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Autore: Angels_99    27/01/2014    4 recensioni
New York. Anno 2038
Dopo 100 anni dalla seconda guerra mondiale e dalla sconfitta della Germania, i tedeschi razzisti decidono di rivendicare la propria patria. Dopo anni rinchiusi a nascondersi dalla polizia riescono a far rinascere gli ideali del razzismo... Ed ora che sono riusciti a far valere la loro superiorità sul mondo rinnovano le leggi razziali... Articolo 1072. L'amore tra i giovani è proibito! Studiato in laboratorio,considerato reato.
è in questo mondo "marcio" senza libertà che la detective Beckett, incontra per puro caso lo scrittore Richard Castle... Una situazione complicata, un amore difficile da affrontare, un mondo che vieta la cosa più ovvia.... L'amore!
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alexis Castle, Javier Esposito, Kate Beckett, Kevin Ryan, Richard Castle
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Questa storia è nata mentre ascoltavo una canzone... dopo aver visto il videoclip ho sentito la lampadina accendersi :) Ringrazio Maty, che mi sopporta insieme a Reb (tra poco arrivo a vedere l'aggiornamento) la mia famiglia caskettosa: sorelle, figlia e cugina... Ed infine Sarah, sei sempre nel mio cuore <3 grazie a tutti gilrss 
Baci buona lettura :)

