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Autore: callmemavy    09/02/2014    1 recensioni
[Hotel Transylvania]La festa di compleanno di Mavis è appena finita, ma i problemi della coppia appena nata iniziano solo ora: il sangue di Jonathan risveglierà gli istinti da predatrice della vampira, il passato nascosto di Dracula verrà a galla e l'attacco di un uomo misterioso metterà in pericolo la vita della coppia oltre a rischiare una guerra fra umani e mostri.
Questa storia è un'avvincente susseguirsi di romanticismo, angoscia ed avventura, che aggiunge molto sentimento a questo splendido film.
Prometto a tutti i lettori che questa storia non rimarrà incompiuta!
Questa sembra essere l'unica fanfiction su Hotel transylvania in italiano al mondo, che tristezza, mi sento tanto solo... RETTIFICO, non è più la sola, ora è solo la prima, che bello!
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cuore di demone'
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Dedico questo capitolo alla mia fidanzata ed a tutte le persone che mi seguono!

Scusate la lunghissima assenza, ma sono stato in vacanza a Londra per due settimane.

Questo è il penultimo capitolo!


CAPITOLO 42 – Non ti lascerò mai

L'umano uscì lentamente allo scoperto con le mani alzate, ma il draghiere e la viverna stavano guardando altrove.

-Fermati!- Ordinò l'oscuro cavaliere prima di partire all'inseguimento di qualcosa nel bosco, sembrava un animale, forse un lupo od un cinghiale.

-Meglio lui che io!- Commentò il giovane alzando le spalle, poi riprese a camminare in direzione opposta a dove si era diretto il cavaliere.

In poco tempo Jonathan raggiunse il gruppo di ricerca che era stato sconfitto da Mavis qualche ora prima.

Fortunatamente si erano tutti ripresi e stavano cercando in giro i pezzi mancanti delle armature.

Appena videro il ragazzo dai capelli rossi si bloccarono come se fossero stati paralizzati dai poteri di Dracula. Continuavano a fissare Jonathan in attesa che parlasse.

-Mavis adesso sta bene... cioè... è ancora demone, ma adesso ha il pieno controllo di se stessa.-

-Finalmente una bella notizia!- Esclamò con voce metallica un elmetto attaccato ad una scarpa che saltellò rumorosamente verso l'umano.

-L'abbiamo vista...- Frank iniziò a parlare, ma venne interrotto dall'umano:

-È qua?!- Disse guardandosi freneticamente intorno.

-No, non sapevamo che si era ripresa, perciò quando ci è volata sopra ci siamo nascosti. Ma Drac non è con te?- Domandò Waine.

-No, è... è solo rimasto indietro, è un po' provato...-

-Speriamo che si riprenda presto,- Disse Frank, -Anche Murray non è messo molto bene...- Concluse indicando un albero che sembrava intrecciato di carta igienica, erano le bende della mummia che alcuni gargoyles stavano cercando di snodare con scarsi risultati, solo i due grossi occhi verdi luminosi fra le foglie lo rendevano riconoscibile.

-Tutto ok lassù?- Urlò Jonathan per farsi sentire, ma ottenne in risposta solo un grugnito stanco.

-Avete visto dove è andata Mavis?- Domandò l'umano rivolgendosi agli altri mostri.

-No, ma credo al castello.- Rispose Waine.

-Non proprio,- Griffin prese la parola, -La direzione era quella, ma è atterrata prima.-

-E tu come fai a saperlo?- Gli domandò Wayne.

-Semplice, a differenza vostra io non sono abituato a nascondermi.-

-Se non è andata al castello...- Jonathan rifletté un attimo, fino a che non venne illuminato da un'intuizione, -Ma certo! Grazie Griffin!- Concluse il ragazzo rivolgendosi all'uomo invisibile, che però era da tutt'altra parte.

Detto ciò il ragazzo riprese a correre verso il castello. Fortunatamente i draghi continuavano a volare in cerchio sopra alla zona della lotta con Camazotz, fino a che fossero rimasti li lui avrebbe avuto meno problemi.

Jonathan arrivò al cimitero, si ricordava bene quel luogo, ci era stato già due volte, mentre seguiva gli zombie in fiamme, e quando ce lo aveva portato Drac dopo i giochi in piscina, ma questa era la prima volta che lo vedeva di giorno.

Era ridotto peggio di quanto si ricordasse, c'erano lapidi divelte e sbriciolate ovunque, segni di colluttazione e poi la sua attenzione venne attirata da qualcosa di luccicante attaccata ad un cipresso, era una freccia argentata sporca di nero da cima a fondo, l'albero era macchiato come se la ferita della freccia lo avesse fatto sanguinare.

L'umano si avvicinò alla freccia e la toccò con due dita, la polvere nera veniva via facilmente.

