me… fammi combattere contro di lui! ― urlava dentro di lui quella voce. La voce del suo Hollow.

― Basta!! ― gli rispose, afferrandosi la testa tra le mani, come nel tentativo di farlo uscire fuori dai suoi pensieri.

Grimmjow lo guardò stranito.

 
In quel momento, si aprì un garganta alle spalle dell’Espada.
 
«Rinfodera la spada, Grimmjow.» irruppe la voce di Kaname Tousen.

Ichigo si soffermò a osservare la scena dal basso.

«Tousen! Perché diavolo sei qui?» borbottò l’azzurro, incrociando le braccia.

«Perché, mi chiedi?» disse in tono calmo, anche se Tousen stava facendo appello a tutta la sua buona volontà di non prenderlo a calci in culo in quel momento «Davvero non lo sai? Ti sei preso la briga di invadere il mondo reale, mobilitare cinque Arrancar e poi perderli in battaglia. Stai violando i tuoi ordini. Capisci? Aizen-sama è furioso, Grimmjow.»

― Furioso, eh? ― pensò, inarcando un ciglio indispettito. Aizen Sosuke non perdeva mai la calma. Poteva crollargli addosso l'intera Las Noches e non avrebbe mai fatto un piega. 

«Vieni.» lo esortò a seguirlo nel garganta «La tua punizione sarà decisa a Hueco Mundo.»

Grimmjow sbuffò e fece spallucce, per seguire Tousen.

 
«Dove stai andando? Torna qui!» gli urlò Ichigo.

«Chiudi quella fogna!» gli disse di rimando l’azzurro «Stiamo tornando nell’Hueco Mundo.» fu la sua risposta, che ad averla detta così, sembrava aver giustificato tutto.

«Non prendermi per i fondelli! Vieni qui ad attaccarmi e poi te ne vai via quando vuoi? Porta subito qui il culo e chiudiamo la partita!» ribatté lo shinigami.

«Zitto idiota!» ringhiò l’Espada «Se me ne vado questa è l’unica cosa che potrebbe averti salvato, shinigami!» Il ragazzo cambiò espressione. Sembrava aver perso tutto il suo entusiasmo. «Posso dirlo semplicemente guardandoti che l’uso di quella mossa danneggia il tuo corpo… non hai la minima possibilità contro la mia forma rilasciata!»

«Forma… rilasciata?» ripeté Ichigo.

«Vedi di ficcarti bene in quella testa il mio nome… Grimmjow Jaggerjack!» ghignò sadico «E prega di non risentirlo di nuovo, perché la prossima volta che lo sentirai… sarà l’ultima.»

Il garganta si richiuse.

 
― Fanculo! ― pensò, mentre la risatina del suo Hollow gli echeggiava ancora da un orecchio all’altro.

― Sei debole… sei debole! E non avrai mai speranze contro di lui, ficcatelo bene in quel misero cervello, Ichigo! ― cantilenò divertito l’Hollow.

 
«L’Arrancar è tornato a Hueco Mundo, eh?» la voce di Renji fece capolino tra i suoi pensieri, distraendolo dalla voce dell'Hollow «L’hai sconfitto?» chiese.

A Ichigo ci volle una lunga pausa prima di rispondere a quella domanda. Non aveva neanche alzato lo sguardo ed era rimasto lì, fisso su Zangetsu. Poi, ammise l'amara verità. 

«Ho perso.» rispose cupo.

«Deficiente! Se sei vivo vuol dire che hai vinto.» gli disse il rosso, tentando di risollervargli il morale.

«Non mentirmi.» Incalzò, voltandosi verso il rosso, che ora aveva cambiato espressione e lo stava guardando stupito, per risposta inattesa. «Se fossi stato al mio posto, non lo diresti. Non ho saputo proteggere nessuno… né Rukia, né Yuki, né Chado e tanto meno Ishida… e non sono riuscito a sconfiggere nessuno di quello che ci hanno ferito.»

«Stanno tutti bene, Ichigo.» cercò di confortarlo Abarai, anche se quello, non sembrò il motivo per cui Ichigo continuasse a crucciarsi in quel modo. Qualcos'altro stava turbando il cuore del giovane sostituto shinigami. Qualcosa, che andava oltre la sua comprensione. 
 

