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Autore: Nocturnia    26/01/2014    4 recensioni
Selina stira le labbra in una piega durissima e rabbiosa, scivolando sul suo corpo morto con la solida soddisfazione del gatto.
Ti sfiora le dita Selina, in una muta richiesta.
Quando ti bacia, capisci cosa significhi davvero la disperazione della speranza.

[Sesta classificata al contest "La torre di Babele" indetto da GenGhis sul forum di EFP]
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alfred Pennyworth, Batman aka Bruce Wayne, Catwoman aka Selina Kyle, John Blake aka Robin John Blake
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Selina Kyle, Bruce Wayne e tutti gli altri personaggi appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


"Chi appartiene alla disperazione non può appartenere a nessuno."

- Ferruccio Masini -

Il tempo del silenzio


Oggi è un giorno di lutto.
Oggi è un giorno di speranza.
Oggi, è la fine di un mondo.

Talia è un silenzio trasfigurato in determinazione, l'occhio vorace di Ra's e il grido agonico della sconfitta.
La carne si lacera sotto l'impatto del camion, ma ha un sorriso tutto speciale da regalarti, la smorfia beffarda di chi ha visto un futuro senza pipistrelli e senza Gotham.
Selina stira le labbra in una piega durissima e rabbiosa, scivolando sul suo corpo morto con la solida soddisfazione del gatto.
Ti sfiora le dita Selina, in una muta richiesta.
Quando ti bacia, capisci cosa significhi davvero la disperazione della speranza.

****

Ha mani forti la gatta, e raccoglie le tue spoglie esangui tra lenzuola che sanno di fumo e abbandono.
Si toglie la maschera, occhi stanchi e sulla bocca mille e mille domande abortite troppo presto.
Ascolta i tuoi respiri spezzati, seguendo il confine slabbrato d'una ferita inferta per vendetta e per amore.
Quando ti fascia l'addome, ti accorgi che ha cominciato a piangere.

****

Il vaffanculo di Selina è stato più che chiaro: cristallino, oseresti dire.
Ti ha urlato contro fino a quando non c'era più fiato - più cuore - per colmare quel dolore e ti ha regalato un manrovescio da picchiatore professionista.
Le hai fermato il polso in una morsa d'acciaio, artigliandole i capelli della nuca e parlandole in quella tua inflessione gutturale e sbiadita, la bestia che vince sull'uomo.
Non ha ascoltato la gatta, ma ha morso, fin quasi lasciarne stillare sangue e veleno.
Ora, nel silenzio irreale d'una città che è sopravvissuta a se stessa, ti chiedi se possa esserci un sapore più bello della sua pelle.

****

Ti ha chiesto di Rachel.
Ti ha chiesto di un amore che si era polverizzato alle porte di Gotham.
Ti ha chiesto di un'illusione un po' infantile e di una possibilità che, forse, non avevi mai posseduto veramente.
Te l'ha chiesto in una mattina di nebbia e pensieri mai risolti, un sogno - un'idea - per la quale avevi dato tutto.
Alla liberazione delle parole, avevi preferito la sordità del cuore.

****

Selina sa - percepisce - che Rachel è ancora un fantasma scomodo e ingombrante.
Ne fissa il profilo un po' asimmetrico nella fotografia della sua mente, occhi tanto azzurri da sembrare vetro e cielo.
La immagina ridere e camminare per quelle strade che lei, da gatto randagio, ha conosciuto solo nella polvere e nel sangue.
La immagina al fianco di Bruce, visetto da brava ragazza e la forza dei probi.
Socchiude le palpebre, Selina, e lascia che l'odore della nebbia porti via anche quello della sua tristezza.

****

Selina non ha dubbi.
Selina non ha crepe o valli ricolmi di rimpianti, ma è una corrente che sa adattarsi e che conosce le infinite sfumature del compromesso.
Bruce le stringe un fianco tra le dita, scivolando oltre la linea del pube e trovandola già umida di attese e di speranze.
Cerca la sua bocca il pipistrello e Selina capisce cos'è che non può più nascondere, nemmeno dietro la risacca mefitica d'un mare di menzogne.
L'angoscia di un cuore che ha ripreso a battere.

