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Autore: HakwEye    05/02/2014    0 recensioni
-Come ti chiami?- chiese Logan. Si arrampicò agilmente su di un albero e si sedette a cavalcioni su di un ramo. Rimase così,con le gambe a penzoloni,aspettando che la donna finisse di mangiare la lepre catturata quella mattina,così da prendere qualche vitamina e carboidrato. Quando anche l'ultima coscia della lepre se ne andò,la giovane appoggiò la testa contro il tronco della quercia,e rispose,flebilmente:-Mirka Schmidt.-
Piccola raccolta di OneShot che racconta del rapporto tra Logan ed un nuovo personaggio,attraverso flashback e piccoli momenti di comicità.
Dedicata a M4R14.
Hawkeye.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James 'Logan' Howlett/Wolverine
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Kenner Sie Mich Noch?

*Ti ricordi di me?


Logan si ricordava benissimo di Mirka Schmidt,di come l'aveva trovata più morta che viva,all'interno di un pozzo. Quando l'aveva tirata su,gli era sembrato di trasportare una piuma,per quanto fosse leggera. L'aveva spogliata del pigiama a righe,per farle un veloce bagno nel fiume,e la prima cosa che notò non fu il seno tondo e minuto,ma bensì le costole,sporgenti,che accompagnate da un corpicino magro facevano sembrare quella povera donna un unico ammasso di ossa. Dopo averla lavata,la prese e la distese sotto un albero,coprendola con la sua giacca,perchè di sicuro non poteva indossare quei vestiti. Appena riprese conoscienza,Logan la fece mangiare e bere,per acquistare un pò di forze e,magari,anche un pò di grasso da rimettere sulle ossa e nel seno.

-Come ti chiami?- chiese Logan. Si arrampicò agilmente su di un albero e si sedette a cavalcioni su di un ramo. Rimase così,con le gambe a penzoloni,aspettando che la donna finisse di mangiare la lepre catturata quella mattina,così da prendere qualche vitamina e carboidrato. Quando anche l'ultima coscia della lepre se ne andò,la giovane appoggiò la testa contro il tronco della quercia,e rispose,flebilmente:-Mirka Schmidt.-

Si ricordava perfettamente anche di come avevano passato quelle settimane,nella foresta,lui a torso nudo e lei vestita della sua camicia. Le aveva insegnato a cacciare,a tirare con l'arco ed a maneggiare armi bianche. Il tutto per Logan si era rivelato un verso spasso,era fuggito li per meditare e riflettere su se stesso,trovando la Foresta Nera un buon posto per stare solo,invece aveva trovato un ebrea rachitica di quaranta chili come amica. Mirka,per farsi ripagare,gli aveva raccontato tutto,del lavoro di sua padre in un bar,di Oskar,il fidanzato tedesco che l'aspettava a Berlino,di sua sorella minore Azah,del breve "soggiorno" ad Auschwitz,delle pazzesche e strabilianti mutazioni genetiche che possedeva,e,la cosa che lo aveva incuriosito di più,di come era riuscita a scappare.

-Come hai fatto a scappare? Chissà quante insidie c'erano intorno al campo ed oltre.-. Logan buttò un altro pezzo di legno nel fuoco,appoggiandoci sopra i due scoiattoli e la lepre. Mirka accennò ad un risolino e si lasciò cadere,esausta,contro le gambe dell'uomo.
Si sistemò un paio di volte sulle coscie dell'uomo,come se fossero un comodo cuscino,e iniziò a raccontare:-Vedi,io e mia sorella eravamo in quel campo da pochi giorni,ma già per noi era una tortura. Dovevamo scappare,in qualche modo, sapevamo che era una cosa più che impossibile,ma noi dovevamo tornare a casa dalla nostra famiglia. Tutte le sere,Azah diventava invisibile e correva nelle baracche delle donne per avvisarle della rivoluzione. Così,un bel giorno,durante l'appello,mia sorella si è alzata in piedi e ha iniziato ad urlare bestemmine contro la Germania,Hitler e tutte le riforme Naziste. Inutile dire che le hanno puntato un mitra addosso,però,comunque è riuscita a sfuggire ai colpi. Si è duplicata e,quello successo dopo,lo puoi capire dalla puzza di cadevere che arriva dal campo la mattina.-
Logan prese uno spiedino di scoiattolo e lo addentò,masticandolo avidamente. -E tua sorella? E' morta?- chiese,sputacchiando qua e la pezzi di scoiattolo. Mirka non rispose,prese un pezzo dallo scoiattolo di Logan e se lo portò in bocca,masticandolo con avidità e fame
.

L'ultima volta che l'aveva vista,era una fredda mattina d'inverno,nel '45. Si erano detti addio con un caldo abbraccio e Mirka era scoppiata a piangere. Logan l'aveva stretta ancora più forte,sussurrandole all'orecchio che non si sarebbe mai dimenticato di lei e che si sarebbero rivisti,un giorno o l'altro. Così l'aveva lasciata andare,nella neve,a stretto contatto con la materia prima della sua mutazione genetica.
L'ultima volta che l'aveva vista,era una fredda mattina d'inverno,nel '45. Mirka indossava un abito completamente fatto di cristalli di ghiaccio,i capelli colore della neve sciolti sulle spalle.All'inizio,si teneva a mala pena in piedi,era magra come un chiodo,le ossa si vedevano chiaramente e la pelle era lacerata in più punti. Durante quei mesi di vagabondaggio nei boschi,Logan l'aveva costretta a mangiare il più possibile per mettere su peso,in modo che,al momento giusto, potesse fuggire senza che le gambe schelestrice cedessero dopo pochi metri. Le forme del suo corpo si erano ristabilite al meglio,ma era ancora troppo magra.

