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Autore: Daisy_of_light    26/01/2014    14 recensioni
Dal testo:"Anche quella mattina, Dean Winchester si risvegliò di soprassalto. Come ogni notte, aveva avuto incubi continui…incubi, ma, in realtà, doveva definirli ricordi." One shot dedicata al maggiore dei Winchester per festeggiare il suo compleanno! è la prima fans fiction che pubblico, quindi siate clementi!
Attenzione: la storia è ambientata durante la nona serie, quindi contiene spoilers per chi non segue la diretta americana!
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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Note dell'autore: ciao a tutti quelli che leggeranno, se ci saranno dei lettori! Questa è la mia prima ff che pubblico, quindi siate clementi! XD Avverto di nuovo che la storia contiene degli spoiler pesanti riguardanti la nona stagione, quindi, a chi segue la diretta italiana, consiglio di non leggerla! Intanto auguro una buona lettura a tutti! Ci vediamo alla fine della ff! XD 
Disclaimer: i personaggi di questa fiction non appartengono a me (purtroppo!!!), ma a Kripke e a chi ne fa le veci! XD 

 
DEAN'S BIRTHDAY! 

Anche quella mattina, Dean Winchester si risvegliò di soprassalto. Come ogni notte, aveva avuto incubi continui…incubi, ma, in realtà, doveva definirli ricordi. Riviveva continuamente quello che era accaduto qualche settimana prima: Gadreel, Crowley, Caino… Gli eventi si ripetevano in ordine confuso nel delirio onnirico che lo accompagnava durante il sonno. E, puntualmente, ogni mattina, al suo risvelio, sudato e tremante, doveva aspettare qualche attimo prima che l’immagine del corpo privo di vita di Kevin gli scemasse davanti agli occhi. Tutto per mettere a fuoco la stanza singola di un motel sconosciuto dove si era fermato la sera prima. Stanza singola… già… perché, da quando Sam era riuscito a scacciare quell’angelo maledetto dal proprio corpo, Dean aveva deciso di separarsi da lui. L’aveva reputata la scelta migliore: si sentiva un veleno per tutti. Aveva trascinato troppe volte le persone a lui care in una spirale di dolore. Oltretutto Sam non l’aveva fermato: era arrabbiato. Dean l’aveva fatto possedere da un angelo psicopatico che aveva compiuto azioni inumane con il suo corpo. Ma era l’unico modo per salvarlo! Dean non voleva… non poteva lasciare morire il suo fratellino… quindi, nonostante Sam avesse scelto di andare via con Morte, l’aveva ingannato, mentendogli…
Dean si passò una mano sul viso, cercando di trovare una ragione, anche quella mattina, per alzarsi. Si toccò il braccio: il marchio di Caino, ogni tanto, gli doleva ancora. Ecco qual era la sua missione ora: uccidere Gadreel e Abaddon. Adesso poteva. Quando era stato il momento di accettare il potere del Primo dei Cavalieri infernali, non aveva esitato a dire di sì. Non aveva nemmeno ascoltato il prezzo che avrebbe dovuto pagare per quel potere. Non gli importava… Qualsiasi cosa fosse successa, l’avrebbe accettata, probabilmente, con gioia…qualsiasi dolore, perché era praticamente certo che sarebbe stato doloroso, non sarebbe stato nulla in confronto a quello che aveva causato lui alle persone che gli erano care…
Mentre si sistemava, recuperando i vestiti sparsi per la camera, Dean quasi non si accorse del cellulare che suonava, troppo perso nei suoi pensieri. Raggiunse il comodino sul quale aveva posato il telefono e, senza badare all’utente, rispose: -Pronto?- -Dean!- fece una voce profonda e calda proveninte dall’altro capo dell’apparecchio. Era una voce conosciuta e familiare. –Castiel?- chiese conferma Dean. Aveva lasciato l’angelo con Sam, perché completasse la guarigione iniziata da Gadreel e, da quando si erano separati, non si erano più sentiti. –Dean! Devi tornare subito!- Il tono urgente dell’angelo era preoccupante; poche volte l’aveva sentito così. –Perché?- chiese Dean alzando le sopracciglia. La spiegazione di Castiel arrivò come una doccia fredda: -Prechè Sam sta male e non riesco a capire che cosa abbia!