Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: DarkDevilish    22/01/2014    3 recensioni
Jack riuscì a dedurlo per come lo stava fissando. Nessuno l'aveva mai guardato in quella maniera, in un misto di stupore e di timore al contempo stesso.
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Ecco come sarebbe avvenuto il primo incontro tra Elsa e Jack, a mio parere.
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elsa, Sorpresa
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Who are you?

JackxElsa Jelsa

 

« Sei già sveglia oppure dormi? Vuoi fare un giro insieme a me? »
Jack Frost rallentò immediatamente la sua corsa, fermandosi a mezz'aria non appena udì quelle dolci parole risuonare nelle sue orecchie. Il ragazzo aguzzò la vista ed affinò i suoi sensi, cercando di capire il punto esatto dal quale provenisse quella melodia soave. La sua attenzione fu catturata da un elevato castello che si ergeva alla periferia del villaggio sul quale sarebbe passato distrattamente, se non fosse stato colto di sorpresa dalla canzone, sicuramente cantata da una bambina, in quanto la voce sembrava essere ancora infantile, almeno alle orecchie di Jack. Senza ulteriori ripensamenti, il ragazzo si diresse in quella direzione, trascinato dalla brezza fresca che lo accompagnava ovunque andasse. Sorpassò la facciata principale, costellata di guardie e con due ampie fontane nel cortile, ritrovandosi in un batter d'occhio al di dietro dell'imponente struttura. I suoi occhi del color del ghiaccio, saettarono da una finestra all'altra, fino a quando non furono rapiti da quella più ampia. Jack si avvicinò titubante, sentendo la musica aumentare di intensità man mano che la vetrata si faceva più vicina. Rimanendo ben nascosto, il Guardiano inclinò la testa di lato, sbirciando chi vi fosse nella stanza. La melodia era cessata, facendo regnare un profondo silenzio, interrotto dai singhiozzi della piccola e graziosa bambina che si trovava all'interno della camera. A quel punto, Jack uscì completamente allo scoperto, ponendosi in posizione frontale davanti al vetro, non curandosi del fatto che, con qualche probabilità, la fanciulla sarebbe stata in grado di vederlo, ma difficilmente la gente credeva a Jack Frost, dunque non vi era nulla di cui preoccuparsi. Gli occhi del ragazzo scrutarono attentamente la figura minuta che se ne stava con la schiena appoggiata alla porta e con le gambe ravvicinate al petto. Aveva i capelli color della neve, anche se più tendenti all'avorio, raccolti in una lunga treccia che le ricadeva delicatamente sulla spalla destra, che era chinata in avanti come la sua gemella. Gli occhi grandi e celesti, come il cielo primaverile, fissavano spaventati le piccole manine coperte da candidi guanti che andarono velocemente a stringersi in dei pugni che strinse contro sé stessa. Jack la guardò confuso, non riuscendo a capire il problema che stava affliggendo quella povera bambina che, ad un prima occhiata, sembrava aver tutto ciò che si poteva desiderare, ma, a quanto pareva, non era così. Dunque, il ragazzo allungò di qualche centimetro il proprio bastone che andò a toccare, con un leggero ticchettio, la finestra della camera e, in meno di qualche secondo, su di essa comparvero tribali e ghirigori che andarono ad ornare gran parte della lastra.
Sentendo il rumore del vetro che andava a cristallizzarsi, Elsa sollevò di scatto le iridi limpide che impaurite saettarono dalle mani alla finestra. Il fiato le si accorciò ed il cuore iniziò a contrarsi senza un ritmo regolare. Il suo potere stava davvero fuggendo al suo controllo come i suoi genitori stavano temendo? Tuttavia, Elsa poté sentire il proprio corpo immobilizzarsi non appena i suoi occhi si posarono sulla figura che aleggiava all'esterno della finestra.
Quella bambina era in grado di.. vederlo? Jack riuscì a dedurlo per come lo stava fissando. Nessuno l'aveva mai guardato in quella maniera, in un misto di stupore e di timore al contempo stesso. Il ragazzo si allontanò di poco dalla finestra della fanciulla, chiudendo gli occhi e scuotendo appena il capo. Sicuramente era solamente una sua illusione. Insomma, davvero poche persone credeva in lui! Quante erano le probabilità che quella ragazzina riuscisse a farlo? Sicuramente meno di zero. Con un profondo respiro, Jack aprì nuovamente gli occhi, ma ciò che vide non gli piacque per niente. La cameretta era vuota e della fanciulla non vi era nessuna traccia. Il Guardiano si avvicinò nuovamente alla finestra, posandovi sopra le mani ed aguzzando la vista, ma l'unica cosa che notò fu la porta aperta della stanza.

Elsa uscì frettolosamente dalla propria camera, scendendo a per di fiato le scale, rischiando più volte di cadere, ma non le importava. Voleva accertarsi di non essersi immaginata tutto. Non si curò di indossare una mantella per coprirsi dal freddo che incombeva ad Ariendelle, in quanto lei non lo percepiva come tutti gli altri. Corse al di fuori del castello ed in meno di qualche minuto, lo raggirò, ritrovandosi nel cortile innevato. Un'alone opaco si formava ogni qualvolta che riprendeva fiato. Gli occhi cercarono freneticamente la figura maschile che aveva intravisto qualche attimo prima dalla finestra di camera sua, ma di lui non vi era più traccia. Era come se si fosse dileguato, come se si fosse sciolto come neve al sole.
« Elsa! »
La voce di suo padre la richiamò alla realtà, ma la ragazzina non aveva la benché minima intenzione di cessare la sua ricerca al personaggio misterioso. Doveva scoprire chi fosse e come riuscisse a controllare così bene i suoi poteri. Voleva che le insegnasse tutto ciò che sapeva, affinché la fanciulla non risultasse ulteriormente una minaccia.
« Elsa! Rientra o ti ammalerai! »
No, no, no! Lei doveva assolutamente trovarlo e chiedergli aiuto. Quel ragazzo, in quel momento, rappresentava la sua unica speranza per salvare sia sé stessa sia il suo intero popolo
« Elsa, torna immediatamente in casa! »
Il Re, infine, riuscì a raggiungerla, posandole le possenti mani sulle minute spalline e costringendo dunque la figlia a voltarsi, facendole abbandonare quella ricerca di vitale importanza.
« Ma papà, io.. »
« Niente storie, Elsa! Sai quanto sia rischioso uscire all'aperto. »
A quelle parole di rimprovero, la bambina strinse le labbra, guardandosi le mani e sentendo gli occhi inumidirsi. Odiava quei poteri. Odiava non saperli maneggiare. Sopratutto, odiava quel ragazzo.

 

||Ed ecco a voi il primissimo incontro tra Jack e Elsa. Alla fine ho ceduto perfino io alla tentazione ed ho scritto una specie di Jelsa, anche se, ammettiamolo, non è. Francamente non so se far divenire questa OS una long in quanto ho in una mente una “piccola” storiella, ma dato che ogni volta che scrivo qualcosa che abbia più di un capitolo, poi me ne stufo, credo che mi fermerò qui. Spero che sia di vostro gradimento ~

  
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