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Autore: Gio07_w    28/01/2014    6 recensioni
Ultima stagione, ultimo episodio, ultima scena. 
"Perché è così che deve andare, è sempre stato così."
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Titolo: Soulmates
Fandom: Supernatural
Rating: Pg
Beta: /
Genere: Angst (non poco, eh)
Warning: One-shot 
Words: 743
Note: L'idea è nata da un video che ho visto su youtube in cui Jensen parlava di un sogno che aveva fatto sulla fine di Supernatural. (here) E bene si, mi sono commossa e poi ho scritto questa cosa che non c'entra niente con il sogno but who cares? 
Summary:
Ultima stagione, ultimo episodio, ultima scena. 

"Perché è così che deve andare, è sempre stato così."


Dean pensava di morire prima di lui, alla fine.
Non solo per il "lavoro" che facevano o per tutta la merda che avevano dovuto affrontare.
Oppure per la sua alimentazione totalmente errata o per l'alcol che ingeriva e che pensava gli avesse corroso il fegato a livelli inimaginabili. 
Lo pensava perché se c'era qualcosa che Dio avrebbe potuto fare per ripagarlo di almeno una di tutte le stronzate che gli aveva fatto patire era quella. 
Se c'era un desiderio che credeva di avere il diritto di esprime, se il karma o qualunque altra cosa avrebbe dovuto ripagarlo di qualcosa, allora era quello che voleva. 
Alla fine di tutto, quella vera, all'ultimo capitolo del libro voleva morire lasciando suo fratello vivo e felice, in un modo o in un altro. 
Era talmente convinto di questo, così dannatamente sicuro che qualcuno glielo dovesse e che di conseguenza sarebbe successo che non immaginò e non accettò mai altra fine. 
Eppure stava succedendo, di nuovo. 
Sam stava morendo. Lo stava guardando morire, di nuovo. 
Ed era così stanco di lottare da così tanto tempo che non gli sembrava neanche più la cosa giusta da fare. 
Lottare per cosa? Riportarlo indietro? 
Perche?
Sam sarebbe dovuto morire già da un pezzo e restare morto. 
Dean aveva sbagliato tutto sin dall'inizio. 
 Strinse suo fratello più forte e gli passò le dita tra i capelli. 
Sam ebbe un colpo di tosse e Dean lo vide cercare di trattenere gli spasmi, il sangue gli riempiva la bocca, lo stato di semicoscienza stava lasciando il posto al nulla, gli occhi erano lucidi e faticavano a restare aperti.
 "Andrà tutto bene, Sammy. Ssh- andrà tutto bene"
Sam stava dando tutto se stesso per restare vivo ancora qualche minuto. Dean lo vedeva, lo guardava lottare e sapeva che lo faceva per lui, per restare ancora qualche minuto con suo fratello e memorizzare tutto ciò che lo riguardava prima di lasciarlo. 
"Sammy, va bene. Va tutto bene. Sam-"
La voce di Dean vacillò e si spezzò riducendosi a un singhiozzo appena soffocato. 
"Sammy" riprese appena fiato, ma l'impresa era più dura di quel che pensava. 
Non credeva di farcela. Non sarebbe mai stato pronto a farlo nonostante tutte le volte in cui era successo.
"Non c'è ne bisogno, Sam-" 
Sam poggiava la testa sulla spalla di Dean e riuscì a trovare la forza di spingersi contro suo fratello come meglio poteva cercando il suo calore.
"Lasciati andare, Sam. Non preoccuparti per me. Okay?
Solo smetti di-"  
Sam gemette in risposta e Dean riuscì a cogliere tutto il suo disappunto.
Sam era fatto così. 
Dannatamente testardo. 
Era difficile fargli fare qualcosa quando non voleva, anche quand'era piccolo e Dean era incaricato di metterlo a letto per le dieci, faceva storie. 
Vinceva sempre lui, alla fine. 
Lo stinse più forte come se questo bastasse a tenerlo lì con se per sempre.
"Ssh Sammy... ssh."
Dean cercò di trattenere il dolore da qualche parte dentro di sé, per far si che non esplodesse tutto lì. In quel momento. 
Davanti a Sam. Il suo Sam che non voleva morire, che non voleva lasciarlo. 
"Sammy."
"Sam."
Dean guardò suo fratello per qualche istante e poggiò la fronte su quella dell'altro. 
Sentiva le lacrime riempigli gli occhi e scivolare dal suo al volto freddo di suo fratello.
Sentì il ferro freddo dell'amuleto che Sam gli aveva restituito, quello che gli aveva regalato e che lui aveva buttato, premergli sul petto.
Quando parlò di nuovo la voce era spezzata da singhiozzi e gemiti. 
"Sammy va bene. Lo sai perché?" 
Doveva continuare a parlare per non impazzire e chiarire a se stesso quello che già sapeva.
"Perché è così che deve andare, è sempre stato così."
Suo fratello non avrebbe mai avuto una vita normale, un lavoro, una famiglia al di fuori di lui, ne una casa o una moglie o uno stupido cane. 
Tantomeno li avrebbe avuti lui. 
"Ho passato così tanto tempo a prendermi cura di te ma la verità è che-" 
Tutto ciò che aveva desiderato per Sam non si sarebbe mai avverato. 
"-avevo così tanto bisogno di te. Più di quanto tu ne avessi di me."
Strinse la stoffa della camicia a quadri di Sammy.
"Ho così tanto bisogno di te" 
Dean prese la pistola che teneva nella tasca interna della giacca. 
"Ricordi Sam?" 
Restò qualche secondo ad ascoltare solo il suo respiro irregolare. 
"Poche persone condividono la stessa fetta di Paradiso." 
Sorrise a se stesso. 
"Le anime gemelle, ricordi?"
   
 
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