...
 
 


«Bentornato, Grimmjow.» furono accolti dalla voce soave di Aizen; il quale, se ne stava come di sua consuetudine, seduto a suo agio sul trono in alabastro, con le gambe accavallate e una mano che sosteneva il mento affilato. 

L’azzurro rimase in silenzio e non sollevò neanche lo sguardo.

«Beh? Non hai niente da dire Grimmjow?» sbottò Tousen.

«No, davvero.» replicò con astio, mentre se ne stava con lo sguardo perso nel vuoto e le mani ben affondate nelle tasche del suo hakama.

«Come osi!?» digrignò Tousen, che in quel momento stava perdendo la pazienza.

«Va bene così Kaname… non sono arrabbiato, credo che le azioni di Grimmjow siano state un tentativo di compiacermi sfuggitogli di mano. È corretto?» domandò, scrutando la Secsta Espada che stava cercando di dimostrarsi indifferente di fronte alla gravità della situazione. Quasi, sembrava volesse sfidare la sua, fino ad ora, indiscussa autorità.

«Esatto.» fu tutto quello che ebbe da dire in risposta l'azzurro, non scomponendo minimamente la sua postura.

Kaname lo afferrò per il colletto della giacca e lo strattonò verso di sé.

«Che diamine hai Tousen?» si arrabbiò l’azzurro.

«Aizen-sama! Mi dia il permesso di giustiziarlo!» sentenziò deciso.

«Kaname…» esalò Aizen, senza riuscire a portare avanti quella frase. Grimmjow si era divincolato dalla presa e si era allontanato di qualche metro. 

«Te lo sogni!» ruggì «Proprio non mi sopporti, vero? È giusto che un ufficiale al comando si comporti così?»

«Io credo che coloro che disturbano la pace non dovrebbero essere perdonati.»

«Basta così…» li interruppe Aizen in tono pacato «… Grimmjow, per farti perdonare confido che offrirai il tuo supporto a Ulquiorra nella prossima missione, non è così?»

Grimmjow si sentì prendere contropiede con quella richiesta inaspettata.

Anzi, era quella che suonava come una richiesta, ma era evidente che si trattava di un ordine. Rifiutare gli ordini di Aizen sarebbe stato equipollente a morte sicura. Certo che sarebbe potuto capitargli qualcosa di peggio, come essere radiato dagli Espada o venir gonfiato di botte da Tousen e invece… era riuscito a farla franca!

Qualunque altro Arrancar sarebbe stato entusiasta della cosa, ma non lui. – …offrire il mio supporto a Ulquiorra? – meditò, mentre un tic nervoso aveva iniziato da poco a fargli amicare senza intenzione l’occhio sinistro. – Dovrei prendere ordini da Ulquiorra? – strinse i pugni.

«Allora, Grimmjow? Sto aspettando una risposta.» la voce di Aizen proruppe nei suoi pensieri.

«Sì.» rispose distrattamente.

Si voltò verso Kaname Tousen e vide che sul volto del cieco, si stava dipingendo un tenue sorriso. Giustizia era stata fatta per lui, Grimmjow era stato punito e ovviamente stava sorridendo per quel motivo. Quell’odioso sorriso. Un giorno, Grimmjow, avrebbe voluto cancellarglielo dalla faccia.


L’azzurro soffocò un ringhio di protesta e lasciò la sala, seguito dallo sguardo di Aizen, che in quel momento, aveva iniziato a sorridere pure lui.

 
– L’irriverenza della Secsta Espada mi fa sempre sbellicare… ― stava pensando tra sé e sé.




 
 •°¤*(¯´..Angolino delle zucche..´¯)*¤°• 
 

Grimmjow: Perché angolino delle zucche?

SQUAAASSSSHHHH! *una zucca centra in pieno il suddetto Espada*

Autrice: Ecco perché! ^o^ ― fufufufufu ― *se ne va via saltellando in una buca per conigli*

Grimmjow: Dov’è andata??? *si ripulisce dalla polpa di zucca e brandisce Pantera* Ti troverò e farò un portachiavi con zampe di autrice (?)!

