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Autore: Sophie_Lager    01/02/2014    1 recensioni
«Io esco, signora Hudson!» Corro verso l'ingresso e afferro al volo cappotto e sciarpa.
«E per quella faccenda, Sherlock?» Le sento dire, quando ormai sono già in fondo alle scale, fuori dalla porta.
«Metta un annuncio sul giornale! Scriva che Sherlock Holmes sta cercando un coinquilino».
-SPOILER TERZA STAGIONE-
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTE dell'autrice
Salve a tutti! :3
Prima di lasciarvi alla FF -che spero piaccia- voglio aggiungere qualche parola...
_Prima di tutto, ci tengo a dire che questa storia è un'esperimento, ovvero ancora in fase di scrittura, e che se quindi non piacerà verrà per un pò accantonata... Non la abbandonerò del tutto, la lascerò semplicemene in lista d'attesa -come faccio con un sacco di miei racconti, purtroppo... Ma questa è un'altra storia-.
_In secondo luogo, volelo mettervi in guardia e dissuadervi, o voi mortali, dal leggere questa se non avete ancora visto la terza stagione di Sherlock: potreste trovarvi di fronte a spiacevoli spoiler -per quanto ormai credo non ci sia più niente che non sia già stato spoilerato, ma comunque...-
_In terza posizione, sul podio delle notizie, troviamo la base di questa storia: il nuovo coninquilino di Sherlock. Non vi anticipo niente -anche se probabilmente dopo quello che dirò sarà più che intuibile- ma vorrei far presente che nonostante io apprezzi moltissimo le coppie Sherlock-Irene, Sherlock-Molly, Sherlock-John, Sherlock-Anderson, Sherlock-William, Sherlock-Kate, ecc ecc ecc, ho deciso di creare qualcosa di diverso, con un personaggio nuovo, che spero possiate apprezzare C:
PS per i lettori delle altre mie FF: voglio dedicarvi alcune righe. Sappiate che mi ritengo una brutta persona per aver iniziato così tante storie e averne lasciate molte a metà, in attesa, altre continunate ma postando con ritardi degni di Trenitalia, altre ancora non so neanche io come... Purtroppo la mia mente funziona a scatti, ogni tanto ho lampi di genio e scrivo più di una stampante, altre volte ho in testa il vuoto assoluto. Nessuna ff però è stata abbandonata: piano piano riuscirò a concluderle tutte! Ce la farò, lo sento! Abbiate fiducia in me, anche se so che è difficile. 

Un bacio a tutti :* 



Capitolo 1.
L'autunno è arrivato. Il vento soffia con più prepotenza, e le foglie iniziano a colorare di giallo e arancio le chiome degli alberi. Nonostante l'assenza di questi ultimi, in Baker Street  la strada è ricoperta da fogliame portato dal vento. 

A questo punto, sarebbe stato carino e ben fatto se avessi aggiunto a  "la strada è ricoperta da fogliame portato dal vento"  un "e ogni foglia racconta una storia diversa, proveniente da chissà quale lontana parte della città". Ma il fatto è che calcolata la forza con cui il vento sta soffiando da circa tre giorni, e presa in considerazione la tipologia di foglie e il possibile peso di ognuna di queste, la loro provenienza non può essere che da Hyde Park. Green Park al massimo. E non c'è molto da raccontare su dei parchi. Le persone vanno credendo di poter respirare aria pulita e cercando tranquillità, quando invece riescono soltanto a creare più confusione.

In realtà, odio l'autunno. Anche l'inverno. E anche la primavera, qualche volta. Dobbiamo sempre perdere tempo nel vestirci, scaldarci e trovare un modo per uscire il meno possibile. Le stagioni in effetti sono inutili: potrebbe essere sempre estate, e tutto sarebbe più semplice. E' una stagione così pratica: niente sciarpe, niente guanti, niente caminetti accesi. Tutto molto più facile e veloce. Cosa che lascia molto più tempo per riflettere.

Naturalmente sto parlando di me, non delle persone. Le persone non pensano. Mai.

All'improvviso, in cigolio. Un passo, due. La signora Hudson sta salendo le scale. Dovrebbe fare qualcosa per quell'anca, è troppo facile riconoscerla.

«Sherlock, caro». Batte leggermente le dita sulla porta. Come se non l'avessi già sentita! «Hai riflettuto su quella faccenda?»

Non rispondo, non ho tempo per queste cose.

«Oh, Sherlock. Hai sentito tuo fratello? Non hai più così tanto denaro... Devi proprio trovare un coinquilino! Non posso più rimandare il pagamento! Anche io ho bisogno di quei soldi, caro».

«Perché non inizia a risparmiare quelli che gioca settimanalmente in scommesse, signora Hudson? Sono sicuro che potrebbe avere…»

Guardo le sue dita, e la sua gonna, ricoperti di qualche traccia di una sottile polverina argentea.

«Quanto costa uno di quei pezzi di carta, cinque sterline? Diciamo quindici sterline alla settimana, allora».

Parlo veloce, le lancio un sorriso tirato per farle capire che la conversazione è chiusa e torno a fissare fuori dalla finestra.

«Oh, Sherlock!» Risponde lei, offesa. Ma non se ne va. Si dirige in cucina e sposta a caso oggetti dal piccolo tavolo sommerso di cose. Non è mai davvero offesa. Le persone non lo sono mai davvero. Lo fanno solo perché la verità fa male. 

Ma qualcuno deve pur dirla, no?

«Davvero, Sherlock», torna alla carica la signora Hudson. «Mycroft è stato davvero chiaro…»

«Signora Hudson… » La ammonisco io, a bassa voce, con le mani sulle tempie. Ma lei non demorde.

«"Mio fratello non avrà il mio appoggio per sempre", ha detto…»

«Signora Hudson» Ripeto, questa volta più fermamente.

«Non sarà facile trovare qualcuno, certo, ma prima si comincia, prima si…»

«Signora Hudson!» Grido, le braccia rigide contro il busto, i pugni chiusi. Ma insomma! Non ho tempo da perdere con stupidi problemi come quello dell'affitto. Non in questo momento! Non con un caso tra le mani!

«Oh, Sherlock!» Si lamenta lei. «Non sono la tua governante!»

«Non mi interessa che cosa non è, signora Hudson. Voglio soltanto che…»

Ma mi immobilizzo, le mani ferme a mezz'aria.

«Ma certo! Stupido, stupido, stupido! Come ho fatto a non capirlo prima? La governante!»

Guardo raggiante la signora Hudson, che in tutta risposta mi fissa confusa.

«L'omicidio di Richard Blake. La governante! Ah, quella furba! E' rimasta per tutto il tempo a fare da sfondo alla vicenda, nessuno se n'è curato…»

La signora Hudson continua a non capire, e continua a fissarmi confusa. Oh, ma che cosa pretendo? Nessuno capisce mai niente.

«Non importa. Io esco, signora Hudson!» Corro verso l'ingresso e afferro al volo cappotto e sciarpa. 

«E per quella faccenda, Sherlock?» Le sento dire, quando ormai sono già in fondo alle scale, fuori dalla porta.

«Metta un annuncio sul giornale! Scriva che Sherlock Holmes sta cercando un coinquilino».

  
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