- Dean impallidì totlamente. –Calmo, Castiel! Dimmi cosa ha Sam!- Castiel era affannato a causa della preoccupazione, una cosa che non succedeva spesso. Castiel riusciva sempre a mantenere la calma, a meno che la situazione non fosse veramente grave. –Sam si è svegliato circa un’ora fa con la febbre e, quando ho cercato di curarlo, non ce l’ho fatta! Poi ha iniziato a tossire ripetutamente e ho visto del sangue! È stato in quel momento che mi ha cacciato fuori dalla camera! Dean…temo che stia ritornato allo stato in cui era durante le prove!- Dean era paralizzato dal terrore, poi un brivido lo scosse da capo a piedi e sembrò che il pavimento volesse inghiottirlo. Si appoggiò alla parete più vicina, cercando di contrastare la vertigine che il panico gli aveva causato. Con la mano stretta quasi dolorosamente attorno al cellulare, Dean pensò: “No! Non di nuovo! Non può succedere un’altra volta!” –Dean! Dean! Ci sei ancora??- chiamava insistentemente Castiel. Il Winchester sembrò riprendere un po’ di quella freddezza da cacciatore che sembrava essere scomparsa in quei minuti. -Sì! Ci sono ancora!- -Cosa devo fare, Dean?- Dean cominciò a riempire il borsone con le sue cose sparse per la camera e rispose: -Non puoi fare molto, Castiel! Per ora cerca di tenerlo idratato, a maggior ragione se continua a tossire e ad avere la febbre alta! Se, ad un certo punto, non si sveglia più, getta il pesante sedere del mio fratellino in una vasca d’acqua gelata! Io sarò lì tra una decina di ore!- -Fa presto, Dean!- fu la supplica di Castiel prima di riagganciare il telefono. Dean si mise il borsone da viaggio su una spalla, corse fuori dalla porta, restituì le chiavi al proprietario del motel e corse dalla sua piccola. L’Impala rombò docile all’accensione e Dean partì sgommando, mentre nella sua testa urlava: -Tieni duro, Sammy!-
 
Durante quelle ore, Sam era rimasto chiuso nella sua camera. Era seduto sul letto, a fissare il cellulare, indeciso se chiamare oppure no. Dopotutto era un giorno speciale. Avrebbe potuto chiudere un occhio. Ma ancora non si decideva. Con una scrollata delle spalle, fece scorrere i numeri della rubrica fino a quello interessato. Stava per premere il tasto di avvio di chiamata, quando sentì la porta del bunker sbattere con forza, uno scalpiccio affrettato lungo gli scalini e un urlo: -Sammy!!!!!!- Sam si alzò in piedi. Avrebbe riconosciuto quella voce tra milioni, senza contare il fatto che c’era solo una persona a cui permetteva di chiamarlo così. –Dean?- Dopo qualche attimo, Dean piombo nella camera del fratellino, con il fiatone. Si poggiò allo stipite della porta, rimanendo immobile alla vista di Sam, in piedi, di fianco al proprio letto: sembrava stare bene! Arrivò la domanda perplessa di Sam: -Dean? Che cosa succede?- Il fratello maggiore deglutì, cercando di trovare le parole. –Sam…stai…stai bene?- Sam scrollò le spalle e rispose: -Sì, sto bene! Dean…che  succede?- Fu in quel momento che Dean si rese conto di essere stato ingannato. Livido di rabbia, mentre gli ultimi frammenti di apprensione scomparivano, Dean sbattè un pugno contro il legno della porta e ruggì: -Castiel!!!!!!- L’angelo lo raggiunse in pochi attimi, camminando con viso impassibile di fronte alla rabbia visibile di Dean. A denti stretti e trattenendosi dal mettere le mani addosso a Castiel, Dean ringhiò: -Castiel…dimmi che non hai finto che Sam stesse male solo per farmi tornare qui!- -Cosa???- esclamò stupito il minore dei Winchester. Castiel si girò verso Sam e rispose: -Te l’avevo detto, Sam, che ero in grado di mentire e di ingannarvi!- Dean prese per il colletto del trench Castiel e lo sbattè contro il muro del corridoio, urlando: -Maledetto figlio di puttana! Io ho fatto dieci ore di macchina preda del terrore a causa di quello che mi avevi detto!