I just can’t forget about you
-Prometti che ti
ricorderai per sempre di me- mi prega a pochi centimetri di distanza.
-Lo prometto Pam, non mi
dimenticherò mai di te in milioni di anni, tra milioni di vite successive- le
accarezzo dolcemente la guancia bagnata dalle lacrime.
-Sai vero che ci
divideranno? Ricomincerò con la mia vita e tu con la tua, sei consapevole di
questo?- mi sussurra tra i singhiozzi.
-No, io sarò ancora
affianco a te, a rendere la tua vita migliore, lo prometto Pam. Tu sei mia- buio, buio totale.
***
Il sole filtra dalle
finestre della camera in cui sto dormendo, ma mamma non le aveva chiuse ieri
sera?
Lentamente – e di
malavoglia – apro gli occhi ritrovandomi a fissare un soffitto bianco che non
ha nulla a che fare con quello nella mia classe.
Appoggio la schiena sul
muro freddo dietro di me e mi guardo intorno.
Un ospedale, sicuramente
un ospedale.
Cosa ci faccio in un ospedale
se esattamente ieri ero a casa mia a giocare ai video giochi con Ryan e Chaz? Stavo
benissimo.
Forse è un sogno,
sicuramente un sogno.
Riappoggio la testa al
cuscino e chiudendo gli occhi cerco di tornare nel mio caldo letto pieno di
vestiti da lavare e calze puzzolenti.
Quando la porta della
stanza si apre finalmente capisco che tutto questo non è un sogno, io sono
veramente in ospedale.
Una donna sulla
cinquantina entra accompagnata da un dottore che la regge sotto un braccio.
Ha l’aria sfinita, sembra
che non dorma da giorni.
Porta la solita veste
ospedaliera e porta i capelli legati in uno chignon disordinato.
Il dottore invece ha un’aria
contenta, ha un sorriso gentile che parte da un orecchio e finisce sull’altro.
Appena il suo sguardo
incontra il mio il suo sorriso si allarga ancora di più – per quanto possa
essere possibile – e mi fa un segno di saluto con la testa.
-Salve- rispondo
gentilmente.
La donna si volta verso di
me e il suo sguardo stanco si trasforma in uno sguardo arrabbiato.
-Salve un cazzo!- risponde
con la sua voce roca che la fa finire a tossire.
Mi irrigidisco
leggermente, cosa le ho fatto?
Appena il dottore riesce a
calmare la donna e metterla a letto si avvicina a me.
-Non badare a quello che
dice, ha dei…come dire? Problemi mentali- fa spallucce l’uomo dai capelli
grigi.
Sorrido leggermente.
-Cosa ci faccio qui
dottore?- chiedo gentilmente passandomi una mano tra i capelli spettinati.
-Ah ti hanno già fatto…,
no nulla!- lo guardo storto.
-I tuoi genitori ti hanno
visto faticare a respirare questa notte e ti hanno portato qui da noi- mi
sorride.
Troppi sorrisi, inizia a
starmi antipatico questo tipo.
E sicuramente mi sta
nascondendo qualcosa, cosa mi hanno fatto?
E perché ricordo
difficilmente ciò che è successo ieri?
-Che giorno è oggi?-
chiedo massaggiandomi la testa. Sarà perché sono appena sveglio, oppure un
effetto di qualche medicina.
-23 marzo- dice
tranquillamente.
-Cosa?!- sbotto di colpo
alzandomi dal letto.
Non può essere già fine
marzo, non ho nemmeno festeggiato il mio compleanno.
-Ieri era il 2 febbraio,
mi ricordo perfettamente. Avevo la verifica di Storia!- mi lamento.
Qui qualcosa non quadra,
da quanto dormivo?
-Ehm…si è perché le
medicine provocano sonnolenza e perdite di memoria- dice velocemente prima di
raggiungere la porta e chiuderla alle sue spalle dopo essere uscito dalla
stanza.
-Oh povero ragazzo! Non
puoi fidarti più di nessuno ora- sento la donna sussurrare mentre si gira dall’altra
parte del letto dandomi le spalle.
Perché non posso fidarmi
dei dottori? Dove sono i miei genitori? Qual è il vero motivo per cui mi trovo
in questo ospedale? E perché nessuno mi vuole spiegare cosa sta succedendo?
Hey, questa è una nuova
fan fiction scritta ascoltando “Forget about you” degli R5 (li amo).
Ovviamente il protagonista
è Justin Bieber e sarà accompagnato in questa strana storia da una ragazza:
Pamela Williams.
Spero di avervi
incuriosito leggermente.
PS: la prima parte (e la
trama) sono dei flashback di Justin che capirete più avanti J
Al prossimo capitolo e ah!
Potrei ricevere almeno due recensioni per andare
avanti?
Grazie mille.
Baci Chiara xx