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Autore: Fluxx    20/01/2014    3 recensioni
La resa dei conti era arrivata inesorabilmente e la Normandy si stava avvicinando all’occhio del ciclone.
Il conflitto finale era ormai vicino, la battaglia che avrebbe scelto le sorti della galassia: se quest’ultima sarebbe sopravvissuta all’attacco dei Razziatori e con essa tutte le specie che la popolavano, oppure se da lì in poi sarebbe iniziato un nuovo ciclo, ancora, per l’ennesima volta.
Tutti erano preoccupati, tesi, ma pieni di speranza... Ed era il momento migliore per sistemare le questioni in sospeso, per dar sfogo alle parole non dette, per andare incontro al sacrificio - e alla possibile morte - con l'animo in pace.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Comandante Shepard Uomo, Kaidan Alenko
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Your Arms feel like Home

 

 

“I would fly, leave this solitude far behind,
Hold you eternally close to mine.
Get away from this million nights of winter
I would if I only could.”

 

La resa dei conti era arrivata inesorabilmente e la Normandy si stava avvicinando all’occhio del ciclone.
Il conflitto finale era ormai vicino, la battaglia che avrebbe scelto le sorti della galassia:  se quest’ultima sarebbe sopravvissuta all’attacco dei Razziatori e con essa tutte le specie che la popolavano, oppure se da lì in poi sarebbe iniziato un nuovo ciclo, ancora, per l’ennesima volta.
Sarebbero riusciti gli Umani, le Asari, i Quarian, i Turian, i Salarian e tutte le altre specie ad impedire la fine – e l’inesorabile inizio – di questo nuovo ed oscuro ciclo?
Era una domanda a cui, purtroppo, nessuno aveva ancora risposta. Nonostante tutto però, le domande, i dubbi e le incertezze, tutti erano sicuri di una cosa: erano stati ad osservare i Razziatori uccidere la propria gente e distruggere i loro pianeti per troppo tempo, inermi, senza poter fare nulla, ed ora era il momento di porre la parola ‘fine’, ognuno avrebbe dato il tutto e per tutto, il cento per cento. Ci sarebbero stati morti, certo, quello era sicuro: in una rara ipotesi che le specie della galassia sarebbero riuscite a sconfiggere i Razziatori ciò avrebbe comunque portato alla scomparsa di molti, allo sgretolarsi di intere famiglie, alla disperazione, alla rabbia… Il sacrificio di molti per la salvezza dei più, ma ciò faceva si che una lieve e flebile speranza tenesse in vita gli animi di tutti quanti, di ogni singola specie, di ogni persona: la battaglia, la vittoria e – finalmente – la rinascita.
Sulla Normandy l’equipaggio si era ritirato nelle proprie stanze per una notte di riposo, l’ultima probabilmente, anche se tutti quanti avevano quasi la certezza che – i propri compagni – non stessero affatto riposando, che fossero tutti quanti tesi per la loro sorte e quella delle persone da loro amate.
Kaidan si era ritirato assieme a Shepard nella cabina del comandante lasciando un letto negli alloggi dell’equipaggio vuoto. Non era una novità, oramai, che il Comandante ed il Maggiore avessero una relazione: troppe volte Alenko la notte svaniva nel nulla senza che nessuno lo vedesse più fino al mattino successivo. Le voci giravano, insomma.
Erano entrambi a letto, sotto le lenzuola. La cabina era buia, rischiarata solo dalle flebili luci al neon dell’acquario nel quale nuotavano – ignari del loro destino – i pesciolini del Comandante.
Kaidan era sdraiato sul fianco, il braccio di Shepard, dietro di lui e sul fianco a sua volta, passava sotto il suo, scivolando attorno alla sua vita e stringendosi contro il suo petto nudo.
Il Maggiore non riusciva a dormire: osservava i pesciolini nuotare tranquilli ed inconsapevoli e – a dire la verità – un po’ li invidiava. Lui se ne stava lì, a rimuginare su ciò che sarebbe successo di lì a poco, sul futuro.. Sempre che un futuro ci fosse stato per lui. Loro invece non ne sapevano nulla, assolutamente, nuotavano ed erano contenti così, si godevano l’attimo. Non ricordava bene dove, ma aveva sentito che la loro memoria durava davvero poco: se mai avessero appreso la notizia che la fine delle specie organiche era ormai vicina, probabilmente già lo avevano dimenticato. Ad ogni modo non si era mai informato sulla veridicità della notizia.