- Castiel non fece una piega e non mosse un dito per difendersi. –Ehi, Dean…calmo…- fece Sam, pacato, posando una mano sulla spalla del fratello maggiore. Dean lasciò andare Castiel, allontanandosi di poco, ancora furente, mentre Sam chiedeva all’angelo: -Castiel…perché?- -Per impedire alla testardaggine dei Winchester di vincere di nuovo!- esclamò Castiel con sguardo fermo e determinato. Si rimise apposto il trench e la camicia, aggiungendo: -Oltretutto non credo che Dean ci avrebbe raggiunti se avessi usato un metodo ortodosso…- Puntò gli occhi azzurri in quelli di Dean che distolse lo sguardo, come a confermare l’ipotesi dell’amico. –Ora, mentre voi chiarite, vado a prendere qualcosa da mangiare!- decretò l’angelo avviandosi lungo il corridoio e scomparendo dietro l’angolo. Dean dava le spalle a Sam che lo sentì sussurrare: -Che figlio di puttana…- -Dean! Senti…- iniziò Sam guardando la schiena del fratello. –No! Lascia perdere! Me ne andrò subito!- lo interruppe Dean cominciando ad avviarsi verso l’uscita. Il fratellino lo fermò, dicendo: -No! Aspetta! Castiel ha ragione…dobbiamo parlare!- Dean sospirò, sconfitto, e si girò verso Sam, passandosi una mano sugli occhi stanchi. –Va bene…parliamo allora!- Sam iniziò il suo discorso: -Sai…in questi giorni ho riflettuto molto su quello che è accaduto…non posso dirti di aver accettato del tutto quello che hai fatto, ma posso dirti che lo capisco…probabilmente, se io fossi stato al posto tuo, avrei fatto la stessa cosa…ma- Sam assunse uno sguardo solenne –non possiamo continuare così, Dean…noi non possiamo continuare a trascinare le persone nei nostri problemi! Sappiamo che ogni volta che uno di noi due cerca di tenere in vita l’altro, succedono solo casini! La prima volta che sono tornato in vita, tu sei morto un anno dopo! Quando sono tornato la seconda volta, ero senz’anima e ho combinato cose da mettere i brividi! E ora…Kevin…- Dean fu come percorso da una scossa e cercò di intervenire nel discorso: -Sam…- -No, Dean! Non cercare di dire che il suo sangue ricade solo su di te, perché sappiamo entrambi che io non mi convincerò… sono state le mie mani ad ucciderlo e non credo che, né io, né tu, avremo pace dinchè non troveremo Gadreel e lo uccideremo… Per questo dico di farlo insieme!- -Sammy, no! Io sono un…- fece Dean, ma, di nuovo, fu bloccato dall’impeto del fratellino che esclamò: -Non provare a dirlo di nuovo, Dean! Tu non sei veleno! Questa è solo una cazzata! Tu hai un buon cuore e cerchi sempre di fare ciò che è meglio per gli altri! Anche questa volta hai agito pensando agli altri prima di te…però, questa volta, ti sei fidato della persona sbagliata…e so come ti senti…ci sono passato con Ruby…- L’ultimo nome lo disse con un filo di voce, come se il sussurrarlo potesse fare meno male. Ci fu un momento di pausa, durante cui i due Winchester cercarono di riprendere il controllo del turbine di emozioni che vorticava dentro di loro. Sam riprese parola e piantò gli occhi in quelli del fratello, dicendo: -però, Dean, se ritorneremo a cacciare insieme, devi prima promettermi una cosa…devi promettermi che, se capiterà di nuovo una cosa come questa, mi lascerai andare una volta per tutte.- Dean impallidì a quella richiesta. Si ritrovò ad ingoiare le lacrime per l’ennesima volta in quei mesi e rispondere: -Sammy…non posso…non posso prometterti una cosa del genere. Non fa parte di me stesso. Quello che ho detto davanti a Morte…che non ci sono io se non ci sei tu…lo intendevo davvero…tu sei il mio fratellino…- Perse il controllo su se stesso per un attimo e lasciò che un’unica lacrima gli scendesse lungo la guancia. Gli occhi di Sam erano lucidi: anche lui faticava a trattenersi. –Dean…io non posso continuare a far soffrire le persone…so che è difficile e so che ti sto chiedendo molto, ma ti prego…promettimi che se accadrà di nuovo, mi lascerai andare…- Dean non riusciva a trovare la forza per dire sì. Come avrebbe fatto a vivere senza suo fratello? Ci aveva già provato, durante quell’anno passato da Lisa e Ben! Si ricordava ancora le volte in cui si risvegliava sui libri, dove era crollato dopo aver passato la sera prima a bere fino ad addormentarsi. Cosa avrebbe fatto nel caso fosse successo di nuovo?? Però sapeva anche che Sam aveva ragione. Non potevano continuare a trascinare gli altri nella disperazione per fare in modo di restare insieme. Forse fu quello il pensiero che gli permise di dire: -Te lo prometto, Sammy…ma tu cerca di non trovarti mai più in una situazione del genere…- Sam annuì e dichiarò, sicuro: -Ci proverò…dopotutto ho il mio fratello maggiore che mi guarda le spalle, no?