SOLTANTO UN UOMO
 
Che cosa vedono gli altri quando ti guardano? Un dio, un demone, un mostro? Che cosa vede il tuo equipaggio di te se non una figura lontana che sembra parlare da un altro universo? Ti seguono, ti seguiranno, ma sei tu che devi fare la rotta.
Stanco.
Alla fine di questo viaggio avevi previsto la morte, ma la morte non è arrivata. Qualcuno ti guarda e si aspetta che tu faccia ripartire l’Arcadia ancora una volta. Che cosa sei, ora?
Un supereroe, un simbolo, un mito? Oppure soltanto un uomo, un uomo fatto di carne che si può ferire, di sangue che può versare, di lacrime sgorgate sempre troppo tardi?
Lei è tornata.
Si china a guardarti con i suoi occhi dorati. Senti la nave ribollire alle scintille della sua luce. La sua mano si appoggia alla tua. È ferma, sicura. Credevi di averla persa per sempre.
Alzati.
È il tuo corpo quello che si alza, un corpo fatto di carne, sangue e fatica. Senti tra le mani le caviglie rassicuranti del timone, Tori ti si posa sulla spalla, come sempre. Meeme ti scivola accanto. Davanti a te, il cielo.
Un altro viaggio.
‒ Arcadia…
Il rombo rassicurante dei motori ti riempie di nuovo del suo canto.
‒ … via.
Guardi ancora il cielo e il cielo ti guarda.
Nella sua luce sfolgorante anche tu scompari, come l’ombra di un sogno un mattino d’estate.
La morte sarà un’avventura bellissima.
 
 
 
 
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NdA: la battuta finale è tratta da Peter Pan di James Matthew Barrie.