Inspirò a fondo, lentamente e silenziosamente, poi con la stessa lentezza espirò.
Il braccio di Shepard si strinse ulteriormente attorno ad Alenko, il quale poté sentire il petto del Comandante contro la sua schiena, sfiorarla, prima di aderirvi completamente.
“Kaidan..” Mormorò, piano. Aveva la voce assonnata. Il respiro del Maggiore gli aveva suggerito che non stesse dormendo, oltre i suoi continui e lievi sospiri.
“Hm..?”
“Sei sveglio..” Più che una domanda fu un’affermazione. Si tirò appena su in modo da appoggiare il gomito sul cuscino, piegando il braccio, poi posò il capo sul palmo della mano ed osservò il suo volto da dietro.
“Kaidan..?” Lo richiamò a voce bassa, quasi non volesse rompere quel quieto idillio.
“Cosa..?” Domandò lui, continuando a guardare i pesci oltre la vetrata.
“Che hai?” La mano di Shepard cominciò a muoversi piano, quasi impercettibilmente, sul petto di Alenko, in lievi e leggere carezze. La sua pelle calda, il suo profumo.. Si sporse appena ed appoggiò le labbra sulla spalla del Maggiore, in un bacio, rimanendo così in attesa di una risposta. Ma tutto ciò che poté sentire fu silenzio, ed un altro flebile sospiro.
“Kaidan parlami. Che hai?” Insisté.
“Niente..” Rispose piano lui.
“Sei preoccupato per quello che accadrà?” Domandò stringendolo ancor di più a sé, quasi volesse infondergli un po’ di sicurezza.
Il canadese lo sentì stretto a lui.. E adorava quella sensazione di calore, amava quando erano così vicini che quasi poteva sentire i battiti del suo cuore. Alzò appena le spalle, senza dargli una vera e propria risposta.
“Ce la metteremo tutta.. Faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità. Lo hai detto tu che credi che possiamo farcela e che ciò ti tranquillizza e riesce a calmarti, a farti dormire. E a me fa lo stesso effetto.. Perché lo hai detto tu. Ed io ti credo. Ne usciremo vivi.. E se ciò non dovesse accadere moriremo con la certezza di aver fatto il possibile, di aver fatto il massimo per le persone che amiamo.” Tentò di rassicurarlo nonostante lui stesso non sapeva quanto credere a quelle parole, o meglio, a quando diceva che ne sarebbero usciti vivi.
Dopo quella frase Kaidan si tirò su, lasciando che il braccio del Comandante scivolasse sul letto. Si mise seduto e poggiò i piedi sul pavimento. A quel punto Shepard comprese che c’era qualcosa che lo turbava, oltre quella che poteva essere ‘la fine di tutto’. Non si trattava solo di quello. Era freddo e schivo.
Il Maggiore si alzò. Prese la bottiglia d’acqua dal comodino e se ne scolò metà, allontanandosi.
John lo osservò andare a sedersi sul divanetto che faceva angolo, accanto al tavolino. Prese in mano il Data Pad e si mise a guardare chissà cosa, lasciandosi scivolare con la schiena sul bracciolo.
Shepard sospirò e si passò una mano sul viso. Nonostante avesse sonno neppure lui riusciva a dormire, aveva riposato un po’ ma oltre la dormiveglia non era andato.
“Perché non mi dici che cos’hai?” Tentò nuovamente, scivolando sul materasso e raggiungendo il bordo del letto, rimanendo seduto lì ed appoggiando i piedi nudi sul pavimento freddo. Sentì un brivido percorrergli la schiena.
“Non ho niente Shepard.” Rispose. Lo chiamava per cognome solo quando c’era il resto dell’equipaggio, quando c’era qualcosa che non andava o quando scherzavano. Decisamente non stavano scherzando, dunque c’era qualcosa che non andava.
“E’ che..” Aggiunse poco dopo. Si morse appena il labbro, nervoso.
“Cosa?”
“Non lo so.. Non capisco. Non ti capisco.” Concluse. Il suo sguardo si era fermato, non scorreva più lungo le righe del rapporto che stava leggendo, ma si era posato bensì su di un punto indefinito.
“Non mi capisci? Di che stai parlando?”
“Non capisco se è questo quello che realmente vuoi.” Gli spiegò, appoggiando finalmente quel maledetto aggeggio sulle sue gambe ed alzando lo sguardo verso il compagno.
“Spiegati Kaidan. Non riesco a capirti.” Si alzò anche lui, avvicinandosi e prendendo la bottiglia che aveva lasciato a metà sul tavolino, sorseggiando un po’ d’acqua. Una volta finito la richiuse e si passò il dorso della mano sulle labbra, asciugandosi e tornando a guardarlo in attesa di una risposta.