- Dean ghignò lievemente e, asciugandosi la guancia, rispose scherzosamente: -Stronzo…- Sam fu pronto per replicare con un sogghigno: -Scemo!- I due fratelli si guardarono intensamente per qualche istante, poi si mossero simultaneamente l’uno verso l’altro, stringendosi in un abbraccio carico di commozione, mentrea dagli occhi di entrambi scesero altre lacrime. La streatta durò qualche attimo, ma fu sufficiente per esprimere tutto ciò che provavano e che era impossibile dire a parole. Si staccarono e si guardarono negli occhi, poi Dean cercò di smorzare i toni, dichiarando con un sorrisino: -Adesso basta con il momento strappalacrime! Smettiamola prima che ci crescano le tette, ok?- L’effetto fu quello cercato: Sam sorrise e rispose, asciugandosi gli occhi: -Mi trovi d’accordo!-
Passarono un paio di minuti, nei quali, i due Winchester, si diressero verso la cucina. Era decisamente il caso di bere una birra dopo tutte quello emozioni. Dopo il primo sorso, Dean ritornò con la mente al suo più grande problema: -Ok! Allora…idee per come trovare quel figlio di puttana di Gadreel? Anche io ho un po’ di novità su Abaddon!- -Più tardi, Dean…- lo interruppe Sam -forse adesso è il caso di mettere qualcosa sotto i denti! Anzi, mentre Castiel è fuori, gli posso dire di prendere anche una torta! Nonostante la situazione sia quella che sia, possiamo concederci di festeggiare per qualche minuto il tuo compleanno! Anzi! Credo che il volerti far tornare qui a tutti i costi, sia stato una specie di regalo per te da parte di Castiel!- La mente di Dean si era bloccata alla parola compleanno. Balbettò una domanda: -Un compleanno??? Di chi???- Sam lo guardò a metà tra lo stupito e il comprensivo: -Capisco che l’ultimo tuo pensiero sia stato controllare il calendario, ma oggi è il 24 gennaio, Dean…è il tuo compleanno! Auguri, fratello!- concluse il minore dei Winchester con un sorriso timido e sincero. –Oh!- fece Dean con espressione stupita. Non si era accorto minimamente che oggi fosse il suo compleanno. Di nuovo, la voce di Sam lo riportò al presente: -Mi dispiace, Dean…con tutte le cose che sono successe, non ti ho preso nessun regalo…- Il viso del suo fratellino era dispiaciuta, ma Dean lo rassicurò: -Non fa niente, Sammy…- e nella sua mente completò il pensiero: “Me l’hai già fatto…”. Il senso di colpa era ancora lì, prepotente, credeva ancora di essere nocivo alle persone, sapeva che erano state le sue decisione ad incasinere tutto, porbabilmente non si meritava di essere di nuovo al fianco del suo fratellino, ma non potè fare a meno di sperare che, da qualche parte, in quell’universo, ci fosse ancora qualcuno che gli volesse concedere un barlume di serenità. Per la prima volta dopo settimane, Dean lasciò che sul suo volto comparisse un sorriso sincero…
 
Fine.

 
note dell'autore (di nuovo..): a chi è arrivato alla fine, grazie mille per aver letto!!! XD spero sia stata di vostro gradimento! XD preciso che, soprattutto l'ultima parte, quella riguardante il chiarimento tra Dean e Sam, è una mia libera interpretazione dei pensieri dei due Winchester! Oltretutto ho deciso di tradurre le famose battute "Bitch" e "Jerck" secondo il doppiaggio italiano dell'episodio 10 della stagione 2! XD 
Ringrazio infinitamente ancora chi leggerà e chi lascierà una recensione!! ciao ciao e tutti!! XD 
  
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