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Autore: Bluemoon Desire    28/01/2014    0 recensioni
L'incontro tra due cuori soli e alla ricerca di sé stessi, un amore destinato a sbocciare tra le spine dei pregiudizi e della diversità.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dottor, Whale/Victor, Frankenstein, Ruby/Cappuccetto, Rosso
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Erano trascorse alcune settimane dall'ultima volta che si erano ritrovati faccia a faccia, eppure gli sembrava che ogni cosa fosse accaduta appena poche ore prima.
La sbronza colossale, quella sensazione di fallimento che gli gravava sulle spalle, lui in piedi sul molo pronto a farla finita, Ruby che gli salvava la vita...e poi quell'inaspettata chiacchierata a cuore aperto tra loro. 
La conversazione in assoluto più  assennata che avesse mai tenuto con una donna.  
Non riusciva proprio a scegliere quale aspetto di quella serata fosse da considerare più patetico e imbarazzante, probabilmente sarebbe stato meglio non indagare oltre. 
Eppure le doveva la vita, ed era una cosa che non avrebbe dimenticato tanto facilmente. 
Gli ci era voluto parecchio tempo e molto più coraggio di quanto avrebbe mai immaginato di possedere, ma alla fine era riuscito a convincerla ad accettare un appuntamento.
Un semplice drink al pub, niente di impegnativo o equivocabile, un modo come un altro per ringraziarla per ciò che aveva fatto per lui. 
O forse stava solo mentendo a se stesso? 
Parcheggiò a ridosso del marciapiede, aprì lo sportello e scese dall'automobile. 
Un delizioso sottofondo musicale proveniva dall'interno del pub "The Rabbit Hole", una melodia jazz particolarmente accattivante. Si soffermò per un istante ad osservare il suo riflesso nella vetrina del locale, abbozzando un leggero sorriso compiaciuto. 
Era piuttosto nervoso per l'occasione, troppo a suo avviso, il che era una spiacevole novità per lui. Solitamente riusciva a gestire simili situazioni in maniera impeccabile e disinvolta, ma con Ruby le cose si rivelavano essere sempre più complicate del previsto e questa cosa lo faceva letteralmente impazzire. 
Detestava quello stato d'animo trepidante e nervoso, lo faceva sentire a disagio, fuori dal suo elemento. 
Con circospezione, spiò attraverso il vetro del locale e la vide seduta al tavolo, in attesa del suo arrivo. 
Senza perdere altro tempo, si affrettò a raggiungerla.
"E così alla fine la severa nonnina ti ha dato il via libera, chi l'avrebbe mai detto che Granny potesse abbassare così la guardia?" esordì con sarcasmo, comparendole silenziosamente alle spalle.
Ruby sobbalzò leggermente al suono della sua voce e gli rivolse un leggero sorriso.
"Già, ringhiarle contro per far valere le mie ragioni è da sempre la mia tattica vincente!" replicò, ironica. 
Sorridendo a sua volta, Whale prese posto al tavolo, occupando la sedia di fronte a quella di Ruby.
"Sei fortunata che io sia riuscito a sganciarmi dagli impegni professionali" aggiunse, sfilandosi la giacca e sistemandola elegantemente sullo schienale della sedia "A volte trovarsi qui a Storybrooke e non nella Grande Mela, può rivelarsi utile! Quei quattro testoni possono benissimo gestire l'ospedale anche senza la mia saggia guida..."
Ruby si lasciò sfuggire un sorrisetto divertito. 
"La tua modestia mi spiazza, Whale" ribattè con evidente sarcasmo.
"E' la storia della mia vita" le fece eco Victor, appoggiando entrambi i gomiti sul tavolo e congiungendo le mani in modo da potervi adagiare il mento "Ad essere sincero, spudoratamente sincero...pensavo che questa serata non sarebbe mai arrivata, sai?"
Le sue parole colsero Ruby decisamente in contropiede, provocandole una leggera morsa allo stomaco. 
Inaspettata, eppure piacevole. 
"...pensavo che il fatto che fossi a conoscenza della mia identità e del mio passato fosse decisamente un punto a mio sfavore..." continuò Whale, ignorando la battaglia emotiva che stava infuriando nel cuore della ragazza "...come ti ho già detto, non avrei mai pensato che accettassi l'invito. Devo ammettere che mi hai sorpreso..."
Non c'era mai stato un gran rapporto tra loro, in effetti.
Nessuna profonda amicizia sfociata in un affetto dalle connotazioni romantiche, no.
Niente del genere. Almeno non fino a quando non si erano ritrovati seduti su quel molo, a condividere le pene e le angosce di un'intera vita.
