Ringrazio anche solo chi
legge.
Scritta sulle note di Call
me Shinedown.
Partecipa alla fanfiction
challenge II:
Prompt: il silenzio sussurra il tuo nome
La regina delle
nevi
Elsa si
affacciò oltre la balaustra, il vento le colpiva il
viso pallido e gli occhi azzurri le brillarono. Osservò dei
fiocchi di neve
scendere davanti al suo viso e strinse le labbra. Il vento gelido le
fece
scivolare la lunga treccia bionda dietro le spalle e il suo ululato
risuonò
nelle montagne. La regina strinse la balaustra di ghiaccio con le dita
nivee e
alzò il mento.
Anna allungò le mani verso di lei, sorrise e le gote cicciottelle si tinsero di rosso.
La
sorella
maggiore ridacchiò e intrecciò le dita con quelle
della più piccola.
“Sarà il nostre segreto” mormorò.
Anna
annuì e le
ciocche vermiglie le finirono davanti al
viso. Le due unirono le loro fronti e i loro occhi si specchiarono.
Elsa abbassò il capo, sospirò e fece aderire il ventre coperto dall’abito azzurro contro la superficie gelida.
Il
bianco candore della
neve faceva risplendere la superficie di ghiaccio del castello,
facendola
brillare come la stoffa magica del suo vestito.
“Il
silenzio
sussurra il tuo nome, Anna” mugolò.
“Riguarda
te sola, la
gente non ti perdonerà, non ti accetterà. Non
vedere questa stanza come una
prigione, ma come un luogo che ti può proteggere”
sussurrò suo padre. Le
accarezzò la guancia con il dorso della mano, la bambina
sgranò gli occhi e
scosse il capo. Si voltò verso la finestra, era ricoperta di
ghiaccio, la
ragazzina lanciò un verso stridulo. Indietreggiò
e sbatté contro la parete.
“Non mi toccare, non mi sono controllare! E’ sempre più forte” biascicò.
Il
padre si voltò,
raggiunse il suo comodino e prese un paio di guanti azzurri.
Tornò da lei e
glieli porse, Elsa li indossò tremando.
“Celare,
domare…”
sussurrò.
Elsa
sgranò gli
occhi, dei getti di neve esplosero dal suo
corpo. Raddrizzò la schiena rimettendosi ritta, strinse le
labbra che le
tremarono e sbatté il piede a terra.
“No!”
gridò. Si voltò di scatto, la treccia fece un
semicerchio e la giovane donna allargò le spalle.
“In
questo
remoto regno la regina sono io, non nasconderò
più niente…” sibilò.
< E non
ti farò
più del male, Anna > pensò.