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Autore: MysticMark    01/02/2014    0 recensioni
[Colpa delle stelle]
Augustus Waters, qualche ora prima di morire, ripensa a tutto quello che ha fatto nella sua vita, ma in particolare con Hazel Grace.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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Cammino e tendo la mano a Isaac e, con una finta ben riuscita, lo faccio cadere a terra. E ridiamo. Io rido. Ovviamente tutto questo è metaforico, perchè nelle condizioni nelle quali sono in questo momento non posso nemmeno alzare un braccio. Figurarsi alzarmi, stringere la mano ad un'altra persone e ridere. 
Per ora sono collegato ad una macchina che mi tiene in vita. Non so che funzione abbia, ma spessi fili sono collegati alle mie braccia e al mio naso. Adesso so cosa prova Hazel quando è costretta a non decidere del suo andamento respiratorio, di cui ormai è solo una macchina a farne le veci.
E' da otto giorni, ormai, che non chiamo Hazel. O meglio si, l'ho chiamata, ma non è mai stata una conversazione lunga, anche perchè ad ogni parola che dicevo, mi sentivo l'aria mancare, perchè era da giorni sdraiato su quel maledetto letto d'ospedale nel mio salotto e non riuscivo ad abituarmi a parlare costantemente come favevo prima di tutto questo. Quindi non la vedo dal giorno del mio pre-funerale, che si era tenuto al Cuore Letterale. Lasciare Isaac, Hazel, mia madre e mio padre, le mie sorelle, i loro stronzi mariti e i miei nipotini. Non posso accettarlo. 
Piano piano, cado nel sonno, sperando di non risvegliarmi più.

Mi alzo dalla sedia e vado incontro ad Hazel Grace.
- Ehi - inizio io - come mai qui? -. Non so dove mi trovo. Forse un qualche posto immaginario o che non saprei comunque distinguere. Non so perchè parlo così sicuro ed espressivo. Lo faccio e basta.
- Ero venuta a trovarti - risponde lei - e tua madre mi ha detto che potevo trovarti qui. Come stai? -
- Abbastanza bene - Mi sono accorto che non ho più la gamba finta. Ho tutte e due le gambe e questa è l'affermazione che sono in un dannatissimo sogno. Ma almeno se morirò, l'ultima cosa che vedrò non sarà la macchina che mi tiene in vita, il mio deprimente salotto con i miei che mi fissano e citazioni di vita appese in tutte le parti della stanza. Sarà lei, Hazel.
Noto che adesso Hazel se ne sta andando. Corre, cosa che sarebbe impossibile nella realtà, dato il suo carrellino e i fili che le pompano ossigeno per via del suo cancro ai polmoni. Continua a correre, più veloce e cerco di raggiungerla. E qui rispunta la gamba finta. Tutte e due le gambe sono finte e non riesco a correre. Urlo, come non ho fatto mai. Alla fine crollo a terra e mi rassegno. 
Mi sveglio di soprassalto, e non metto subito a fuoco l'ambiente circostante. Come sospettavo persino nei miei sogni, i miei genitori sono li a fissarmi, senza dire niente.
Mia madre di morde il labbro inferiore, preoccupata e evdo un po' di sangue sgorgarle dalla bocca. Mio padre se ne va in cucina, e spero che non ritorni. Forse se n'è andato per non vedermi in continuazione in quello stato. Non so esattamente che giorno sia oggi. Ricordo che è otto-nove giorni dopo il mio pre-funerale a cui hanno partecipato Hazel e Isaac. Ma per il resto niente. Forse è meglio così.
Guardo fuori dalla finestra e chiudo subito gli occhi, perchè quella poca luce che filtra all'interno del salotto, pur essendo agli occhi degli altri debole, a me fa andare gli occhi in fiamme. 
Non riesco a parlare, o forse non voglio. Cerco di riaddormentarmima non ci riesco. Ripenso ad Un Afflizione Imperiale, il libro che mi aveva prestato Hazel quando ancora camminavo e mangiavo con le mie forze. Penso anche a tutti i miei videogiochi finiti con Isaac e penso che non rivedrò più ne lui, ne Hazel. E infatti fu così.
Per i giorni che seguono, non vedo ombra dei miei due migliori amici. In questo stato, non so neanche io se vorrei vedermi.
Una cosa è certa. Dopo qualche ora, vedo i medici arrivare. Vedo le loro bocche mentre si aprono e urlano qualcosa che io non riesco a sentire. Toccano i macchinari, continuano ad urlare, ma forse perchè sto morendo, e per la prima volta da quando mi sono coricato in questo letto, non sento nessun dolore.Anzi mi sento bene.
Vedo mia madre piangere e crollare tra le braccia di mio padre, che cerca di essere inespressivo, ma non ci riesce. Cosa che capisco nel momento in cui crolla anche lui a terra, trascinandosi mia madre. Sono troppo debole e non posso reagire e questo è un vantaggio. Non distinguo più il vero o il falso ma a qualche metro da me, vedo Hazel avvicinarsi. Sempre di più, fino ad accarezzarmi la guancia, facendo irradiare il suo calore per tutto il mio corpo. Questo è il momento in cui finisce la mia vita, ma non potrei essere più felice di così. Perchè sto vedendo il volto della persona che mi ha salvato dal mio cancro. Non mi interessa se sto morendo lo stesso. Lei mi ha fatto sentire meglio. Più vivo. E non potrò mai ringraziarla per questo, perchè quella che ho davanti è solo un'allucinazione. Falsa, ma allo stesso tempo vera.
Quindi fisso quella differenza della realtà, mentre tutto in me si spegne e perde vita, fino a che pure il viso della mia ragazza, sparisce nel buio.
  
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