-Cenere?- Bisbigliò fra se e se.

Da così vicino Jonathan notò che l'albero non era sporco, ma la macchia nera era la corteccia carbonizzata.

-Dev'essere stata un'ardua battaglia per Drac, sono felice che abbia vinto... Mi dispiace che abbia dovuto vedere di nuovo il lato peggiore di noi umani.-

Ma i pensieri del giovane vennero interrotti dall'eco triste di un pianto lontano.

-Mavis...- Borbottò Jonathan che riprese immediatamente la ricerca della ragazza.

Il pianto diventava sempre più vicino, fino a che l'umano vide fra gli alberi il riflesso lucente dell'acqua del lago, era arrivato ad una spiaggia.

Mavis era in acqua, sdraiata su un fianco e rannicchiata su se stessa, coperta dalle sue ali.

Pur essendo di fronte ad un terrificante demone, Jonathan la trovò molto dolce.

Il ragazzo si avvicinò cautamente alla nera creatura, aveva gli occhi chiusi ed il volto triste ed accigliato. Vedendola così depressa il ragazzo provò a consolarla accarezzandole amorevolmente la fronte.

-Ancora tu?- Sospirò il demone che una volta aperti gli occhi si corresse, -Jonny?!- Esclamò allontanando il muso da lui, preoccupata, -Sono felice che tu sia bene, ma non sei un vampiro?-

-Be', no, tuo padre ha usato uno strano incantesimo per bloccarmi la trasformazione e mi ha fatto tornare umano, pensa che avevo anche i canini, ma mi si sono rotti... uno non so come, e l'altro si è spezzato quando mi sono gettato dal letto credendo di potermi trasformare in pipistrello!-

Mavis ridacchiò, le erano mancate le pazzie autodistruttive del ragazzo.

-Ma come hai fatto a trovarmi?-

-Non saresti andata al castello perché non avresti trovato tuo padre ed anche per paura di fare del male a qualcuno, l'unico posto che mi è venuto in mente è questo, nonostante quello che è successo prima e dopo... quando siano stati solo tu ed io è stata la serata più bella della mia vita.-

-Già... e... mi dispiace per quello che è successo...-

-Mavis, non ti devi scusare, non è stata colpa tua, inoltre tuo padre ha sistemato quel brutto ceffo che ha provato ad ucciderci!- Disse l'umano tirando calci e pugni all'aria in pieno stile Bruce Lee.

-Bene, ma... io intendevo ciò che ho fatto io...ed anche mio padre... Potrai mai perdonarci?-

Jonathan rimase perplesso, perciò Mavis si spiegò meglio:

-Ti abbiamo aggredito, ricordi?-

-Ohw, quello... nah! Non è successo nulla! Non avete fatto nulla di cui vi dovete scusare... Soprattutto tu Mavy!- Concluse con sguardo ammiccante.

-Toglimi una curiosità, perché sei venuto in Transylvania?-

-Oh, be', ho vinto un concorso di fotografia con smartphone ed ho vinto i biglietti aerei per fare l'intero tour dell'Europa. Le ragazze organizzatrici del concorso mi hanno detto che la Transylvania non me la sarei dovuta perdere per nulla al mondo, avevano ragione!- Esclamò ridendo.

-Che fortuna...- Disse Mavis freddamente distogliendo lo sguardo, quello che Lilith aveva detto era vero, ma allora anche il loro zing era stato pianificato, calcolato... indotto? Era vero o era finzione anche questo?

-Adesso vattene, non dovresti stare vicino a me.-

-Non esiste altro posto al mondo dove vorrei essere adesso.- Rispose Jonathan dolcemente.

-M... ma...-

-Niente "ma"... tu piuttosto non dovresti essere qui, quei draghi stanno perlustrando la zona in cerca di te! Se ti trovano ti uccideranno!-

-Forse è questa la cosa giusta, so quanto è pericoloso un demone, molto libri nella biblioteca di mio padre ne parlano.-

-Ma sei impazzita?-

-So quello che ho fatto!- Lei urlò in lacrime.

-Non è vero, sai solo ciò che ti ha raccontato quel tipo burbero. Non gli dare peso.-

-Ti sbagli, so tutto, mi ricordo tutto, sia ciò che ho visto nella mia mente, sia ciò che Camazotz vedeva... Ricordo anche le sue emozioni... Le sento ancora... quella rabbia, la sete di sangue, la voglia di violenza pura... sigh...-

Mavis scoppiò in lacrime, così Jonathan strinse la testa della ragazza sul suo petto, anche se quella testa era più grande dell'umano stesso. Ma a Mavis non importava, si sentiva protetta ed amata e presto si calmò.