“L’altro giorno parlavi di.. Quel Jacob. Taylor. E della dottoressa Cole.” Accennò, evitando nuovamente il contatto visivo.
“E…?” Alzò le sopracciglia. Si sedette sul bordo del tavolino, appoggiando le mani sulle ginocchia.
“Aspettano un bambino. Parlavi di quello.” Precisò Alenko.
“Mi stai chiedendo di fare un bambino Kaidan?” Ironizzò Shepard, guadagnandosi di tutta risposta un’occhiataccia da parte dell’altro, così fu costretto a tornare serio.
“Non capisci. E’ proprio questo il problema. E’ questo quello che vuoi, John? Una vita così? Noi non potremmo mai avere quello che hanno gli altri.. Mai. In nessun modo.” Disse guardandolo negli occhi. “Una famiglia, dei bambini nostri. E’ una cosa che vedremo accadere agli altri, ma mai a noi.” Concluse, forse con una punta di rammarico.
“E’ questo il problema?” Chiese il Comandante.
“Credo di sì. Credo che sia questo.. E non è una cosa da niente, non lo è affatto. Assolutamente.” Lo sguardo di Kaidan sviò ancora, posandosi sulle sue stesse mani.
Shepard comprese il suo disagio: era una cosa che aveva provato lui stesso. Ricordava l’esatto momento in cui Jacob gli aveva rivelato di aspettare un bambino assieme a Brynn ed il suo pensiero era volato subito a Kaidan, a quello che loro due non avrebbero mai potuto avere.
“Vuoi.. Finirla qui, allora?” Domandò.
Bastò quella frase per far si che il Comandante riacquisisse la sua più totale attenzione.
“No. Non ho detto questo.” Si affrettò a dire, “E’ che siamo probabilmente vicini alla fine.. E non sappiamo se ci sarà un punto di ritorno o finirà tutto così. Io ti ho detto quello che sentivo e quello che volevo. Essere amato.. Ed amare, per il tempo che resta.”
Shepard piegò il capo da un lato, osservandolo. “E mi sembra che è ciò che stiamo facendo.. E’ ciò che c’è tra di noi, no?” Chiese conferma, poggiando una mano sul tavolino e una sul divano, facendo leva e scivolando a sedere accanto al compagno, rivolto verso di lui.
“Sì.” Concordò. “Ma con me è diverso John, non è come con Liara o con Jack o con chiunque altra.” Precisò ancora. “Con loro avevi l’opportunità di realizzarti veramente. In tutto e per tutto.”
Sul volto di Shepard si dipinse un lieve sorriso mentre la sua mano si appoggiò sulla gamba di Alenko.
“Io sto bene con te, Kaidan.” Confessò. Il sorriso si fece più ampio.
“Adesso. Ma dopo?” Gli domandò. “Anche io sto bene con te.. Ma so che è quello che io voglio. So che a me non peserà mai. So che non mi sveglierò un giorno e mi renderò conto di non aver realizzato la mia vita, di non aver messo su famiglia.. E che non ti guarderò mai con disprezzo per questo.”
Il Comandante aggrottò appena le sopracciglia, tornando serio. “Perché dici questo?”
“Perché è così. Nella remota possibilità che sopravvivremo, cosa accadrà? Ti stuferai di me, ti troverai un’altra e te ne andrai? Mi abbandonerai?”
La domanda rimase sospesa nell’aria, nel denso silenzio, mentre gli occhi scuri ed intensi di Kaidan scrutavano quelli blu e profondi di Shepard come in cerca di una risposta, di una sicurezza.
A quel punto il Comandante sospirò piano e scosse il capo. “No Kaidan. Non ti abbandonerò. Perché dovrei fare una cosa simile..?”
“Perché magari non è quello che vuoi realmente.. Perché magari anche tu avevi paura, e non ti biasimerei per questo, di passare gli ultimi giorni della tua vita da solo, senza nessuno che ti ami e a tua volta da amare. Senza avere qualcuno accanto.” E ancora una volta abbassò lo sguardo prima di potersene accorgere.
“E avrei ripiegato su di te, giustamente, accontentandomi, no? Intendi questo?” Chiese a quel punto Shepard.
“Già.”
Ci fu un altro lungo momento di intenso silenzio. Nessuno dei due disse nulla, nessuno dei due fiatò. Fu il momento più terribile nel quale Kaidan pensava di aver portato alla luce i sentimenti del Comandante a quest’ultimo stesso, ed il momento in cui Shepard rimuginò sulle parole del compagno, soppesandole, comprendendole ed infine capendo cosa volesse dire e perché.