Aporro: Sei molto macho tutto zozzo di polpa arancione… *gli fa l’occhiolino*

Grimmjow: Prima sistemerò te scherzo della natura! *inizia a rincorrere Aporro*

In tanto, l’autrice esce dalla tana dei conigli e se ne va via saltellando tutta allegra lasciando una scia di coriandoli colorati. ~ Fine.

 


Finalmente questa odissea di capitolo è finita! x___x Avevo dimenticato di avvisare che qualche personaggio sarebbe stato leggermente OOC, mi riferisco a Shawlong e a Grantz. L’ho fatto apposta per dare una nota di colore alle battute! Poi, D-Roy è sopravvissuto più a lungo nel combattimento e magari potrebbe sembrare leggermente OOC, perché nel manga si faceva sconfiggere in un modo davvero banale da Rukia. Gli ho dato una fine più “dignitosa” (…polverizzato da un Cero?). In quanto a Yuki, era mostruosa quella mossa! (mi stupisco anch’io di come mi sia venuta in mente… O.O ) In pratica, al 20% del suo potenziale, poteva al massimo respingere un Cero con il doppio della sua potenza iniziale. Dopo il rilascio della limitazione, quindi al 100%, la potenza del Cero era diventa DIECI VOLTE PIÙ POTENTE! E visto che D-Roy (che intelligentone), ha pensato di lanciarle due Ceri allo stesso tempo, il risultato finale è stata una ‘quasi’ catastrofe nucleare… avete presente quando Ichigo in versione Hollow spara un Cero a Ulquiorra trasformato dopo la Ressuctiòn segunda etapa? Yuki ne ha lanciato uno che era la metà. ^o^ (brava la mia bambina! *pat-pat*) Ok, non credo riscriverò mai più un capitolo dove salto da un combattimento all’altro, perché questo giro ho rischiato di perderci la testa! x___x
 

Se avete domande, critiche, osservazioni da fare, non esitate a commentare o mandarmi un messaggio privato (gradisco sempre i feedback, belli o brutti che siano, purché mi possano aiutare a migliorare ^o^). 

Ok, ciance alle bande e passiamo al prossimo capitolo, che si intitolerà…

6. Il rapimento 

In tanto, deliziatevi gli occhi con la nuova pettinatura all’ultimo grido di Byakuya… farebbe impallidire persino Ulquiorra (?).

 
 

Bibbia ‘Bleach – Italiano’ e ‘Italiano – Bleach’, per diffondere il Credo in ogni angolo del mondo! Da oggi disponibile anche nell’edizione macro-tascabile alla modica cifra di ventordici euri, approfittate dell’occasione.

*Kami: secondo la religione shintoista, la più diffusa in Giappone, i kami sono dei, spiriti o fenomeni naturali, che governano le forze della natura e dai cui l’umanità dipende. Tra i kami principali ci sono anche gli shinigami, dei della morte.
*Sonido: dallo spagnolo ‘suono’, connotazione giapponese per 'movimento alla velocità del suono'. Il motivo del nome? Chi ha guardato l’anime sa che il sonido fa un rumore particolare, tipo quello che si sente quando si cambia stazione radio e si spegne un vecchio televisore. È simile allo shunpo degli shinigami e lo usano gli Arrancar per spostarsi rapidamente.
*Cero: raggio energetico che usano gli Hollow. Di solito è di colore rosso, ma per gli Espada pare che possa cambiare colore. Ad esempio: il Cero di Ulquiorra è verde, quello di Nnoitra è giallo, quello di Starrk è azzurro e così via…
*Haori: indumento bianco che indossano i capitani del Gotei 13.
*Ryuusenka: letteralmente ‘grandine di fiori del drago’, è un’offensiva che Toshiro usa quando è in bankai ed in grado di ghiacciare completamente il nemico. Questa abilità può essere utilizzata sia in acqua che in cielo, non fa differenze.
*Hikotsu Taihou: tradotto significa ‘cannone d’ossa di babbuino’, potente offensiva che adopera Abarai Renji quando è in bankai.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bleach / Vai alla pagina dell'autore: Cat in a box