-Come può una creatura ad essere così tanto malvagia?-

-Non lo so e non mi interessa, l'unica cosa che voglio è stare accanto a te.-

-Ma ti rendi conto di quello che dici? Jonathan, GUARDAMI!- Disse Mavis aumentando la voce ed alzandosi in piedi su quattro zampe, poi rimase a guardare il proprio riflesso sull'acqua, -Lo capisci che sono un demone adesso? Siamo troppo diversi!-

Il ragazzo si ritrovò sotto la pioggia che cadeva dalla pelliccia bagnata del demone.

-Diversi?- Domandò il ragazzo incrociando le braccia, quasi arrabbiato.

Mavis si calmò e si sdraiò nuovamente, così il ragazzo si tirò indietro i capelli bagnati e continuò:

-Ne fai una questione di diversità adesso? E prima? Tu eri un mostro ed io un umano, non eravamo poi così tanto "uguali", no?-

Il demone aprì la bocca, ma venne interrotta dall'umano:

-Ed anche se fossimo stati entrambi umani o entrambi mostri non saremo stati uguali lo stesso, io sono un tifone umanoide e tu una brava figlia di papà, siamo l'uno l'opposto dell'altra, l'unica cosa in comune è la voglia di viaggiare... ed anche quest'ultima è dovuta da due motivazioni opposte...-

-Io voglio girare il mondo perché sono sempre stata rinchiusa in casa, mentre tu giri il mondo alla ricerca di un luogo da poter chiamare casa...- Disse la ragazza.

Queste parole scioccarono il giovane che per un attimo rimase paralizzato, tanto che Mavis si stava quasi preoccupando.

-Tu... come fai a saperlo? Non ne ho mai parlato con nessuno, nemmeno alla mia famiglia...-

-Tua madre ti conosce bene, puoi nascondere i tuoi problemi, ma lei li scoprirà sempre.-

-Hai parlato con lei?-

-Si, mentre non eri sveglio.-

-Ora capisco perché mi ha sempre pagato i miei viaggi e perché mi lasciasse andare via da solo senza impedirmi di fare nulla... Lei ha sempre saputo quanto mi facesse soffrire la situazione che ho in famiglia.-

-Jonathan, adesso vai, se i draghi mi trovano potresti venire ferito anche tu nello scontro.-

Il ragazzo sospirò.

-Eppure hai una testa molto grande, possibile che il mio messaggio non ti ci entri?-

-E tu non vuoi capire che io SONO UN DEMONE? UN DEMONE! Un terrificante e pericoloso demone assassino!-

-Demone, demone, demone... cosa vuol dire?- Disse Jonny alzando le spalle, -Io davanti a me vedo e vedrò sempre la mia piccola e graziosa Mavy Wavey, il mio zing, il mio amore.- Concluse con naturalezza, portandosi una mano al cuore.

-M... ma ci conosciamo solo da pochi giorni!- La voce del demone era tremante dall'emozione.

-Entrambi siamo stati pronti a sacrificare le nostre vite per la salvezza dell'altro ed abbiamo corso questo rischio più volte senza nemmeno pensarci, io sarei pronto a morire per te anche adesso perché ti amo! Spero che almeno questo tu lo capisca!-

Mavis alzò le braccia dall'acqua ed abbracciò l'umano, che in un primo momento si spaventò, ma nonostante la mole del demone lei aveva il pieno controllo della sua forza e l'abbraccio fu confortevole come una tenera carezza che il ragazzo ricambiò.

Mavis piangeva, ma questa volta erano lacrime di gioia, avrebbe voluto urlare quanto lo amasse, ma tutte quelle emozioni glie lo impedirono.

-Mavy, Jonny...- Una voce poco lontano attivò i due, era Drac ed assieme a lui c'erano anche gli altri amici mostri, erano tutti fermi alla fine del bosco ad osservarli, stavano sorridendo ed avevano le lacrime agli occhi, sembravano commossi.

Il demone lasciò il ragazzo e si allontanò dalla riva, timorosa.

-Ragazzi, mi dispiace interrompervi, ma Mavis è in pericolo, i draghi non vi devono trovare. Devi nasconderti al castello.-

-Papà,- Disse la ragazza dando uno sguardo rapido ad i suoi zii, temeva di vederli spaventati da lei, ma non fu così, -Ragazzi... Io... Vi ho fatto del male? Non avete paura di me?-

-No, perché dovremmo? Stiamo tutti bene!- Rispose Frank, ara sincero.

-Già, soprattutto dopo quello che vi siete detti tu e Jonny!- Puntualizzò Waine, che venne guardato male dagli altri.

-Da quanto ci stavate ascoltando?- Domandò Jonathan.

Dracula sospirò, ormai erano stati scoperti.