“Kaidan..” Interruppe il silenzio stringendo appena la mano sulla sua gamba, abbastanza per richiamarne l’attenzione e far si che tornasse con lo sguardo su di lui.
“Non ho preso una scelta a cuor leggero per l’unico motivo di non rimanere solo nei miei – possibili – ultimi giorni di vita. Non ho pensato a noi due per la prima volta solo quando tu mi hai aperto il cuore e mi hai confessato ciò che desideravi. Ci conosciamo da anni ormai e ci sei sempre stato per me.”
A quel punto Kaidan tentò di aprir bocca, ma il Comandante lo precedette e lo zittì con un cenno della mano.
“So che pensi ad Horizon, ma la tua reazione è stata normale.. Magari anche io avrei fatto la stessa cosa, non so. Per il resto ci sei sempre stato. C’eri quando il consiglio mi era contro, eri con me dopo Virmire, eri con me contro Saren, contro i Razziatori. Eri con me quando ti ho chiesto un atto di fede, di credere in me quando Udina ha tentato il colpo di stato alla Cittadella. Sei sempre stato dalla mia parte, non mi hai voltato le spalle.. Ed ora sei ancora qui, con me.” Fece una pausa, seguita da un sospiro, poi riprese. “Vuoi sapere se mi sono pentito di aver intrapreso questa relazione con te? No, non l’ho fatto. Vuoi sapere se i miei sentimenti nei tuoi confronti sono sinceri? Lo sono. Vuoi sapere che cosa me ne importa del resto? Assolutamente niente. Le poche cose che contano in questo momento sei tu ed il salvare la galassia. Ecco quali sono le mie priorità, le cose importanti. E’ questo quello che vuoi sapere?”
Kaidan scosse appena il capo. Quelle parole lo rassicurarono, ma una risposta su tutte avrebbe messo in pace il suo animo tormentato in quel momento.
“Voglio solo sapere se ci sarai una volta che tutto questo sarà finito Shepard.” Disse puntando gli occhi nei suoi.
La mano del Comandante si ritirò per poi raggiungere quella di lui, intrecciando le dita con le sue e stringendola.
“Ci sarò Kaidan. Ci sarò quando tutto questo sarà finito e ci sarò sempre, come ho sempre fatto e come hai sempre fatto anche tu. Del resto non m’importa. Noi due stiamo bene. Noi due da soli, mi basta. Il resto non mi importa davvero, è solo un dettaglio. Bambini o famiglia.. A cosa servono quando non sei con la persona giusta? A cosa servono quando non sei con la persona con la quale ti senti a casa? Tu sarai la mia famiglia, Kaidan.”
E finalmente riuscì a vedere un sorriso illuminare il volto cupo – fino a quel momento – del compagno.
“E tu la mia, John.” Affermò, sentendo finalmente l’animo mettersi in pace.
Il Comandante sorrise a sua volta, osservandolo.
“Sai..” Ricominciò Kaidan, prendendo in mano il Data Pad, “Stavo leggendo dei pesci.. Sembra abbiano una memoria davvero corta.”
“Dei pesci..?” Domandò Shepard alzando le sopracciglia. Alenko si lasciò sfuggire una lieve risata mentre si appoggiò con la schiena contro il suo petto, seduto tra le sue gambe in modo che potesse vedere anche lui lo schermo da dietro.
Il Comandante gli cinse il petto con le braccia mentre appoggiò le labbra sul suo capo, tra i suoi capelli, inspirando a fondo il suo profumo.
“Sì, dei pesci. Avevo letto che la loro memoria dura solo pochi istanti.. Mi sembrava una sciocchezza ma non è propriamente falso: dura alcuni giorni, ma è un argomento molto più profondo, hanno una memoria prettamente selettiva.”
“Ci mancava solo che ti mettessi a fare lo scienziato. Siamo finiti..!” Commentò Shepard scuotendo il capo ed entrambi si abbandonarono ad una risata.
I due quella notte rimasero svegli a lungo a parlare di tutto, delle loro vite, dei loro pensieri, dei loro dubbi e segreti, di qualsiasi cosa passasse per la loro testa: sarebbe potuta essere l’ultima volta.
Fu davvero tardi quando, senza accorgersene, si addormentarono sul divano, l’uno tra le braccia dell’altro. Il giorno successivo sarebbe potuto essere l’ultimo e avrebbero fatto tutto ciò che era nelle loro possibilità per vedere l’alba di una nuova era e – soprattutto – per vederla insieme, con la persona amata, perché ormai lo sapevano, dentro di loro v’era una piccola certezza: il loro posto, nella gioia e nel dolore, nella vita o nella morte, era l’uno accanto all’altro.

