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Autore: rainicornsan    10/02/2014    3 recensioni
"Pensi che mi adori, lo so." concluse infine l'altro.
Michael sbuffò: "Stupido.", ma, nonostante ciò, le sue labbra si stirarono in un pigro sorriso.
[Michael/Lucifer per la vostra gioia ❤] [pre-caduta]
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lucifero, Michael
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Salve a tutti/e!
Ecco qui per voi una Michael/Lucifer per la vostra gioia :)
Spero vi piaccia 


Michael abbassò gli occhi sulla giacca del suo tramite, abbandonata per terra.
Lo sguardo di Lucifer seguì i suoi gesti, malizioso. 
Non poteva vederlo; l'arcangelo si era girato, imbarazzato, per nascondersi da quello che, ne era certo, stava per succedere.
Un silenzio improvviso e tombale era calato fra di loro.
Lucifer si avvicinò a lui.
Dopo un attimo di indecisione, gli cinse il busto, appoggiando la testa nell'incavo del suo collo.
Un brivido profondo colse Michael quando il fratello appoggiò il petto alla sua schiena.
L'altro ignorò l'odore che sentiva.
Quello non era il profumo del suo Michael, quello era il profumo di quell'uomo, di quel tramite insignificante.
"Mikie... A cosa pensi?" sussurrò dolcemente nel suo orecchio.
"...".
Penso che la carne è debole, era il suo pensiero, e che io sono stufo di tentare di prevalere.
Non l'avrebbe mai detto. Il suo orgoglio glielo imponeva.
"Pensi che mi adori, lo so." concluse infine l'altro.
Michael sbuffò: "Stupido.", ma, nonostante ciò, le sue labbra si stirarono in un pigro sorriso.
Aveva voglia di fare qualcosa. Qualsiasi cosa.
Una cosa che lo avrebbe distrutto, che avrebbe segnato la fine, ma che sognava da così tanto tempo. Troppo.
Decise di compiere quel gesto.
Alzò il braccio, e, per quanto glielo consentisse la posizione, sfiorò la guancia dell'altro in una lunga carezza lasciva, fino al suo collo.
Sotto il suo tocco, quella pelle così morbida era diventata di brace.
Scie infuocate.
"Incendio." sussurrò ad un punto imprecisato Lucifer, superato lo stupore per l'iniziativa di Michael.
"Come?". Michael aggrottò le sopracciglia, confuso.
"Quello che sento quando mi tocchi." ammise senza alcuna vergogna, mentre una zaffata di calore invadeva le guance del fratello.
Lucifer, sei dunque così passionale e poetico? riflettè quasi ironico, girandosi e osservandolo.
Le sue braccia erano ancora attorno al suo corpo, ma erano uno di fronte all'altro.
Michael lo fece. Ancora.
Toccò le sue guance, circondando lentamente il volto fra le mani grandi di quel corpo.
Lucifer abbassò le palpebre lievemente, facendo sussultare ulteriormente Michael.
Era così bello. Era così fottutamente bello, che non poteva fare a meno di provare meraviglia davanti a lui.
Michael lo disse. Vergognandosi, quasi.
"Sei così...". Non terminò la frase, sentendosi quasi male.
Cosa stava dicendo?
Quello era Lucifer, uno dei suoi fratelli.
Quello era l'angelo che non avrebbe dovuto amare più del Padre.
Ma poteva vedere la sua grazia risplendere, accecante.
Ed era la cosa più stupenda che avesse mai potuto osservare nella sua lunga vita.
Il soggetto dei suoi pensieri lo osservava, candidamente meravigliato, a pochi centimetri dal suo volto, occhi negli occhi.
Si accostò un po' di più e soffiò sulla sua bocca, ormai arresosi, e posseduto da un improvviso moto di coraggio:
"La carne è debole, e io sono stufo di tentare di prevalere.".
Lucifer sorrise, prima di chinarsi su di lui ed appoggiare le labbra sulle sue.
Delicato, cercando di trattenersi. Per non ferire il suo sweetheart.
Aveva un odore strano.
Stretti com'erano, lui non riuscì a non sentirlo.
Era un profumo forte, speziato. Si adattava perfettamente alla sua personalità.
'Il bravo soldatino di Papà', come lo prendeva in giro quando non erano che dei piccoli angioletti.
Quando Michael infilò una mano fra i suoi capelli, si sentì veramente in Paradiso.
A Michael vennero in mente due parole.
Due meravigliose parole, che finora erano state rivolte solo al Padre.
No, non poteva dirle.
Non in quel contesto, non in quel momento così stupendamente sbagliato.
Anche se peccare non era mai stato così dolce.
La sua bocca morbida, i ricci del suo tramite fra le dita, la sua pelle contro la propria...
Era una sensazione nuova, alla quale non si sarebbe mai sottratto volontariamente.
 
   
 
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