-Da abbastanza per capire quanto tu ci tenga a mia figlia, giovane umano. E per capire che il tuo amore va ben oltre la razza e l'aspetto fisico. Nonostante la tua giovane età hai mostrato una maturità ad una saggezza non indifferente.-

-Oh, be', grazie, ma non ho fatto nulla di così speciale...- Rispose il giovane grattandosi la testa, imbarazzato.

-Papà...- Disse Mavis sdraiandosi a terra, terrorizzata.

-Mavis, che ti succede?- Gridavano tutti all'unisono.

Dracula accorse subito verso la figlia, incurante della luce del sole che lo stava bruciando, fortunatamente Frank se ne accorse e gli fece ombra con il suo corpo.

-Li sento, stanno arrivando!- Bisbigliò il demone, continuando a fissare il cielo.

-Chi, i draghi?- Le domandò il vampiro.

Lei annuì.

-Speravo che i miei uomini li trattenessero più a lungo. Adesso è troppo tardi per nasconderti...- Borbottò Drac a se stesso portandosi una mano alla fronte per riflettere, -Combattere sarebbe un disastro e la fuga è ormai impossibile...-

-Drac, proviamo a parlarci, se gli spieghiamo la situazione capiranno.- Propose l'umano.

-Magari fosse così semplice... l'Ordine dl Drago è un'alleanza di mostri nata proprio per mantenere ordine ed equilibrio ed un demone non può essere lasciato libero... Se non fosse mia figlia sarei il primo a proporre l'abbattimento.-

-Ed allora che facciamo?-

-C'è solo un modo. Mavis, devi ritrasformarti in vampira!-

-Ma papà, come faccio?-

-Non lo so, fallo e basta! Ormai il demone è morto, non dovresti avere più questa forma, perciò concentrati e... come quando hai imparato a trasformarti in pipistrello!-

Mavis chiuse gli occhi, attorno a lei c'era silenzio assoluto.

-Papà, non ci riesco!-

-Mavis, sei forte, so che ce la puoi fare!- La incoraggiò il ragazzo avvicinandosi a lei ed appoggiando una mano su una sua guancia, dopo di lui Dracula fece lo stesso e Frank lo seguì per mantenerlo in ombra, e poi fu il turno di Murray, Griffin e Waine.

-Ragazzi...- Sospirò la ragazza sorridendo, sentendo una scarica che dal proprio cuore si espanse in tutto il suo corpo.

Il corpo del demone iniziò a bruciare di un fuoco nero e poi generò una fiammata che investì tutti sommergendoli nell'oscurità.

Le tenebre svanirono portando con loro anche il demone, rimase solo una piccola creatura dalla soffice pelliccia nera in mano a Jonathan, i suoi grandi occhi azzurri guardavano l'umano con amore.

Nessuno dei presenti era stato ferito da quel fuoco d'ombra.

-Piccola aluccia, ce l'hai fatta!- Si congratulò Drac, -Ma perché non sei in forma umana?-

-Oh...be'... come dire...- Il pipistrello tergiversava guardandosi intorno, -Diciamo che... mi manca qualcosa...-

-Ti manca qualcosa?- Il padre le fece eco, fissandola mentre si avvicinava a lei che si avvolse nelle ali, sembrava imbarazzata, -Cosa ti manca?- Domandò con un tono che sembrava più un'implorazione che una richiesta.

-Sai... qualche vestito...- Concluse la vampira borbottando, mentre la sua pelliccia nascondeva il rossore del musino.

Dracula sbatté le palpebre, poi con uno scatto fulmineo prese Mavis e la nascose sotto al suo mantello.

-Togliete lo sguardo da mia figlia!- Gridò il vampiro aggiungendo qualche ruggito minaccioso, ma che ormai non spaventavano più nemmeno Jonathan.

-Papà?- Lo interrompe Mavis tornado in forma umana ad abbracciandolo da sotto il mantello che abbracciava lei, -Non credi di esagerare? Dopotutto siamo in famiglia...- Concluse sorridendo e passando lo sguardo sui suoi zii e su Jonathan che non nascose un'espressione onorata ed orgogliosa.

Ma il volto accigliato del conte non si sciolse, era ancora troppo geloso dell'adorata figlia per ammettere che avrebbe dovuto condividere il suo amore con altri che non fossero zii.

Dracula stava per aggiungere altro, ma si bloccò quando attorno a loro iniziarono ad atterrare molti draghi circondandoli.

-Mavis, nasconditi.- Ordinò a bassa voce alla figlia, che trasformandosi in pipistrello svanì sotto il mantello del padre.

-Jonny, stammi vicino.-

L'umano non se lo fece dire due volte e si mise accanto a lui.

-S... Sono veramente così pericolosi?- Domandò il ragazzo preoccupato.

-Non lo so figliolo, non lo so cosa potermi aspettare da loro...-

  
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