 

“There's a life inside of me that I can feel again,
It's the only thing that takes me where I've never been.
I don't care if I lost everything that I have known,
It don't matter where I lay my head tonight
Your arms feel like home.”







____________________________________
Angolo Autrice:

ATTENZIONE: NO SPOILER.
Vi prego. Non ho ancora finito ME3.
Dunque shhh! Acqua in bocca! :°D

Eccoci qui. Ho partorito la mia bimba, uahuahuah..!
(Tranquilli tutti, la mia bimba sarebbe questa storia!)
Che dire..? Già ho confessato - più o meno - il fatto che mi piace parecchio questo pairing.
Inizialmente prima di cominciare ME3 non ne ero molto sicura, anzi, per nulla! Mi piacevano entrambi come personaggi, ma forse un po' insieme mi stonavano!
Eppure quando ho iniziato ME3 (oltre che il mio amore per Kaidan è diventato davvero viscerale! *muore*) quando quest'ultimo gli si è 'dichiarato' durante la cena, mi son decisa: loro due. Basta. Addio a tutte e tutti! Shepard è di Alenko!
Stranissimo da dire, perché Shepard lo vedo come uno etero al 100%, eppure ci son cascata! x°D
Vabbè, lo strappo alla regola!
Allora, che dirvi? Questa fiction mi è venuta in mente per il semplice motivo che, quando ho parlato con Jacob e mi ha detto che con Brynn aspettavano un bimbo, ho pensato che Shepard ed Alenko, invece, mai avrebbero potuto sognarlo nemmeno.
E' rimasto solo un pensiero, quando poi parlando con una mia amica si è trasformato in ispirazione!
Dunque la dedico a lei, suvvia, che pazientemente ha accettato di essere la prima a leggere questo delirio, dunque grazie, grazie, grazie a Claa! E la dedichiamo anche a Marty, che è una grande fan del pairing.
La dedichiamo a Mary perché nonostante lei abbia intrapreso la romance con Liara, ha sempre tempo e voglia di leggere i miei scleri!
E la dedichiamo a tutti coloro che sono fan del pairing e.. Perché no? Un po' a tutti voi! :)

Spero che la storia vi piaccia e.. Non saprei che dire, sentivo il bisogno di scriverla, eheh!
Vi mando un bacione e alla prossima!
Come sempre, a voi la parola (o i pomodori e le uova da lanciarmi, che dir si voglia!)


P.s:
Ma sono l'unica che pensa che Kaidan l'abbiano un po' troppo pompato su ME3?
Ha dei pettorali enormi! °-°

   
 
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