Curioso come il dolore fosse in grado di avvicinare due persone apparentemente così diverse tra loro.
"Potrei dire la stessa cosa di te, Victor" replicò a sua volta Ruby, passandosi una mano tra i folti capelli bruni per spostarne una fascia da un lato "Qui in città, da quando hanno scoperto che cosa sono...in cosa posso trasformarmi...beh, diciamo solo che la cerchia delle mie amicizie si è ridotta in modo sorprendente. Improvvisamente sono passata dall'essere la simpatica cameriera che tutti cercavano, alla strana e inquietante ragazza lupo che tutti evitano. Una trasformazione interessante, no? Non tutti sono disposti a superare i pregiudizi sociali più comuni, figuriamoci quel genere di fardelli che persone come me o come te portano sulle spalle...è raro trovare qualcuno che possa condividerli..."
E mentre pronunciava queste parole, sollevò istintivamente lo sguardo cercando quello di Victor, e - grande fu la sua sorpresa - quando si rese conto che lui la stava già osservando. 
Intensamente, senza batter ciglio. 
"C-che c'è?" si ritrovò a domandargli, con le guance in fiamme per l'imbarazzo. 
"Niente" fece lui, scuotendo la testa con un sorriso "E' solo che... a costo di sembrare fin troppo intraprendente, devo dirtelo...stasera sei davvero uno schianto!"
"O-oh...ti ringrazio, io..."
Per sua fortuna, il cameriere sopraggiunse tempestivamente, traendola in salvo dall'imbarazzo del momento. 
E mentre Victor registrava le loro ordinazioni, Ruby si ritrovò a fissarlo, assorta nei suoi pensieri. 
Non avrebbe mai immaginato che Whale potesse comportarsi da perfetto gentiluomo durante un appuntamento. Lo aveva visto spesso in azione con le donne e, basandosi su ciò a cui aveva assistito, lo aveva sempre immaginato impegnato in un atteggiamento in pieno stile playboy incallito, sempre pronto a tirar fuori pessime battute e versacci da uomo delle caverne.
Niente che sfiorasse l'adorazione romantica descritta in quei vecchi poemi cavallereschi, che tanto adorava leggere da bambina. 
Se un paio di settimane prima, qualcuno le avesse detto che avrebbe potuto provare qualcosa per il Dr Whale, probabilmente l'avrebbe spedito dritto da Archie per accertamenti su sospetta insanità mentale. 
Eppure qualcosa stava cambiando tra loro, riusciva a percepirlo. 
Istinto da lupo oppure no, cominciava a provare un sentimento per Victor. 
E la cosa la terrorizzava, soprattutto visti i suoi pessimi precedenti con Peter. 
"Tutto bene, Ruby?" 
La voce suadente di Whale la riportò bruscamente con i piedi per terra. 
"C-cosa?" fece, confusa "Oh sì, tutto bene...stavo...stavo solo ascoltando la canzone... è davvero bellissima!"
In realtà non aveva la minima idea di cosa il juke box stesse diffondendo in quel momento, ma le sembrò la risposta migliore da dare. Sempre meglio di "Scusa, stavo riflettendo su un'eventuale tete a tete romantico con te". 
Sì, decisamente meglio la musica. 
Whale non se lo fece ripetere due volte e colse la palla al balzo. 
Ad onor del vero, avrebbe preferito sotterrarsi sotto cumuli di cemento piuttosto che invitarla a ballare, ma dopotutto aveva faticato tanto per organizzare quella serata, perciò che male avrebbe mai potuto fare una sgambettata a suon di musica?
Spinse indietro la sedia e si alzò in piedi.
"Permette, mademoiselle?" le porse la mano, mimando un leggero inchino cavalleresco e invitandola a seguirlo sulla pista da ballo del locale.
Ruby spostò alternativamente lo sguardo da Victor alla sua mano, combattuta sul da farsi, ma alla fine decise di lasciarsi andare e accettò. 
"Fossi in te, lupacchiotta, mi preoccuperei seriamente per l'incolumità dei tuoi piedi" le sussurrò Victor all'orecchio, mentre la trascinava sulla pista. 
Era incredibile il modo in cui Ruby riuscisse a tirar fuori la parte più spensierata del suo ego. 
Era come se con lei accanto, riuscisse finalmente ad essere se stesso. 
Niente scienziato, niente playboy. 
Solo Victor, quel ragazzino che amava guardare le stelle, suonare il piano e dipingere le bellezze della natura selvaggia. 
"Frankenstein e il lupo mannaro salgono sulla pista da ballo...non sembra anche a te l'inizio di una pessima barzelletta?" soggiunse Ruby dopo un lungo momento di silenzio.