Era mattina. Le guardie sono appena passate per il solito controllo giornaliero, e la detective Kate Beckett è appena arrivata ad Eich.
Lei lavora li, più precisamente al dodicesimo distretto, in "accordo obbligato" con i tedeschi. Costretta dai superiori a far seguire una legge sbagliata. Essere poliziotta è sempre stato un suo sogno, anche se molto cose da qualche anno sono cambiate. La legge è cambiata, non ci sono più diritti, i razzisti e gli squadroni di controllo sono al comando, si può tranquillamente passeggiare per strada ,ovvio, ma basta un bacio, un sorriso tra due ragazzi che questi vengono arrestati, è la legge 1072 a dirlo : i rapporti tra giovani sono PROIBITI ! Anzi sono letteralmente studiati in laboratorio, considerati "impuri" ... E’ buffo, pensa Beckett mentre sale le scale fino al piano giusto, l'amore è una cosa speciale, che non va fermato, è inutile che ormai si ostinino a dire NO all'amore, negando un fatto ovvio. 
Ma ormai non possono farci niente, le persone sono diventate sempre più fredde, senza più sentimenti, spenti, abbandonati, arresi a questi ideali... ma nonostante tutto Kate continua a credere in un futuro migliore. Qualcuno prima o poi muoverà il dito che riporterà la gioia, ne è sicura. Non è mai stata una persona romantica, che crede nei sogni, ma in questo ci spera vivamente.
Le cose devono tornare come prima. 
Persa in quei pensieri non si accorge di essere appena arrivata al suo piano. Si avvicina alla sua squadra.
"Allora ragazzi, qualche novità" domanda alla sua squadra. 
"Si, gli squadroni di controllo hanno trovato un ragazzo ferito nel Queens... si chiama Richard Castle, uno scrittore... il capitano Halk vuole che svolgiamo le indagini in silenzio. A quanto pare ieri era lui di vedetta in quella zona di città, e non vuole rendersi ridicolo rendendo pubblico ai giornali il suo... come dire "fallimento" . Rispose uno degli agenti nascondendo una risata.
"Ok dove si trova?" 
"All'ospedale Saint. Michelle , sulla 23esima." 
"Bene ci andiamo subito, chiudiamo in fretta la situazione"
Prendono l'ascensore e scendono al parcheggio per prendere l'auto...
Il mio lavoro, pensa Beckett, come farei senza??
E’ l'unica cosa che le dà gioia; dare risposte alle persone, liberarle in qualche modo da un peso, la fa sentire se stessa, le dà quel fascio di luce che i fascisti hanno spento tre anni fa... I diritto sono cambiati, molte cose importanti sono cambiate, ma almeno la cosa che più ama fare (il suo lavoro) può ancora farlo. 
Arrivano in ospedale, e parlano con un’ infermiera.
"Scusi, cerchiamo il signor Castle, dovrebbe essere ricoverato qui da stamattina." Esclama Beckett.
"Si certo, stanza 132, ci sono due guardie sulla porta." 
"La ringrazio."
Salgono le scale e arrivano al secondo piano, dove vedono gli agenti in fondo al corridoio, sulla sinistra.
"Buongiorno, siamo i detective mandati da Halk" 
"Buongiorno, onore al governo razzista! Il paziente é dentro la stanza. Il capitano Halk ci ha riferito che vuole aggiornamenti ogni 12 ore, sbrigate la questione in fretta!"
"Ok..."
Beckett odia il saluto razzista, si sente come obbligata a far parte di una nazione alla quale non vuole partecipare, lei NON è assolutamente una cittadina del governo razzista!  Non si è cittadini di un governo che vieta l'amore e la libertà. Anche se è obbligata a esserlo.
Entra nella stanza. 
"Buongiorno Signor Castle, sono il detective Beckett, siamo qui per farle alcune domande."
"Fa parte anche lei degli squadroni fascisti?"  chiede subito, la sua voce è dura, lo sguardo perso nel vuoto, come di una persona che ha lottato fino all'ultimo per poi perdere. Ha un occhio nero, un taglio su uno zigomo e un braccio rotto, non molto per fortuna. 
"No si può fidare di me!" Risponde sicura.
"Ormai in questo mondo non ci si può fidare più di nessuno..." E’ la risposta dell’uomo.
"Beh con me può farlo, sono qui per aiutarla."
"Chi sono quelli?" si riferisce a Ryan ed Esposito, due colleghi di Beckett.
"Sono in squadra con me, sono poliziotti."
"Va bene... che vuole sapere?" Chiede ancora.
"Innanzitutto perchè ha cosi paura dei razzisti ? C'è qualcosa sotto?  Che stava facendo ieri sera? E soprattutto perchè lei si trovava lì?"
"..." L’uomo non rispose distogliendo lo sguardo.
"Signor Castle, io sono forse l'unica persona di cui può fidarsi…Le soluzioni sono due: o parla con me, risolviamo il caso e non ci vedremo più. Oppure il capitano Halk mi toglierà il caso e la interrogherà personalmente... A lei la scelta!"
"... loro due possono uscire?" chiede rivolto ai colleghi.
Beckett lancia uno sguardo alla sua squadra, loro acconsentono e escono.
"Ecco fatto... ora a noi."
"Ieri sera io... io non stavo facendo cose non molto legali..."
"Si spieghi meglio!" 
"... ehm gli squadroni di controllo una settimana fa hanno..." trattiene le lacrime "Hanno portato via mia figlia... l'hanno trovata baciarsi con il fidanzato in luogo pubblico. Quindi ieri sera ero con due persone... mi avevano assicurato che avrebbero salvato mia figlia ma... gli accordi sono saltati, non avevo abbastanza soldi e... eccomi qui!
"Quanti anni ha?"
"Diciotto" si asciuga le lacrime "è cresciuta senza madre, perché io e lei ci siamo separati, ma è la figlia migliore che un padre possa desiderare. Farei di tutto per riaverla qui, con me... odio questa stupida legge, questo futuro in cui siamo finiti! Odio i razzisti e...e... l'unica cosa che voglio è riabbracciare mia figlia!”
"L’ aiuterò a ritrovarla!" dice seria.
"E come? Una volta entrata in clinica non si esce più! E poi perché dovrebbe farlo? Non mi conosce nemmeno..."
"Perché so cosa significa ritrovarsi senza una persona che si ama! Ha ragione, ci conosciamo da poco ma questo è il mio lavoro! Quindi se vuole una mano, se ha bisogno di qualcuno esperto, io ci sono!” 
"Ok..." Risponde facendo un cenno con la testa.
"Innanzitutto dobbiamo chiudere il suo caso e spegnere le voci sulla faccenda... poi il resto."
"Ci sarebbero molte cose da fare... ho trovato una planimetria della clinica dove è mia figlia... è pieno di guardie ovunque. Sarà difficile."
"Io le prometto che la troveremo."
Lo scrittore la osserva per qualche secondo. 
"Visto che dovremo collaborare, mi dia del tu... sono Rick" dice allungando la mano mostrando un sorriso spento, forzato.
"Kate... Puoi chiamarmi Kate!”
 
   
 
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