-Kennen sie mich noch?- la donna rifece la domanda,mentre si spostava un capello castano dietro l'orecchio. Sbattè un paio di volte gli occhi verdi,abbelliti da un tocco di mascara e posò la mano sulla spalla di Logan,accarezzandola delicatamente. L'uomo trasalì al contatto e indietreggiò,sfoderando gli artigli. Non poteva essere Mirka,erano passati più di sessanta fottutissimi anni,doveva essere già morta. Era di sicuro un illusione,magari era Mystica che voleva farlo cadere in una trappola.

Invece,la donna,era viva e vegeta davanti a lu,con un mezzo sorriso sul volto.Logan non ci pensò due volte e la prese per un polso,strattonandola fuori dal bar e portandola in un vicoletto buio e sporco. Quando fu sicuro che fossero da soli,a parte un paio di innocui ratti,sfoderò gli artigli e ringhò contro la donna.

-Dimmi immediatamente chi cazzo sei.- ululò. Mirka si avvicinò cautamente a lui,camminando su un paio di tacchi fatti interamente di ghiaccio,guardandolo fisso negli occhi.
-Sono io,Mirka. Ricordi? Nel 1954..- disse,a pochi,pochissimi centimetri dal suo viso. Gli sfiorò una guancia con le dita ghiacciate e,con l'altra mano,gli accarezzò titubante la barbetta.Logan non si fece abbindolare e l'afferrò per le spalle,buttandola contro un cassonetto.

-No. Lei è morta,MORTA. E tra poco lo sarai anche tu,potrei reciderti la gola proprio in questo momento. Ma prima dimmi chi sei. - le ringhiò addosso,bloccandole i polsi con una mano,mentre con l'altra puntava gli artigli contro il collo niveo della giovane.

Mirka ansimò e chiuse gli occhi,la bocca si rilassò,assumendo un colorito azzurrognolo. Alzò la testa,facendo ondeggiare un paio di volte i capelli,che diventarono di un colorito bianco neve. Per finire,sbattè un paio di volte le palpebre,gli occhi cambiarono colore,da verdi ad azzurri.

-Eccomi,Logan. Ora ti ricordi di me?- chiese,slacciando con una mano il pesante cappotto di lanetta. Sotto di esso,un vestitino di ghiaccio faceva la sua bella figura,accarezzando perfettamente le sue curve sinuose. L'uomo ritirò gli artigli e si allontanò dal corpo della donna,fissandola per vari secondi,fino a quando decise che poteva fidarsi. Dopo tutto,era uguale a come l'aveva lasciata andare,eccetto per il taglio di capelli. Per il resto,era l'ebrea che aveva conosciuto ed a cui aveva salvato la vita. Bellissima e sensuale,forse un pò più prosperosa di quando l'aveva conosciuta,ma sempre stupenda.

-Mirka ... - sussurrò appena,afferrandole delicatamente il braccio,osservando il numero tatuato. Con il pollice,lo accarezzò,rabbrividendo un pò per il contatto con la pelle gelida della giovane.

-Logan ... . -sussurrò a sua volta Mirka,abbracciandolo con grande foga. Logan,all'inizio,rimase sbigottito,immerso in mille pensieri sulla giovane,su come era riuscita a mantenersi così giovane,di come aveva fatto a trovarle. Decise che quelle domande avrebbe potuto rivolgergliele dop,magari davanti ad una bella birretta,perchè ora doveva solo abbracciarla.

Le circondò i fianchi con le braccia e la fece accocolare a se,accarezzandole delicatamente la schiena.

-Hai mantenuto la tua promessa.-  disse Logan,facendola staccare da se. Raccolse il cappotto della giovane da terra e  glielo mise sulle spalle,ottenendo una piccola risata.

-Dai,Logan,come posso avere freddo? Non ti ricordi più del mio potere?- chiese lei e con uno scioccho di dita fece apparire dei piccoli cristallini  di neve.  Lui rise e le mise una mano sulla spalle,coperte prontamente dalla giacca per non congelarsi gli arti,e la  prese a se.

-Mhhh ... tu devi raccontarmi tante cose.- fece lei,riavviandosi il cascetto bianco. Logan trovò l'irrefrenabile desiderio di affondare le dita nei suoi capelli,chissà come erano soffici e morbidi,magari erano proprio come la neve. In realtà,da quando Mirka si era tolta il cappotto aveva provato l'irrefrenabile desiderio di affondare le dita in qualcosa d'altro,magari due cose di certo più moride e soffici dei capelli.

 Lasciò perdere il pensiero,per quanto invitante,di prenderla e portarla nel primo Motel che capitava,magari anche sul motorino e sbatterla fino a farla dimenticare il suo nome,come aveva desiderato fare quando erano soli,nella foresta nera.

-Senti,cosa ne dici di una birra ... -.
  
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