Si guardarono negli occhi per un breve istante, prima di scoppiare a ridere di gusto. 
"Ma brava, sfotti pure" la redarguì Victor bonariamente, fingendosi offeso "Sappi che anche il Dr Frankenstein può sorprendere una donzella con qualche passo di danza ben costruito...dimentichi che vengo da una famiglia aristocratica dedita a balli e grandi ricevimenti..."
"Sei tutto chiacchiere e niente sostanza, Dottore" lo punzecchiò Ruby, fissandolo dritto negli occhi con aria di sfida "Avanti, non fare il codardo..."
Rispolverando sul momento qualche nozione di valzer inculcatagli da sua madre, Victor la afferrò per un braccio, facendola roteare dolcemente su se stessa, terminando la piroetta con un elegante casquet. 
La risata cristallina di Ruby riempì la sala. Ballarono ancora e ancora, senza curarsi del tempo che passava o degli sguardi incuriositi dei presenti.
"Finiremo sulla bocca di tutti, lo sai vero?" osservò Ruby, dopo aver intercettato l'occhiata eloquente di una donna ad una sua amica. 
Victor alzò le spalle con aria strafottente.
"Che parlino pure, d'altronde lo fanno già" rispose. 
D'un tratto la musica cominciò a svanire lentamente attorno a loro. 
Perfino le luci cominciarono a calare. 
Era l'ora di chiusura del locale. 
"A quanto pare qui a Storybrooke il tempo vola!" commentò Victor, accennando all'orologio appeso alla parete opposta "Vuoi rimanere un altro po' o preferisci che ti riaccompagni a casa?" aggiunse poi rivolto a Ruby.
"Oh ma non è necessario che mi accompagni" ribattè prontamente lei "Abito a soli due isolati di distanza da qui.."
"Stai scherzando, vero?" le rimbeccò lui "Ci tengo a proteggere la tua incolumità e, ad essere sincero, anche la mia, dal momento che se dovesse accaderti qualcosa lungo il tragitto di casa, tua nonna mi staccherebbe la testa come un polletto...e beh, neanche io potrei rimettermi in sesto in quel caso!"
Le sue parole le strapparono un altro sorriso. 
"E allora vada per il passaggio fino a casa" acconsentì Ruby "Non vorrei mai privare il mondo del grande Dr Frankenstein!"
Pagarono i loro drink e, dopo aver salutato il proprietario del locale, si avviarono in strada. 
La temperatura fuori si era abbassata notevolmente nelle ultime ore, soffiava un vento davvero gelido nell'aria. 
Per fortuna c'era una pioggerellina quasi impercettibile, anche se nuvoloni scuri cominciavano ad addensarsi nel cielo. 
Istintivamente, Victor si sfilò la giacca e la appoggiò delicatamente sulle spalle nude di Ruby.
"Va meglio?" le domandò.
Lei si limitò ad annuire.
Porgere ad una donna la propria giacca in un gesto di antica cavalleria, era sempre un buon metodo per apparire galante ai suoi occhi, nonostante questo atto comportasse spesso il conseguente congelamento da parte dell'uomo. 
Rischi delle tecniche di corteggiamento, così le chiamava suo padre. 
E aveva ragione.
Cominciarono a camminare attraverso il viale principale, l'uno accanto all'altra. 
Regnava un silenzio tombale attorno a loro, sembrava quasi di essere finiti in una città fantasma. 
D'un tratto, Victor ruppe il silenzio.
"Lo so che ti fa ancora male pensare al passato, sai? Al tuo ragazzo, e alla vita che conducevi nella Foresta Incantata. Non c'è bisogno che fai finta di niente, non con me. Sai che provo le stesse cose. Da quella sera al molo, ci ho pensato su tante volte e ho scoperto che avevi ragione... siamo due bei fenomeni da sfruttare per fare dell'ironia, ma sai la verità? Stranamente non mi importa più di far parte di questa stramba categoria!" 
"Che intendi dire?" domandò lei, senza capire.
