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Autore: papergirl    31/01/2014    2 recensioni
Dal testo: “Katerina ti avrebbe amato” dichiarò, accorgendosi di quella distanza che si era creata tra le sue due differenti personalità.
In realtà ogni fibra del suo corpo l'aveva amato, in un modo così malsano, vero e perverso che faticava a definirlo amore.
“Ma era soltanto un sogno.. Perdonami” provò lei, sopraffatta dalla stanchezza.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Damon Salvatore, Katherine Pierce | Coppie: Damon/Katherine
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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BE MY DREAM


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Un solo raggio di sole illuminava la stanza, passando attraverso il piccolo spazio di vetro scoperto dalla tenda, arrivava dritto alla sua mano.
Katherine non smetteva di osservarla, temeva che da un momento all'altro avrebbe potuto perdere quella sensibilità al calore da poco riscoperta, o peggio, notare la degradazione della 
propria pelle.
Sai essere vanitosa anche nel letto di morte, complimenti.”
Apparve Damon con il suo solito sorriso maligno nei suoi confronti.

Sei venuto a dirmi addio?” domandò con la poca voce che le era rimasta.
Te lo ripeto: tu non meriti nessun addio, Katherine”
Eppure sei qui.”
Si guardarono in silenzio per qualche secondo, Damon fece una smorfia, voleva confessarle il suo odio represso, ma vederla in quello stato glielo impedì.
Katherine lo capì e sorrise amaramente: se c'era una cosa di cui poteva essere fiera era proprio quella di saper comprendere i pensieri di Damon meglio di chiunque altro.
Era proprio quel suo potere che l'aveva portata ad approfittarsene di lui, ad ammaliarlo, a ferirlo come nessun altro.
Tuttavia la verità era un'altra, lei poteva conoscere così bene Damon perché lui era la sua realtà più vicina.
Non l'avrebbe mai ammesso, ma lui era talmente simile a lei che quando lo guardava vedeva soltanto il riflesso di se stessa.
Forse era per quello che si divertiva tanto a torturarlo, convinta in qualche modo che quel dolore potesse arrivare dritta a lei.
La sofferenza riusciva a sopportarla, ma l'amore?
A differenza di Stefan, Damon lo pretendeva quell'amore.
E Katherine non avrebbe mai potuto ricambiarlo, non allora, o per via della sua perenne fuga da Klaus o per la sua dannata paura di amare.
D'altronde era riconosciuta la sua codardia.

 “E' la tua ultima occasione, Damon, non risparmiarti” lo incoraggiò infine.
Il vampiro rimase fisso a scrutarla, in realtà non sapeva da dove iniziare.

Va bene” acconsentì, sfregandosi le mani in segno di sfida.
Mi hai rovinato la vita. Mi hai insegnato ad uccidere, a goderne... E non posso cancellare niente!” Quelle parole furono talmente colme di rabbia, risentimento che Katherine dovette impegnarsi duramente per reprimere il fitto senso di colpa che la stava pian piano divorando.
Per non parlare dei 150 anni in cui ti ho amata... Tutto quel tempo perso a trovare modi per liberarti da quella cripta, mentre tu te la spassavi. E quando sei tornata, giusto...” Damon continuava il suo monologo e percepiva a ogni sua parola il dolore di quegli anni spesi ad amarla.
Quando sei tornata mi hai confessato il tuo eterno amore per Stefan, hai finto di essere Elena, illudendomi ancora. In poche parole... Mi hai distrutto, Katherine.”
Quando terminò, alzò lo sguardo verso di lei e con stupore notò quelle tanto conosciute pupille bagnarsi appena.
Non l'aveva mai vista piangere o commuoversi, neanche fra le braccia di Stefan.
Il moro si chiese se quella non fosse altro che la sua ultima scenata. Katherine si morse un labbro alla ricerca delle scuse, della verità.