****

John Blake ha il viso tirato e le spalle rigide, eppure è la serenità di chi ha ritrovato una ragione - un perché -  quella che riesci a scorgere tra i suoi gesti.
Non porta più il distintivo, perché quando la legge diventa una catena è l'idioma di una leggenda quello che ci si appunta sul petto - nel cuore.
Parla alla tua tomba vuota e racconta d'una notte troppo lunga per essere dimenticata.
Selina ti è subito al fianco, un sorriso sulle labbra e nel cielo il primo seme d'una primavera che ha tardato anche troppo.
Nella luce rossastra del crepuscolo, sono solo due vecchi fantasmi quelli che scorge Blake.
Due riflessi d'una vita che non c'è più: che, forse, non c'è mai stata.

****

Fox è un uomo intelligente.
Fox è un uomo furbo, ma, ancora prima di quello, è stato un amico leale e sincero.
Sorride, in quel suo modo un po' ironico, quando il tecnico gli comunica chi ha aggiornato la patch del pilota automatico.
Sorride e storna lo sguardo, perché non vedano la commozione d'un vecchio e d'un uomo che ha combattuto al fianco dei giganti.
Si chiede dove sia adesso, cosa stia facendo, e poi ricorda.
Che strano connubio gatti e pipistrelli.

****

Gordon ne percepisce la durezza sotto la mano, ma ancora non se ne capacita.
L'ha rotto lui.
Lui stesso ha dovuto spezzare - frantumare - quel simbolo, eppure eccolo lì, proprio davanti ai suoi occhi.
Ne delinea i contorni taglienti con la punta dell'indice, socchiudendo la bocca in una domanda silente.
Si alza il vento su Gotham e sussurra un nuovo nome, una nuova speranza.
Un'ombra ne flette le forme e Gotham - la puttana, la bella, la corrotta - gli tende le braccia, madre e carnefice.
Quando si volta, Gordon si accorge di non essere più solo.

****

È feroce Selina, una carezza dove fa più male e un morso rovinoso sulla tua pelle.
Si piega, ma non rinuncia a ribaltare la situazione, ginocchia strette sui fianchi e la tua lingua sul suo seno.
Lascia cicatrici Selina, cosicché tu possa dimenticare quelle che hai nel cuore e nella carne.

Talia e Rachel.

Quando si inarca all'indietro, un gemito indecente sulla bocca socchiusa e un bacio umido di voglie soddisfatte, le mormori una verità taciuta per troppo tempo.
Nel tuo orgasmo, tutta la libertà d'essere di nuovo umano.

****

Gotham si ombreggia tra palazzi di vetro e acciaio, simulacri d'evoluzione e monumenti alla decadenza.
Stende le sue dita sino alle nubi e le straccia con forza, lambendo la coda del vostro aereo.
Selina ti stringe la mano e fissa tutte quelle luci - tutti quei cuori - che battono all'unisono, frammenti d'una città che non smetterà mai di combattere.
È sporca Gotham.
È la sorella dimenticata, il dolore dietro la consapevolezza, l'ultimo porto e la prima tragedia.
È tante cose Gotham, ma per voi, reietti - esuli d'un altro mondo - è solo l'ultimo pezzo d'un cuore che si è spezzato molto tempo prima.
 
****

Non c'è dimora per la colpa, non c'è cibo che possa sfamarla.
Lo sa bene Selina, che ti stringe le spalle con una premura assassina.
Le vertebre della schiena si tendono sotto la pelle e ti stringi la testa fra le mani, incubi di carne e sofferenze d'ombra e sale.

Bane.

Ti sfiora la nuca con le labbra Selina, e le accarezza una per una, soffermandosi là, dove uno dei processi spinosi sporge in maniera inquietante.

Colpa.

No, non ha davvero limite la colpa.
Non quando si nutre d'un sentimento che, troppo spesso, chiamiamo 'amore'.

****


Alfred inghiotte un pugno di lacrime e frasi di circostanza.
Gli trema la mano - trema tutto, a dire la verità - e sotto le palpebre sente già il peso del sollievo.

È vivo.

Bruce stira l'angolo delle labbra in un sorriso trattenuto, al suo fianco, bellissima e morbida, una donna dai mille volti e un solo cuore.

È vivo.

Un filo di perle unisce due storie - due epoche - ed è il cielo di Firenze a officiarne la nascita.
Selina si inclina, e gli regala uno sguardo discreto e una certezza.

Si prenderà cura di lui.

Quando Alfred si alza - il passo incerto della vecchiaia, lo sguardo limpido della speranza - Bruce storna il suo, per poggiarlo su di una sedia vuota e un domani pieno d'ogni cosa.
In lontananza, oltre i confini e oltre il mare, un simbolo - una leggenda - che ha ripreso a vivere.
A lottare.

Oggi è un giorno di lutto.
Oggi è un giorno di speranza.
Oggi, è la fine di un mondo.

   
 
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