"Quando il maleficio è stato spezzato e ho recuperato i ricordi del mio mondo e della mia vita prima di Storybrooke, mi sono sentito più che mai schiacciato dal macigno del mio passato, era come se non riuscissi a liberarmene, a volte trovavo difficile perfino respirare...poi, qualcosa è cambiato..." le scoccò un'occhiata sfuggente, poi riprese a parlare "...ho conosciuto persone come te o come Tiny, il gigante simpaticone, ed è stato in quel momento che ho capito che a volte siamo proprio noi a lasciare che il passato continui a manovrare la nostra vita e che spesso la cosa migliore da fare è lasciar andare. Tu mi hai aiutato a capire che mi era stata offerta un'occasione per ricominciare e che dovevo coglierla al volo, prima che il passato s'impadronisse definitivamente della mia vita e avevi ragione...perciò, adesso ti rigiro lo stesso consiglio! Smettila di vergognarti di ciò che sei, Ruby, perché sei la persona più speciale e incredibile che io abbia mai conosciuto nella mia vita e il fatto di essere un lupo mannaro non deve definire ciò che sei, è solo una parte di te, qualcosa che puoi controllare...non devi vergognarti di essere quello che la gente chiama "mostro", perché a volte i veri mostri sono proprio quelli che condannano il prossimo con etichette meschine e pregiudizi ... "
Ruby rimase senza parole. 
Era la cosa più dolce che qualcuno le avesse mai detto. 
"Victor, i-io non so che dire..." mormorò, imbarazzata "...ti ringrazio..."
Lui scoppiò a ridere, affondando entrambe le mani nelle tasche dei pantaloni per scaldarle.
"Non devi ringraziarmi, è solo la verità" le fece notare. 
Percorsero ancora un centinaio di metri, poi si bloccarono di colpo nel bel mezzo della via. 
Erano arrivati davanti al cancello di casa di Ruby. 
Pochi secondi e la luce del porticato della villetta si accese di colpo, segno inconfondibile della presenza di Granny, probabilmente già appostata accuratamente dietro le tendine della sala da pranzo, ad osservarli. 
"Wow, quella donna è peggio degli ufficiali dell'esercito" commentò Victor sardonico.
"Lo sai com'è fatta Granny" ribattè Ruby scuotendo la testa. Si sfilò delicatamente la giacca e la porse a Victor "Ti ringrazio per questa serata, è stata veramente divertente...mi serviva proprio una distrazione!"
"E' stata una bella serata anche per me" convenne Whale in tutta sincerità, afferrando con una mano la giacca che Ruby gli stava porgendo "Spero solo che non rimanga un evento isolato nel tempo e che, beh, si possa replicare qualche volta! E...per le cose che ho detto prima...sappi che le pensavo davvero, non erano semplici frasi di circostanze buttate lì a casaccio per fare bella figura..."
"Lo so" lo interruppe Ruby. 
I loro sguardi si incrociarono. 
Era la prima volta che accadeva nel corso della serata.  
Si trovavano vicini ormai, molto vicini. Victor avvertì una vera e propria scossa quando la fronte di Ruby sfiorò appena il suo mento e, invece di ragionarci su in modo razionale, si limitò a lasciarsi trasportare dalle emozioni. Le sfiorò dolcemente la guancia con il palmo della mano, allontanandole un ciuffo di capelli dalla fronte.
Poi, senza esitare, si chinò e la baciò. 
Un bacio dolce ed emozionante, senza pretese, come solo il primo bacio può essere. 
"Buonanotte, lupacchiotta..." le sussurrò a fior di labbra, prima di lasciarla andare. 
Whale rimase ad osservarla da lontano mentre attraversava il vialetto, poi volse le spalle alla casa e fece per allontanarsi. 
Arrivata sulla soglia, Ruby si girò di scatto nella sua direzione. 
"VICTOR! CI VEDIAMO DOMANI?" urlò a gran voce. 
Lui si lasciò sfuggire un sorriso. 
"Sì, ci vediamo domani"
"E ANCHE DOPODOMANI?"
"Anche dopodomani" 
Il sorriso sulle labbra di Ruby divenne a dir poco radioso, mentre sollevava una mano per salutarlo un'ultima volta. 
E mentre Whale si allontanava a piedi lungo lo stradone deserto di Storybrooke, un solo pensiero gli attraversò la mente. Forse era quello il momento, quello il giorno, in cui la sua vita sarebbe cambiata per sempre. 
Le parole che sua madre aveva pronunciato sul letto di morte gli balenarono tra i pensieri, come un fulmine a ciel sereno e improvvisamente capì quanto fossero vere. 
"Arriverà qualcuno che colorerà la tua vita con i colori più belli, che smusserà gli spigoli della tua anima e la riscalderà con il calore del suo cuore. Capirai che è la persona giusta per te, quando pensando a lei, non riuscirai a smettere di sorridere"
Volgendo lo sguardo al cielo, sorrise, finalmente consapevole di ciò che lo attendeva. 




Note dell'autore: LO SO, LO SO. I "Frankenwolf" non sono una coppia canon in "Once Upon A Time", ma ammetto di averli sempre amati tantissimo, anche prima della scenetta sul molo. Praticamente questa storia si è scritta da sé...spero che vi piaccia! ;)


   
 
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