C'è un sogno...” iniziò “un sogno che ho fatto una volta, anzi più di una. Correva l'anno 1489, lo so perché fu proprio in quell'anno che si tenne la più bella e divertente festa a cui partecipai nel mio paese. Ogni dieci anni si riunivano tutte le famiglie del villaggio, uomini, donne, bambini. Si celebrava l'avvenire del nuovo decennio con canti e balli, invocando Andrei, un giovane martire, morto secoli prima. Io stavo cantando accanto a Boris, quando un giovane si avvicinò a me, invitandomi a ballare. A quel punto sorrisi e accettai l'invito, senza pensarci due volte.”
Damon che fino a quel punto l'aveva ascoltata incuriosito, inarcò un sopracciglio.

Con questo tuo splendido e commuovente sogno infantile dove vuoi arrivare?”
Katherine l'osservò, incerta se confessargli quel finale tanto intimo.

 “Eri tu, Damon, quel giovane.”
Il silenzio calò fra loro, lei si sentì imbarazzata e vulnerabile, mentre Damon assunse un'espressione indecifrabile. Stava ripercorrendo mentalmente quel racconto in cerca di un probabile significato.

Katerina ti avrebbe amato” dichiarò, accorgendosi di quella distanza che si era creata tra le sue due differenti personalità.
In realtà ogni fibra del suo corpo l'aveva amato, in un modo così malsano, vero e perverso che faticava a definirlo amore.

Ma era soltanto un sogno.. Perdonami” provò lei, sopraffatta dalla stanchezza.
Shh” Damon la incitò a non parlare, sfiorandole le labbra con un dito.
Il vampiro afferrò uno dei sonniferi posizionati sopra il comodino, iniettandone uno sul braccio della ragazza.

Chiudi gli occhi” sospirò, avvicinandosi a lei, stampandole un bacio sulla guancia.

**

Le luci illuminavano la piazza ancora in terriccio, le capanne disposte a raggiera intorno ad essa, mentre canti popolari animavano l'atmosfera.
 La gran parte della popolazione di quel villaggio era concentrata su quello spazio racchiuso, contenta, quasi non vi fosse un domani.
Damon si fece strada fra uomini ubriachi, ragazzini urlanti e qualche danzatore solitario finché non la vide.
Katherine era seduta accanto a un giovane magrissimo, pallido, dai cappelli rossicci. Rideva di gusto, mentre ogni tanto spiccicava qualche verso della canzone del coro. Sembrava così felice, pura, onesta.
Damon spese qualche attimo ad ammirare quella giovane donna, diversa anni luce dalla Katherine maliziosa e bugiarda che aveva tanto amato, odiato.
Aspettò qualche istante, cogliendo il momento più opportuno per mostrarsi. Liquidò il rosso mentalmente e si presentò a lei.
Ballarono, rimanendo aggrappati l'uno al corpo dell'altra, ancorati in quel mare di speranza, illusione. Perdendosi.

Grazie” sussurrò Katherine al suo orecchio, mentre una lacrima solitaria le rigava il volto.
Damon non disse nulla, ondeggiava, restava con le braccia sulla sua schiena di lei, assaporando il suo odore.
Avrebbe amato Katerina. L'aveva amata.

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Note: ok, io questi due li amo all'infinito. 
So che la Plec ha fatto qualsiasi cosa per distruggerli, ma onestamente non m'importa, ha comunque creato due personaggi meravigliosi.
Damon che nel 5x11 gioca con la mente di Katherine e lei che gioca con il cuore di lui nella 5x12.
Si feriscono.
Si odiano.
Perché simili.
Scusate se Damon sembra quasi OOC, ma doveva essere per forza più comprensivo e meno vendicativo, più umano per perdonare Katerina.
Grazie infinitamente per aver speso parte del vostro tempo nella lettura di questa ff.. e se potete ditemi cosa ne pensate, ve ne sarei grata.
Alla prossima!

-A

  
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