Per sushi <3
I'm as free as my hair
Sono come un drappo
di lucida seta nera, quei capelli, così folti e fini da
ricadere sempre in ciocche compatte sulla schiena, candida, e sulle
lenzuola,
bianche, come acqua di una cascata. Lee sarebbe disposto a morirci, in
quei
capelli, rimanerne avvolto fino a non potersi districare, così
terribilmente unito a
lui da non poter determinare dove inizi il suo corpo e dove termini
quello
dell'altro.
Non riesce a trattenersi, vi tuffa una mano, lascia scorrere i fini crini corvini tra le dita callose e segnate dalla sua nindo, li carezza con garbo e gentilezza, risalendo piano su fino alla radice, poggiando poi il palmo sullo scalpo tiepido e mollemente abbandonato al cuscino. Neji non reagisce per alcuni minuti, restando addormentato e abbandonato sul materasso; ma, eventualmente, il suo corpo inizia a stiracchiarsi, ed emette un basso verso di gola, a metà tra uno sbadiglio e un "Buongiorno".
-Ti dà fastidio?- mormora Lee, accorato, preoccupato che quella intrusione nello spazio personale dell'altro venga mal interpretata. Fa il gesto di ritrarsi, ma Neji alza il collo per andarli incontro, il capo che ricerca quella mano e vi si strofina appena addosso.
-Mmmhh, no... è piacevole- mugola, la voce ancora un po' impastata di sonno. Continua a contorcersi, poi infila i gomiti sotto i cuscini e, facendo leva su essi, si solleva un po', restando sempre sdraiato sull'addome, continuando a cercare il contatto con le sue dita.
-Molto piacevole- commenta, con voce più chiara. Lee non trattiene un risolino.
-Sembri un gatto pronto a fare le fusa- gli dice, senza nemmeno pensarci. La presa si serra un po', e la sfrutta per sollevargli il viso quel tanto che basta perché, chinandosi completamente in avanti, le loro labbra s'incontrino a metà strada. Neji ricambia il bacio con calma e compostezza, trasformando il suo impulso in un lento sgocciolare di libidine e languore; quando si separano, Lee ha il fiato corto, ma il suo amante sorride, un piccolo sorriso appena percettibile. Si sfila le coperte dal corpo, restando nudo, e si alza a sedere, scivolandogli in silenzio in grembo. Le gambe attorno ai suoi fianchi, le braccia attorno alle sue spalle, la fronte chiara premuta contro la sua ispida frangia nera.
E quegli stessi capelli che piovono sul suo viso e le sue spalle e le sue guance e come una tenda nera chiudono fuori il mondo e il tempo e tutto il resto.
Lee boccheggia, senza fiato.
-Buongiorno- lo saluta Neji, con una nota beffarda nella voce, e lo bacia di nuovo.
Non riesce a trattenersi, vi tuffa una mano, lascia scorrere i fini crini corvini tra le dita callose e segnate dalla sua nindo, li carezza con garbo e gentilezza, risalendo piano su fino alla radice, poggiando poi il palmo sullo scalpo tiepido e mollemente abbandonato al cuscino. Neji non reagisce per alcuni minuti, restando addormentato e abbandonato sul materasso; ma, eventualmente, il suo corpo inizia a stiracchiarsi, ed emette un basso verso di gola, a metà tra uno sbadiglio e un "Buongiorno".
-Ti dà fastidio?- mormora Lee, accorato, preoccupato che quella intrusione nello spazio personale dell'altro venga mal interpretata. Fa il gesto di ritrarsi, ma Neji alza il collo per andarli incontro, il capo che ricerca quella mano e vi si strofina appena addosso.
-Mmmhh, no... è piacevole- mugola, la voce ancora un po' impastata di sonno. Continua a contorcersi, poi infila i gomiti sotto i cuscini e, facendo leva su essi, si solleva un po', restando sempre sdraiato sull'addome, continuando a cercare il contatto con le sue dita.
-Molto piacevole- commenta, con voce più chiara. Lee non trattiene un risolino.
-Sembri un gatto pronto a fare le fusa- gli dice, senza nemmeno pensarci. La presa si serra un po', e la sfrutta per sollevargli il viso quel tanto che basta perché, chinandosi completamente in avanti, le loro labbra s'incontrino a metà strada. Neji ricambia il bacio con calma e compostezza, trasformando il suo impulso in un lento sgocciolare di libidine e languore; quando si separano, Lee ha il fiato corto, ma il suo amante sorride, un piccolo sorriso appena percettibile. Si sfila le coperte dal corpo, restando nudo, e si alza a sedere, scivolandogli in silenzio in grembo. Le gambe attorno ai suoi fianchi, le braccia attorno alle sue spalle, la fronte chiara premuta contro la sua ispida frangia nera.
E quegli stessi capelli che piovono sul suo viso e le sue spalle e le sue guance e come una tenda nera chiudono fuori il mondo e il tempo e tutto il resto.
Lee boccheggia, senza fiato.
-Buongiorno- lo saluta Neji, con una nota beffarda nella voce, e lo bacia di nuovo.
NB
Il titolo viene da Hair, di Lady Gaga.
C'è
un verso che fa:
"I've had enough, this is my
prayer
That I'll die livin' just as free as my hair"
Mi
sto tipo sentendo male.
NEJI
T_____T *piange tutte le sue lacrime*